Sociologia101

Da Ortosociale.

(Differenze fra le revisioni)
m (UBI Universal Base Income)
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*[https://docs.google.com/document/d/1fA3_0FQUJvW4orcimbAysrdTvXsA-h1GQohu9EzDbH4/edit#heading=h.gjdgxs Posizione MDF su UBI]
*[https://docs.google.com/document/d/1fA3_0FQUJvW4orcimbAysrdTvXsA-h1GQohu9EzDbH4/edit#heading=h.gjdgxs Posizione MDF su UBI]
*[https://docs.google.com/document/d/1cwNlnhPgbYuXQD0esPxbZe2P1_ghMLCxC04Dy8pMnFY/edit Bozza Articolo UBI]
*[https://docs.google.com/document/d/1cwNlnhPgbYuXQD0esPxbZe2P1_ghMLCxC04Dy8pMnFY/edit Bozza Articolo UBI]
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Chi e come lavorerebbe per rendere disponibili i servizi gratuiti?<br>
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I servizi di base sarebbero realizzati ed erogati grazie ad un sostanziale contributo più o meno "volontario" da parte della comunità<br>
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Sarebbe anche quello un lavoro volontario o retribuito?<br>
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Nel gruppo ci sono divergenze su questo: c'è chi ritiene che il "servizio civile universale" alla base di questo modello dovrebbe essere anche obbligatorio e che coprirebbe tutte le esigenze di erogazione dei servizi di base. Altri hanno una visione più illichiana e immaginano una profonda deistituzionalizzazione che garantirebbe un sostanziale abbattimento dei costi, tanto da renderli sostenibili pur in presenza di una economia decresciuta<br>
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Mi pare di capire che il denaro necessario sarebbe creato dallo stato, ma in che modo e su quale base?<br>
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Di questo non ci siamo (ancora) occupati. Il tema delle monete è stato affrontato solo con un articolo pubblicato sul sito. Io personalmente sto seguendo il laboratorio monete coordinato da Maurizio RUZZENE di RETICS con il quale contiamo presto di fare un incontro di approfondimento online<br>
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Come si quantificano le necessità per una vita dignitosa?<br>
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L'idea di massima è che queste decisioni e scelte siano collettive e collegiali da parte delle singole comunità (di dimensione adeguata rispetto alle singole necessità). Ma anche su questo è tutto da pensare e scrivere<br>
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Come si rapportano le necessità alle disponibilità?<br>
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L'esempio dell'acqua è particolarmente pregnante, visto che è disponibile in quantità inferiori alla richiesta in gran parte del mondo.
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Visto che comunque, eccetto casi limite ed almeno per ora, nessuno veramente "muore di sete", credo che non ci sia un effettivo problema di "scarsa disponibilità" ma di "necessità non necessarie". Scusa il gioco di parole, spero che l'idea sia chiara. Ciò non toglie che la questione da te posta è centrale ed impatta pesantemente con i temi della democrazia e del potere
==Società della Cura==
==Società della Cura==
*[[Sociologia105|Gruppo di MDF Cagliari]]
*[[Sociologia105|Gruppo di MDF Cagliari]]

Versione delle 15:22, 15 feb 2021

Indice

MDF GT-Economia

Progetti 2021

Gruppi Tematici all'interno di GT-Economia
  • Crisi di coscienza Middle Management Nello
  • Decrescita e Democrazia - Comunità/Società ed azioni individuali Carlo
  • Economia Circolare Elisa
  • Economia Civile Elena
  • Manifesto Economia e Lavoro Bernardo
  • Proposte SEQUS per gli Enti Locali Nello
  • Servizio Civile Universale Obblicatorio Permanente (SCUOP) Mario
  • Settimana Decresciuta Maria
Documenti Progetti 2021
Documenti/Link di Riferimento

