Sociologia07

Da Ortosociale.

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E' lui che ha collegato il ferimento della figlia con lo stato di alterazione mentale della moglie che, a suo dire, sarebbe stato originato dalle offese via web ricevute negli ultimi tempi. La madre della piccola infatti si è invece chiusa in un mutismo assoluto. La polizia ha sequestrato il coltello da cucina e, una volta verbalizzate le dichiarazioni del marito, ha arrestato la donna. Il caso passa ora al vaglio della magistratura che nei prossimi giorni dovrà esprimersi sulla convalida del provvedimento e l'emissione di un'ordinanza di custodia. Sarà comunque sicuramente disposta dal pubblico ministero una consulenza psichiatrica per valutare l'eventuale incapacità di intendere e di volere dell'arrestata.
E' lui che ha collegato il ferimento della figlia con lo stato di alterazione mentale della moglie che, a suo dire, sarebbe stato originato dalle offese via web ricevute negli ultimi tempi. La madre della piccola infatti si è invece chiusa in un mutismo assoluto. La polizia ha sequestrato il coltello da cucina e, una volta verbalizzate le dichiarazioni del marito, ha arrestato la donna. Il caso passa ora al vaglio della magistratura che nei prossimi giorni dovrà esprimersi sulla convalida del provvedimento e l'emissione di un'ordinanza di custodia. Sarà comunque sicuramente disposta dal pubblico ministero una consulenza psichiatrica per valutare l'eventuale incapacità di intendere e di volere dell'arrestata.
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===Violenza famigliare e Complesso di Medea===
*2 giugno 2010 - Le statistiche dicono che in Italia si conta un omicidio in famiglia ogni due giorni. Il contesto familiare uccide più delle mafie e della criminalità comune ed è quindi quello più a rischio. Secondo l'ultimo rapporto Eures presentato lo scorso dicembre, il 28% del totale dei casi di omicidio volontario avvenuti in Italia nel 2008 sono avvenuti in famiglia (171 su 601). La famiglia si rivela un ambiente ricco di insidie che causa talvolta tensioni patologiche, odi, abusi, maltrattamenti, violenze psichiche e fisiche che non di rado sfociano in uccisioni. Sono state complessivamente circa 1.500 le vittime di queste situazioni esasperate negli ultimi sette anni. La percentuale di omicidi è comunque in calo rispetto al 2000, anno record con 226 omicidi in famiglia. Gli ultimi tre casi di cronaca sono quelli di un ventenne che uccide il padre e lo fa a pezzi a Verona, una donna di 32 anni che getta la figlia di sei mesi dalla finestra in provincia di Rieti, un'altra a Vicenza che colpisce a forbiciate la figlia di nove anni. E' una donna ad essere colpita nella maggior parte dei casi, così come il killer in prevalenza è uomo. C'è anche la sindrome di Medea, cioè il fenomeno delle madri che uccidono i propri figli. Ha fatto scalpore  in passato il delitto di Cogne, l'uccisione del piccolo Samuele da parte della madre Annamaria Franzoni. Questa sindrome evidenzia la pericolosità di certe forme acute di depressione di donne che vedono la morte come unica via di uscita.
*2 giugno 2010 - Le statistiche dicono che in Italia si conta un omicidio in famiglia ogni due giorni. Il contesto familiare uccide più delle mafie e della criminalità comune ed è quindi quello più a rischio. Secondo l'ultimo rapporto Eures presentato lo scorso dicembre, il 28% del totale dei casi di omicidio volontario avvenuti in Italia nel 2008 sono avvenuti in famiglia (171 su 601). La famiglia si rivela un ambiente ricco di insidie che causa talvolta tensioni patologiche, odi, abusi, maltrattamenti, violenze psichiche e fisiche che non di rado sfociano in uccisioni. Sono state complessivamente circa 1.500 le vittime di queste situazioni esasperate negli ultimi sette anni. La percentuale di omicidi è comunque in calo rispetto al 2000, anno record con 226 omicidi in famiglia. Gli ultimi tre casi di cronaca sono quelli di un ventenne che uccide il padre e lo fa a pezzi a Verona, una donna di 32 anni che getta la figlia di sei mesi dalla finestra in provincia di Rieti, un'altra a Vicenza che colpisce a forbiciate la figlia di nove anni. E' una donna ad essere colpita nella maggior parte dei casi, così come il killer in prevalenza è uomo. C'è anche la sindrome di Medea, cioè il fenomeno delle madri che uccidono i propri figli. Ha fatto scalpore  in passato il delitto di Cogne, l'uccisione del piccolo Samuele da parte della madre Annamaria Franzoni. Questa sindrome evidenzia la pericolosità di certe forme acute di depressione di donne che vedono la morte come unica via di uscita.
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Famiglia violenta: 1 morto ogni 2 giorni, più di crimine
 
