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Da wiki2.

Tutti i progetti sono interconnessi tra loro. Scoprire nuove connessioni o nuovi progetti aiuta a rendere più organica e robusta la progettazione complessiva. Come in un ologramma le parti contengono il tutto.

  • Ogni progetto contiene elementi vitali degli altri progetti.

Indice

Le Comunità di Pratica - CoP

Le Comunità di Pratica sono il metodo per realizzare qualsiasi progetto. Tramite esse i gruppi si organizzano per raggiungere il loro obiettivo. Per questo si chiamano di Pratica. Perchè realizzano degli obiettivi. Spiegano come ci si dev organizzare per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Ed anche come definire gli obiettivi o i percorsi per arrivarci. Le comunità si auto-costruiscono ponendo e facendo un obiettivo condiviso. Le comunità inoltre costruiscono progetti che interagiscono tra loro facendo interagire le relative comunità. Questi progetti vanno a costituire un eco-sistema di culture che si intrecciano e che possiamo chiamare Intelligenza Collettiva.

Le Comunità del FARE
Cosa è una Comunità di Pratica

Le comunità di pratica e di apprendimento sono gruppi sociali che hanno come obiettivo finale il generare conoscenza organizzata e di qualità cui ogni individuo può avere libero accesso e in cui si impara ciascuno dall’esperienza dell’altro. Le comunità di pratica si basano sull’idea che l’apprendimento è un processo essenzialmente esperenziale e sociale e consiste nel negoziare nuovi significati all’interno di una comunità caratterizzata da una forte interazione. Wenger ne sottolinea tre caratteristiche cruciali: il dominio, la comunità, le pratiche. Una comunità di pratica non è semplicemente un club di amici o una rete di connessioni tra persone. Essa ha definito una identità condivisa intorno a un dominio di interesse. Nel perseguire l’interesse per il loro dominio, i membri si impegnano in attività congiunte e discussioni, si aiutano a vicenda, condividono informazioni costruiscono relazioni che consentano loro di imparare gli uni dagli altri, costituiscono così una vera comunità. Una comunità di pratica non è solo una comunità di interessi. I membri di una comunità di pratica condividono una pratica. Hanno cioè deciso di sviluppare e condividere un repertorio di risorse: esperienze, storie, strumenti, modi di affrontare problemi ricorrenti; in breve, una comune pratica. Questo richiede tempo e sostenuta interazione. Per approfondire vedi:

Etienne Wenger e Jean Lave

EW ha un Ph.D. in Information and Computer Science alla University of California, Irvine, United States. Il Ph.D. verteva esattamente sull'Intelligenza Artificiale. Jean Lave è attualmente Professor of Education and Geography alla University of California, Berkeley. Si è laureata in Antropologia Sociale ad Harvard e si può considerare una teorica dello Apprendimento Sociale (Social Learning). Etienne Wenger e Jean Lave hanno fatto la loro scoperta principale osservando l'apprendistato tra sarti tradizionali in Africa. Attraverso lo studio di questi casi Wenger e Lave hanno concluso che la maggior parte dell'apprendimento non avviene con il maestro, ma si svolge tra gli apprendisti. Etienne Wenger è conosciuto in tutto il mondo soprattutto per il suo lavoro sulle «comunità di pratica», anche se lo studioso svizzero presenta se stesso, più in generale, come un teorico dell’apprendimento sociale. I sistemi di apprendimento sociale sono il fuoco del suo lavoro teorico, rivolto fondamentalmente alla comprensione del nesso tra conoscenza, comunità, apprendimento e identità. La sua idea di base è chela conoscenza umana è fondamentalmente un atto sociale: una semplice osservazione che ha profonde implicazioni per il nostro modo di pensare e di tentare di sostenere l’apprendimento. «Da un punto di vista pratico — osserva Wenger sulla home page del suo sito — queste idee stanno aiutando persone che si trovano ad affrontare sfide di diverso tipo, come, ad esempio, progettare più efficacemente organizzazioni orientate alla conoscenza, creare sistemi di apprendimento tra organizzazioni, migliorare l’istruzione e la formazione permanente, ripensare il ruolo delle associazioni professionali, progettare un mondo in cui le persone possono raggiungere il loro pieno potenziale. Io ho vissuto — conclude Wenger — aiutando le persone e le organizzazioni ad applicare queste idee». Per saperne di più vedi:

Il caso Linux

Nel caso dei progetti software queste culture costituiscono una piattaforma; ad esempio LAMP è costituito da

  • GNU/Linux (sistema operativo),
  • Apache (web server),
  • MySql (Data Base) e
  • PHP (linguaggio web)

La piattaforma LAMP ha permesso la diffusione planetaria di Internet, gratuitamente.

