Sard01

Da Ortosociale.

Indice

Progetto Argiolas - Invecchiamento Attivo

Il progetto fa parte del più ampio programma La Casa Campidanese e si appoggia a metodologie bio-psico-sociali di Ginnastica Dolce.

Cagliari

Partendo da Cagliari come prototipo, sappiamo che si tratta di una città meravigliosa, che si snoda su sette colli, uniti tra loro da Parchi urbani e provinciali già attivi e funzionanti. Monte Urpinu, San Michele, Monte Claro, per cominciare. Su questi spazi all'aperto si può fondare un progetto di recupero sociale delle persone anziane e della solidarietà intergenerazionale. Gli altri attori principali sono i giovani, vedi il progetto AGIL. Nel mezzo ci sono tutti gli altri cittadini. Cultura, turismo sostenibile, spettacolo sono le altre tematiche collegate. Ecco quanto si fa a Singapore: una casa di riposo diventa una fattoria urbana, dove gli anziani producono cibo biologico. Dal punto di vista medico-sanitario si prende spunto da

All'interno del progetto Passi d'Argento si potrebbe inserire il progetto

Vista l'importanza della componente motoria/nutrizionale il progetto Movimento è vita è determinante per il buon esito generale dell'iniziativa Active Ageing in Sardegna. Tutto all'interno del progetto europeo:

Contatti: Ignazio Argiolas

Stato dell'arte del progetto

La Casa Campidanese

Ad Aprile 2016 il progetto Argiolas si fonde con il più ampio programma La Casa Campidanese.

Associazione Giuseppe Verdi Monserrato

Estate 2014. Inizia la collaborazione tra Calciallenando di Ignazio Argiolas e la Ass. Giuseppe Verdi di Maria Spiga. Qui sotto 4 (quattro) pagine di PDF che illustrano l'attività e che sono al contempo una descrizone breve ma completa del progetto.

Le attività della Comunità di Pratica cagliaritana

Estate/Autunno 2013. La documentazione completa si può richiedere direttamente a:

  • info@calciallenando.it

Una sintesi della documentazione si trova a questo link:

Ecco alcune immagini commentate:

Documentazione Visuale
Documentazione Visuale
Documentazione Visuale
Documentazione Visuale
Documentazione Visuale

Parco Riu Saliu

Estate 2013 - Monserrato (CA). Monserrato, Cagliari, Parco Riu Saliu, agosto 2012. Viene sperimentata una attività ludico-sportiva condivisa tra bambini e adulti (secondo i parametri della "Solidarietà intergenerazionale" oppure in inglese "Solidarity between generations" del progetto Active Ageing della Unione Europea). Il parco di Riu Saliu è un esempio di spazi di gioco interattivo tra adulti e bambini; spazi e materiali adeguati a stimolare nei bambini le prime esperienze di gioco, di esplorazione, di manipolazione, di movimento e l'acquisizione delle regole dello stare insieme, accanto agli educatori e, per la terza età come incontri e momenti di socializzazione capaci di dare forti motivazioni e favorire l'autonomia...

14 novembre 2012

Nella sala “Ex convento” della Provincia di Cagliari di via Giudice Guglielmo, la riunione dei componenti il Comitato Scientifico sulla Longevità, presieduta dal Presidente del Consiglio Provinciale di Cagliari Roberto Pili ha fatto il punto sulle iniziative già avviate e da avviare entro il 2012, Anno dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà Intergenerazionale. Con l’intervento di Ignazio Argiolas si è parlato di come il prototipo avviato e già ampiamente sperimentato di Riu Saliu a Monserrato stia cominciando a dare i suoi frutti. Ora è pronto a decollare “ Vita Attiva e Benessere”: intervento a favore di un nutrito gruppo di anziani delle province di Cagliari e di Ogliastra. Modelli integrati di intervento che fanno leva sulla metodologia Agile, con le esperienze di costruzione e di assistenza sui prototipi come nel modello Open Source. Ignazio Argiolas comunica che un ulteriore sviluppo di Metodologia Agile verrà proposto anche a Pontecagnano, in provincia di Salerno dove il 13 e il 14 dicembre p.v. Ignazio Argiolas coordinerà un seminario sull’attività intergenerazionale, condivisa tra bambini e adulti. Inoltre il Presidente Roberto Pili ha avuto modo, ancora una volta di relazionare l’ultimo mese, ricco di sviluppi fattivi, enunciando le attività messe in opera da parte di:

  • Gianni Pes, MD Dip. di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Sassari, Ricercatore;
  • Luisa Salaris, Università degli studi di Cagliari, Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni, direttrice del Gria e demografa;
  • Gianmario Migliaccio, Coordinatore Tecnico Regionale CONI Attività Sportiva e il progetto “A Chent’annos”;
  • Cinzia Pasini, responsabile scientifico del gruppo cinofilo Fantabau
  • Roberto Sirigu, archeologo che da oltre vent’anni svolge la propria attività di ricerca sul campo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per la Sardegna e con varie Università italiane;
  • Donatella Petretto, ricercatrice dell'Ufficio Disabilità dell'Università degli Studi di Cagliari, che si occupa di dislessia;
  • Gianfranco Muntoni, Urologo e chirurgo Oncologo;
  • Francesco Siciliano, pedagogista clinico;
  • Gruppo di Giovani del Gria Tirocinanti Centro Longevità dell’università degli Studi di Cagliari;
  • Gruppo di Rappresentanza di una associazione di oltre 240 anziani di Assemini che vorrebbero fare attività motoria;
  • Ignazio Argiolas, Allenatore Professionista della Figc ideatore del “Progetto Argiolas”.

agosto 2012

Avvio delle pratiche di attività motorie a Monserrato (CA) a cura della A.S.D.Centro Scuola Calciallenando presso il parco Riu Saliu a Monserrato gestito dalla Cooperativa Sociale "Is Pintaderas". Gli iscritti al programma di attività motorie sono al momento 50 adulti.

23 giugno 2012

Presentazione del video del Focus Group alla Conferenza "L'invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale: sfide e opportunità" a cura della Provincia di Cagliari - Provincia de Casteddu. E' disponibile il materiale video e la trascrizione del Focus Group.

