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L'esperienza di Padova2020

Relazione di Remo Ronchitelli sulla esperienza di Padova2020 a Mestre Piazza Ferretto, 21 settembre 2014, nell'ambito della presentazione dello stato dell'arte dei progetti delle reti di economia solidale: "Dalle istituzioni e ritorno - Le buone pratiche fanno rete e si confrontano con le istituzioni".

Sistemi e non solo Reti

Sono d'accordo con l'ass. alla cultura di Roncade, Chiara Tullio, che nel precedente intervento sui Festival dei Luoghi e delle Emozioni, proponeva di sostituire a "rete" il concetto di "sistema", e di vedere lo sviluppo di "processi" all'interno di dinamiche di "partecipazione" dove "l'impertinenza" e la spontaneità aiutano a rompere i compartimenti stagni che bloccano ogni progresso.

Le fasi di sviluppo del "sistema sociale" Padova2020

  • il progetto iniziale di un nucleo di persone che ha lasciato il suo imprinting nella eredità genetica del sistema,
  • la costruzione collettiva partecipata del programma politico amministrativo di Padova2020
  • la lotta politica, la partecipazione alle primarie del PD, le elezioni comunali a Padova, la trattativa con il centrosinistra, le Assemblee
  • la costruzione collettiva del Movimento Padova2020 (oggi allo stato nascente) che sostituisce il precedente Comitato Elettorale

Il nucleo iniziale

Le persone del nucleo iniziale, tra cui Francesco Fiore (ingegnere chimico, manager di una azienda green economy, candidato sindaco), esponenti della finanza etica ed altri, puntavano ad un obiettivo prettamente ecologista, basato sulla conversione ecologica dell'economia e su uno sviluppo economico culturale "locale". Questo comportava l'uscita dalle paludi politico-filosofiche post-moderne, l'unificazione del "sistema" politico e del "sistema" economico, l'emergenza di un interessante progetto unitario basato sulla democrazia partecipata, su una green economy reale, sulla riconversione di parte delle notevoli disponibilità finanziarie locali padovane in uno sviluppo qualitativo dello stile di vita di cui tutti potessero godere oltre agli stessi investitori, su una politica di rilancio locale anche manifatturiero basato sul "made in Padova" e su un marketing di qualità equo-eco-sostenibile autocertificato, sulla costituzione di un polo di eccellenza delle varie tecnologie verdi. Sulla questione locale-globale va detto che ci sono molte semplificazioni sulla "globalizzazione", diventata un facile stereotipo. Esistono varie globalizzazioni, vari "sistemi" di globalizzazione, con profonde fratture tra di loro ed al loro interno. Esistono globalizzazioni economiche, politico-militari, culturali, distinte, ciascuna a sua volta suddivisa in sistemi specifici. E' in questo quadro complesso, differenziato, variegato, che si può inserire un sistema economico-politico "locale" come quello proposto da Padova2020.

La progettazione collettiva

La progettazione collettiva del programma politico economico culturale di Padova2020, ritagliato sulle esigenze specifiche di una città media come Padova e del suo contesto, è diventata il punto di forza che ha agito all'interno di Padova2020 come amalgama comunitario-identitario, ed all'esterno come forza politico propositiva. Soprattutto nei confronti del PD nella fase difficile della trattativa sul programma e sulla possibile costituzione di una lista civica unitaria. In questa occasione si confrontavano le 100 teste pensanti di Padova2020 con le poche (dita di una mano) del PD. Il programma in sè, poi, evolveva in modo naturale in un processo di costruzione di alternative concrete sui temi inerenti la gestione della città (Nuovo Ospedale, Municipalizzate, Urbanistica, Cultura e Turismo, Bilancio).

La battaglia politica

La partecipazione alle primarie e la conseguente trattativa sul programma vedevano Padova2020 percorrere un percorso sinuoso a zig-zag all'interno dell'area di centro-sinistra (alleanza, polemica, rottura, alleanza, elezioni, rottura). In questo percorso ed al centro di grandi tensioni politiche e comunicative, Padova2020 manteneva la sua unità, al contrario del Pd, nonostante il concomitante passaggio, rapido e incontrastato, dalla segreteria Bersani alla segreteria Renzi. L'unità espressa nella costruzione partecipata del programma elettorale, nelle assemblee che hanno scandito i punti di passaggio politici più difficili, l'efficienza comunicativa nel dialogo con la cittadinanza, portavano ad un risultato elettorale che raccoglieva 11.004 voti, terza forza politica padovana dopo il PD e la lista civica Bitonci Sindaco, davanti sia a Forza Italia che al M5S che raccoglieva 9.590 voti.

La costituzione del Movimento Padova2020

Questo successo rendeva naturale il passaggio di Padova2020 a forza politica organizzata su "funzioni", integrate da un coordinamento politico che comprende i Gruppi Territoriali, che entrano nella vita dei quartieri e delle esigenze quotidiane dei padovani, ed i Gruppi Tematici che studiano i problemi e le alternative aderenti alle gestione municipale.

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