Il punto di vista di ortosociale sulle CoP

Le CoP vanno intese anche e soprattutto da un punto di vista pragmatico-sociologico. In termini concreti e in termini concretamente sociali, cioè in termini di gruppi umani attivamente impegnati nella realizzazione dei loro obiettivi, le CoP sono (ad esempio):

  • una tribù che impara a sopravvivere,
  • un gruppo di artisti che cercano nuove forme di espressione,
  • un gruppo di ingegneri che lavorano su problemi simili,
  • una cricca di alunni che definiscono la loro identità nella scuola,
  • un network di chirurghi che esplorano nuove tecniche,
  • un raduno di dirigenti che si incontrano per la prima volta aiutandosi a vicenda in modo conviviale

Queste realtà sociali sono già presenti all'interno delle istituzioni esistenti. Le istituzioni esistenti in genere le soffocano con le loro pratiche antitetiche a quelle delle CoP, basate sulla condivisione pratica del sapere pratico. Ma le CoP possono germogliare come realtà emergenti negli interstizi delle vecchie istituzioni. Si tratta di valorizzarle, estenderle, rinforzarle, riconoscerle, ed eventualmente proporne di nuove.

Ogni progetto contiene elementi vitali degli altri progetti
Tutti i progetti intrecciati formano una Piattaforma Open Source