15 giugno 2012

Il primo Focus Group tenuto da Ignazio Argiolas all'aperto nel magico Parco di Monte Claro, che è anche un importante sito archeologico nel centro di Cagliari. Il Facilitatore del FG era Ignazio Argiolas con Mario Saturnino Floris osservatore.

Gennaio 2012

Il progetto "Terza Età" alla provincia di Cagliari procede con la valutazione positiva di una fascia di esperti qualificati. Stretta collaborazione con il presidente del consiglio della provincia di CA Roberto Pili.

Ricerca Azione sociologica

Il percorso previsto prevede una Ricerca Azione di tipo sociologico, con interviste discorsive, interviste strutturate, questionari, Focus Group e Foto/Video elicitazione. La ricerca mira al coinvolgimento ed alla partecipazione per rendere possibili politiche sociali mirate che siano al tempo stesso partecipate e di basso costo economico. In tre fasi:

Ricerca Azione Sociologica

Studio Pilota

Contatti con operatori sociali, personale ASL e anziani di un quartiere o di una cittadina in provincia. Con loro verrà steso un piano dettagliato della seconda fase.

Etnografia conoscitiva

Verranno individuate tre zone diverse su cui agire a puro titolo cognitivo con osservazione partecipata, interviste discorsive e qualche focus group con gli operatori sociali e gli anziani. In questa fase non verranno usati metodi quantitativi se non per consultazione.

Ricerca Azione

Mira al cambiamento ed al coinvolgimento dei soggetti siano essi anziani, operatori sociali o istituzioni pubbliche.

  • lavoro sul campo e osservazione partecipante nelle strutture di assistenza (entrata sul campo)
  • laboratorio biografico con interviste discorsive nelle loro abitazioni agli anziani conosciuti al punto sopra. Uso di video e foto per attivare l'interesse e documentare i processi.
  • etnografia istituzionale rivolta agli operatori sociali istituzionali e volontari (Institutional Etnography and Networking). Focus group e seminari con gli operatori sociali sugli obiettivi dello Active Ageing di OMS
  • costruzione di conoscenza comune con focus group partecipati da anziani e operatori sociali
  • comunicazione e documentazione (video/foto) del percorso della ricerca azione via blog

Linee di azione

Il coordinamento dell'iniziative con agenzie istituzionali o volontarie richiede figure specializzate quali giovani sociologi, in grado di muoversi agilmente nel territorio sardo, nelle sue componenti culturali recenti e meno recenti, nella interazione con comunità di paese, formati su interviste azione (action research) che ancorino dall'inizio i dati raccolti alle soluzioni da sperimentare. Centrale rimane il coordinamento di iniziative per la nutrizione e la motricità, estese al territorio e collegate agli interventi degli operatori sociali di cui sopra.

Internet e Telemedicina

Per rendere funzionale l'iniziativa si pensa di utilizzare forme avanzate di comunicazione come Internet e la telemedicina. Esempio di Telemedicina:
Aerotel
Utilizzo di Internet per:

  • rapporti con i parenti lontani e vicini (socializzazione)
  • rapporti amicali e di gruppo (socializzazione)
  • servizi (taxi, ASL, trasporti)
  • telemedicina
  • longlife learning, cultura, educazione, formazione, conoscenza, notizie, partecipazione sociale e politica
  • memoria esperenziale collettiva locale

Seguendo i principi di "PROCESSUALITA" e "CONTINGENZA", è preferibile ragionare non per "fatti" ma per "processi". Non ragionare per "tipizzazioni fisse" ma per "situazioni contingenti e variabili. Vanno organizzate le seguenti attività

  • Costruzione Foto e Video per attivare la Foto-Elicitazione per la Scuola Itinerante e i Focus Group
  • Costruzione traccia Focus Group e know how Focus Group (per sociologi)
  • Scuola Itinerante con il suo corredo di Foto Elicitazione come Focus Group Itinerante e penetrazione nel territorio. Risolve in parte il problema della composizione dei Focus Group.
  • Percorso Nuova Vita
  • Coordinamento con Passi d'Argento (Mario Floris). Ad esempio meeting sui Focus Group e UA. Dove manca va scoperto o costruito ex novo.

Scuola itinerante

L'attivazione regionale o provinciale o comunale di questa iniziativa si potrebbe svolgere con una scuola itinerante di Promozione della Motricità, Nutrizione, Salute per giovani e anziani, nei vari centri e paesi, abbinata a occasioni conviviali che riuniscano l'intera comunità. La Scuola itinerante verrà organizzata con una mostra di fotografie e video che svolgano la funzione di foto-elicitazione. Dopo il percorso visivo i visitatori organizzati in gruppi di 8-10 persone parteciperanno a dei brevi Focus Group o più brevi Focussed Interviews.

Percorso benessere

I passati percorsi vita disseminati nel territorio nazionale non hanno avuto il successo sperato. Andrebbero potenziati e trasformati in
percorso benessere
dolce, completo, culturale, personalizzato alle caratteristiche locali paesaggistiche. I percorsi, le attrezzature, le pratiche motorie devono inserirsi contestualmente nelle varie culture e memorie locali, specializzandosi.

Gli anziani come risorse

Da PASSI d'argento:"La trasformazione degli anziani in risorsa per la società è una sfida che può essere vinta migliorando la qualità dei Servizi Sanitari e Sociali secondo i reali bisogni degli ultra 64enni. Ogni iniziativa in campo sanitario e sociale deve conseguire alla precisa conoscenza delle esigenze degli anziani, sia quelle oggettivamente rilevabili che quelle soggettivamente espresse da loro stessi."

