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Azioni di Innovazione Sociale (SIA) per le Aree Marginali - Horizon2020 - Per un approfondimento sul tema dello Sviluppo Locale vedi questa voce su ortosociale Sviluppo Locale

Indice

I Borghi italiani e le Aree Interne

I borghi italiani sono i comuni al di sotto dei 5000 abitanti. Le Aree interne sono comunità periferiche che si trovano generalmente in zone montane (dove in genere costituiscono le Comunità Montane) o in zone collinari. Queste aree sono anche definite "Fragili" in quanto soggette a spopolamento, calo demografico, progressivo allontanamento dei servizi essenziali (sociosanitari, scolastici, amministrativi, logistici, energetici, di comunicazione digitale). In breve:

  • Le Aree Rurali o Marginali o Fragili o Interne sono aree in cui è assente l'iniziativa dello Stato e del Mercato.
  • Questa assenza innesca dei bisogni "scatenanti" (o Triggers) per soddisfare i quali è necessario lo sforzo attivo dei cittadini della Comunità
  • La necessaria "attivazione" della Comunità può avvenire solo attraverso progetti mirati che definiamo SIA, o Azioni di Innovazione Sociale, proposte in uno studio con la Collaborazione UE (Horizon2020) elencato qui sotto:
  • Studio Horizon2020 UE per Costruire SIA in Aree Rurali Marginali
  • L'assenza dello Stato tocca in particolare questi Triggers:
    • Assistenza Sociosanitaria
    • Centri di Informazione/Formazione/Istruzione
  • L'assenza del Mercato si manifesta nell'impossibilità di trovare localmente
    • Lavoro

Per ricapitolare, la situazione delle Aree Fragili si presenta dunque come carenza di lavoro, di servizi sociosanitari adeguati e decentrati, di comunicazione culturale. Tali Triggers, o fattori scatenanti, vanno incanalati nelle opportune SIA o Azioni di Innovazione Sociale per facilitare e realizzare l'Autogestione locale e comunitaria di tali necessità di base. Tutte le SIA, secondo Horizon2020, dovrebbero essere "sostenibili", cioè non solo non avere un impatto ambientale, ma favorire la cura attiva dell'Ambiente. Le SIA potrebbero quindi mirare a costruire Cooperative nei seguenti settori:

  • Lavoro: Cooperative di Comunità nella Agroecologia, o filiera corta "sostenibile" dell'Agrolimentare
  • Lavoro: Cooperative di Comunità per l'Energia Sostenibile, la Logistica, le Infrastrutture di Comunicazione
  • Assistenza Sociosanitaria: Cooperative di Comunità di giovani con diploma (OSS,Operatore Socio sanitario; OSA; Infermiere))
  • Centri di Informazione/Formazione/Istruzione: una SIA di Sviluppo Culturale Locale che potrebbe concretizzarsi in una "Casa della Cultura"

Modello Operativo

Viene preso a modello il Quadro Concettuale (Framework) dello *Studio Horizon2020 UE per Costruire SIA in Aree Rurali Marginali. Tale modello è stato "testato" e non è quindi un modello soltanto teorico. Inoltre nella proposta di introdurre e testare le SIA in Sardegna si parte dalla esistenza di iniziative, già avviate ed analoghe alle SIA, che stanno costruendo Cooperative di Comunità nella assistenza sociosanitaria (Fluminimaggiore), Agenzie di Energia sostenibile (Benetutti e Berchidda), Cooperative di Comunità di sviluppo culturale (Nughedu Santa Vittoria). I casi di successo si possono riproporre adattandoli al contesto locale. Secondo il Quadro Concenttuale Horizon2020 è necessario l'intervento, per alcuni mesi, di un attuatore SIA (nella documentazione definito implementatore SIA). La proposta di un Team SIA che operi su scala regionale in Sardegna mira ad implemetare azioni SIA coordinate e integrate, tali da permettere lo scambio di know how e la valorizzazione dei progetti già in essere secondo la tecnologia Open Source: le conoscenze, le relazioni locali, le esperienze realizzate saranno "aperte" alle Comunità che vogliano a loro volta implementare azioni SIA. Sarà costruito un semplice Data Base liberamente consultabile e verrà garantita la disponibilità a fornire informazioni utili che riguardino in particolare la Fattibilità Economica, Tecnologica, Collaborativa, Legale, Operativa, di Pianificazione (TELCOS).

