Storia56

Da Ortosociale.

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Discorso 2018 sullo stato dell'Unione

Questo è l’articolo ANSA sul discorso sullo stato dell’Unione del 2018 di Donald Trump agli americani:

"Questa sera, voglio parlare del tipo di futuro che avremo e del tipo di nazione che saremo. Tutti noi, insieme, come una sola squadra, un solo popolo, una sola famiglia americana", ha aggiunto, ricordando che al centro della vita americana ci sono "la fede e la famiglia, non il governo e la burocrazia". Questo dice Donald the real Trump. Questo è lo spunto per riflettere sulla crisi dello Stato (come governo e burocrazia) e del Mercato (come crisi delle multinazionali come organizzazioni burocratiche derivate dal modello statuale). “Nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione davanti alle camere riunite, sotto lo sguardo gelido di una Melania irritata dal riaffiorare di un vecchia affaire del marito con una pornostar, Donald Trump infonde fiducia agli americani” . Questo il resoconto ANSA della difficile situazione tra Trump e la moglie (vedi la storia similare tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario). Questa “faglia”, cleavage, o frattura, investe sia l’articolazione pratica (la famiglia patriarcale di Donald Trump installata con Melania, figlio, e figli delle precedenti mogli alla Casa Bianca), sia l’articolazione teorica del suo discorso patriarcale sulla famiglia (patriarcale) come valore fondante della società occidentale. Questo è il secondo spunto per riflettere sulla crisi del Patriarcato e del modello di famiglia che esso Patriarcato ha costruito nel corso dei millenni.

Patriarcato e Capitalismo

Alcuni studiosi si stanno lanciando sul nesso tra “Patriarcato e Capitalismo” (vedi Guido Viale, “Slessico Familiare – Parole usurate, prospettive aperte”, Interno4 Edizioni, 2017). Io ho lanciato un nesso tra Patriarcato e Stato:

Sempre su ortosociale, una volta entrati nella voce “Cultura”, basta fare una ricerca su “Patriarcato”. Se i nessi funzionano, e se funziona la relazione storica tra Stato e Mercato (impropriamente chiamato “capitalismo”), abbiamo identificato la radice dei nostri problemi. L’ulteriore precisazione necessaria per una maggiore funzionalità analitica è l’ipotesi, molto sensata, di una completa fusione tra Stato e Mercato (per quanto mascherata, offuscata, pasticciata dai liberisti). SEnsata e comunque verificata dalla contemporanea presenza ai vertici del potere economico e del potere politico/militare di personaggi come Donald the real Trump, e Silvio Berlusconi. Personaggi assenti invece (npn a caso) dalla rete di Cultura, Scienza, Ideologia. Vedi il Modello IEMP (Ideologia, Militare, Politico, Economico) su ortosociale dentro la voce “Cultura”.

Le possibili soluzioni alla fallacia di Stato/Mercato

Quanto sta avvenenendo rende, “purtroppo”, tutto molto più chiaro. Ma serve una ulteriore precisazione su come “leggere” questi processi oggi nel 2018. Gli “attori”, come noi stessi, come Donald the real (?) Trump, come Melania, o quant’altro, vanno posizionati come variabili non prevedibili in un contesto, prevedibile, di scelte possibili. In parole povere, noi, Donald the real(?), Melania per quanto unici, irripetibili, e smisurati siamo, abbiamo una opzione di scelte limitate, offerte dal contesto “ecologico” che tutti condividiamo. Noi, Melania e Donald the real(?) Trump condividiamo, aria, acqua, processi culturali. Donald dunque ha un set di opzioni tra cui scegliere per “affrontare” ed eventualmente “risolvere” i problemi o i pericoli che la sua individualità unica ed irripetibile avverte come decisivi. Decisivi per lui, per la sua famiglia (melania, il figlio e i residui della sua famiglia estesa), per quella che avverte come la sua comunità di riferimento (“America the First”). In Donald the real Trump, l’intreccio tra Stato, Mercato e Patriarcato è perfetto. Chi si impegna oggi come Presidente a rimediare il pauroso declino del Potere Imperiale americano affronta un problema devastante. Le vie sono due, o tre. Temporeggiare come Obama, per studiare nuove possibili soluzioni, innovative, creative, o semplicemente per aspettare che la “bufera passi”. Oppure tornare al modello Patriarcale originario, alla sorgente di Stato e Mercato. Donald Trump segue questa seconda strada, senza esitazioni. Torna a riproporre un Patriarcato puro e nudo, anteriore alla formazione di Stato (e Mercato) quando dice: "Questa sera, voglio parlare del tipo di futuro che avremo e del tipo di nazione che saremo. Tutti noi, insieme, come una sola squadra, un solo popolo, una sola famiglia [Nota di remo: “Patriarcale”] americana". Questo comporta la mentalità razzista stile Klu Klux Klan che sta all’origine del patriarcato ariano indoeuropeo, basato sul “sangue” o sulla “stirpe” da preservare nella sua purezza “familiare”. Questa manovra di cercare la soluzione nelle origini antiche dello Stato/Mercato, simile a quella di Trump, l’ha cercata Hitler con il mito della razza ariana. Hitler però non metteva in discussione “il governo e la burocrazia”, come fa Trump. L’avanzare della crisi sistemica della civiltà occidentale porta nel 2018 la massima autorità del potere mondiale a rimettere in discussione i valori fondanti di “Stato/Mercato”, cioè “Governo e Burocrazia”.