Sottoprogetto AGIL

Agenzia di socializzazione Giovanile Integenerazionale Locale. Da inserire nei Parchi urbani, periurbani, agropaesaggistici. Le generazioni che vanno messe in interazione sono tre: piccoli, grandi, anziani. Il modello teorico è quello dei CAS (Complex Adaptive Systems):

In modo più mirato il modello è quello del DESIGN DI SISTEMI COOPERATIVI di Yochai Benkler. Vedi

Il progetto AGIL si innesta nel progetto Argiolas ed entrambi si sostengono a vicenda: In un Parco, dotato di prato, alberi, e piccoli orti sociali, i giovani si riuniscono, alleviando il problema della scuola a tempo pieno con entrambi i genitori impegnati nel lavoro, per

  • socializzare,
  • studiare anche le materie tradizionali
  • soprattutto praticando attività PSICO-MOTORIE
  • ginnastica,
  • percorsi vita per piccoli,
  • orto didattico tenuto da anziani,
  • avviamento al calcio e allo sport

Il personale docente, coadiuvato da GENITORI e ANZIANI (rapporto Intergenerazionale), viene istruito sul percorso formativo che ha al suo centro:

  • stretta cooperazione e interconnessione tra "BIOLOGICAL DRIVES" (psico-motricità" e sviluppo culturale SIMBOLICO (le normali materie di studio) tra cui
  • far PRIMEGGIARE LA BIOLOGIA come studio del vivente e, riflessivamente, del proprio corpo. Ruzzolare sui prati, catturare lucertole, arrampicarsi sugli alberi, mettere le mani nella terra, abituarsi alla pioggia ed al freddo, studiare e VIVERE le manifestazioni della natura

Organizzazione e finanziamento

  • finanziamento da parte dei comuni nel mettere a disposizione le strutture: una casetta di legno, spazio nel parco comunale o provinciale, orti sociali o fattorie didattiche contigue, disponibilità di docenti
  • autofinanziamento via genitori
  • autofinanziamento via "crowd funding" internet

Gli impulsi biologici e il contatto con la natura

Traduco una parte di "General System Theory" di Ludwig von Bertalanffy, 1969, precursore del CAS. Da pag.252: "Inoltre, il mondo simbolico creato dagli uomini acquista una sua propria vita autonoma; diventa più intelligente del suo creatore [NdR: quante sfumature filosofico-teologiche! prevede la INTELLIGENZA COLLETTIVA]. Il sistema simbolico della matematica, per esempio è incorporato in una enorme macchina pensante, alimentata a frasi, che produce di ritorno una soluzione grazie ad un determinato processo di di concatenazione di simboli, che difficilmente si potrebbe anticipare. D'altro lato comunque questo mondo simbolico diventa una potenza che può condurre a gravi problemi. Se si giunge ad un conflitto tra mondo simbolico - che nella società umana è emerso come norme morali e convenzioni sociali - e gli impulsi biologici, che sono fuori posto in un ambiente culturale, l'individuo si confronta con una situazione di psiconevrosi. Come potere sociale il mondo simbolico [della cultura], che rende umano l'uomo, allo stesso tempo tempo produce il corso sanguinario della storia".
In altre parole esprimere i "biological drives" dell'individuo (quindi strettamente individuali) significa garantirsi da guerre (collettive) e da psiconevrosi (individuale). Cominciamo dai piccoli con l'aiuto di grandi e anziani.

La proposta pedagogica

Peter Gray, psicologo che ha studiato biologia evoluzionistica, parla dei "biological drives" che spingono i piccoli dell'uomo a giocare ed a costruire tutte le loro capacità "umane". Preoccupato della crescita del narcissimo e del declino dell'empatia propone ipotesi interpretative e conseguente rimedio. Abbiamo tradotto l'articolo di PG che copre molti temi importanti:

La proposta pedagogica si basa quindi su un processo evoluzionistico, e quindi sulla Filogenesi che precede sempre e accompagna la Ontogenesi (la formazione dell'ORGANISMO-INDIVIDUO). Inoltre la formazione dell'essere umano dopo la nascita è NEOTENICA, cioè l'uomo nasce immaturo, cioè in pieno processo filogenetico. Tre fasi candidate al modello sono:

  • fase cacciatori-raccoglitori, bande nomadi, prime manifestazioni simboliche e consapevolezza della morte e inumazioni rituali, rivoluzione del paleolitico, sciamanesimo FEMMINILE, pittura delle grotte, MAGIA, stretto contatto con gli elementi naturali e tutti gli esseri viventi, poteri di comunicazione extrasensoriale (pigmei mbuti e boscimani khosan). Dal 50.000 BC ad oggi
  • fase stanziale, agricoltura, villaggi, cosmologie complesse, divaricazione matriarcato-patriarcato, neolitico. Dal 10.000 BC ad oggi, fino alla civiltà contadina quasi universale, sopravvissuta anche in Occidente fino a 200 anni fa.
  • fase industriale moderna imperiale (in Occidente) dal 3000 BC ad oggi. Scolarizzazione obbligatoria (scrittura), oggi scolarizzazione di massa (obbligatoria) in scuole statali o delle religioni statali. Fase simbolica compulsiva fino alla moderna "realtà virtuale".

Le tre fasi vanno vissute in parallelo con intensità crescente prima

  • sull'aspetto magico tribale (fuoco, pioggia, aria, terra, magia, rituali, danza, controllo del corpo). Escursioni nel parco, aspetti selvaggi, animali, piante, elementi naturali, magia, coltivazione delle percezioni e dll'intuizione dentro la natura (ascoltare le nuvole, le piante, gli esseri viventi)
  • poi sull'aspetto agricolo-cognitivo-colturale, società complessa (anziani, genitori) orto sociale, fattoria didattica
  • poi ancora sul simbolico (storia dell'evoluzione, fisiologia del vivente, anatomia, ecologia, culture animali, e poi mana mano letteraturatura, miti, storia, geografia, matematica, etc)

Sistemi Cooperativi

La costruzione di Sistemi Cooperativi. Yochai Benkler docente dal 2007 alla Harvard University ha impostato un programma di ricerca interdisciplinare sul tema della Cooperazione Mutualistica, conivolgendo ricercatori di economia sperimentale, biologia evolutiva, psicologia, sociologia delle organizzazioni, computer science. I risultati di questo lavoro sono illustrati nel suo libro “The Penguin and the Leviathan – How cooperation triumphs over self-interest”, Crown Business, New york 2011. Nel paragrafo “Progettare la Cooperazione” (pag. 238), Benkler elenca gli ingredienti per la costruzione pratica di sistemi cooperativi di successo:

