Sociologia01
Da Ortosociale.
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Per concludere con un esempio tragicomico di quanto siano devianti le elezioni, farsa della pseudo democrazia che gioca con le illusioni ideologiche e pratiche della gente, vi racconto della lista di Michele Boato, candidato sindaco per Venezia: | Per concludere con un esempio tragicomico di quanto siano devianti le elezioni, farsa della pseudo democrazia che gioca con le illusioni ideologiche e pratiche della gente, vi racconto della lista di Michele Boato, candidato sindaco per Venezia: | ||
Ha raccolto lo 1,24% dei voti. Dopo aver approcciato vari spezzoni dei Grillini (nel Veneto gli spezzoni più importanti, numerosi e maturi sono confluiti in IDV), nonchè Paolo Cacciari, ha valutato l'idea di "impossessarsi" del partito dei "verdi", poi si è fatto sponsorizzare da Marco Pannella ed ha composto una lista comunale con il suo gruppo e il Partito Radicale. Su tutta questa accozzaglia ha imposto ILLEGALMENTE anche il simbolo di Per il Bene Comune, essendone il commissario per l'ambiente, SENZA CONSULTARE Per il Bene Comune. La Monia Benini con cortesia fredda ma decisa lo ha pubblicamente sconfessato e buttato fuori. Questo succede se presi dall'ansia di "partecipare" alle elezioni (o di venire "eletti"). Quello che conta è quello che facciamo noi, oggi, adesso, soprattutto STUDIANDO e sviluppando CONOSCENZA COLLETTIVA. | Ha raccolto lo 1,24% dei voti. Dopo aver approcciato vari spezzoni dei Grillini (nel Veneto gli spezzoni più importanti, numerosi e maturi sono confluiti in IDV), nonchè Paolo Cacciari, ha valutato l'idea di "impossessarsi" del partito dei "verdi", poi si è fatto sponsorizzare da Marco Pannella ed ha composto una lista comunale con il suo gruppo e il Partito Radicale. Su tutta questa accozzaglia ha imposto ILLEGALMENTE anche il simbolo di Per il Bene Comune, essendone il commissario per l'ambiente, SENZA CONSULTARE Per il Bene Comune. La Monia Benini con cortesia fredda ma decisa lo ha pubblicamente sconfessato e buttato fuori. Questo succede se presi dall'ansia di "partecipare" alle elezioni (o di venire "eletti"). Quello che conta è quello che facciamo noi, oggi, adesso, soprattutto STUDIANDO e sviluppando CONOSCENZA COLLETTIVA. | ||
- | La mia proposta dunque è quella di contribuire a costruire iniziative di economia solidale quali orti sociali, agricoltura biologica, servizi per la vita, i giovani, gli anziani, i malati, l'istruzione, sviluppo di fonti energetiche pulite, gruppi di acquisto e di produzione | + | La mia proposta dunque è quella di contribuire a costruire iniziative di economia solidale quali orti sociali, agricoltura biologica, servizi per la vita, i giovani, gli anziani, i malati, l'istruzione, sviluppo di fonti energetiche pulite, gruppi di acquisto e di produzione solidali, consumi locali a km.0, e così via. Da tali iniative può nascere una forte presenza sociale organizzata su queste basi reali di economia sostanziale solidale. Solo da questa base sociale reale e già coesa nella sua identità possono nascere iniziative più propriamente politiche tese a forme di rappresentanza tradizionale o a contatti con istituzioni locali quali i comuni e le regioni. In altre parole non si cerca il consenso per fare, ma prima si FA e poi si cerca di allargare le realtà costruite con iniziative politiche e con pressioni sulle istituzioni. Questo modo di procedere è corretto perchè non si chiede e non si delega la propria autonomia sostanziale ma la costruisce. Una volta costruita e rafforzata si può estenderla politicamente, con elezioni, alleanze, egemonia culturale. La partenza è più lenta e difficile, senza scorciatoie, ma il punto d'arrivo è una vita politica e un processo decisionale basati sulla autonomia economica e culturale locali e non il contrario. La ricerca del consenso avviene sulla base dell'esempio e dello scambio di informazioni su quello che si sta facendo. Verum ipsum factum. |
Versione delle 08:47, 2 apr 2010
Indice |
Considerazioni sulle elezioni
Quello che segue è un dialogo a tre sulle elezioni regionali 2010.
