Liste Civiche

Da wiki2.

Indice

Proposta elettorale per le amministrative di città Medio-Grandi

Per una introduzione all'azione cooperativa mutualistica a livello regionale vedi su ortosociale:

Progetti Open Source

La caratteristica dei progetti Open Source sta nella loro totale gratuità ma soprattutto nella loro apertura. Sono disponibili su Internet a tutti ma soprattutto chiunque ne faccia richiesta può ricevere assistenza, consulenza, ulteriori informazioni. Il vantaggio per i progettisti iniziali è il test, lo sviluppo, la personalizzazione del progetto originario. Coloro che entrano nel progetto hanno poi tutta la responsabilità della sua realizzazione o di eventuali clonazioni. Questo ha funzionato e funziona tuttora in modo significativo nel campo del software, della produzione tecnologica, della ricerca scientifica.

Sinergia

Le Comunità di Pratica che si creano su questi obiettivi producono beni, servizi, conoscenze che si intrecciano tra loro. Producono standard de facto che si innestano l'uno sull'altro creando vere e proprie nicchie “ecologiche” tecnologiche, culturali, creative, nella produzione di beni, servizi, conoscenza, e nella salvaguardia dell'ambiente naturale. Assomiglia ad un processo di autocatalisi favorevole alla vita, all'ambiente, allo sviluppo umano. Concorrenziale e alternativo all'efficienza capitalistica. Le Comunità di Pratica mirano alla costruzione progressiva di una Intelligenza Collettiva i cui attori vedano esaltata la loro individualità e creatività.

Spontaneità

Si tratta di abbandonare la vecchia prassi piagnucolosa del “chiedere” leggi e leggine alle varie “autorità”. Si tratta di riutilizzare la protesta contro queste “autorità” per costruire progetti positivi cominciando da subito là dove è possibile, là dove si aprono spiragli all'AZIONE CIVILE. In realtà esistono molti più spiragli e possibilità di quanto si immagini. Soprattutto si tratta di incentivare le iniziative che già esistono numerose nel corpo della società civile: volontariato, associazioni di cittadini, associazioni ambientaliste e culturali, gruppi di acquisto solidale, cooperative di servizi sociali. Queste reti hanno la possibilità di coinvolgere in modo progressivo masse di cittadini consapevoli. Va ribadita la gradualità di questa immissione di pratiche e paradigmi alternativi nel corpo dell'attuale “civiltà” capitalistica, senza rotture o violenze di sorta, ma con una feroce determinazione nel difendere i risultati che via via si vanno a raggiungere.

Filtraggio dei free rider

L'originalità e l'efficienza di questo progetto stanno nella capacità di coinvolgere gli utenti finali, in profondità e responsabilità, nella realizzazione dei progetti che li riguardano. Questo significa tagliare fuori i free rider, quelli che stanno a guardare per approfittare poi delle situazioni che si vengono a creare. Questo significa non mirare ad una maggioranza politica “totalitaria” ma semplicemente alla realizzazione progressiva dei progetti. Questo significa essere costantemente trasversali nella strategia di alleanze e accordi politici. Il vantaggio è che la realizzazione anche minima di ogni progetto costituisce un risultato permanente e immediatamente godibile su cui costruire nuovi progetti. I risultati raggiunti, anche se minimi, costituiscono prototipi funzionanti che “educano” i cittadini attualmente manipolati dalle comunicazioni di massa con la pratica liberatoria di ”IMPARARE FACENDO” (o Learning by Doing).