Progetto Aree Interne Sardegna

La Regione Sardegna ha molti piccoli comuni al di sotto della soglia dei mille abitanti, che rischiano di sparire anche come strutture amministrative istituzionali (Comuni). Grandi aree metropolitane come quella di Cagliari che assorbe il 40% della popolazione sarda continuano invece ad espandersi nonostante molte criticità legate in gran parte al concentramento urbano e ad una economia stagnante. Il problema è affrontato e dibattuto in sede regionale e non solo. Alcune iniziative sono già in progress, vedi la Documentazione. Per affrontare questa sfida è necessario partire da progetti locali ben definiti in grado di attivare e unificare portatori di interesse locali economici, culturali, politici. A livello "locale" infatti ogni "residente" o "cittadino" o comunque ogni "membro della Comunità" è allo stesso tempo un attore politico, economico, culturale. Per definire, disegnare, realizzare e valutare questi progetti proponiamo il metodo delle "Azioni per l'Innovazione Sociale", d'ora in avanti SIA [in inglese la sigla è SIA: "Social Innovation Actions"]. le SIA sono descritte e studiate scientificamente in questo documento di 26 pagine (click su Full Text o su Download PDF):

La relazione studia sette storie di caso di SIA realizzate in Europa e nel bacino mediterraneo proponendo un modello per disegnare, implementare, valutare la co-struzione della SIA. C'è un implementatore o "facilitatore" del progetto SIA che lavora in "collaborazione" con gli attori locali (stakeholders) per costruire assieme tutte le fasi del progetto, dall'inizio alla fine che consiste in una valutazione dei risultati raggiunti ed in una eventuale modifica del modello originale. La fase che agisce come momento centrale è lo studio di fattibilità della SIA (tecnologico, economico, legale, collaborativo, operativo, schedulazione dei tempi) in breve TELCOS. Questa fase è usata nelle "incubazione" delle start-up. La nostra proposta è di costruire una squadra di cittadini attivi (Team SIA), volontari ma preparati sulle SIA, che operi su progetti regionali sardi in collaborazione con i Comuni che lo richiedono. La strategia proposta è quella di partite da progetti che poi possano venire propagati ed adattati al altri Comuni della Regione. Se la partenza con questa strategia "a diffusione" può essere lenta, la sua propagazione è resa possibile dalla capacità di "autoapprendimento" dai singoli casi da parte del Team SIA grazie alla sua modalità Open Source. Caratteristica fondante del Team SIA è infatti la sua apertura Open Source, la sua condivisione di esperienze e di know-how, la sua vocazione a collaborare con tutti i movimenti, associazioni, individui che si rendano disponibili a vere Innovazioni Sociali. Il Team SIA regionale renderà disponibile Open Source la conoscenza ed il know how che matureranno dai progetti in corso. Questo tecnologia Open Source non solo garantisce la manutenzione del progetto SIA avviato ma sviluppa una comune condivisione di conoscenza (Knowledge Base) che può aprire nuovi progetti in Sardegna, sia nell'ambito dei Comuni dell'interno, sia delle aree urbane medie e grandi.

