Cinema13

Da Ortosociale.

Piccola Patria di Alessandro Rossetto

Il film è notevole per la sua carica innovativa e la sua indipendenza culturale. Potrebbe significare la ripartenza di un filone neo-realistico e fantastico allo stesso tempo. La fine trama documentaristica si sviluppa dentro un ordito fantastico che vede intrecciarsi il vecchio mondo contadino con i suoi "spazi" di libertà, il mondo delle micro-imprese del fordismo della divisione internazionale del lavoro rappresentato dalle partite iva in cerca di indipendenza (veneta), il mondo post-moderno dei "servizi" rappresentato dall'esagono nero dell'hotel dove lavorano le due vitali figure femminili protagoniste. Questo intreccio è di per sè surreale. In questa macrosociologia storica di compresenza si innesta il vissuto individuale dei vari personaggi. La trama narrativa, che "gode" della ricchezza e della varietà dell'ordito, viene sviluppata con una tessitura straordinariamente fine ed efficace. Cito tre piccoli episodi, come esempi non esaustivi: la madre che insegue il marito che non paga le tasse con una ripresa angolata dall'alto (la piccola impresa e la sua crisi), la masturbazione di una protagonista che assiste ai giochi erotici dell'amica (le pulsioni esistenziali, sessuali, di liberazione emotiva), la consegna dei soldi del ricatto che elimina in poche sequenze nervose il manierismo della abituale enfatizzazione del codice drammatico. Ci sono poi tutte le scene famigliari dell'altra protagonista (la famiglia, archetipo antropologico). La novità in questa finezza della trama narrativa che riempe lo stomaco dello spettatore, gli piaccia o meno, sta nell'approccio "naturalistico", "casuale". Mentre i film commerciali o i film di autore contaminati dal genere commerciale mirano a suscitare emozioni ed interesse definendo a priori la realtà e presentandola sempre come qualcosa di conchiuso in sè stesso, qui ogni interpretazione è aperta e non c'è mai nessuna "conclusione". Qui lo spettatore si ritrova a dover elaborare le sue sensazioni. Sperando che sia maturo per questo nuovo approccio artistico.

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