Dalle Comunità Matriarcali un nuovo paradigma sociale

  • Culture Matriarcali di Pace–Articolo di Luciana Percovich "Abbiamo tutte e tutti bisogno di ritrovare il senso di connessione, della relazione che ci tiene insieme, tra umani, animali, piante e rocce. Un bisogno proprio della materia vivente e insieme profondamente umano, che il pensiero della trascendenza, sia filosofica che religiosa, ha spezzato dentro ciascuna/o di noi. E’ l’auto-consapevolezza, la coscienza, sviluppata dalla specie umana, che ha posto fin dagli inizi di ogni cultura una domanda di senso al nostro esistere, sia come individui che come specie...Per fare ciò dobbiamo riscoprire il senso del sacro nelle nostre azioni quotidiane e nei nostri corpi-mente. Corpi sessuati, al femminile e al maschile. E per sacro intendo la consapevolezza e l’intenzione di partecipare al processo della creazione in ogni momento e con ogni scelta della nostra vita...Modello unico di civiltà, modello unico di funzionamento del pensiero, modello unico di leggi fisiche e biologiche. Universale. Questo letale presupposto implicito della civiltà occidentale, sviluppatosi a partire dall’invenzione dei sistemi filosofici greci e potenziato dall’invenzione del sistema religioso monoteista, e mai messo in discussione fino in fondo da grandi numeri di teste pensanti – anche se “minoranze cognitive” sono sempre esistite all’interno di ogni cultura dominante – tenta ostinatamente da qualche millennio di non vedere, minimizzare, cancellare, espellere, ridicolizzare ogni altra forma di espressione di sistemi di civiltà. Sistemi complessi, sopravissuti nella misura in cui riuscivano a sfuggire alla distruzione portata dal dilagare del virus dell’universalismo androcentrico...Le società egualitarie, le culture indigene di pace hanno sviluppato e praticato nel corso del tempo vari ed efficaci meccanismi di controllo e autoregolazione, basati sulle parentele, sulle alleanze, sulle regole e sui divieti condivisi, su immaginari condivisi, mettendo in atto strategie di compensazione e reciprocità. Che producono quello che potremmo definire un alto standard etico, che non ha bisogno del timore della retribuzione divina come meccanismo di controllo e contenimento, invenzione resasi necessaria dopo aver spezzato l’Ordine delle Madri. Che ha al suo fondamento la consapevolezza che non si sfugge alle leggi del piano fisico, che non lo si può combattere o alterare all’infinito, ma piuttosto assecondare armonizzandolo con i propri scopi. Sicché potremmo definire la fase patriarcale proprio come un tentativo, furioso e mal riuscito, di sfuggire alle regole di funzionamento della materia visibile e invisibile".
  • Accademia Internazionale HAGIA di Studi matriarcaliHeide Göttner-Abendroth nata nel 1941 in Turingia, ha conseguito nel 1973 presso l’Università di Monaco il Dottorato in filosofia della scienza, ha poi insegnato per dieci anni. Dal 1976 si è impegnata in women’s studies e in una ininterrotta ricerca sul matriarcato. Dal 1986 dirige la International Academy HAGIA che promuove studi sul matriarcato. Numerose sono le sue pubblicazioni e i riconoscimenti ottenuti a livello internazionale. Nella prima giornata Heide Göttner-Abendroth ha illustrato quanto in tanti anni di lavoro ha appreso e intende comunicare sul matriarcato. Ha infatti studiato e riletto con sguardo nuovo le società patriarcali, a partire da quelle più antiche fino a quelle contemporanee, diffuse in diversi continenti, nate da valori materni e organizzate su principi comuni. Ciò le ha consentito di capovolgere il significato attribuito dal patriarcato vincente alla parola matriarcato e quindi al tipo di società a cui si riferisce. La filologia esatta della parola greca ARCHE’ prevede come primo significato inizio/principio poi anche potere /autorità. Da ciò “all’inizio le madri” e non” potere delle madri”. I clan matriarcali perciò non rappresentano solo un rovesciamento del patriarcato, con le donne al potere sugli uomini, come il solito errore di interpretazione ci trasmette. Sono società centrate su valori materni: cura, nutrimento, dono, mediazione, non violenza. Valori reali che scaturiscono dai bisogni a cui possono rispondere tutti, per tutti sono validi: per le madri e per le donne che non sono madri, per le donne e gli uomini allo stesso modo. Le società matriarcali sono consapevolmente costruite su questi valori materni e nella seconda giornata di lavori Heide Göttner-Abendroth , facendo riferimento alla realtà sociale contemporanea, allo sgretolarsi di tutte le organizzazioni sociali occidentali, alla sofferenza di noi esseri sociali, al diffuso bisogno di rinnovamento, avverte che non possiamo certamente inventarci tout court una politica matriarcale. Possiamo prendere suggerimenti. Possiamo chiederci come il riconoscimento della madre influenzi la qualità delle relazioni tra i sessi, la struttura economica e politica di una comunità, il processo di formazione delle decisioni, la gestione dei conflitti, la concezione e il livello della qualità della vita.
  • Conferenza di Heide Goettner-Abendroth a Bologna 9 ottobre 2014
  • Un progetto francese di radicale svolta nei rapporti di base parentali, per andare verso una società clanica matrifocale. Si basa sulla antropologia.
  • Le matriarche Moso dello Yunnan in Cina
  • Studi matriarcali
  • Ipotesi di passaggio dalle società matriarcali a quelle patriarcali

Orti Sociali

Orti urbani o periurbani: da piccole aree verdi soffocate dalle cinture post industriali semi dismesse delle periferie urbane, usati da testardi pensionati con ricordi e amore per la civiltà contadina, a cinture verdi attive per alimentare le città a filiera corte e produzione biologica. Il recupero della civiltà contadina, il ritrovato contatto con la natura, una alimentazione sana, sono le premesse culturali basilari per uscire da questa situazione di crisi culturale. Gli orti sociali sono un tassello centrale di tutti i progetti qui elencati.

Parchi Agrari Metropolitani e Agricoltura Urbana

Comunità che Supportano la Agricoltura

Comunità che Supportano la Agricoltura (CSA o Community Supported Agriculture), una forma di una rete alimentare alternativa, (in Canada Community Shared Agricoltura) (CSA) è un modello socio-economico dell'agricoltura e della distribuzione alimentare. Il CSA è costituito da una comunità di individui che si impegnano a sostenere una impresa agricola in cui coltivatori e consumatori condividono i rischi e i benefici della produzione alimentare. Le CSA di solito sono costituite da un sistema di consegna settimanale o pick-up di verdure e frutta, secondo lo schema verdure in cassetta; talvolta include latticini e carne.

Sacro Cuore Pacta

Recupero di una Area verde urbana ad uso agricolo dentro il perimetro urbano di Padova. Nella zona del Sacro Cuore limitrofa al rione San Bellino, nel quartiere Arcella a Padova, un terreno destinato a verde potrebbe essere comprato da un gruppo di famiglie per essere coltivato in modo solidale.

