Storia12

Da Ortosociale.

(Differenze fra le revisioni)
m (Come la Peste Nera favorì lo sviluppo del capitalismo)
m (Il capitalismo e la Morte Nera (1348))
 
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The wealth of a nation is measured by its income per capita (total economic output/total population). The latter increases only if the numerator grows faster than the denominator. For most of human history, when the numerator grew, the denominator followed suit, leaving the ratio stable. Income per capita increased only for relatively brief periods and in specific places, and often fell, even dramatically. Two revolutions that occurred in Europe broke this state of immobility: the Malthusian revolution, spurred by the Black Death (or plague) in the Middle Ages, which slowed the growth of the denominator, and the industrial revolution, which sharply increased the growth of the numerator. The former event has been considered a precondition for the latter because it allowed per capita income to rise well above the subsistence level. This created a demand for goods and the accumulation of wealth and human capital. The outcome was a revolution in technologies that pulled away from traditional agriculture. Thus, this complex interaction of diverse factors spurred the birth of the modern economic era. This includes the impact of women in the workforce, as suggested in a recent study by Voigtländer and Voth
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==Il capitalismo e la Morte Nera (1348)==
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==Come la Peste Nera favorì lo sviluppo del capitalismo==
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La ricchezza di una nazione si misura con il suo reddito pro capite (totale produzione economica / popolazione totale). Quest'ultimo aumenta solo se il numeratore cresce più velocemente del denominatore. Per la maggior parte della storia umana, quando il numeratore è cresciuto ,il denominatore ha seguito l'esempio, lasciando il rapporto stabile. Il reddito pro capite è aumentato solo per periodi relativamente brevi e in luoghi specifici, e spesso è caduto, anche drammaticamente. Due rivoluzioni che si sono verificate in Europa hanno rotto questo stato di immobilità : la rivoluzione malthusiana, spinta dalla morte nera ( o peste) nel Medioevo, che ha rallentato la crescita del denominatore, e la rivoluzione industriale, che ha fortemente accelerato la crescita del numeratore. Il primo evento è stato considerato un presupposto per il secondo perché ha permesso al reddito pro capite di crescere ben al di sopra del livello di sussistenza. Questo ha creato una domanda di beni e l'accumulo di ricchezza e di capitale umano. Il risultato è stata una rivoluzione nelle tecnologie che hanno spinto il distacco dalla agricoltura tradizionale. Così, questa complessa interazione di diversi fattori ha spinto la nascita dell'era economica moderna. Ciò include l'impatto delle donne nel mondo del lavoro, come suggerito in un recente studio di Voigtländer e Voth.
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La famigerata Peste Nera è stata uno dei fattori chiave che ha permesso la rivoluzione industriale, l'instaurarsi di un'economia di tipo capitalista e lo sviluppo e la prosperità di molte nazioni europee. A sostenerlo è Alberto Alesina, economista italiano che insegna alla Harvard University, in un articolo pubblicato su “Science”.
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La famigerata Peste Nera è stata uno dei fattori chiave che ha permesso la rivoluzione industriale, l'instaurarsi di un'economia di tipo capitalista e lo sviluppo e la prosperità di molte nazioni europee. A sostenerlo è Alberto Alesina, economista italiano che insegna alla Harvard University, [http://www.lescienze.it/news/2013/10/25/news/peste_nera_sviluppo_capitalismo_demografia_religione-1860989/?ref=nl-Le-Scienze_01-11-2013 in un articolo pubblicato su “Science”]. Com'è noto, agli inizi del XX secolo Max Weber nel famoso saggio ''L'etica protestante e lo spirito del capitalismo'' sostenne che l'insegnamento luterano e calvinista di una vita improntata al duro lavoro e alla frugalità, ma anche del successo economico come segno di benevolenza divina, aveva posto le basi per l'accumulazione di capitale indispensabile a creare le condizioni necessarie per attività che andassero al di là della dimensione artigianale. Queste basi erano poi ulteriormente rafforzate dall'incoraggiamento all'alfabetizzazione, indispensabile per leggere in prima persona la Bibbia, che stimolò anche l'accumulazione di capitale umano nelle regioni protestanti.
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Com'è noto, agli inizi del XX secolo Max Weber nel famoso saggio L'etica protestante e lo spirito del capitalismo sostenne che l'insegnamento luterano e calvinista di una vita improntata al duro lavoro e alla frugalità, ma anche del successo economico come segno di benevolenza divina, aveva posto le basi per l'accumulazione di capitale indispensabile a creare le condizioni necessarie per attività che andassero al di là della dimensione artigianale. Queste basi erano poi ulteriormente rafforzate dall'incoraggiamento all'alfabetizzazione, indispensabile per leggere in prima persona la Bibbia, che stimolò anche l'accumulazione di capitale umano nelle regioni protestanti.
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Questa analisi, di per sé corretta, dà però per scontata una premessa: che ci siano i margini e la possibilità di accumulare capitale. In realtà, “prima della rivoluzione industriale – osserva Alesina – il reddito pro capite (in termini di cibo, vestiario e alloggio, per esempio) generalmente non è  cambiato. Gli standard di vita media in Europa sono rimasti pressoché costanti”, sostanzialmente al livello di sussistenza.
Questa analisi, di per sé corretta, dà però per scontata una premessa: che ci siano i margini e la possibilità di accumulare capitale. In realtà, “prima della rivoluzione industriale – osserva Alesina – il reddito pro capite (in termini di cibo, vestiario e alloggio, per esempio) generalmente non è  cambiato. Gli standard di vita media in Europa sono rimasti pressoché costanti”, sostanzialmente al livello di sussistenza.
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==La peste Nera del 1348==
 
