SocietaDellaCura

Da wiki2.

Indice

Società della Cura

La Società della Cura si propone di realizzare concrete Azioni di Innovazione Sociale (SIA), che nel seguito chiameremo Progetti, a partire da iniziative locali basate sulle reali esigenze delle Comunità.. Ogni Progetto ha bisogno di un gruppo di "attuatori" che individuano il Progetto in collaborazione con le Comunità del Territorio. Individuato il progetto si inizia a costruirlo attraverso un preciso Studio di Fattibilità. Verificati i sei punti dello schema di Fattibilità elencati di seguito, si procede con l'esecuzione del Progetto, con momenti di revisione critica dello stesso e di rimessa a punto del progetto, ripetendo il ciclo:

  • Individuazione del Progetto,
  • Studio di Fattibilità,
  • Esecuzione del Progetto.

Come gruppo del movimento della “Decrescita Felice” di Cagliari, aderente al manifesto della “Società della Cura” vorremmo proporre, a tutti gli aderenti sardi al manifesto, due macro-aree di interesse sulle quali lavorare. Le due aree di interesse che abbiamo individuato come "contenitori" dei Progetti per le Comunità locali della Sardegna sono:

  1. Salvaguardia del Territorio e dell'Ambiente (Biodiversità, Agro-ecologia, Autonomia Alimentare, Cultura Ecologica)
  2. Servizi alle Persone (Salute, Sviluppo Comunità, Lavoro come Cura dell'Ambiente e delle Persone)

Studio di Fattibilità

Studio di Fattibilità dei Progetti
  • Technical (Tecnologia: gli Attori Locali che sviluppano il Progetto hanno l'esperienza tecnologica per completare il Progetto e tutte le azioni che lo realizzano?)
  • Economic (Da un punto di vista economico l'obiettivo si può raggiungere nel lungo termine poiché fornisce benefici che compensano i costi richiesti?)
  • Legal (Gli aspetti legali del Contesto Locale permettono la realizzazione del Progetto?)
  • Collaborative (Il più importante. Si potrà garantire il coinvolgimento delle persone con ruolo chiave nel successo della costruzione del Progetto?)
  • Operational (Il Progetto potrà funzionare? I fattori che possono bloccarlo saranno superati?)
  • Schedule (E' la sequenza temporale delle azioni che costituiscono il Progetto, o Schedulazione)

Salvaguardia del Territorio e dell'Ambiente (STA)

Riguarda Biodiversità, Agro-ecologia, Autonomia Alimentare, Cultura Ecologica. Rispetto alla prima macro-area vorremmo avanzare alcune considerazioni propedeutiche: le esigenze, avanzate da tempo e da più parti, di una conversione ecologica delle politiche sarde, di un ripensamento delle strategie a favore di una società che tenesse in maggior conto “La cura” sia delle persone che del territorio, allo stato attuale sono diventate, se possibile, ancora più urgenti, ormai ineluttabili. La pandemia in corso, trattata come emergenza e come tale portatrice di restringimenti delle libertà personali e di metodi “guerreschi”, ci dovrebbe far capire, invece, che soltanto “La cura”, così come è prevista nel relativo manifesto, può permetterci una fuoriuscita positiva da quella che non è altro che una conseguenza del “disordine” creato dall’uomo. In Sardegna negli anni precedenti a questa pandemia, molti gruppi si sono interessati a temi quali:

  • La sovranità alimentare
  • La conversione ecologica dello stesso comparto agricolo
  • Il riequilibrio della produzione nel settore agricolo
  • La creazione di modalità “altre” di rapporto tra produttore e consumatore, che favorisse una maggiore consapevolezza e un legame più stretto tra le due parti.

Da questo interesse sono scaturiti molti documenti ed esperienze. Documenti ed esperienze che riteniamo non abbiano però raggiunto un punto di sintesi, non si siano fuse in un progetto complessivo che, tenendo conto e valorizzando ogni singolo elemento, indichi un percorso chiaro. Noi crediamo che sia giunto il momento di rispolverare quei documenti, di metter in evidenza tutte le singole esperienze, di chiedere a tutti gli ”attori” di rientrare in scena e di scrivere un nuovo copione, forti delle esperienze trascorse, per rinnovarle in un percorso unitario. Da parte nostra vorremmo indicare alcuni progetti a breve/medio e lungo termine:

A) GAS (gruppi di acquisto solidale, progetto STA a breve/medio periodo)
  1. Dare un maggior impulso alla formazione ed al potenziamento dei gruppi di acquisto solidali, quale prima risposta all’esigenza di un rapporto più stretto tra produttore e fruitore (la parola consumatore la trovo riduttiva e fuorviante),
  2. Formulare una mappa il più esaustiva possibile delle realtà esistenti
  3. Studiare forme di autocertificazione che possano garantire la qualità del prodotto, il rispetto dell’ambiente, il non sfruttamento del suolo e degli operatori.
B) Mercati contadini autogestiti (progetto STA a breve/medio periodo)
  1. Favorire la creazione di spazi autogestiti in convenzione con le amministrazioni comunali, affinché anche le piccole realtà contadine, anche marginali, possano esprimere le loro potenzialità, in un concetto di valorizzazione delle biodiversità e del prodotto locale.
  2. Creare un “pacchetto completo” per la realizzazione dei “mercati contadini” da proporre alle amministrazioni ed agli operatori interessati,
  3. Verificare la possibilità di dar vita ad un’ associazione di carattere regionale, che si proponga come “ente gestore” unitario sardo e che comprenda al suo interno, in maniera libera, non onerosa e non vincolante, le realtà che vorranno operare nei mercati contadini.
  4. Tale strumento dovrebbe permettere anche a coloro che non dispongono della qualifica di agricoltori professionali di poter operare (da verificare).
  5. Cercare ed utilizzare materiale già esistente sia interno che esterno alla Sardegna, creando un database di esperienze.
C) Divulgazione del concetto di “cura” del territorio
  1. Studiare uno o più format divulgativi adatti alle scuole
  2. Creare un opuscolo da poter diffondere tra la cittadinanza
Processo di attuazione progetti STA

Al fine di avviare e portare a compimento il processo di attuazione di tali progetti proponiamo il seguente metodo:

  1. Tali progetti dovrebbero veder il “concorso” operativo di tutti coloro (associazioni, enti, singoli soggetti) sensibili alle problematiche e che pensano di poter contribuire alla loro attuazione, per questo proponiamo un percorso che preveda in primis la formazione di un gruppo di lavoro interno agli attuali soggetti aderenti, qui in Sardegna, al “Manifesto della Società della Cura”,
  2. Tale gruppo di lavoro avrà il compito di:
    • Reperire e catalogare il materiale già esistente utile allo scopo,
    • Individuare le realtà Singole e/o associate da coinvolgere nel lavoro
    • Formulare delle “bozze” relative ai vari punti, da poter proporre come linee guida
    • Organizzare i futuri lavori propedeutici ad un eventuale convegno.
Ipotesi di spese e relative coperture finanziarie dei progetti STA
  1. Tutto il lavoro propedeutico dovrebbe essere svolto in modalità remota con eventuali incontri da effettuarsi tramite piattaforma zoom che il gruppo del movimento della Decrescita Felice di Cagliari mette a disposizione gratuita
  2. La quantificazione delle spese relative ai punti C)1 e C)2 (Divulgazione del concetto di cura del territorio) nonché al punto 2 del Processo di attuazione saranno oggetto di studio appropriato da parte di tutti i partecipanti
  3. La metodologia di reperimento del budget necessario privilegerà l’autofinanziamento, tramite sottoscrizione volontaria, organizzazione di cene e/o eventi (quando sarà possibile, sperando che ciò possa avvenire a breve) con contributi volontari di artisti a noi vicini.
  4. Solamente qualora non si riesca a raggiungere la copertura si potranno cercare sponsorizzazioni compatibili con i progetti.
Progetti STA a lunga scadenza

Per quanto riguarda i progetti a lunga scadenza essi debbono essere la naturale conseguenza ed il coronamento di quanto portato avanti secondo i suggerimenti che abbiamo formulato nonché tutto quanto possa scaturire dalla prosecuzione del dibattito sul tema in oggetto. Per questo proponiamo, a coronamento della prima fase, la predisposizione di una serie di norme che vadano nel senso indicato Alcune di queste norme le abbiamo già anticipate tra i progetti a breve/medio termine (punto B2) riteniamo però che a giusto coronamento del lavoro svolto sino a quel momento si debba pensare a:

  • Una proposta di legge quadro di iniziativa popolare di carattere regionale e/o nazionale che favorisca:
    • Il processo di riconversione ecologica delle terre,
    • Il riequilibrio dell’uso delle stesse
    • la produzione locale sarda per evitare, almeno qui in Sardegna, l’importazione massiccia di prodotti ortofrutticoli,
    • l’ingresso nel mondo agricolo di forze giovani,
    • una redistribuzione del comparto quanto più capillare e vicina ai concentramenti urbani, al fine di favorire il consumo a km. 0
    • l'attuazione del principio della terra a chi la lavora
    • l'introduzione del concetto di Banca della Terra

