Sociologia87

Da Ortosociale.

Decrescita, Maurizio Pallante

La analisi contenuta nell'articolo di Comune-info è corretta, soprattutto per quanto riguarda Keynes, che proponeva una espansione del debito (senza toccare le tasse) assunta dalla sinistra come panacea universale (assieme ad una espansione delle tasse). E’ corretta e fortemente controcorrente la presa di posizione di Pallante contro la espansione del debito e quindi la sua posizione favorevole alle misure della UE di restrizione dei debiti pubblici, vedi trattato di Maastricht.

Manca invece la prospettiva sociologica. Si favorisce una “soluzione tecnologica” anziché spingere anche e “soprattutto” verso una “soluzione sociologica-antropologica”. Esempio: si propone di costruire case ecologiche per risolvere il problema economico ed ecologico e liberare tempo libero per creare relazioni sociali e generare sviluppo culturale e spirituale. Ma è vero anche e “soprattutto” il contrario: ricreare relazioni sociali e favorire in ogni modo lo sviluppo culturale e spirituale porta a modifiche pratiche e tecnologiche che avviano la conversione ecologica della economia. Un esempio molto ridotto ma molto concreto. La famiglia è una struttura plastica enormemente differenziata nel tempo e nello spazio (basti pensare alle famiglie matrilineari e matrilocali o “ matriarcali” del passato e del presente). La famiglia (come dicono giustamente i cattolici, che sono gli unici a prenderne in considerazione la crisi attuale) è “il gruppo sociale primario”. E’ la molecola costitutiva della rete di relazioni sociali dinamiche che chiamiamo “società” (l’Individuo, altro tassello fondamentale ne è l’ “Atomo”). Torniamo all’esempio che volevo proporre. Se riusciamo a costruire “famiglie”, tramite cohousing o altri tipi di “comunità”, queste possono sviluppare “economie di autocura” che partano con case ecologiche e tutta una organizzazione alternativa della alimentazione (orti di “famiglia”) e della salute, con reti di scambio autogestite. La “famiglia” è anche un “gruppo primario”, sociologicamente inteso, della rete “Economia”. Vedi la enorme base, nella Economia Ufficiale, delle imprese artigiane basate sulla famiglia. O la sua distorsione nel “capitalismo familiare” (ex FIAT) o nella criminalità organizzata in “famiglie mafiose”. Ovviamente la “famiglia” è anche un “gruppo primario” della rete “Cultura, Spiritualità”.

Agire su una scala “molecolare” (la “famiglia”) ha tre vantaggi:

  1. è possibile (anziché gestire una famiglia nucleare, che è un’impresa disperata dai risultati negativi), perché la scala minima è pervasiva (questo permette di costruire quotidianamente una realtà innovativa agendo a km zero. Ad esempio relazioni di parità tra maschio e femmina, o di “produzione paritaria” anziché “produzione gerarchica”)
  2. crea una struttura diffusa nel territorio (se come esperimento funziona) che servirà nel futuro come la inevitabile e necessaria struttura portante di quella rete di relazioni che chiamiamo “società” (evitare strutture che implodono come la ex URSS)
  3. tale struttura è composta da “molecole” differenziate che si adattano a nicchie ecologiche e culturali diverse ed esprimo biodiversità economica e culturale (il contrario del “totalitarismo” stile 1984 o “Fattoria degli Animali” di Orwell)

Questo approccio sociologico ha solide basi nel lavoro di Max Weber, reinterpretato a sinistra. Max Weber ha studiato i rapporti tra Economia, Cultura (e Religioni quali Buddismo, Taoismo, Islam, Cristianesimo, Induismo) e Politica. Ed ha così fondato un metodo di analisi delle relazioni tra queste tre sfere della espressione umana.

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