Sacro Cuore Pacta

Questo è il progetto Sacro Cuore Pacta, l'acquisto di 2 ha di terreno urbano da salvare dalla cementificazione. 2 ettari di felicità? Il terreno si trova all'interno del perimetro urbano di Padova, a ridosso del quartiere Arcella, un quartiere di 45.000 persone. La sua vocazione urbanistica per il momento è "agricola". Per mantenerla tale contiamo di acquistarlo, organizzarci, coltivarlo. Ecco il progetto (PDF):

GAST Gruppi di Acquisto Solidale di Terra

Vari soci formano una cooperativa per acquistare il terreno di cui diventano proprietari. La gestione viene affidata ad uno o più soci, agricoltore a tempo pieno. I soci usufruiscono dei prodotti del terreno "bene comune". Cavin de Confin è un GAST di Treviso (Roncade):

Parco Agro Paesaggistico Metropolitano Padova

Il progetto prevede una cintura verde intorno alla città di Padova che comprende 18 comuni limitrofi. Il Parco è multifunzionale. Uno dei suoi obiettivi primari è la autonomia alimentare a filiera corta della città e del suo comprensorio.

Parco delle Brughiere dell'Alto Milanese

Da circa un anno i Comitati di Salviamo il Paesaggio di Inveruno e di Olona Bozzente Lura propongono la realizzazione di un nuovo Parco Regionale agro-paesaggistico (Ente di Diritto Pubblico), individuando in questo il miglior strumento di programmazione territoriale attualmente praticabile, una infrastruttura verde a servizio delle comunità che vi abitano.

Parco Partecipato del Graticolato Romano (Padova e Venezia)

Fa parte di un processo partecipativo organizzato che mira la recupero del territorio come agricoltura, economia, cultura, nuovi stili di vita e di partecipazione pubblica. Comprende 12 comuni nelle province di Padova e Venezia: Mirano, Pianiga, Santa Maria di Sala, Borgoricco, Campodarsego, Villanova di Camposampiero, Vigonza, San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Massanzago, Santa Giustina in Colle, Cadoneghe.

Parco Agricolo Boschivo Prealpino

Intorno a Cislago (VA).

Recupero di una Area Urbana Degradata a Padova

Si tratta della zona Ex-Macello di Corso Australia, adiacente un tratto della tangenziale ovest chporta al casello autostradale di Padova Ovest (A4 Milano-Venezia), vicinissima allo stadio di calcio Euganeo (40 milioni€ circa) e ad un grande teatro tenda (GEOX). L'area comprende anche la grande struttura fatiscente dello ex Macello, con grandi serre adiacenti, e una struttura minore usata come laboratori e uffici.

Laghi

Progetto di recupero di una intera vallata sopra Vicenza. Tutta lavorata a terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, è ricca di acque e favorevole ad una agricoltura diversificata, ad un turismo ecosostenibile, al recupero culturale di una comunità ancora viva.

Liste Civiche Partecipate a Democrazia Diretta

Le liste civiche seguono le regole della democrazia partecipata dando ai cittadini la parola in fase di progettazione e di esecuzione. Questo vale per i Piani di Assetto Territoriale, Mobilità, Servizi, Rifiuti, Ambiente. Agganciandosi al progetto OSE si possono prevedere Multiutility cittadine (o consorziate tra i comuni) che seguano il paradigma OSE Open Source Ecology - Open Source Economy con notevole risparmio di costi (da 10 a 1) e coinvolgimento dei cittadini/clienti secondo il paradigma OSE.

Modello Organizzativo per una Lista Civica
Progetti
Liste Civiche esistenti
Podemos