Sicuramente visto il carattere originale della Sardegna, la sua insularità, la sua forte vocazione autonomista e la sua voglia di autodeterminazione, il lavoro da svolgere dovrebbe essere orientato verso una proposta di legge popolare a riguardante la sola Sardegna. Siamo però consapevoli che un obiettivo quale quello di una proposta di legge popolare è molto impegnativo. Raccogliere circa 100.000 firme (anche se ne servono 50.000) non è sicuramente una passeggiata, specialmente se consideriamo il numero relativamente esiguo della popolazione sarda ed il suo vasto territorio. Per questo credo che al di là del lavoro di ricerca delle giuste alleanze che permettano una presenza su tutto il territorio sardo, si debba prendere nella giusta considerazione l’ipotesi di spostare a livello nazionale tale obiettivo.

Documentazione Progetto Salvaguardia del Territorio e dell'Ambiente STA

Progetto Salute

Presentazione

Progetto Salute SdC gruppo MdF Cagliari Ispirandoci al Manifesto della Società della Cura e al Manifesto Salute elaborato da Medicina Democratica, e tenuto conto delle peculiarità della Nostra Regione, la Sardegna, uniche in Italia e per alcuni versi favorevoli, ci proponiamo una vigilanza attiva e una sorveglianza costante sui seguenti punti:

  • Vigilare sulla corretta applicazione delle normative esistenti, nazionali e locali, riguardo ai siti e alle modalità di produzione degli alimenti essenziali, segnalando gli allevamenti intensivi (di terra e di mare), l'uso di pesticidi nell'agricoltura e tutto quanto si oppone alla possibilità di fruire di nutrienti sani prodotti in modo sostenibile;
  • A questo riguardo, incentivare piccole e medie realtà locali che perseguono questi comuni obiettivi creando un processo di convergenza, se necessario fornendo supporto organizzativo.
  • Funzionamento della Sanità Territoriale, evidenziandone le criticità e individuando i punti d'intervento, nell'obiettivo di rendere effettivamente accessibili alle persone i Servizi Sanitari del Territorio. Esemplare questo modello di Giannozzo Pucci per la Salute come Prevenzione e Terapia di Comunità basata su medici di base, poliambulatori pubblici, e i piccoli ospedali locali che si tenta di eliminare per presunti "risparmi". Cito in proposito lo stesso Giannozzo Pucci. "In questo quadro è funzionale la riapertura di piccoli ospedali, in modo che la rete dei medici e presidi sanitari possa appoggiarsi a mini-ospedali più complementari al territorio, anche in prospettiva di una rioccupazione dei borghi e delle campagne aiutata a sua volta da un servizio di ostetricia itinerante che consenta di partorire a casa alle donne con una gravidanza fisiologica." In questa "Rete di Cura" si può anche inserire la Telemedicina per diagnostiche a distanza o integrate con il SSN via Tessera Sanitaria Nazionale.
  • Quanto alla prevenzione dell'inquinamento ambientale e all'impatto sulla salute umana, coordinarsi in modo unitario e convergente con le associazioni che già sorvegliano attivamente siti già noti, come l'area di Portovesme, la Saras di Sarroch, i siti militari e le discariche nucleari, e altri siti eventuali che dovessero essere segnalati;
  • Favorire attraverso pratiche concrete tutte le iniziative a favore della fitness dei cittadini e degli stili di vita con regolari attività fisiche inserite nella Natura; favorire la creazione di ambienti urbani previsti per questo scopo quali parchi, arredo verde pubblico e privato, piste ciclabil, percorsi naturali, agricoltura urbana;
  • Tutela della salute dei lavoratori, in particolare riguardo allo stress lavoro correlato, patologia riconosciuta di recente, per cui esiste apposita istituzione (SPRESAL Cagliari);
  • Tutela della salute mentale in generale, ivi comprese le frequenti fonti di stress psicologico in ambiente familiare, fornendo supporto alle vittime di violenza domestica e favorendo percorsi di ricostruzione familiare;