Sabina
Ciao Remo, per me la presunta vittoria di Bersusconi è solo una chimera... si fa beffa di noi Italiani. In realtà la lega ha vinto insieme all'astensionismo di una parte della popolazione che non si sente rappresentata da nessuna forza politica. E anche la sinistra ha perso perchè ha smesso di rappresentare i lavoratori. Negli ultimi tempi ci sono state tante manifestazioni e proteste, in varie forme, di lavoratori che rischiavano il licenziamento. La sinitra non c'è mai stata. Invece di farsi portavoce di tale malcontento, scendendo nelle piazze, scuotendo i sindacati (che ormai sono in via d'estinzione, inteso come operato), se ne sono stati a guardare.. Inoltre come pugliese esulto per la vittoria di Nichi Vendola.. E sono orgogliosa della mia gente, che l'ha votato.. Baci
Luigi
Condivido ciò che dice Sabina, il problema però, è che comunque ora ancor di più " governeranno sospinti dalla finta riconfermata legittimazione popolare". Non so quanti degli astenuti non si sono recati alle urne consapevolmente, alla luce di quanto detto sopra, sono di più gli astenuti menefreghisti e qualunquisti....poi pasqua e pasquette varie aprono gli esodi vacanzieri e molti saranno andati al mare!? Ascoltando radio popolare ho avuto modo di sentire un intervista fatta al consigliere grillino eletto in piemonte e al consigliere eletto a Bologna ( ora uscente dopo lo scioglimento del consiglio), mi hanno fatto una buona impressione, mi sono sembrati molto chiari negli intenti e soprattutto autonomi. Lontani comunque dallle considerazioni di Remo nel merito della sua esperienza a Padova, detto questo, non ne sono sicuro, ma forse si può soprassedere sui dubbi - che comunque rimangono - che destano Casaleggio e le censure sul blog di Grillo, se non altro per la grave emergenza democratica che è particolarmente profonda in Italia. Un caro saluto
Remo
Il discorso che fa Luigi è importante, è una indicazione di lavoro politico. Luigi vede nel Movimento a cinque stelle (non esattamente in Grillo) una possibile alternativa. Anch'io l'avevo visto sotto questa luce tempo fa. Premetto una cosa importante secondo me: lo schemino:
- 30% schierati col potere (perchè fanno parte dell'apparato oppure ne ricavano grossi vantaggi)
- 30% schierati contro il potere (perchè ne subiscono la violenza o per maturità antropologica)
- 30% incerti
vale in questo senso: la società si muove seguendo i TEST PRATICI DEL SISTEMA NEL SUO COMPLESSO. Se il sistema tiene come equilibrio complessivo, ad esempio dando da mangiare al 75% della popolazione mondiale, il restante 25% può soffrire l'indigenza più assoluta senza che gli altri vadano al di là di una generica solidarietà. Il sistema si regge su questi equilibri complessivi e la gente valuta l'equilibrio complessivo del sistema e la sua TENUTA PRATICA in termini di welfare (per la maggioranza). E' forse la legge darwiniana di adattamento all'ambiente e di selezione naturale. Finchè dura la specie. Le questioni ambientali, di equità di relazioni, di democrazia politica, economica, sociale sono SECONDARIE. In altre parole quello che conta (per gli esseri umani nel loro complesso socializzato), e che tutte le persone valutano coscientemente o meno, è l'efficienza complessiva in termini di welfare DEI RAPPORTI SOCIALI DI PRODUZIONE. Il capitalismo negli ultimi 200 anni ha costruito una base di enorme fiducia in sè stesso e su sè stesso in questa sua funzione di strumento sociale di produzione e di ri-produzione. Berlusconi si è imposto vendendosi (falsamente) come grande imprenditore capitalistico (non pubblico come Mattei). Ci sono stati momenti di crisi grave del capitalismo (1929-1949) ma adesso viaggia come unica possibile struttura socio-politica. La vittoria alle elezioni e i movimenti politici di queste frazioni di società avvengono sulla base delle considerazioni che le tre frazioni fanno sulla tenuta del sistema, SULLE GARANZIE CHE IL SISTEMA CAPITALISTICO DIMOSTRA PRATICAMENTE DI OFFRIRE PER MANTENERE IL LORO STATUS SOCIALE ECONOMICO, DI SUSSISTENZA. Il grande errore è ragionare in termini ideologici: quello che conta è la garanzia di redistribuzione di cibo ed energia (gas, elettricità) che il sistema offre. Per questo motivo enormi masse hanno optato a suo tempo per il fascismo ed il nazismo, che gli hanno garantito cibo ed energia magari a spese di popoli europei ed extraeuropei. Idem per il "liberale" imperialismo inglese, democratico-parlamentare, che ha fatto più stragi del nazismo (si parla di 50.000.000 di vittime del colonialismo), liberamente eletto dal "popolo" britannico (laburisti compresi). Idem per la democratica Atene di Pericle, uno dei più crudeli imperialismi dell'antichità. Detto questo, è chiaro che lo scontro elettorale assume una importanza molto secondaria. Attualmente il capitalimo ha gravi problemi di tenuta: quello ambientale, che riesce a controllare per il momento, ma soprattutto l'erosione della sicurezza che riesce ancora a garantire, soprattutto come percezione psicologica: i precari, i lavoratori che sono