  • Comunicazione, l'elemento più importante
  • Contestualizzazione, veridicità, autenticità
  • Guardare oltre sé stessi: empatia e solidarietà
  • Costruzione di sistemi morali: giustizia, moralità, e norme sociali
  • Premiare e punire (motivazione)
  • Reputazione, trasparenza, e reciprocità
  • Costruire diversità

La Agenzia (AGIL) crea un sistema cooperativo che ha lo scopo di "formazione" culturale e psico-motoria dei giovani. Nella interazione con i giovani, anche gli anziani e gli adulti, gli altri due soggetti della solidarietà intergenerazionale, ri-sviluppano le loro capacità psico-motorie e culturali. Le attività possono essere le più varie e localmente definite, ma centrate sempre sulla natura (Parco) e sulla Agricoltura (orto-giardino). L'attività di formazione trova la sua sostenibilità nella produzione di verde paesaggistico e di cibo biologico, in quantità crescenti, che sono poi l'autovalutazione finale del progetto locale.

Riti di passaggio

In antropologia hanno scoperto che (soprattutto per i primitivi) ogni fase della vita viene celebrata collettivamente. Nel percorso natura-cultura, biologico-simbolico, questo è molto importante. Quindi AGIL valorizza tutti questi aspetti organizzando delle feste per:

  • compleanni
  • inizio anno scolastico
  • feste tradizionali, folkloristiche, locali, in costume, travestimenti
  • feste legate ai cicli della natura (solstizi), luna piena, eclissi, stagioni
  • lutti, traumi, superamento conflitti

Percorso Benessere e Modello di Unità Abitativa

Il Percorso Benessere o Percorso Vita può inserirsi nei tradizionali contesti abitativi o in nuovi modelli abitativi. I Condomini Solidali o i Condomini Elettivi intendono sviluppare un turismo eco-sostenibile e nuovi modi di abitare e di integrazione nel territorio. Gli anziani possono risiedere con le loro famiglie e con le altre generazioni in queste Unità Abitative, eliminando il pericolo di segregazioni generazionali e di un utilizzo improprio delle risorse abitative e territoriali. Uno sviluppo classico e diffuso di questo modello sono le villette bi-tri-quadrifamigliari molto diffuse nel Veneto. Questo modello si potrebbe integare in un progetto generale di promozione del benessere della fascia “terza età”. Quanto segue è solo un possibile esempio o declinazione di questo indirizzo da proporre ad eventuali Focus Group. Qualunque iniziativa concreta inizierà con i Focus Group della Ricerca Azione.


Unità Abitativa

La casa comune della UA

Casa Comune

Obiettivi

Nella prospettiva di una armonica sinergia di corpo e psiche, il progetto si propone di sviluppare il benessere della importante fascia di cittadini della terza età. Il benessere fisico-psichico è garantito in primis da uno stile di vita che tenga in allenamento costante il corpo nella sua complessità, da una alimentazione sana, biologica, stagionale, locale, e da una interazione fisica e culturale-emozionale con l'ambiente marino mediterraneo della Sardegna, non inquinato e particolarmente salubre. Questi obiettivi generali si concretizzano nella realizzazione di un particolarissimo “condominio” plurifamigliare che consenta le seguenti attività, strettamente connesse tra loro:

  • ortoterapia e giardinoterapia
  • percorso vita all'interno del “condominio”
  • pet-terapia con piccoli animali da cortile, quali galline ovaiole, conigli, animali domestici
  • mare-terapia durante tutta la stagione fruibile (da maggio a ottobre) in modo particolarmente mirato, con
  • attività motorie personalizzate anche di gruppo

Queste attività comportano che il “condominio”, che chiameremo d'ora in poi “Unità Abitativa” o UA, sia dotato di

  • giardino,
  • orto,
  • un piccolo spazio per gli animali,
  • vicinanza al mare

Il progetto prevede una cura particolare e coordinata della alimentazione con tabelle nutrizionali stagionali adeguate alle attività motorie. Tale alimentazione deriva in parte dall'orto-frutteto, in parte dal contesto locale con cui si innescano in tal modo relazioni economiche, sociali e culturali. Per favorire tali relazioni sociali con il vicinato, con il contesto locale, con le altre UA, a livello inter-famigliare UA (tra le famiglie che fanno parte della stessa UA), a livello intrafamigliare (i parenti o amici delle varie famiglie) prevediamo una struttura di uso comune (Commons) che chiameremo “Casa Comune” o CC.

Processo di costruzione del progetto

I criteri cui ci siamo ispirati nel disegno della UA sono quelli della agricoltura biologica, organica, biodinamica, nonché delle recenti acquisizioni della permacultura. Le UA hanno l'intento dichiarato di favorire lo “sviluppo ambientale” locale per la loro stessa sopravvivenza e benessere. I singoli aspetti del progetto sono stati ampiamenti sperimentati con successo a livello uni-famigliare. La realizzazione delle UA mira ad integrare le singole esperienze uni-famigliari in una realtà plurifamigliare, secondo il modello naturale di sviluppo antropologico. Per esemplificare il modello che proponiamo si può ricorrere alla metafora di un organismo vegetale che interagisce con l'ambiente da cui trae alimento e a cui rilascia sostanze organiche vitali, protezione del suolo, arricchimento della biodiversità. Tale organismo è la singola “unità abitativa”, o “condominio”, o UA. La UA si riproduce per “gemmazione” con i prevedibili mutamenti genetici e gli opportuni adattamenti ai contesti in cui si viene a trovare. Le UA sono collegate in rete tra loro sotto la supervisione di un team costituito dalla UA “madre”, da altri volontari, e dal coordinatore Ignazio Argiolas. Tale coordinamento consisterà soprattutto nella consulenza e nella formazione attraverso “case studies” come in ogni progetto informatico o sportivo, sia nei confronti delle nuove UA sia nei confronti delle istituzioni amministrative e funzionali. Si tratta quindi di partire con un singolo progetto pilota di una UA unica in un contesto che possa consentire esperienze simili nelle vicinanze. E' fondamentale che ogni UA abbia la capacità di autosostentarsi e autoalimentarsi sin dal suo nascere. Questo evita che ci siano sprechi da “over-loading” o da sovra-dimensionamento. Questo permette di non pesare sulla amministrazione pubblica se non per la parte che riguarda le concessioni edilizie e l'utilizzo di territorio demaniale. A tale amministrazione pubblica viene richiesta soprattutto una certa indispensabile “sensibilità istituzionale” per tutta la sperimentazione. L'inserimento delle UA nel contesto ambientale e culturale è ad impatto zero o positivo. Per concludere il progetto va visto nella sua fase iniziale come una micro-iniziativa sperimentale che deve alimentarsi in gran parte da sola e raggiungere una solida stabilità e maturità per poi riprodursi in località vicine in modo differenziato ma coordinato.