Fukushima

Un progetto prioritario. La società occidentale prima e quelle orientali poi hanno sviluppato una tecnologia nucleare a scopo distruttivo capace di assicurare per diversi ordini di grandezza la distruzione totale dell'umanità. Ognuna delle potenze fornite di armi nucleari si assicura di poter distruggere più volte il "nemico". E' la Mutua Distruzione Assicurata o MAD ("pazzo") dall'inglese Mutual Assured Destruction. Queste armi sono tuttora operative nei loro depositi e non sono previste opzioni di una loro distruzione nell'agenda politica dei principali stati che le mantengono pronte all'uso: Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Korea del Nord, Cina, Russia, Pakistan, India. Per citare solo quelli "ufficiali". Questa tecnologia è stata utilizzata "anche" nel settore civile, con la costruzione di reattori nucleari per la produzione di energia elettrica con l'arcaica procedura di scaldare l'acqua per produrre vapore da convertire in energia elettrica. La storia delle centrali nucleari "pacifiche", per quanto coperta da una segreto quasi militare, è costellata da incidenti che ne dichiarano la totale NON sostenibilità: Three Mile Island (1979, Stati Uniti), Cernobyl (Ucraina, ex-URSS, 1986), Fukushima (2011, Giappone). Sono i tre paesi con il più alto livello tecnologico del pianeta ad aver "sofferto" di questi "incidenti". Gli scienziati e gli ingegneri che hanno sviluppato e prodotto questa tecnologia (allo stesso tempo militare e pacifica) NON si sono preoccupati di predisporre una tecnologia di controllo della radioattività così scatenata, pur conoscendo i tempi millenari di decadimento dei principali composti radioattivi. Il classico diavolo che fa le pentole senza i coperchi. Visto che ormai il problema delle scorie radioattive esiste, eccome, è urgente riparare il mal fatto e procedere in modo concentrato allo sviluppo di una tecnologia di controllo e di bonifica delle radiazioni. Questo può essere utile oltre che nel caso dell'industria nucleare "pacifica" anche per disincentivare qualche "pazzo" dall'usare l'industria nucleare militare (bombe atomiche o termonucleari). Ogni scienziato o ingegnere che si senta parte dell'umanità è invitato a dare il suo contributo a questo sforzo collettivo che dimostrerà la vera potenzialità umana di scienza, cultura, e valore etico.

Lettera inviata a Papa Francesco

Sua Santità Francesco, in tutta semplicità le comunico quella che ritengo una semplice e preliminare azione preventiva per ridurre i rischi del nucleare, sia pacifico che militare. La cura consiste nel concentrare al massimo gli sforzi di fisici, chimici, naturalisti, sia teorici che sperimentali, nel realizzare un soddisfacente controllo della radioattività. Si tratta quindi di indirizzare a tale scopo, da subito, le ricerche dei maggiori enti scientifici. L'inquinamento e i pericoli di proliferazione nucleare lo impongono. Non credo che agli uomini di buona volontà manchi la Fede nel realizzare un obiettivo così ambizioso ma così necessario per la salvezza fisica del genere umano. Grazie. Fukushima. Un progetto prioritario. La società occidentale prima e quelle orientali poi...
17 gennaio 2014

STOP al Nucleare. Fukushima che fare?

La contaminazione dell'Oceano Pacifico mette l'umanità in una situazione drammatica. Che fare? Una possibilità, l'unica, è quella di unire tutte le risorse scientifiche del pianeta su un progetto SPERIMENTALE di controllo della radioattività. Questo permetterebbe di spegnere i noccioli di Cernobil e Fukushima che sono in stato di fusione ed avviare un graduale repulisti della radioattività presente negli oceani, nell'aria, nella terra del nostro Pianeta. Nel frattempo va dato uno STOP politico alla Russia di Putin (sì l'erede di quelli di Cernobil 1986) che sta vendendo a tutto il mondo reattori nucleari privi di sicurezza. E' possibile, sia l'una che l'altra cosa. Forse è più semplice trovare in tempi ragionevoli un sistema fisico-chimico di controllo della radioattività che convincere Putin. Ma anche lui può essere controllato, come la radioattività.

La storia del disastro nucleare di Fukushima

Nel n.558 Febbraio 2015, di Le Scienze, il direttore Marco Cattaneo fa "un primo bilancio dell'impatto ambientale del disastro". Premette che gli unici studi sulle radiazioni sono quelli sugli effetti di Hiroshima e Nagasaki, ad alto livello di radiazioni, tuttora in corso. Dice Cattaneo: "Questo studio non offre praticamente alcuna indicazione su un'esposizione a basse dosi di radiazioni come quella avvenuta proprio a Fukushima, o a Chernobyl.". "La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che non c'è una dose di radiazioni che sia certamente innocua, per quanto bassa.". Continua: "I primi risultati sono arrivati nel 2012, con gli studi effettuati da Joji Otaki sulle popolazioni di farfalle nella zona di esclusione di Fukushima. E non sono confortanti. Non solo le farfalle presentavano malformazioni alle ali, alle zampe e agli occhi. Incrociando le farfalle mutanti con farfalle di laboratorio sane, il tasso di anomalie genetiche aumentava di generazione in generazione. [Enfasi di ortosociale]. Secondo Mousseau, questo accumulo di mutazioni è il vero pericolo." Per la documentazione complessiva su Fukuskhima e i precedenti articoli di Le Scienze vedi:

Progetto Argiolas - Cagliari - Invecchiamento attivo

Tra tutti i progetti è stato il primo ad avere attuazione pratica. Ha iniziato il suo percorso istituzionale e sociale, è partito. Usa la tecnica sociologica del Focus Group. Si può estendere aqualsiasi tipo di servizio verso le fasce deboli e non: anziani, bambini, giovani, immigrati, lavoratori in mobilità, casalinghe in cerca di occupazione e identità, minoranze oppresse.