Per la maggior parte della storia umana, infatti, al crescere della produzione economica totale ha corrisposto un aumento parallelo  della popolazione totale, lasciando il loro rapporto (ossia il reddito pro capite) sostanzialmente stabile. Questo parallelismo è stato interrotto solo dalla diffusione della Peste Nera fra il 1348 e il 1350, che ridusse di un terzo la popolazione europea, con un importante effetto indiretto: a fronte di una terra sempre abbondante, la forza lavoro diventò una risorsa scarsa.
Per la maggior parte della storia umana, infatti, al crescere della produzione economica totale ha corrisposto un aumento parallelo  della popolazione totale, lasciando il loro rapporto (ossia il reddito pro capite) sostanzialmente stabile. Questo parallelismo è stato interrotto solo dalla diffusione della Peste Nera fra il 1348 e il 1350, che ridusse di un terzo la popolazione europea, con un importante effetto indiretto: a fronte di una terra sempre abbondante, la forza lavoro diventò una risorsa scarsa.
Ciò provocò un aumento dei salari, una spinta allo sviluppo di tecnologie (come l'uso di migliori aratri) che permettessero pratiche di coltivazione più intensiva e anche a opportunità di lavoro per le donne e dei bambini. Un'ulteriore conseguenza fu l'aumento dell'età a cui si sposavano le donne e quindi una diminuzione della natalità.
Ciò provocò un aumento dei salari, una spinta allo sviluppo di tecnologie (come l'uso di migliori aratri) che permettessero pratiche di coltivazione più intensiva e anche a opportunità di lavoro per le donne e dei bambini. Un'ulteriore conseguenza fu l'aumento dell'età a cui si sposavano le donne e quindi una diminuzione della natalità.
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==Max Weber e l'etica protestante==
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Com'è noto, agli inizi del XX secolo Max Weber nel famoso saggio L'etica protestante e lo spirito del capitalismo sostenne che l'insegnamento luterano e calvinista di una vita improntata al duro lavoro e alla frugalità, ma anche del successo economico come segno di benevolenza divina, aveva posto le basi per l'accumulazione di capitale indispensabile a creare le condizioni necessarie per attività che andassero al di là della dimensione artigianale. Queste basi erano poi ulteriormente rafforzate dall'incoraggiamento all'alfabetizzazione, indispensabile per leggere in prima persona la Bibbia, che stimolò anche l'accumulazione di capitale umano nelle regioni protestanti. Questa analisi, di per sé corretta, dà però per scontata una premessa: che ci siano i margini e la possibilità di accumulare capitale. Dopo la morte nera si innesta un processo che porta a opportunità di lavoro per le donne e dei bambini e quindi all'aumento dell'età a cui si sposavano le donne e quindi una diminuzione della natalità. E' solo a questo punto, secondo l'economista, che subentra il fattore religioso descritto da Weber, al quale è possibile attribuire le differenze di sviluppo fra le varie regioni del continente, con il Centro e Nord Europa incamminato verso una rapida accumulazione di capitale economico e umano, e l'Europa meridionale e orientale, dove tassi di natalità e popolazione tornarono ai livelli precedenti all'epidemia in tempi relativamente brevi.
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E' solo a questo punto, secondo l'economista, che subentra il fattore religioso descritto da Weber, al quale è possibile attribuire le differenze di sviluppo fra le varie regioni del continente, con il Centro e Nord Europa incamm [Clicca e scopri il significato del termine: inato verso una rapida accumulazione di capitale economico e umano, e l�Europa meridionale e orientale, dove tassi di natalità e popolazione tornarono ai livelli precedenti all�epidemia in tempi relativamente brevi.] inato verso una rapida accumulazione di capitale economico e umano, e l'Europa meridionale e orientale, dove tassi di natalità e popolazione tornarono ai livelli precedenti all'epidemia in tempi relativamente brevi.
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*[http://www.lescienze.it/news/2013/10/25/news/peste_nera_sviluppo_capitalismo_demografia_religione-1860989/?ref=nl-Le-Scienze_01-11-2013 Le Scienze]
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Versione corrente delle 18:27, 2 nov 2013

Il capitalismo e la Morte Nera (1348)