sì garantiti ma sempre sul breve periodo, i manager che non riescono più a gestire le tensioni interne; l'efficienza del sistema che fa sì che SI PRODUCANO MENO RISORSE DI QUANTE SE NE SPRECHINO. Le multinazionali crollano, la General Motors dichiara bancarotta, i managers si suicidano in massa, anche nel Veneto, o si drogano. A questo punto è importante iniziare a costruire una transizione da questo sistema che dà segni evidenti di asfissia. Il movimento a cinque stelle NON ha niente di tutto ciò. E' solo UN NUOVO PARTITINO che ragiona in senso elettorale e populista, senza nessun serio programma alternativo che non sia la gestione dei rifiuti o l'uso di lampadine che risparmino energia. NON mira ad unire le forze (il 30% degli oppositori e il 30% degli incerti) perchè si muove DA SOLO. Il candidato del Veneto secondo me non è affidabile e mira a fare carriera politica invece di fare il suo lavoro di informatico. Quanto alla Casaleggio, dietro alla Casaleggio ci sono le multinazionali americane, riverniciate di green economy. Io ho partecipato alle prime fasi della lista civica regionale veneta del movim. a 5 stelle. Ne sono subito uscito perchè non c'è alcun serio programma politico-economico-sociale MA COSA ANCORA PIU' GRAVE NON C'ERA NESSUNA VOLONTA' DI STUDIARE E COSTRUIRE UN TALE PROGRAMMA. Si erano tutti buttati a stampare logo, fare propaganda, fare interviste, fare banchetti, raccogliere firme E BASTA. Nessun discorso razionale, nessun rapporto con gli elettori (vi ricordate Sovranità Popolare?). Volgare democrazia delegata. TU MI DAI I VOTI CHE AL RESTO CI PENSO IO. In questo senso il successo dei grillini a posteriori non deve commuovere più di quanto potrebbe aver commosso il plebiscito a Vittorio Emanuele II, la maggioranza di 2/3 al Reichstag di Hitler etc. Puro successo ELETTORALE. Chi li ha votati apprezzava la critica di Grillo alla casta, senza accorgersi di contribuire alla nascita di una nuova "castina". CON LE ELEZIONI NON SE NE VIENE FUORI. Con Gianni e Marcello a Padova siamo d'accordo su un programma di costruzione di una transizione economico-sociale-culturale (Decrescita) e di un soggetto adeguato a gestirla (NON un partito) che non si curi delle elezioni, senza condannare chi vi vuole partecipare, ma senza sprecare ENERGIE in tal senso. Perchè sono energie non solo sprecate ma controproducenti: vedi la legge di ferro dell'oligarchia di Robert Michels (ogni partito o movimento tende a creare al suo interno una oligarchia che ha l'unico scopo di mantenersi e autoalimentarsi). Per concludere con un esempio tragicomico di quanto siano devianti le elezioni, farsa della pseudo democrazia che gioca con le illusioni ideologiche e pratiche della gente, vi racconto della lista di Michele Boato, candidato sindaco per Venezia: Ha raccolto lo 1,24% dei voti. Dopo aver approcciato vari spezzoni dei Grillini (nel Veneto gli spezzoni più importanti, numerosi e maturi sono confluiti in IDV), nonchè Paolo Cacciari, ha valutato l'idea di "impossessarsi" del partito dei "verdi", poi si è fatto sponsorizzare da Marco Pannella ed ha composto una lista comunale con il suo gruppo e il Partito Radicale. Su tutta questa accozzaglia ha imposto ILLEGALMENTE anche il simbolo di Per il Bene Comune, essendone il commissario per l'ambiente, SENZA CONSULTARE Per il Bene Comune. La Monia Benini con cortesia fredda ma decisa lo ha pubblicamente sconfessato e buttato fuori. Questo succede se presi dall'ansia di "partecipare" alle elezioni (o di venire "eletti"). Quello che conta è quello che facciamo noi, oggi, adesso, soprattutto STUDIANDO e sviluppando CONOSCENZA COLLETTIVA. La mia proposta dunque è quella di contribuire a costruire iniziative di economia solidale quali orti sociali, agricoltura biologica, servizi per la vita, i giovani, gli anziani, i malati, l'istruzione, sviluppo di fonti energetiche pulite, gruppi di acquisto e di produzione solidali, consumi locali a km.0, e così via. Da tali iniative può nascere una forte presenza sociale organizzata su queste basi reali di economia sostanziale solidale. Solo da questa base sociale reale e già coesa nella sua identità possono nascere iniziative più propriamente politiche tese a forme di rappresentanza tradizionale o a contatti con istituzioni locali quali i comuni e le regioni. In altre parole non si cerca il consenso per fare, ma prima si FA e poi si cerca di allargare le realtà costruite con iniziative politiche e con pressioni sulle istituzioni. Questo modo di procedere è corretto perchè non si chiede e non si delega la propria autonomia sostanziale ma la costruisce. Una volta costruita e rafforzata si può estenderla politicamente, con elezioni, alleanze, egemonia culturale. La partenza è più lenta e difficile, senza scorciatoie, ma il punto d'arrivo è una vita politica e un processo decisionale basati sulla autonomia economica e culturale locali e non il contrario. La ricerca del consenso avviene sulla base dell'esempio e dello scambio di informazioni su quello che si sta facendo. Verum ipsum factum.