Elisa Economia Circolare

L’economia circolare rappresenta una alternativa al modello lineare che ha contribuito a generare le conseguenze disastrose sull’ambiente alle quali stiamo assistendo. Da una logica del TAKE-MAKE-USE-DISPOSE si passa ad una visione circolare MAKE-REMAKE-USE-REUSE. L’economia circolare trae ispirazione dalla Natura. Nell’ottica dell’economia circolare:

  • l’utilizzo di materie prime deve essere drasticamente ridotto
  • non dovrebbero esistere i rifiuti, anzi questi devono diventare “cibo” per nuovi processi
  • l’energia deve derivare da fonti rinnovabili
  • le imprese non devono competere ma cooperare

Sviluppo di una bozza progettuale che approfondisca in che modo l’economia circolare possa contribuire a garantire il "ben-essere" dei cittadini promuovendo attività produttive a basso impatto ambientale. Studio delle principali teorie sull'economia circolare, Individuazione dei settori produttivi non sostenibili da convertire alla circolarità. Individuazione dei punti di contatto esistenti fra l’Economia del Bene Comune, The Economy of Francesco e l’Economia Circolare e valutazione dell'opportunità di costruire insieme un progetto che coinvolga attivamente le imprese nel percorso di revisione dei propri processi produttivi in ottica circolare.

Confronto all'interno dei componenti del gruppo Confronto con esponenti dell'Economia del Bene Comune e di Economy of Francesco Redazione del progetto Coinvolgimento delle imprese

  • Fase 1. Confronto all'interno del gruppo entro Gennaio 2021
  • Fase 2. Coinvolgimento di EBC e Economy of Francesco entro febbraio 2021
  • Fase 3. Redazione del progetto entro aprile 2021
  • Fase 4. Coinvolgimento delle imprese entro settembre 2021
  • Fase 5. Studio e diffusione dei risultati entro fine 2021
Documenti/Link di riferimento


Contributi Remo

Gmail del 25.01.2021 Ho dato un'occhiata veloce al PDF di Mario Pansera. Segnalo due punti o "idee su cui muoversi concretamente da subito".

  • Primo. Esempio di Fabbrica Tradizionale come la Whirlpool di Napoli che viene autogestita dai lavoratori e "paga" un interesse al capitale (agli azionisti che investono). Potrebbe dice Pansera produrre e Fare Manutenzione alle lavatrici su base territoriale (Impresa Localizzata). Aggiungo io: Potrebbe produrre Lavanderie di Comunità, fargli la Manutenzione, e Gestirle come service-shop. Tutto questo sarebbe integrato in una Struttura di Economia Circolare. Energia, Meccanica, Acqua, Detersivi. E in prospettiva Abiti, Confezione,...
  • Secondo punto, che conosco bene, è il Focus su Scienza e Tecnologia (oggi in gran parte fatta di Software): cito Pansera: """ basta (ad esempio dove mettere i rifiuti). Non sappiamo quali sono i limiti a cui possiamo arrivare, però ad esempio Linux è un grande progetto tecnologico, di altissimo livello, fatto a livello collettivo. Il primo passo è quello di democratizzare la gestione della scienza, come ci ha dimostrato anche il covid-19: di fronte alla disinformazione vista in questi mesi, è aumentata la percentuale dei no-vax! Va spiegato chiaramente che la ricerca e la scienza sono processi politici e non meramente tecnici, che devono essere aperti a meccanismi deliberativi. Questo sarebbe il primo passo. """. QUESTO PER ME È FONDAMENTALE. In embrione si chiama Citizen Science.

Pansera è molto molto OK. Chiede aiuto "politico". Diamoglielo o costruiamolo...

Decrescita e Democrazia

Le buone pratiche e i sobri stili di vita sono insufficienti per affrontare e risolvere i disastri climatici ed ambientali e le insopportabili disuguaglianze provocate dal produttivismo, più che dal consumismo che ne è la conseguenza. Se dunque il problema è la produzione di merci inutili e dannose, la strada da percorrere è quella assai impopolare dei divieti, delle proibizioni e delle sanzioni. Questa fase di transizione è complessa, difficile, impopolare e rischiosa. Pone in modo ineludibile la delicatissima questione “decrescita e democrazia”, che, se non affrontata tempestivamente, si risolverà, come avviene nelle emergenze, con sistemi autoritari e oppressivi.