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E' contesto più a rischio, anche sindrome medea causa tragedie
 
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31 maggio, 18:46
 
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ROMA - Un ventenne che uccide il padre e lo fa a pezzi a Verona, una donna di 32 anni che getta la figlia di sei mesi dalla finestra in provincia di Rieti, un'altra a Vicenza che colpisce a forbiciate la figlia di nove anni. Tre casi di cronaca che oggi confermano come la famiglia continui ad essere incubatrice di violenza. Le statistiche in proposito sono chiare: in Italia si conta un omicidio in famiglia ogni due giorni. Significa che il contesto familiare è quello più a rischio in assoluto ed uccide più delle mafie e della criminalità comune. Appartengono a questa tipologia, infatti, 171 dei 601 casi di omicidio volontario avvenuti in Italia nel 2008 (il 28% del totale), secondo l'ultimo rapporto Eures-Ansa presentato lo scorso dicembre.
 
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Quello che sembrerebbe l'ambiente più sicuro si scopre così essere in realtà ricco di insidie: sono infatti i rapporti familiari a causare talvolta tensioni patologiche, odi, abusi, maltrattamenti, violenze psichiche e fisiche che sfociano non di rado in uccisioni. E si tratta di eventi difficili da prevenire e da contrastare. Negli ultimi sette anni sono state complessivamente circa 1.500 le vittime di queste situazioni esasperate. Il contesto familiare anche nel 2008 è risultato dunque più a rischio rispetto alla criminalità comune (135 omicidi nel 2008) ed alla criminalità organizzata (128), a quanto emerge dal rapporto annuale Eures-Ansa. Dal 2000 (226 omicidi in famiglia, l'anno record del decennio) ad oggi i numeri sono tuttavia in calo. Quasi la metà di questi delitti è avvenuta nel Nord (78 casi), ma in termini relativi i valori più elevati si registrano in Calabria (14 vittime, pari a 7 per milione di abitanti). In circa un terzo di questi omicidi (56 casi) la vittima è il coniuge-convivente; la donna è colpita nella maggior parte dei casi, così come è uomo il killer in prevalenza. Nella relazione genitori-figli - è il caso dei fatti di oggi - si consuma un omicidio familiare su quattro (22 genitori uccisi dai figli e 21 figli uccisi dai genitori). Il movente passionale risulta prevalente (in 45 omicidi), seguono litigi e dissapori (40 vittime).
 
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Ma c'é anche la sindrome di Medea, madri che uccidono i propri figli. In passato ha fatto scalpore il delitto di Cogne, l'uccisione del piccolo Samuele da parte della madre Annamaria Franzoni. I due casi di oggi - per fortuna non sfociati in uccisioni - dimostrano la pericolosità di certe forme acute di depressione di donne che vedono la morte come unica via di uscita.
 
