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Da Ortosociale.

Il premier polacco Lech Kaczynski, la moglie, e praticamente l'intera elite politica polacca, sono morti con quasi tutti i passeggeri del volo che, a bordo dell'areo presidenziale, un Tupolev 154 di fabbricazione russa, si recavano a commemorare le vittime dell'eccidio di Katyn, dove i russi dell'allora URSS trucidarono 22.000 ufficiali e soldati polacchi nel 1940. Oltre al capo dello Stato ed a sua moglie Maria e' morta una grossa parte della classe dirigente polacca: il governatore della banca centrale Slawomir Skrzypek, il capo di stato maggiore Franciszek Gagor, il capo dell'Istituto per la memoria nazionale, Janusz Kurtyka, il capo dell'Ufficio per la sicurezza nazionale Aleksandr Szczyglo, il capo della cancelleria presidenziale Wladyslaw Stasiak, il segretario di stato alla presidenza Pawel Wypych, il sottosegretario Mariusz Handzlik, numerosi deputati del partito del presidente, il Pis cioè Diritto e Giustizia, conservatore. Non era invece il leader del Pis Jaroslaw Kaczynski, ex premier e fratello gemello del presidente. Personalita' storiche come l'ultimo presidente del governo polacco in esilio a Londra, Ryszard Kaczorowski, morto anch'egli con gli altri, facevano parte della delegazione che accompagnava il presidente a Katyn.

Nota di ortosociale.org

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Scartando l'idea magica e malefica della "maledizione" di Katyn, sembra sia esclusa l'ipotesi di un guasto tecnico. L'ipotesi più probabile e documentata dai colloqui radio con l'aereo caduto, sembra essere stata la decisione del premier polacco di voler atterrare ad ogni costo nonostante il rifiuto del pilota. Se questo fosse vero ci si chiede quale può essere il senso di responsabilità di un leader così importante che mette a repentaglio non solo la sua vita ma quella dell'intera classe dirigente del suo paese. Per quanto riguarda l'eccidio di Katyn nel 1940, che penso sia utile ricordare, cito un passo da Wikipedia:

L'eccidio di Katyń fa riflettere perché da esso emergono aspetti della dittatura staliniana che è stato a lungo imbarazzante riconoscere, vale a dire il carattere fortemente repressivo e le tendenze imperialistiche. Il massacro rispondeva ad una logica ben precisa di ulteriore indebolimento della Polonia appena asservita. Infatti, poiché il sistema di coscrizione polacco prevedeva che ogni laureato divenisse un ufficiale della riserva, il massacro doveva servire ad eliminare una parte cospicua della classe dirigente nazionale. Va inoltre ricordato che Stalin contestualmente ordinò la deportazione in Siberia e Kazakhstan delle famiglie degli ufficiali polacchi (bambini compresi), eliminando in tal modo anche la generazione successiva.Tale eliminazione venne concordata e portata avanti di comune accordo con la Germania Nazista ed i dettagli discussi in riunioni tra i due alleati. Tutto ciò nel quadro di una spartizione della Polonia tra Germania nazista ed URSS, due potenze che rappresentavano due sistemi culturali ed ideologici opposti ed antitetici, ma che, per circa 2 anni e fino al giugno 1941, furono legate dal Patto Molotov-Ribbentrop, che stabiliva la non aggressione reciproca e la spartizione della Polonia e dei Paesi Baltici.

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