Strategia Politica, Economica, Culturale

Oltre all'articolo (in inglese) dei ricercatori di Horizon 2020 citato sopra, abbiamo usato come testo di riferimento il piccolo manuale di Sociologia Economica "Sviluppo Locale - Un progetto per l'Italia", Carlo Trigilia, Gius.Laterza e Figli, Roma-Bari, 2006". Tale riferimento è essenziale per inserire il progetto SIA nel quadro della Economia Regionale, Nazionale e Internazionale (la cosiddetta "Globalizzazione"). Carlo Trigilia parte dalla riforma del 1993 sulla elezione diretta dei Sindaci per riaffermare il ruolo dei Sindaci nella gestione locale dello Sviluppo, inteso come sviluppo economico, culturale, politico, di ricostruzione del tessuto sociale complessivo. Il manuale studia nel dettaglio la fase iniziale di questo processo, il suo rallentamento a causa del "ritorno dei partiti", i meccanismi di sopravvivenza dei sindaci in una situazione mutata dei rapporti con il centro governativo, le istituzioni UE, la globalizzazione mondiale. Secondo Trigilia, che è stato Ministro per la Coesione Territoriale del governo Letta nel 2013, è necessaria una governance multilivello che segua il principio di sussidiarietà stabilito nel Titolo V della Costituzione italiana. In questo quadro, che riflette la storia ed il dibattito politico italiano degli ultimi decenni, in una traiettoria comunque federalista, Trigilia situa importanti esperienze, come quella dei Distretti Industriali e dei Distretti High Tech [Cap.3], dei Patti per lo Sviluppo Locale o Patti Territoriali [Cap.4], la Pianificazione Strategica delle città medio-grandi [Cap.5]. I progetti di "Coesione Sociale" sono stati ripresi e finanziati dalla Unione Europea. Tutta la Sociologia Economica, che Carlo Trigilia insegna come accademico e pratica come innovatore sociale, parte dal presupposto che l'intera Economia per funzionare deve essere "socialmente radicata", "costruita dentro" la società, in inglese "embedded". Questo, oltre che a far funzionare l'Economia, fa funzionare l'intera Società, nelle sue tre sfere intrecciate di Economia, Politica, Cultura/Conoscenza. Questo vale a livello ancora più basico, a livello di strutturazione della vita familiare e parentale, della cura ed allevamento dei giovani. In parole molto semplici, è destinato al fallimento qualunque progetto che non coinvolga le reti locali economiche, politiche, culturali/cognitive, familiari. I progetti calati dall'alto falliscono o spariscono, come tutta l'esperienza italiana dimostra. Il coinvolgimento di attori locali quali cittadinanza attiva, associazioni culturali, amministratori pubblici, piccole o medie imprese, portatori di interesse, crea innovazione sociale, attività, relazioni, come dimostrato da Trigilia e da Horizon 2020. Questo è possibile perchè si realizzano relazioni di collaborazione, tra pubblico e privato, tra singoli cittadini, tra piccole imprese, tra reti locali e centri di ricerca o di tecnologia, tra ciascuno dei vari attori. Questa collaborazione si esprime nella creazione di fiducia, sperimentata e raffinata sul piano territoriale locale come mediazione diretta in presenza. Attualmente invece prevale come un vero e proprio dogma la teoria della priorità dell'Economia, misurata secondo i canoni standard del mercato, moltiplicando la quantità di merci e di beni scambiati per il loro valore/prezzo, misurata cioè con il PIL nazionale (prodotto interno lordo). Trigilia dimostra puntualmente ripercorrendo la storia economica italiana come lo sviluppo, e non solo economico ma complessivamente "sociale", sia avvenuto grazie ad un bene comune immateriale definito in sociologia come "Capitale Sociale". Il Capitale Sociale è, a livello locale, la fitta rete di relazioni sociali e familiari, in gran parte collaborative, di valori culturali sedimentati nei tempi lunghi della storia, di conoscenze e di know how collettivi condivisi sul piano territoriale, del "saper fare" e manipolare tecnologie tradizionali e non. Anzichè inventarsi soluzioni astratte o sterili perché solo politiche, o solo economico-liberiste basate sulla concorrenza sui mercati, o solo rivolte ad una formazione culturale formale dei cittadini, è necessario potenziare quanto di buono è stato già fatto, utilizzando esperienze economiche di successo dimenticate, riforme politiche come quella del 1993 sui Sindaci, possibilità aperte dalle politiche comunitarie UE sulla coesione sociale, nuovi mezzi di formazione culturale basati sull'esperienza diretta. Sono i sindaci stessi a chiedere apertamente tramite ANCI di riavere i fondi necessari per gestire le richieste delle famiglie con cui devono confrontarsi quotidianamente per poter procedere con piani di sviluppo locale adeguati. Come ambientalisti possiamo aggiungere come obiettivo centrale dei Piani di Sviluppo Locale la salvaguardia dell'Ambiente, della biodiversità, della sostenibilità di qualunque tipo di iniziativa produttiva, per affrontare le sfide della Crisi degli Ecosistemi e del Cambiamento Climatico.

Documentazione delle storie di caso

Link alla traduzione italiana dell'articolo di Horizon 2020

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