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Versione delle 12:12, 14 lug 2010

Indice

Ultime violenze

  • 8 luglio 2010 - Bari - Chiara Brandonisio, di 34 anni, uccisa a sprangate non lontano dall'azienda di trasformazione di mandorle dove lavorava come operaia. Arrestato il presunto assassino, un uomo che la donna non avrebbe mai visto prima, conosciuto via chat. La donna si era separata e secondo i conoscenti sembrava chiudersi in sè stessa e dedicare molto tempo alla pratica della chat via Internet.
  • 12 luglio 2010 - Napoli - Nella centrale via Depretis una donna di 42 anni e' stata accoltellata dal marito. L'uomo si e' dato alla fuga. Ai primi di luglio c'era gia' stata un'aggressione quando lei aveva espresso al marito l'intenzione di separarsi. Il loro rapporto era in crisi da tempo. Ha atteso la moglie nel cortile del palazzo dove lavora come colf e l'ha ferita all'addome dopo una discussione . La donna è ricoverata in prognosi riservata.

Statistiche

luglio 2010 - la violenza sulle donne ha molti volti: ricatti, intimidazioni, minacce, umiliazioni, calci, botte. In Italia 100 donne muoiono ogni anno per mano del partner o soprattutto dell'ex-partner. In alcuni casi questa violenza sfocia nell'omicidio. Secondo OMS (organizzazione Mondiale Sanità) la violenza contro le donne è la prima causa di morte per le giovani donne dai 25 ai 44 anni. E' una vera e propria mattanza che non ha alcun limite geografico, culturale o sociale. Dal 2002 al 2008 circa il 10% degli omicidi avvenuti in Italia ha avuto come prologo atti di stalking, secondo Massimo Lattanzi, fondatore dell'Osservatorio nazionale sullo stalking. L'80% delle vittime e' di sesso femminile e la durata media delle molestie insistenti e' di circa un anno e mezzo. Il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Casellati ha fornita ieri, nel corso di un convegno, una fotografia del fenomeno: ha detto che a tutt'oggi 5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali, ma che le denunce sono state soltanto il 7,3%. L'introduzione del reato di stalking nel 2009, che mira a prevenire e a punire i comportamenti violenti e persecutori, ha fatto aumentare le denunce che hanno raggiunto il traguardo di 5200. Le Forze dell'Ordine hanno eseguito oltre 1000 arresti. Nel 2009 le denunce per violenza ricevute dall'associazione Telefono Rosa sono cresciute del 5% rispetto all'anno precedente. La stessa percentuale di aumento del 5% è già stata raggiunta nei soli primi sei mesi del 2010. Questo significa che o i reati di stalking sono in aumento o che sono in aumento le denunce, o entrambe le ipotesi. I picchi si registrano ad agosto, settembre, ottobre e dicembre. Grazie all'entrata in vigore della legge anti-stalking, le denunce per stalking hanno registrato un aumento del +4% nel 2009 rispetto al 2008 e nei primi sei mesi di quest'anno hanno raggiunto un +12%. Sono presenti su tutto il territorio nazionale Centri antiviolenza. Ci sono sezioni specializzate contro le violenze sessuali nei confronti di donne e minori, il mobbing e lo stalking, presso tutte le squadre mobili della polizia.

Prima di luglio 2010

maggio-luglio 2010 - 12 donne uccise da ex in 2 mesi per mano del partner. La violenza non fa distinzioni di nazionalità, stato sociale, cultura, età. Daniela, Cristina, Simona, Maria e Sonia. E ancora Debora, Anna Maria, Roberta, Chiara; Alicia e Angela Mihalova, una dominicana e una romena.