Migrazione

Studia la possibilità di un ritorno parziale degli emigranti alle loro regioni originali. Riguarda gli anziani che vogliono riprendere i contatti con le loro famiglie e con la loro cultura di origine. Riguarda in primis quindi il Progetto Argiolas. Ma coinvolge anche i giovani, le intelligenze formate in Italia e costrette ad emigrare, come è previsto nel programma partecipato della lista civica (centrosinistra) Padova2020.

L'Eco Istituto della valle del Ticino
Buscate Blog

Una preziosa documentazione che traccia la storia "vista dal basso", da chi la vive come contadino, emigrante, lavoratrice nelle filande. Uno spaccato della storia "globale", visto come gli Annales, in una prospettiva locale. I protagonisti, originari di Buscate, alcuni dei quali ancora viventi, partecipano alla rievocazione ricostruendo la memoria. La crisi economica del 1873-1895, la crisi cerealicola, Bava Beccaris, le filande di Shangai..., l'America.

Immigrati extracomunitari

L'inserimento degli immigrati, extracomunitari e non, potrebbe seguire le stesse linee di ricerca di lavoro e di una occupazione seguite dagli autoctoni, favorendone l'integrazione cioè facendoli lavorare assieme anzichè in ghetti separati e stratificati con la conseguenza che i lavori migliori vanno agli autoctoni, quelli peggiori agli immigrati. Tali linee vanno verso l'inserimento di lavoro nell'agricoltura sociale con tutti i suoi servizi in prossimità o dentro le città.

Un ecovillaggio Open Source in Senegal

Sunugal presenta il progetto pilota per la costruzione di un ecovilaggio opensource in Senegal - Venerdì 6 settembre 2013

Il circolo Sunugal è un associazione promossa da un gruppo di immigrati senegalesi, residenti nella provincia di Venezia, per promuovere una cultura di tolleranza e di inter-culturalità. Nel maggio del 2010 l’associazione lancia un progetto pilota in Senegal per la realizzazione di un Eco-villaggio nelle vicinanze della zona agricola di Keur Bacar. Un progetto innovativo di cooperazione a partire da immigrati che desideravano condividere con il proprio paese d’origine un’idea diversa di progresso e modernità. Il progetto, ancora in fase sperimentale, verrà realizzato e testato per costituire una prima esperienza da condividere nella forma dell’OPEN SOURCE. La formula open source vuole permettere la massima diffusione del progetto con l’impegno da parte degli utilizzatori di condividere informazioni e miglioramenti del sistema che verranno raccolti in un apposito data base. L’eco-villaggio Sunugal vuole proporre un modello d’intervento capace di costituire un precedente ad un nuovo approccio alla sostenibilità in Africa fatto di attenzione al contesto ambientale e sociale e centrato sull’autonomia. Una via africana per pensare sistemi insediativi capaci di rallentare il progressivo di spopolamento ed impoverimento delle campagne. Un modello non invasivo replicabile a livello economico e gestionale, pensato con/per le comunità locali e dimensionato sulle capacità tecniche ed economiche degli abitanti. Uno sviluppo sostenibile e leggero capace di creare una crescita senza fratture e sradicamento … un esempio per ripensare lo sviluppo anche qui da noi?

OSE Italia - Open Source Ecology

E' un nuovo paradigma di produzione e di consumo di beni e servizi che rispettano l'ambiente. E' iniziato con il software open source o free software (Linux ad esempio). Ora si va estentendo alle macchine industriali ed alle tecniche organizzative di gestione dei processi produttivi e sociali.