Governo e Burocrazia

Non contesto ai signori Hitler e Trump l’idea di cercare nel passato anche remoto una soluzione ai mali del presente stato di cose. Nego possa essere di alcun aiuto rafforzare il valore fondante, la causa, di tutti i problemi attuali: il Patriarcato con le sue asimmetrie di potere e la rottura della Uguaglianza tra esseri umani e tra umani ed Ecosistema. Né Trump né Hitler sapevano che è proprio il Patriarcato ad aver generato quella scia di sangue, dolore ed orrore che chiamiamo Storia. Per aprire una discussione pubblica, “umana”, aperta a tutti, è evidente che “Governo e Burocrazia” hanno fallito sul piano storico. Da qui possiamo ripartire per cercare alternative condivise.

Sintesi

Non è casuale che personaggi come Donald Trump, Hitler, Berlusconi non abbiano alcun rapporto con la scienza, l'arte, la cultura o l'Ideologia, anche se occupano posizioni di potere economico e politico che gli permettono di "costruire" ideologie o stili "artistici" imperiali che si assomigliano tutti. Soprattutto non hanno rapporti con la Scienza come espressione moderna della Cultura/Ideologia e come sua componente sempre più importante. Un feroce dittatore come Stalin ha tentato di utilizzare la scienza come strumento principale nella costruzione di una specie di impero fondato sul terrore, ma si è trovato contro proprio gli scienziati. Non è casuale che Trump con la sua ideologia di supremazia bianca sia contrario alle teorie evoluzioniste in tutti i loro aspetti e sia contrario ai suggerimenti che gli scienziati propongono in tema di cambiamento climatico, salute, ricerca sociale. La teoria dell'evoluzione è stato forse l'evento culturale/scientifico più importante degli ultimi secoli soprattutto dal punto di vista filosofico. Si è affacciata alla mente umana l'ipotesi che il processo di cambiamento sia una processo auto-generato, auto-creativo, auto-organizzato, non finalizzato a obiettivi esterni al proprio sviluppo, non definibile a priori, un processo assimilabile in termini di senso umano ad un tentativo "cieco" di trovare "a caso" nuovi equilibri ecologici. Questo comunque è solo un approccio incompleto che risente della precedente cultura di "una realtà esterna predefinita da un creatore astratto". La teoria dell'evoluzione ha profondamente influenzato le scienze sociali, prima con il darwinismo sociale (tuttora attivo), poi con la sociobiologia (rifiutata come determinismo biologico da gran parte degli "umanisti" e sociologi). Senza entrare nel merito della discussione resta fondamentale oggi il ruolo della scienza e della scienza biologica in primis. Quello che distingue la scienza e parte delle scienze sociali (la sociologia che si fonda su ricerche empiriche, la storia che si avvale di fonti documentate con metodo, la archeologia che esplora le antiche civiltà, l'antropologia culturale, l'antropologia evoluzionista che poi è il nome nuovo della sociobiologia) dalle discipline derivate dall'antica "filosofia" è il metodo sperimentale, ma soprattutto il lavoro di equipe, la cooperazione necessaria alla ricerca ed allo sviluppo delle scoperte e dei nuovi modelli cognitivi. In altre parole questa è la "cooperazione mutualistica" proposta da Petr Kropotkin come strumento sociale che sostituisce il comando, l'autorità, la gerarchia. La crisi introdotta dal metodo cooperativo scientifico nella civiltà occidentale è fatale e progressiva, nonostante tutti gli insuccessi, i ritorni al passato dogmatico, i tentativi di ingabbiamento e inquinamento filosofico. Dunque la cooperazione mutualistica realizzatasi nella scienza potrebbe essere una alternativa a Governo e Burocrazia, come espressioni di Autorità e Gerarchia, politica, economica, culturale. Nuove ipotesi sui meccanismi dell'evoluzione riguardano proprio la "ipercooperazione" come "evoluzione di gruppo", intravista da Petr Kropotkin in Siberia all'epoca dell'ultimo zar. Non è dato progresso scientifico senza libertà o senza vincoli quali brevetti o autorità che filtrano e dirigono il lavoro dei ricercatori, associati dal comune obiettivo di indagare, sperimentare, costruire modelli, condividere, cooperando di necessità in questo enorme lavoro. Non ci sono alternative alla scienza "open access" ed alla tecnologia "open source". Non è possibile un lavoro "individuale" nella scienza.

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