Osservazioni

Riteniamo che i criteri di benessere per la fascia “terza età” siano molto vicini a quelli di ogni fascia di età. Noi miriamo ad una stretta integrazione tra tutte le fasce di età, soprattutto attraverso la convivialità, lo sviluppo della vita famigliare e pluri-famigliare, le visite di parenti, amici, nipoti in occasione delle vacanze al “mare-campagna”. Anziché costruire ghetti enormi per soli anziani, isolati tra di loro, isolati dal contesto, isolati dalle loro stesse famiglie, tenteremo di rovesciare il paradigma dell'anziano come peso sociale e onere curativo a carico della comunità, valorizzandone il contributo creativo, sociale, culturale, ambientale, finanziario. La nostra è una visione sinergica che utilizza le preziose energie residue della terza età per vitalizzare la necessaria continuità storica della memoria sociale. Vedi il progetto Active Ageing di OMS.

Vantaggi

Si tratta di possibilità che vanno tenute presenti “in corso d'opera”.

  • Radicale decentralizzazione dei servizi agli anziani con enormi risparmi in spese sanitarie, mediche, assistenziali e contemporaneo aumento delle aspettative di vita
  • Re-Investimento produttivo del capitale finanziario pensionistico degli anziani in uno sviluppo locale, decentralizzato, di beni e servizi
  • Recupero sociale e finanziario dell'emigrazione sarda, particolarmente numerosa e attiva
  • Decongestione parziale delle varie aree della conurbazione cagliaritana
  • Recupero decentralizzato della economia agricola locale e delle zone agricole locali dismesse o marginali, attraverso gli orti-giardino delle UA e lo scambio e il consumo alimentare (cibo a filiera corta)
  • Recupero decentralizzato della economia locale negli aspetti di commercio locale, servizi agli anziani, manutenzione di beni e strutture, indotto turistico (beni e servizi a filiera corta)
  • Riconversione parziale di zone turistiche sotto-utilizzate anche a causa della perdurante crisi finanziaria

In definitiva proponiamo il passaggio da un modello abitativo stagionale-turistico poco rispettoso dell'ambiente sardo-mediterraneo, con un modello residenziale continuo nell'arco dell'anno, capace di attirare ospiti “famigliari” sia durante la stagione estiva che fuori di essa, un modello profondamente rispettoso dell'ambiente sardo, ad impatto ambientale nullo o positivo. Il business consisterà nello sviluppo di una economia locale decentralizzata simbiotica alle comunità delle UA in rete. Tali comunità funzioneranno esse stesse da agenzie turistiche e da strutture ricettive di base o di prima accoglienza, attive lungo tutto il corso dell'anno, largamente auto-sufficienti e ben integrate nel contesto locale. Comunità locali di agricoltori, pescatori e fornitori di beni e servizi interagiscono in modo eco-sostenibile con “ospiti” stagionali e con residenti sardi e non sardi delle UA. E' una realtà già presente e vitale che va ulteriormente sviluppata con le comunità UA in rete. Il progetto potrebbe quindi relazionarsi anche ad un turismo sostenibile del tipo Albergo Diffuso.

La Unità Abitativa UA

Si propone all'inizio un insieme di 4 (quattro) case prefabbricate in legno e in materiali prodotti in modo eco-sostenibile. L'impatto ambientale deve essere nullo. Attenzione particolare alla produzione e al riciclo dei rifiuti, al consumo dell'acqua, al risparmio energetico. Tutto l'umido e il verde scartato vanno riciclati negli orto-giardino. Le case sono di classe A e dotate di impianto solare termico, impianto fotovoltaico, piccoli generatori eolici (Forza7 o similari) senza impatto estetico, recupero dell'acqua piovana da usare per orto-giardino, lavatrice, WC. La prima UA avrà abitazioni dello stesso tipo e con la stessa conformazione estetica, di 80 mq circa, ad uno o due piani. La UA comprensiva della Casa Comune (CC) si stima abbia una estensione di 3200 mq. così suddivisi

  • 400 mq delle 4 case in equilibrio con i
  • 1200 mq dei giardini
  • 500 mq frutteto in equilibrio con i
  • 500 mq boschetto per la vita selvatica
  • 100 mq della CC in equilibrio con i
  • 200 mq dei 4 orti
  • 100 mq 4 garage in equilibrio con i
  • 100 mq 4 casette in legno per attrezzi orto-giardinaggio
  • 100 mq di spazi comuni

Il vantaggio di questa struttura UA sta nelle sue simmetrie speculari, nel senso del lato minore del rettangolo che isola i due gruppi di case (un gruppo con il frutteto e l'atro con il boschetto), oppure nel senso del lato maggiore (simile al precedente), oppure ancora nel senso delle due case che sono riunite. Questo potrebbe favorire le scelte e le combinazioni delle 4 famiglie che coabitano la UA.

