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"''...parlare di società, in concreto, significa riferirsi a un pugno di uomini e a un pezzo di terra.''"" (Fernand Braudel, Storia Misura del Mondo)
"''...parlare di società, in concreto, significa riferirsi a un pugno di uomini e a un pezzo di terra.''"" (Fernand Braudel, Storia Misura del Mondo)
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*[https://www.ortosociale.org/wiki2/index.php?title=Cine02 Appunti di Sociologia del Cinema]
*[[Sociologia48|Noi e gli Altri - Perchè una società matrifocale]]
*[[Sociologia48|Noi e gli Altri - Perchè una società matrifocale]]
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Versione delle 15:34, 26 lug 2014

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Indice

Sociologia

"...parlare di società, in concreto, significa riferirsi a un pugno di uomini e a un pezzo di terra."" (Fernand Braudel, Storia Misura del Mondo)

Storia

Cinema e Teatro

Poesia

Gentile Direttore
Gentile Direttore,
mio figlio è andato via. Vive a Milano, compirà 20 anni.
Prima era andata via la sorella. Dopo studi e master lavora.
Adesso lui.
La mattina si sveglia alle sei, esce col buio e va per la città che comincia a vivere. Mezzi, metro, treno, poi il Politecnico.
La strada che porta all'istituto è silenziosa. Piove spesso. I ragazzi sono tutti in fila, insieme.
In un grande silenzio. Gli zaini, i rotoli per il disegno, le sciarpe avvoltolate, il sonno forte del mattino.
Non parlano. Si sente solo lo scalpiccio sul selciato delle loro scarpe. Sono tanti, tantissimi. Hanno lasciato casa.
Alcuni, come mio figlio, una isola che a quella ora è già assolata. Che non ha nebbie né silenzi mattutini. Ha colori sfacciati e luce, tanta luce.
Le aule sono illuminate ancora con lampade elettriche, richiamano i ragazzi.
Fuori pioggia. Dentro caldo. Si mangia cioccolato. Si comincia a sorridere, a dire le prime parole della giornata.
Ore. Ore. Finché tutto compare dietro i vetri. La città e i suoi rumori. La città e i lavoratori e gli studenti.
Mio figlio rimarrà lì. Ed io lo spero. Passeranno gli anni, l'essere divisi non conta più.
Lui ha nostalgie normali: una passeggiata lungo il mare, il giardino di casa, certi tramonti calmi. Io sono contenta sia andato, sono contenta che non torni.
Vorrà dire che sarà valso tutto.
Che avrà vinto. Questo voglio. Questo vuole lui.
Letizia Dimartino, una mamma qualunque

Di Letizia DiMartino (Marzo 2014)

Abbiamo un tavolo
Abbiamo un tavolo qui
sedie bianche, cuscini
un letto ampio e una cucina azzurra
abbiamo tende gonfie , il vento le solleva
e api e vespe e libellule
questa casa non è proprio
tutta mia, posso regalarla?
luglio passa in fretta
domani toglierò quel vaso
quello blu come il tuo occhio
e non ti accorgerai che
le lenzuola prudono e le notti stancano.
Le foglie si accumulano in fondo
al mio terrazzo
la polvere asciuga la gola
e noi non ci diremo più niente.

Sarà il nostro ormai.
Di Letizia DiMartino (2011)

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