  • Eleonora, 16 anni, e' soltanto l'ultima vittima: e' stata uccisa stamani dall'ex fidanzato che si e' poi sparato al petto. Donne legate da un unico destino: aver incontrato uomini incapaci di affrontare una separazione o, peggio ancora, un semplice rifiuto.
  • Daniela Gardoni: il marito, Omar Bianchera, per nulla intenzionato a pagare quanto stabilito dal giudice aveva confidato ad un conoscente Io mia moglie la uccido. Daniela aveva vinto da poco la causa di separazione. Il 25 aprile l'ex marito si e' presentato a casa sua, a Volta Mantovana (Mantova), ha aspetato che uscisse e l'ha finita a colpi di pistola.
  • Cristina Rolle: Faceva la maestra elementare a Torino. aveva cercato di affrontare con serenita' il problema dell'affidamento delle figlie dopo la separazione dal marito, Giampiero Prato, avvenuta nel 2008. L'11 maggio, davanti ad un assistente sociale di Collegno, Giampiero ha ucciso la sua ex moglie con un coltello che aveva nascosto nella borsa.
  • Simona Melchionda - La ragazza era fidanzata con un carabiniere, Luca Sainaghi di 28 anni. Lei aveva 23 anni. Luca ha raccontato agli investigatori che Simona aveva scoperto una sua relazione con un altra donna dalla quale aspettava un bimbo. Questo per lui era diventata un tormento obbligandolo a scegliere. La scelta è stata realizzata il 6 giugno: le ha sparato un colpo in testa con la pistola di ordinanza e ha gettato il cadavere nel Ticino, vicino Novara. Il corpo e' stato ritrovato il 3 luglio.
  • Alicia Brunilda Sosa - Viveva con il marito Garcia Cappellan a Vescovado Di Murlo (Siena). Domenicana di origine. A giugno Alicia ha deciso di lasciare il marito ma lui non ha accettato la sua scelta. Il 27 giugno l'ha investita con l'auto dopo l'ennesimo litigio.
  • Maria Montanaro e Sonia Balconi - Le due donne sono state uccise dallo stesso uomo, Gaetano De Carlo, gia' denunciato per stalking, ex amante ed ex conoscente di entrambe. Il 30 giugno De Carlo e' andato a Chieri e ha sparato tre colpi alla testa di Maria, a causa del suo rifiuto; poi ha raggiunto Rivolta d'Adda dove ha ha ucciso Sonia in un parco. Poi si è sparato.
  • 31 giugno 2010 - Torino - Una donna nubile, italiana, di 36 anni è stata uccisa con tre colpi di pistola al viso nel suo monolocale di Torino. Gli investigatori fanno l'ipotesi che l'assassino conoscesse la vittima. e che quindi si sia trattato quasi di un'esecuzione, o di un omicidio d'impeto, al culmine di un litigio.
  • 28 giugno 2010 - Napoli - Una madre aggredisce la figlia di cinque anni con un coltello da cucina e si ferisce con la stessa arma. La bambina ha riportato ferite non gravi. La donna ha 33 anni e si è chiusa in un completo mutismo. Erano presenti alla scena gli altri due figli della donna, di nove e di dieci anni. E' stata disposta una perizia psichiatrica.

Violenza famigliare e Complesso di Medea

  • 2 giugno 2010 - Le statistiche dicono che in Italia si conta un omicidio in famiglia ogni due giorni. Il contesto familiare uccide più delle mafie e della criminalità comune ed è quindi quello più a rischio. Secondo l'ultimo rapporto Eures presentato lo scorso dicembre, il 28% del totale dei casi di omicidio volontario avvenuti in Italia nel 2008 sono avvenuti in famiglia (171 su 601). La famiglia si rivela un ambiente ricco di insidie che causa talvolta tensioni patologiche, odi, abusi, maltrattamenti, violenze psichiche e fisiche che non di rado sfociano in uccisioni. Sono state complessivamente circa 1.500 le vittime di queste situazioni esasperate negli ultimi sette anni. La percentuale di omicidi è comunque in calo rispetto al 2000, anno record con 226 omicidi in famiglia. Gli ultimi tre casi di cronaca sono quelli di un ventenne che uccide il padre e lo fa a pezzi a Verona, una donna di 32 anni che getta la figlia di sei mesi dalla finestra in provincia di Rieti, un'altra a Vicenza che colpisce a forbiciate la figlia di nove anni. E' una donna ad essere colpita nella maggior parte dei casi, così come il killer in prevalenza è uomo. C'è anche la sindrome di Medea, cioè il fenomeno delle madri che uccidono i propri figli. Ha fatto scalpore in passato il delitto di Cogne, l'uccisione del piccolo Samuele da parte della madre Annamaria Franzoni. Questa sindrome evidenzia la pericolosità di certe forme acute di depressione di donne che vedono la morte come unica via di uscita.
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