La Casa Comune CC

Sarebbe preferibile avesse una struttura circolare o ellittica. Anche se potrebbe sembrare che costituisca una spesa supplementare, la CC scarica le case singole da varie funzioni e quindi si giustifica come investimento. La CC è il centro culturale, formativo, relazionale della intera UA come sistema integrato. Ha varie funzioni elencate di seguito: foresteria (due camere, bagno, angolo cottura) libreria (liberamente divisa in sezioni tra i condomini) proiettore Pc, TV, Stereo riunioni, incontri, assemblee esercizi motori al coperto, danza, riti collettivi, riti religiosi, yoga, spiritualità pranzi collettivi, convivialità, feste, compleanni, premiazioni

Il Percorso Vita

Lo potremmo ribattezzare scherzosamente “facciamo un giro della nostra proprietà”, allo scopo di renderlo attrattivo. E' un esercizio fondamentale di salute psico-fisica da eseguire costantemente in modo integrato al contesto abitativo, funzionalmente utile ed emozionalmente significativo. Il percorso parte dalla CC (Fuoco) e si snoda all'interno del boschetto (Acqua), costeggia i 4 orti (Terra), entra nel frutteto (Aria). Gli ospiti della UA individualmente, a loro piacimento, tengono d'occhio amorevolmente tutta la situazione.

Conferenza sull'invecchiamento attivo - 23 giugno 2012

Conferenza 23 giugno 2012

Collegamento delle iniziative della Provincia di Cagliari e della Provincia della Ogliastra

Cito dal documento CONI "Comunità della Longevità", ""La comunità mondiale della Longevità è una realtà promossa dalle nazioni Italia, Korea, Giappone. Per l'Italia i fonndatori sono stati la Provincia di Cagliari e la Provincia dell'Ogliastra....Sulla base delle esperienze delle nazioni estere si è ritenuto di dare una priorità alle attività motorie poichè, in Asia, la cultura del movimento è parte integrante della vita della popolazione ed attività motorie, ad esempio il Tai Chi, sono effettuate con costante partecipazione. In Italia, ed in Sardegna, l'attività motoria per la popolazione anziana, oltre i 65 anni, non è parte della cultura dei popoli.""
E' di sicuro interesse l'esperienza culturale di nazioni orientali quali Korea, Cina, Giappone. Sicuramente il Tai Chi è una pratica di grande interesse e attualità. Come tutti sappiamo i processi di integrazione culturale sono estremamente delicati e complessi. La proposta di nuove pratiche, concetti, frame culturali va accompagnata ad un profondo empowerment del tessuto sociale, culturale, economico, storico, associativo, delle popolazioni interessate. Nella fattispecie della popolazione della Sardegna. In questa prospettiva il fulcro della proposta culturale sono le tradizioni locali. Che si accompagnano alle lente ma pervasive trasformazioni socio economiche in atto. Parliamo da un lato della tradizione culturale sarda legata al mondo delle attività agropastorali, in primis alla vitalizzazione della lingua sarda. Dall'altra ad una modernizzazione eco-sostenibile dell'attività turistica che fa leva sulla cultura, sul cibo, su una attività agropastorale modernizzata. Due poli strettamente complementari di questi due aspetti si trovano proprio nella provincia di Cagliari con il suo dinamismo e apertura internazionali, e la provincia dell'Ogliastra con il suo recupero culturale, economico e sociale di tutte le tradizioni locali mirato ad UNO SVILUPPO LOCALE. Vedi il progetto pilota ogliastrino "Riordino degli usi civici". La lingua e la cultura sarde e uno sviluppo locale basato sul riordino dei beni civici, potrebbero fondersi in un progetto pilota di turismo eco-sostenibile. In questa prospettiva sono molto importanti gli apporti culturali esterni, come quello della Generalitat de Cataluna collegata alla comunità bilingue di Alghero, che ben si inseriscono nel preesistente patrimonio sardo, diventando, come la lingua sarda insegnata nelll scuole, parte viva della attività quotidiana. In sintesi la nostra proposta consiste nell'aggangiare la pratica motoria ad attività reali quotidiane che abbiano un preciso significato sociale, ricreativo, culturale, economico. La pratica motoria va collegata a:

  • attività agricole leggere, come cura dell'orto, del frutteto, del giardino, di piccoli animali
  • attività di ospitalità da inserire in una struttura di "Albergo Diffuso"
  • attività ludiche e ricreative da inserire nel corpus delle tardizioni sarde (ballo, canto, poesia, musica), quali cumbessia o muristeni che si perdono nella notte dei tempi
  • percorsi vita speciali e innovativi studiati con attrezzature che richiamano la tradizione artigianale, agricola, culturale

In questa logica le attività motorie sono necessariamente ATTIVITA' PARTECIPATE, a livello emozionale, razionale, sociale. Il ruolo dell'esperto in scienze motorie è in realtà quello di un facilitatore sociologico attento ai progetti di sviluppo locale, culturale ed economico.

Metodologia Agile

E' il metodo adottato nel progetto Argiolas (Sardegna). Si può utilizzare in qualunque tipo di azione sociale.
Il progetto Argiolas nasce con un suo proprio “carattere” che viene proposto a chi sostiene e partecipa al progetto. Potremmo anche definire questo carattere come il “metodo” del progetto, la sua genetica propulsiva. Per fare una metafora di stampo naturalistico diciamo che il progetto è come un seme che ha un suo DNA che gli permette di radicarsi nel terreno adatto ed evolvere. Deve anche possedere risorse minime ma sufficienti per mettere le prime radichette e le prime foglioline. In termini operativi queste risorse minime di base sono persone che agiscono in modo professionale raccogliendo altre persone e risorse. Questa “raccolta” avviene attraverso metodi partecipativi come i Focus Group dove, a differenza di inserimenti singoli ottenuti via intervista, ogni elemento si relaziona subito con gli altri elementi con i quali dovrà lavorare nei gruppi di lavoro tematici che si andranno poi a costituire.

Il Prototipo

I vari gruppi di lavoro costituiti attraverso i Focus Group mirano a costruire localmente un prototipo di intervento sociale sperimentale ed autofinanziantesi [in termini ragionevoli]. Un primo esempio di prototipo potrebbe essere l'attività del Parco Riu Saliu a favore degli anziani e di solidarietà tra le generazioni. Ogni prototipo verrà opportunamente inserito nel suo contesto ambientale attraverso un processo di “localizzazione”. I gruppi non mirano a proporre soluzioni generali, ma a costruire una piattaforma di opzioni e di costruzione culturale di prototipi personalizzabili. In breve una piattaforma di modelli integrati di intervento a favore degli anziani basati su prototipi decentrati, autosufficienti, personalizzabili, flessibili, sperimentalmente testati, in grado di crescere e svilupparsi nel “proprio” territorio. Per questo è importante che le esperienze di costruzione e di assistenza sui prototipi siano aperte e condivisibile come nel modello Open Source.