Cineround

NUOVI SPAZI E NUOVI MODI E NUOVE FORME DI SFERA PUBBLICA CINEMATOGRAFICA DAI FESTIVAL E OLTRE I CINEFORUM

Finalità:

  • Creare e stimolare nuove forme di sfera pubblica legata al cinema
  • Rispondere con nuove formule organizzative alla crisi dei cineforum
  • Trasferire alcune dinamiche di festival del cinema fuori dai festival del cinema
  • Fornire ai cittadini l’occasione di discutere in maniera consapevole di temi proposti da alcuni film
  • Rendersi consapevoli dei processi culturali che costruiscono le relazioni sociali

L’intento generale del progetto è quello di verificare alcune ipotesi teoriche che vedono dietro la crisi dei cineforum l’inadeguatezza di tempi e metodologie organizzative. Serve diffondere presso la cittadinanza almeno gli strumenti base dell’analisi del film in modo che poi la discussione pubblica possa essere davvero circolare coinvolgendo esperti e platea. Va superato l’errore metodologico di utilizzare il film in maniera strumentale, cioè per arrivare ad altro senza approfondire la genesi del film. Si propone di partire dal film e dai suoi significati per discutere le questioni di pubblico interesse.

  • Nota di ortosociale - Questo progetto ha una forte valenza culturale. Lega il cinema, la sfera pubblica di costruzione delle opinioni, l'arte. Si può considerare a pieno titolo un progetto Open Source perchè apre gli strumenti e i vari necessari frame culturali ai cittadini, che quindi possono attivarsi in modo autonomo nella co-costruzione simbolica, sia cognitiva che emozionale-artistica (poesia). Il gruppo si configura in partenza come una piccola comunità destinata ad allargarsi, basata sul lavoro volontario. Valutata assieme ai partecipanti la validità della formula CINEROUND, questa può essere estesa ad altre realtà cittadine con il consueto e open scambio di esperienze via web.

Federazione SPIG Spagna Portogallo Italia Grecia

Il Federalismo è una antica modalità politica e diplomatica di UNIRE culture e popoli in patti negoziati di simbiosi e collaborazione. E' una prospettiva completamente diversa dalla distorsione grottesca che del federalismo hanno fatto G.Miglio e la Lega Nord. I quali hanno inteso il federalismo, che è una proiezione positiva all'amicizia ed all'unione, in una propagazione di odio xenofobo e di logica amico-nemico alla Carl Schmitt. Il Federalismo storico e vero è quello delle nazioni irochesi, di Alexander Hamilton, degli stati federati dell'America del Nord, della Svizzera, delle unioni tribali della antropologia classica come quelle dei Nuer. La Federazione SPIG potrebbe innescare una nuova logica di politica internazionale, dove i più deboli bilanciano i più forti aiutandoli a disporsi al dialogo, alla trattativa, infine all'amicizia politica. Tutto questo non è utopia, ma studio empirico del possibile. L'area culturale latina può ritrovare la sua identità senza complessi di inferiorità razziale verso il settentrione razionale biondo muscoloso e calvinista. Per approfondire il tema del Federalismo nel suo significato di amicizia politica, si consiglia l'aureo libretto di un centinaio di pagine di G.Carnevali docente di Scienza della politica all'università di Padova:

In questa dinamica complessa, unica alternativa concreta ad uno stato mondiale autoritario ed impossibile, nessuna ipotesi è da scartare a priori. Tutto è possibile. Vanno evitate le lacerazioni, le secessioni cruente, superati i "confini" verso la pace e la non-violenza. Ben vengano gli Stati Uniti di Europa, anche e soprattutto nell'ambito di una sovranità monetaria fuori dall'Euro. Ben vengano gli Stati Uniti di Europa che possono scomporsi e ricomporsi anche come Unione di Stati-Nazione antichi e tradizionali e di giovani innovative Federazioni come quelle che proponiamo in bozze semplificate qui sotto:

Per quanto riguarda l'area del Mediterraneo vedi:

Calcio.Lab - Sport Giovanile

Il nostro progetto in ambito giovanile è monitorare, sviluppare e promuovere l'eccellenza nel mondo del calcio passando dalla formazione del gesto alla dinamica di gruppo, nel rispetto dell’etica sportiva, delle regole e dei ruoli.

Decrescita

La proposta della Decrescita emerge dallo studio della crisi di civilizzazione che stiamo attraversando, e che si esprime a livello ambientale in primis, quindi economico, alla fine a livello antropologico tout court.

Cibo Sano per Tutti

La battaglia contro gli OGM e per una agricoltura organica, come fondamento di una alimentazione sana e salvaguardia della biodiversità.

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