La ricchezza di una nazione si misura con il suo reddito pro capite (totale produzione economica / popolazione totale). Quest'ultimo aumenta solo se il numeratore cresce più velocemente del denominatore. Per la maggior parte della storia umana, quando il numeratore è cresciuto ,il denominatore ha seguito l'esempio, lasciando il rapporto stabile. Il reddito pro capite è aumentato solo per periodi relativamente brevi e in luoghi specifici, e spesso è caduto, anche drammaticamente. Due rivoluzioni che si sono verificate in Europa hanno rotto questo stato di immobilità : la rivoluzione malthusiana, spinta dalla morte nera ( o peste) nel Medioevo, che ha rallentato la crescita del denominatore, e la rivoluzione industriale, che ha fortemente accelerato la crescita del numeratore. Il primo evento è stato considerato un presupposto per il secondo perché ha permesso al reddito pro capite di crescere ben al di sopra del livello di sussistenza. Questo ha creato una domanda di beni e l'accumulo di ricchezza e di capitale umano. Il risultato è stata una rivoluzione nelle tecnologie che hanno spinto il distacco dalla agricoltura tradizionale. Così, questa complessa interazione di diversi fattori ha spinto la nascita dell'era economica moderna. Ciò include l'impatto delle donne nel mondo del lavoro, come suggerito in un recente studio di Voigtländer e Voth. La famigerata Peste Nera è stata uno dei fattori chiave che ha permesso la rivoluzione industriale, l'instaurarsi di un'economia di tipo capitalista e lo sviluppo e la prosperità di molte nazioni europee. A sostenerlo è Alberto Alesina, economista italiano che insegna alla Harvard University, in un articolo pubblicato su “Science”. Com'è noto, agli inizi del XX secolo Max Weber nel famoso saggio L'etica protestante e lo spirito del capitalismo sostenne che l'insegnamento luterano e calvinista di una vita improntata al duro lavoro e alla frugalità, ma anche del successo economico come segno di benevolenza divina, aveva posto le basi per l'accumulazione di capitale indispensabile a creare le condizioni necessarie per attività che andassero al di là della dimensione artigianale. Queste basi erano poi ulteriormente rafforzate dall'incoraggiamento all'alfabetizzazione, indispensabile per leggere in prima persona la Bibbia, che stimolò anche l'accumulazione di capitale umano nelle regioni protestanti. Questa analisi, di per sé corretta, dà però per scontata una premessa: che ci siano i margini e la possibilità di accumulare capitale. In realtà, “prima della rivoluzione industriale – osserva Alesina – il reddito pro capite (in termini di cibo, vestiario e alloggio, per esempio) generalmente non è cambiato. Gli standard di vita media in Europa sono rimasti pressoché costanti”, sostanzialmente al livello di sussistenza. Per la maggior parte della storia umana, infatti, al crescere della produzione economica totale ha corrisposto un aumento parallelo della popolazione totale, lasciando il loro rapporto (ossia il reddito pro capite) sostanzialmente stabile. Questo parallelismo è stato interrotto solo dalla diffusione della Peste Nera fra il 1348 e il 1350, che ridusse di un terzo la popolazione europea, con un importante effetto indiretto: a fronte di una terra sempre abbondante, la forza lavoro diventò una risorsa scarsa. Ciò provocò un aumento dei salari, una spinta allo sviluppo di tecnologie (come l'uso di migliori aratri) che permettessero pratiche di coltivazione più intensiva e anche a opportunità di lavoro per le donne e dei bambini. Un'ulteriore conseguenza fu l'aumento dell'età a cui si sposavano le donne e quindi una diminuzione della natalità. Com'è noto, agli inizi del XX secolo Max Weber nel famoso saggio L'etica protestante e lo spirito del capitalismo sostenne che l'insegnamento luterano e calvinista di una vita improntata al duro lavoro e alla frugalità, ma anche del successo economico come segno di benevolenza divina, aveva posto le basi per l'accumulazione di capitale indispensabile a creare le condizioni necessarie per attività che andassero al di là della dimensione artigianale. Queste basi erano poi ulteriormente rafforzate dall'incoraggiamento all'alfabetizzazione, indispensabile per leggere in prima persona la Bibbia, che stimolò anche l'accumulazione di capitale umano nelle regioni protestanti. Questa analisi, di per sé corretta, dà però per scontata una premessa: che ci siano i margini e la possibilità di accumulare capitale. Dopo la morte nera si innesta un processo che porta a opportunità di lavoro per le donne e dei bambini e quindi all'aumento dell'età a cui si sposavano le donne e quindi una diminuzione della natalità. E' solo a questo punto, secondo l'economista, che subentra il fattore religioso descritto da Weber, al quale è possibile attribuire le differenze di sviluppo fra le varie regioni del continente, con il Centro e Nord Europa incamminato verso una rapida accumulazione di capitale economico e umano, e l'Europa meridionale e orientale, dove tassi di natalità e popolazione tornarono ai livelli precedenti all'epidemia in tempi relativamente brevi.

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