La piattaforma wiki del progetto

Le caratteristiche, le specificità ambientali, lo stato dell'arte dei prototipi verranno pubblicate e mantenute su web su una piattaforma wiki (cioè esattamente simile a wikipedia). La piattaforma wiki serve per le modifiche condivise, gli aggiustamenti, le informazioni, le discussioni, la sincronizzazione dei prototipi come nel caso Software Open Source. Questo facilita la conoscenza estesa del progetto e la partecipazione di nuovi membri. Trattandosi di progetti localizzati la piattaforma wiki non sostituisce gli incontri diretti come itavoli di pianificazione, i Focus Group, le interviste discorsive, le sessioni di lavoro, la organizzazione di attività sociali concrete. I compiti di segreteria e di coordinamento vengono quindi semplificati e accentrati dalla/e figure che editano la piattaforma wiki del progetto. Il coordinatore del progetto è dunque l'editor del wiki. L'editor fornisce coordinamento e consulenza 24/7 sia agli elementi coinvolti sia a potenziali “sviluppatori”. Poiché i “clienti” del progetto [gli anziani] sono anche i suoi “sviluppatori” tale trasparenza è un ulteriore forte motivo di partecipazione e coinvolgimento.

Metodologie di tipo Agile

Come nei progetti software, e ora anche hardware, si adottano metodologie distinte da quelle sequenziali [“a cascata”]. Le varie fasi del progetto si intersecano secondo le esigenze contestuali, come avviene sempre nei casi reali. E' richiesta una forte partecipazione dei “clienti” sin dalla fase progettuale e un costante feedback a grana fine. Le fasi principali che si intrecciano sono:

  • disegno partecipato del prototipo
  • test e sperimentazione
  • sviluppo e integrazione tra moduli e con altri progetti
  • personalizzazione, manutenzione, localizzazione

E' importante discutere e decidere sul ciclo di vita del servizio-progetto. In altre parole va garantita sin dal disegno del prototipo una manutenzione e sviluppo del progetto che copra l'intero ciclo di vita dello stesso. Per saperne di più e trovare abbondante bibliografia e sitografia vedi:

Rapporti con le Istituzioni

Alle istituzioni viene offerto in primis la trasparenza del progetto e del suo stato dell'arte. La possibilità di intervenire nel progetto in qualunque momento attraverso l'editor del wiki. La presa in visione finale non di astratti suggerimenti ma di prototipi funzionanti.

La Comunità

Come nei progetti Open Source si costruisce così una “Comunità” di utenti e sviluppatori dove le distinzioni tra le varie competenze, ruoli, professionalità, obiettivi trovano integrazione sinergica senza temere nè evitare i naturali conflitti e le discussioni con cui risolverli. Le immagini sono prese da

  • LibreOffice - The Document Foundation - Esperienze di Migrazione al Software Libero:un protocollo di riferimento per LibreOffice - Italo Vignoli Director of the Document Foundation.
Comunità di Pratica e Intelligenza Collettiva
Comunità di Pratica e Intelligenza Collettiva
La curva del cambiamento
La curva Kubòer-Ross del cambiamento
Strategie per ridurre la resistenza al cambiamento
Strategie per ridurre la resistenza al cambiamento
Il processo di Migrazione/Cambiamento
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I Technology Leader

Sono un tipo di leader assolutamente diverso dagli altri leader conosciuti. E' una figura chiave che aiuta chi lo richieda ad appropriarsi e ad usare la parte di tecnologia che conosce e pratica direttamente.

Il processo di Migrazione/Cambiamento
Prototipo o Progetto Pilota
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La cultura - Un nuovo modello

Si passa da una cultura che ti sta sopra come un ombrello e non unisce gli individui ad una cultura che mescola le culture degli individui.

La cultura - Un nuovo modello

Software Agile

Obiettivi

Di seguite sono elencate varie metodologie dello sviluppo software. Le stesse metodologie, con poche varianti si possono utilizzare nello sviluppo di progetti sociali e culturali. L'obiettivo è la piena soddisfazione del cliente e non solo l'adempimento di un contratto. L'uso di queste metodologie, inoltre, serve ad abbattere i costi di sviluppo (del software e non solo). Esse sono fiorite in concomitanza con la crisi successiva alla bolla delle dot.com di Internet prendendo spunto dai metodi applicati in piccole software house.

Principi

I principi su cui si basa una metodologia leggera che segua i punti indicati dall'Agile Manifesto, sono solo quattro:

  • le persone e le interazioni sono più importanti dei processi e degli strumenti (ossia le relazioni e la comunicazione tra gli attori di un progetto software sono la miglior risorsa del progetto);
  • è più importante avere software funzionante che documentazione (bisogna rilasciare nuove versioni del software ad intervalli frequenti, e bisogna mantenere il codice semplice e avanzato tecnicamente, riducendo la documentazione al minimo indispensabile);
  • bisogna collaborare con i clienti al di là del contratto (la collaborazione diretta offre risultati migliori dei rapporti contrattuali);
  • bisogna essere pronti a rispondere ai cambiamenti più che aderire al progetto (quindi il team di sviluppo dovrebbe essere autorizzato a suggerire modifiche al progetto in ogni momento).

Pratiche

Le singole pratiche applicabili all'interno di una metodologia leggera sono decine e dipendono essenzialmente dalle necessità dell'azienda e dall'approccio del project manager. Nella scelta però bisogna tenere conto delle caratteristiche di ogni pratica per i benefici che apporta e le conseguenze che comporta. Ad esempio, in Extreme Programming, si supplisce alla mancanza assoluta di qualsiasi forma di progettazione e documentazione con lo strettissimo coinvolgimento del cliente nello sviluppo e con la progettazione in coppia.