I progetti

Le due principali sfide che ci troviamo, come umanità, ad affrontare sono la crisi ambientale (o “cambiamento climatico”) con la distruzione dell'ambiente e della biodiversità, e la crisi economica o Grande Recessione. Ovviamente le due crisi sono concausa l'una dell'altra in una spirale che si autoalimenta. Gli effetti principali della prima crisi sono l'inquinamento e la scarsità di cibo, sempre meno “nutriente” e sempre più carico di pesticidi. Effetto della seconda è la mancanza di lavoro in una società basata sul denaro. Si tratta quindi di garantire, in primis, la sovranità alimentare a km.0 con l'agricoltura biologica. Si utilizza così l'attività umana liberata dalla crisi della produzione rivolta, secondo i rigidi dettami del modello liberista, esclusivamente ai mercati internazionali. Questo riguarda la produzione di cibo biologico necessaria alla crescita armoniosa delle nuove generazioni. Per quanto riguarda gli altri “consumi” sociali, invece di vedere i singoli problemi dell'energia, della mobilità, dell'inquinamento, dei rifiuti, delle comunicazioni, come attività distinte e indipendenti l'una dall'altra, tutte queste attività vanno potenziate ed unificate in una progettazione concertata, condivisa, partecipata a livello di comunità urbane e periurbane. Vanno Costruite delle SMART CITIES all'interno di cinture verdi periurbane basate su PARCHI AGRARI (e paesaggistico-culturali). All'interno delle città vanno sviluppati orti urbani, sociali e collettivi, come momento riunificante di costruzione di una cultura di coperazione conviviale, di socializzazione multi-etnica, terapeutica, di riappropriazione degli spazi urbani. Questi orti sono i cunei verdi che collegano la vecchia città capitalistica ai nuovi Parchi Agrari circumvicini. Ognuno di questi progetti sarà necessariamente “bio-diverso”. Ma si baserà su pratiche tecnologiche e politiche comuni come gli standard Open Source. Si tratterà di produrre quindi piani urbanistici condivisi e partecipati che RICONVERTANO le attuali conurbazioni in strutture verdi, a produzione agraria biologica, culturalmente qualificate sul piano della storia, del paesaggio, dell'arte. Secondo un piano ufficialmente presentato (vedi documentazione) a fronte di una spesa di 22 mld di euro/anno fino al 2030, si avrebbe un risparmio annuo di circa 128 (o 160) mld/anno, soprattutto come bolletta energetica (risparmio di petrolio e quindi minor inquinamento e quindi risparmio sui relativi costi indotti dall'inquinamento stesso). In questa riconversione, che avrà un immediato positivo impatto sulla qualità della vita urbana e periurbana, avranno un ruolo fondamentale le aziende ex municipalizzate che andrebbero convertite in IMPRESE SOCIALI o in aziende partecipate o di azionariato popolare, a seconda delle scelte locali della cittadinanza coinvolta. Queste imprese erogano servizi fondamentali quali gestione dei rifiuti, distribuzione di energia, acqua, gas, mobilità pubblica, reti di comunicazione Wireless. Per abbattere i costi da 10 (dieci) a 1 (uno) di questi enormi carrozzoni sulla via di una totale privatizzazione e fuori dal controllo dei cittadini, si possono utilizzare le Comunità di MAKERS che producano macchine e servizi ecologici secondo il paradigma Open Source Ecology (vedi documentazione) e secondo accordi di ricerca e sviluppo in modalità Open Source (o Open Access) con le locali Università. Ognuno di questi progetti va finemente sintonizzato sulla realtà locale. Per riassumere:

  • Cinture Verdi o Parchi Agrari Metropolitani
  • Smart Cities dentro le Cinture Verdi
  • Tecnologia Ecologica Open Source (disponibile) per Smart Cities - Cinture Verdi
  • Recupero integrale, controllo e partecipazione popolare nelle Aziende ex Municipalizzate, riconvertite alla Tecnologia Ecologica

Smart Cities

Una progettazione razionale delle città non separa le funzioni ma le organizza in modo da realizzare il massimo risparmio energetico, il minimo inquinamento, il minimo stress umano, il massimo risparmio di tempo da dedicare alla famiglia, alle relazioni amicali, agli interessi culturali, allo sviluppo formativo, all'ozio, alle possibili comunità locali che si vanno così a ricostruire. Vediamo anzitutto il percorso casa-lavoro, il dispendio di energie fisiche, psichiche, ambientali, economiche, per andare a lavorare partendo da casa la mattina e rientrarci la sera. Come affrontare il problema della mobilità casa-lavoro in modo partecipato? Coinvolgendo i cittadini in una soluzione progressiva collettiva condivisa. Un'idea potrebbe essere quella di favorire con strumenti di mediazione amministrativa, garanzia finanziaria e documentazione informatica, una redistribuzione delle abitazioni tale che siano le singole famiglie a scegliere le soluzioni ottimali per decidere i percorsi quotidiani casa-lavoro e soprattutto l'equilibrio tra la distanza casa-lavoro di lui e di lei e la vicinanza ai parenti e ai luoghi di elezione. Per fare questo oggi ci si avvale del mercato, del mercato immobiliare, uno dei più difficili ed infidi. Si tratta prima di vendere e poi di comprare la propria casa per spostarsi nel luogo di elezione. In entrambi i casi ci si perde. Una idea potrebbe essere quella di organizzare una funzione amministrativa comunale che aiuti le persone a permutare le proprie case con quelle degli altri, senza speculazioni, sulla base di valori economici stabili certi ed equi. Se A vuole andare dove abita B, B vuole andare dove abita C, e C vuole andare dove abita A, basta metterli in contatto e agire da "facilitatore" in modo che A vada su B, B su C, e C su A. Si tratta di:

  • costruire un database delle richieste e delle opportunità
  • organizzare una piccola agenzia comunale permanente che avvii le permute
  • fornire assistenza legale e garanzia finanziaria in quanto amministrazione comunale
  • assistere i nuovi inquilini nei loro quartieri di residenza indirizzandoli verso tutti i servizi disponibili
  • sulla base del punto precedente sviluppare la vita comunitaria di quartiere
  • tracciare gli spostamenti e utilizzare il database per prevedere e organizzare in anticipo flusso immigratorio, mobilità, piani regolatori.
  • collaborare con i comuni limitrofi per i prevedibili casi di permute in entrata e uscita dal circondario, coordinandosi come nel caso dei Parchi Agrari e delle cinture verdi previste sopra

Comunque declinato questo aspetto può costituire il nucleo partecipato e proattivo di una vera smart city resiliente, aperta, adattiva.

Welfare

Tutte le attività del welfare vanno decentralizzate al massimo, a partire dai servizi sanitari con centri di guardia medica 24/7 per il pronto soccorso e l'assistenza di prima istanza. Per quanto riguarda l'infanzia, i disabili, gli anziani, la scuola, il recupero di portatori di disagio, va ricostituito in primis il tessuto sociale di solidarietà che ha sempre costituito storicamente in ogni comunità umana il fattore principe di prevenzione, cura, assistenza. Questa ricostruzione di un tessuto sociale lacerato non può non essere che diretta, partecipata, autogestita. E' solo su questa base capillare, autogestita, pervasiva, onnipresente, che si possono innestare servizi più specializzati. Il programma UE “Invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni” (Active Ageing and solidarity between generations) potrebbe costituire un prototipo basato sul principio della partecipazione e della sussidiarietà (e quindi poco costoso). Vedi Progetto Argiolas nella documentazione.

Documentazione

Metodo

Si tratta di costruire un movimento dal basso senza prefigurarne a priori la forma definitiva, ma seguendo poche linee fondamentali: cooperazione, solidarietà, altruismo, pragmatismo, efficienza, determinazione. A partire dal proprio territorio, diciamo una bioregione o quel determinato bioterritorio. Ci si confronta tra quelli che stanno nello stesso territorio e con le istituzioni locali, le autorità, ma quelle al livello minimo. Sin dall'inizio, questi "funghi" saranno diversi tra loro ma in collegamento OPEN SOURCE. La biodiversità è necessaria alla vita ed anche alla vita sociale. La cultura nasce dalla biodiversità culturale che è collegata alla biodiversità geologica, storica, biologica, pedologica, climatica, nutrizionale. La biodiversità genera pace, equilibrio, armonia. L'omologazione, il pensiero unico, la teocrazia generano la guerra, la divisione, il collasso. Nascendo dal basso queste strutture sono resistenti (RESILIENTI) e tendenzialmente AUTOSUFFICIENTI. Se riesco a costruire solo un bel giardino, o un bel parco, o una bellissima smart city verde, è un successo di per sè, che resterà. Non sono chiacchere al vento. L'importante è non voler "pianificare" in anticipo "come sarà poi". Come sarà deve dipendere da tutti noi o NON SARA'.

Gli attuali Partiti Politici

Si tratta di liberarsi della morsa autoritaria e liberticida degli attuali partiti italiani che grava come una cappa di piombo e che blocca ogni iniziativa popolare da molti anni. Per chi avesse ancora dubbi sui partiti è consigliata la lettura di Simone Weil:

  • Manifesto per la soppressione dei partiti politici, traduzione di Fabio Regattin, Roma, Castelvecchi Editore, 2012, ISBN978-88-7615-697-7

che dice tra l'altro:

  • "I partiti sono organismi costituiti pubblicamente, ufficialmente in modo da uccidere nelle anime il senso della verità e della giustizia".

OSE come motore delle Liste Civiche

Uno dei progetti principali per lo sviluppo economico, tecnologico, scientifico, culturale locale, è il progetto

che si legge anche Open Source Ecology. Con tale progetto si potrebbe rianimare il settore tradizionale industriale locale, sviluppare cooperative di innovazione tecnologica, di manutenzione generalizzata, di formazione di lavoratori e di utenti, di scambi nazionali ed internazionali. Merita verificare l'importanza di questo paradigma OSE. Con OSE si può arrivare a costruire Multiutility comunali e di consorzi comunali per la gestione delle infrastrutture, a costi ridotti e con la pertecipazione dei cittadini/utenti alla manutenzione/implementazione/sviluppo dei servizi.

Sviluppo territoriale, Gestione Democratica Partecipata, Gestione ambientale, Agricoltura

Vedi i progetti:

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