Gli obiettivi prioritari del Progetto Salute stanno nella Prevenzione di ogni patologia o disagio e nella Attenzione verso la Persona che richiede aiuto. Abbiamo deciso di seguire un profilo scientifico pur mantendendo la nostra indipendenza di giudizio verso scelte politiche discutibili o azioni esclusivamente mirate al profitto. La Prevenzione si basa sulla Alimentazione, promuovendo una Food Policy Comunale o Regionale, come nel caso di Roma e Milano, e praticando insegnamenti come quelli del prof.Berrino; sugli Stili di Vita adeguati a realizzare un benessere fisico, psicologico-mentale-culturale-spirituale; sulla lotta contro ogni forma di inquinamento. L'attenzione verso la Persona si esplica nella ricerca di soluzioni individuali e partecipate grazie alla diffusione di una cultura del benessere. Tale diffusione mira ad essere capillare, a livello di scuole (allievi, genitori e insegnanti), a livello di quartiere cittadino, a livello di Comunità. Gli attori con cui entrare in contatto sono quindi presidi, insegnanti, genitori e allievi per quanto riguarda le scuole. Comitati di quartiere o singole Comunità per quanto riguarda la Alimentazione e gli Stili di Vita. Per quanto riguarda la Alimentazione una strada è quella di costruire relazioni tipo Gas con fornitori certificati a filiera corta. Per quanto riguarda gli stili di vita si possono riattivare le zone urbane, dai parchi, ai giardini, alle piccole zone verdi o recuperare quelle degradate. Un aspetto da integrare con i precedenti è l'aiuto che possiamo dare alla Comunità nell'approccio alla Sanità Pubblica (ed alla sua controparte privata), incentivandone la sua territorializzazione, organizzazione, inclusione degli utenti, rispetto della persona. Ci proponiamo di realizzare gli obiettivi elencati con un processo "dal basso" di coinvolgimento diretto dei cittadini, e con azioni che siano al tempo stesso iniziative culturali capaci di influenzare le istituzioni locali e le Comunità.

Stili di Vita e Inquinamento

Per il Progetto Salute sembra interessante, oltre che la Biodanza, anche il Qi Gong, di cui ho avuto felice esperienza. Una palestra di Qi Gong bioenergetico si trova a Cagliari in via Chiara Lubich tel. 3282615457 (Giardini Enel). Poi ci sono palestre di yoga, e altro... Il Qi Gong offre il vantaggio di esercizi che una volta appresi si possono ripetere in autonomia nei parchi. Biodanza 3662783113. Se ti rispondono puoi dire che hai avuto il numero telefonico da Carmen Massidda che a fine estate ha partecipato ai pomeriggi di Biodanza al parco di Terramaini e si è trovata molto bene. Per l'alimentazione si potrebbe far riferimento al gruppo acquisto di MDF ed anche a Mesa Noa come nell'esperienza biblioteca degli oggetti: utilizzo condiviso, solidarietà, socializzazione. Alimentazione, attività fisica, socializzazione, solidarietà nella logica di una politica di interdipendenza. A questo punto l'esigenza di una città che tenga sotto controllo l'inquinamento da polveri e da rumore, che abbia cura e cultura del verde pubblico e del suo potenziamento, soprattutto nei quartieri degradati. A questo punto si pone la domanda, quale azioni nei confronti del Comune? Io frequento abitualmente i parchi e vi assicuro che c'è molta vitalità. Per le piccole zone verdi e quelle degradate manca un piano del Comune di Cura e Prevenzione, un Policy Food come a Roma e Milano. A Cagliari un piano è stato già elaborato da ambientalisti di Globuli Verdi e affidato a un consigliere dell'opposizione. L'altra sera ambientalisti riuniti in P.Sorcinelli hanno chiamato i vigili del fuoco per rimuovere rami pericolanti di due grandi pini e io stessa ho potuto vedere una pianta monumentale a cui erano state recise molte radici per agevolare lavori stradali. Ancora: un registro dei tumori è stato allestito dal Comune nel 2020 ma è top secret mentre ci sono farmacisti che dichiarano di aver rilevato in questi ultimi anni un incremento nella richiesta di farmaci antitumorali. Poi abbiamo l'inquinamento della Saras, un gassificatore a Giorgino vicino a un centro abitato che sarà attivo a breve, l'inquinamento dovuto al traffico e quello acustico durante il periodo estivo per la Movida . In P.Giovanni XXIII dove io abito in un palazzo al IV piano arrivano polveri sottili nonostante la presenza di molte piante. Infine si tratta di elaborare un piano per cominciare ad affrontare queste precarietà, forse iniziando a mappare i Comitati di quartiere, con la speranza che siano numerosi.

Studio di Fattibilità

Da fare.

Documentazione Progetto Salute
Strumenti personali
Namespace
Varianti
Azioni
Navigazione
Strumenti