Cinema08

Da Ortosociale.

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Cena tra amici - Francia, Belgio 2012 - Alexandre de La Patellière

Con mio cugino (per via di moglie) Nick Imparato, del Guizza Post ( propaggine italiana del WP, assieme allo Arcella Post ), abbiamo frequentato con successo un corso triennale di antropologia culturale sui nativi parigini del IX Arrondissement. E' stato quindi con grande gioia che abbiamo partecipato alla sottile degustazione dei "bon mots" di "Cena tra Amici". Tralasciamo quindi l'analisi estetica dei movimenti sinusoidali della trama e della loro resa drammaturgica

Movimenti teatrali

  • presa di contatto
  • presa in giro
  • primo scontro frontale
  • distensione comica con Elisabeth che mima il culo di gallina
  • scatenamento del dramma con sangue che esce dal naso di Claude (superamento del complesso di Edipo)
  • lenta ricomposizione delle onde frastagliate dei conflitti trasversali che si intersecano
  • finale lieto con morale positiva (su cui sono pienamente d'accordo)

Autoelogio

Come uno scolaretto della critica (ah Steve sei grande, hai perfino il dono della modestia!) mi atterrò al CONTENUTO (parola terrificante per i critici di basso, medio, medio-alto livello):

I personaggi

  • Elisabeth (Babu). Disegnata sciatta fuori di casa con sua la giacca di ordinanza (non cerca avventure extra-coniugali), con il suo culo largo da madre di due figli (anche se le cercasse avrebbe poche "chances"), sempre in tono minore tranne alcuni momenti in cui gli occhi scuri lampeggiano sicuri e profondi. E' la casalinga che "anche" lavora. Fuori comunque il suo lavoro è ancora la MADRE. RIvendica senza cattiveria, ma con la coscienza che è un suo diritto fondamentale, avere migliori prestazioni erotiche dal marito intellettuale, più capace di sfogliare vocabolari alla velocità della luce che di leggere i flussi del desiderio femminile.
  • Pierre, marito di Elisabeth, docente di successo alla Sorbonne, intellettuale di sinistra, isterico. All'acme del suo parossismo violento arriva a citare una astratta definizione da un vocabolario impugnato come arma impropria. Non avrebbe mai osato nè lanciare nè buttare a terra un sacro libro, depositario di tante "definizioni". Umano nella sua sterilità. Sociologicamente è il bread winner, il portatore di pane della famiglia nucleare urbana moderna.
  • Vincent, il vincente. Free rider, termine sociologico per dire "opportunista", furbetto. La sua è una pseudo capacità adattiva culturale generale. E' lui che fa figli, che porta avanti la specie fottendo gli altri, che sa cogliere ogni occasione, dall'incontro scontro con la futura moglie, al riciclo di una bottiglia di vino da 500euro. Il progatogista urbano, il moderno citoyen maschio.
  • Anne, la nuova madre. Le si rompono le acque in un consiglio di amministrazione globalizzato alla presenza di orientali impassibili (che siano gli emissari della "comunistica" Repubblica Popolare Cinese che fanno la politica del figlio unico facendo abortire a bastonate le donne incinta di sette mesi?). E' la manager, versione liberistica della casalinga. Ogni tanto alza la voce per qualificare evidentemente il suo ruolo sociale da manager direttivo-operativo. Evanescente, sta sullo sfondo, spesso viene ripresa di profilo (naso aquilino, molto erotico!).
  • Claude, il quieto trombatore. E' come l'acqua, scorre in profondità, lega gli altri elementi, subisce le violenze senza reagire. E' il patrigno, la nuova figura rinnovata del padre, il misterioso compagno della grande dea, il fedele adoratore di Francoise, la madre di tutti, sensibile musico che sa elevare forte il suo canto. Padre, fratello, sorella, amico platonico di Elisabeth che non sa come lui in realtà la veda.

Il messaggio

  • Il futuro è donna. Nasce una femmina anzichè il maschio previsto. Il suo nome è quello della nonna. La discendenza è matrilineare e non più patrilineare. Il maschio progenitore è defunto e sostituito con una "prugna".
  • L'amicizia che dura da anni, possibilmente dall'infanzia, è l'unico antidoto alla nevrosi della famiglia nucleare moderna, che poi è la famiglia urbana contrapposta alla famiglia estesa che si era mantenuta nelle residue zone agricole del mondo.
  • La madre abita fuori Paris, alla Bastide, dove coltiva un orto (e un musicista). Per quanto bella e affascinante nella sua complessità (vedi il panorama bluastro che si intravede dalla finestra, a sfumature di monocolore), la metropoli è un luogo malsano, non adatto a portatori di pizza. Abbandonare.
  • Elisabeth fa un elenco ragionato completo della condizione femminile e della ripartizione del carico di lavoro maschio/femmina. Inutile confermare con le statistiche.
  • La manager non si propone come valida alternativa. Vincent, simpatica canaglia, che voleva un maschio, fiuta l'andazzo dei tempi e si fa in quattro durante il parto, per aprirsi una futura carriera nella prossima società matriarcale.

Steve Imparato (degradato a caporedattore del Guizza Post e dello Arcella Post)

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