Le pratiche più diffuse tra cui scegliere sono simili fra di loro e possono essere raggruppate in categorie:

  • Automazione - Se l'obiettivo delle metodologie leggere è concentrarsi sulla programmazione senza dedicarsi alle attività collaterali, allora possono essere eliminate o automatizzate; la seconda soluzione è migliore perché si può, ad esempio, eliminare la documentazione aumentando il testing, ma non si possono eliminare entrambe; quindi si sceglie che strada si vuole percorrere e si fa in modo da utilizzare strumenti per automatizzare il maggior numero di attività;
  • Comunicazione stretta - Secondo Alistar Cockburn, probabilmente il primo teorico delle metodologie leggere, questo è l'unico vero aspetto nodale che renda leggera una metodologia. Per comunicazione diretta si intende la comunicazione interpersonale, fra tutti gli attori del progetto, cliente compreso. Ciò serve ad avere una buona analisi dei requisiti ed una proficua collaborazione fra programmatori anche in un ambito di quasi totale assenza di documentazione;
  • Coinvolgimento del cliente - Il coinvolgimento del cliente è qui indicato singolarmente perché ci sono differenti gradi di coinvolgimento possibili; ad esempio in Extreme Programming il coinvolgimento è totale, il cliente partecipa persino alle riunioni settimanali dei programmatori; in altri casi, il cliente è coinvolto in una prima fase di progettazione e poi non più; in altri ancora il cliente partecipa indirettamente e viene usato come test della versione rilasciata;
  • Progettazione e documentazione - Pensare che le metodologie leggere eliminino la progettazione e la documentazione è un errore, in effetti non è così, le metodologie leggere introducono un'iterazione nel ciclo di vita del progetto; quanta progettazione fare e quanta documentazione produrre, escludendo i casi estremi, è una scelta lasciata a chi gestisce il progetto e spesso i teorici dell'Agile Alliance avvisano che è un errore trascurare o addirittura omettere queste due fasi;
  • Consegne frequenti - Effettuare rilasci frequenti di versioni intermedie del software permette di ottenere più risultati contemporaneamente: si ricomincia l'iterazione avendo già a disposizione un blocco di codice funzionante in tutti i suoi aspetti, si offre al cliente "qualcosa con cui lavorare" e lo si distrae così da eventuali ritardi nella consegna del progetto completo, si usa il cliente come se fosse un test visto che utilizzerà il software e riscontrerà eventuali anomalie, si ottengono dal cliente informazioni più precise sui requisiti che probabilmente non sarebbe riuscito ad esprimere senza avere a disposizione utilità e carenze del progetto;
  • Gerarchia - La scelta di creare una struttura gerarchica all'interno del team di sviluppo dipende molto dall'approccio del project manager, in ogni caso si ha una conseguenza non secondaria facendo questa scelta; se si decide per una struttura gerarchica ad albero e frammentata si ottiene la possibilità di gestire un numero molto alto di programmatori e di lavorare a diversi aspetti del progetto parallelamente; se si decide per una totale assenza di gerarchia si avrà un team di sviluppo molto compatto e motivato, ma necessariamente piccolo in termini di numero di programmatori;
  • Pair programming - Lo sviluppo viene fatto da coppie di programmatori che si alternano alla tastiera;
  • Refactoring - La ristrutturazione di parti di codice mantenendone invariato l'aspetto e il comportamento esterno;
  • Miglioramento della conoscenza - Nata con l'avvento della programmazione Object-Oriented, non è altro che la presa di coscienza della produzione di conoscenza che si fa in un'azienda man mano che si produce codice; questa conoscenza prodotta non deve andare perduta ed è per far ciò che si sfruttano spesso le altre pratiche, come la comunicazione stretta o la condivisione della proprietà del codice;
  • Retroingegneria - Ossia ottenere, spesso in maniera automatica, la documentazione a partire dal codice già prodotto; è una delle pratiche più diffuse e più controverse, diffusa perché permette un guadagno enorme in termini di tempo, ma controversa perché spesso la documentazione prodotta è inutilizzabile oppure è prodotta solo per una richiesta burocratica del cliente e non verrà mai realmente utilizzata;
  • Semplicità - Uno dei punti chiave delle metodologie leggere, direttamente mutuato dalla programmazione Object-Oriented, è la semplicità; semplicità nel codice, semplicità nella documentazione, semplicità nella progettazione, semplicità nella modellazione; i risultati così ottenuti sono una migliore leggibilità dell'intero progetto ed una conseguente facilitazione nelle fasi di correzione e modifica;
  • Formazione di una squadra e Proprietà del codice - La formazione del team di sviluppo è condizionata dalla scelta sulla gerarchia interna, ma segue regole precise che permettono di ottenere un team produttivo nell'ambito della metodologia scelta; la scelta dei membri del team è condizionata anche alla scelta della proprietà del codice, che può essere individuale o collettiva; nel primo caso la responsabilità sullo sviluppo è individuale, nel secondo dipende da tutto il team e quindi dal project manager;
  • Test - Pratica diffusissima anche prima della nascita delle metodologie leggere, ha prodotto una letteratura vastissima ed una serie di approcci differenti come il Rapid Testing o il Pair Testing; nell'ambito delle metodologie leggere vengono spesso utilizzati insieme tre tipi di test differenti: i test funzionali, utilizzati per verificare che il software faccia effettivamente ciò che è previsto debba fare, i test unitari, utilizzati per verificare che ogni pezzo di codice funzioni correttamente, e i test indiretti effettuati inconsciamente dal cliente ogni volta che gli si consegna una versione;
  • Controllo della versione - Una delle conseguenze dirette dell'iterazione nella produzione è la necessità di introdurre un modello, un metodo, uno strumento, per il controllo delle versioni del software prodotto e rilasciato; uno degli strumenti più diffusi e maggiormente suggeriti per ottemperare automaticamente a questa pratica è il CVS.

Insieme di metodologie

In senso lato questo termine indica tutte quelle metodologie di sviluppo che rivoluzionano i vecchi sistemi di ingegneria del software, (modello a cascata, modello a spirale, etc.), basati su una raccolta delle specifiche e su una strutturazione sequenziale dello sviluppo software.

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