  1. Individuare le cause della insostenibilità ambientale, climatica e sociale dell'attuale sistema economico
  2. Elaborare soluzioni teoriche per affrontare il problema del rapporto tra decrescita e democrazia
  3. Individuare azioni pratiche a portata di cittadino e di amministrazioni locali
  4. Ipotizzare possibili interventi legislativi che accelerino i processi di decrescita.

Elena Economia Civile

Portata avanti da alcuni economisti cattolici come Stefano Zamagni e Luigino Bruni. Vicino all’economia di comunione dei focolarini che mette l’accento sui beni comuni. Si rifà ad Antonio Genovesi a cui fu affidata la prima cattedra di economia civile a Napoli a metà del 1700 e che era coevo di Adam Smith. Ma mentre quest’ultimo di rifaceva alla visione di Locke dell’homo homini lupus, Genovesi parlava di homo homini natura amicus (amico per natura). Nell’economia civile si sottolinea l’importanza dei beni relazionali e della reciprocità ma non si rinuncia al profitto e al mercato. Tuttavia si rifiuta il mercato inteso in senso capitalistico. Oltre ai pilastri dello stato e del mercato l’economia civile si basa su un terzo pilastro che è quello della comunità.

Documenti/Link di Riferimento

Nello Sviluppo Locale

Una dozzina di anni fa cercai di mettere in campo una metodologia simile alla AutoOrganizzazione con Roberto Lorusso. Col quale, dopo aver studiato numerosi casi come quello della città di Whistler e aver scritto (con Michele EMILIANO, allora Sindaco di Bari) il libro UN METODO IN COMUNE, realizzammo il progetto Di.Mo.Stra, basato sul framework di TheNaturalStep.

Documenti Video




Link di Riferimento
UBI Universal Base Income

Chi e come lavorerebbe per rendere disponibili i servizi gratuiti?
I servizi di base sarebbero realizzati ed erogati grazie ad un sostanziale contributo più o meno "volontario" da parte della comunità
Sarebbe anche quello un lavoro volontario o retribuito?
Nel gruppo ci sono divergenze su questo: c'è chi ritiene che il "servizio civile universale" alla base di questo modello dovrebbe essere anche obbligatorio e che coprirebbe tutte le esigenze di erogazione dei servizi di base. Altri hanno una visione più illichiana e immaginano una profonda deistituzionalizzazione che garantirebbe un sostanziale abbattimento dei costi, tanto da renderli sostenibili pur in presenza di una economia decresciuta
Mi pare di capire che il denaro necessario sarebbe creato dallo stato, ma in che modo e su quale base?
Di questo non ci siamo (ancora) occupati. Il tema delle monete è stato affrontato solo con un articolo pubblicato sul sito. Io personalmente sto seguendo il laboratorio monete coordinato da Maurizio RUZZENE di RETICS con il quale contiamo presto di fare un incontro di approfondimento online
Come si quantificano le necessità per una vita dignitosa?
L'idea di massima è che queste decisioni e scelte siano collettive e collegiali da parte delle singole comunità (di dimensione adeguata rispetto alle singole necessità). Ma anche su questo è tutto da pensare e scrivere
Come si rapportano le necessità alle disponibilità?
L'esempio dell'acqua è particolarmente pregnante, visto che è disponibile in quantità inferiori alla richiesta in gran parte del mondo. Visto che comunque, eccetto casi limite ed almeno per ora, nessuno veramente "muore di sete", credo che non ci sia un effettivo problema di "scarsa disponibilità" ma di "necessità non necessarie". Scusa il gioco di parole, spero che l'idea sia chiara. Ciò non toglie che la questione da te posta è centrale ed impatta pesantemente con i temi della democrazia e del potere

Società della Cura

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