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Una scena de Il monello (1921) di Charlie Chaplin. L'opera del cineasta britannico è un buon esempio di cinema d'autore

Cinema d'autore è un termine usato per descrivere quei film che rispecchiano la personalità del loro regista, che il più delle volte è anche lo sceneggiatore. Si tratta di un concetto soggettivo di cui non esiste una definizione rigorosa. Il cinema d'autore è spesso paragonato a un cinema d'essai.

Caratteristiche

In Introduzione alla storia del cinema, Paolo Bertetto[1] individua alcuni elementi comuni del regista d'autore:

  • segue tutte le fasi della produzione cinematografica, dallo sviluppo dell'idea al montaggio, con particolare attenzione alla sceneggiatura;
  • i film d'autore affrontano contenuti complessi e poco commerciali, similmente ad un romanzo o ad un'opera teatrale;
  • deve riconoscersi uno stile dell'autore, legato alla sua originalità espressiva;
  • i film d'autore danno meno peso al puro intrattenimento, ma preferiscono far riflettere lo spettatore, che quindi non può più assistere passivamente alla proiezione;
  • spesso il film d'autore è inserito in un complesso di opere dello stesso autore, per questo riconoscibile.

Evoluzione

Il cinema d'autore europeo negli anni cinquanta e sessanta

Il cinema d'autore europeo nasce nel periodo che intercorre la fine del Neorealismo italiano e la Nouvelle Vague francese. Ed è proprio in Francia che si sviluppa il concetto con la discussione tenuta dalla Cahiers du cinéma, nella quale venne riconosciuto al regista del film la paternità sull'opera, in pratica un autore con un proprio stile o addirittura una propria poesia. Per avere un'idea basterebbe l'esempio dei film di Carl Theodor Dreyer, Robert Bresson, Jean-Luc Godard, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Andrej Tarkovskij o Ingmar Bergman [2].

Accezione corrente del termine

Comunemente per film d'autore si intendono dei film diretti da grandi registi, che non sempre producono delle opere che raccolgono l'interesse del grande pubblico, ma per la loro qualità artistica finiscono per costituire delle pietre miliari nella storia del cinema.

Per antonomasia, il film d'autore è un genere di film colto che non è adatto al grande pubblico, in quanto spesso non possiede gli elementi fondamentali che possono essere di attrazione per le grandi masse (architrama, svolgimento lineare degli eventi, eccetera), ma si dedica piuttosto alla rappresentazione, allo studio psicologico dei personaggi, alla creazione di un mondo surreale rappresentante la fantasia del regista, od ancora ad altri scopi non necessariamente narrativi.

Nella produzione mondiale molti sono i registi che hanno prodotto dei film che sono rimasti come esempi eminenti di cinematografia. Fra questi su tutti l'inglese Charlie Chaplin [3], che fu probabilmente il primo autore mondiale, già all'epoca del cinema muto. Tra gli statunitensi vanno annoverati Frank Capra [4], Elia Kazan [5], Billy Wilder [6] e soprattutto Alfred Hitchcock, Orson Welles e Stanley Kubrick. Tra gli europei, lo svedese Ingmar Bergman [7], i russi Sergej M. Ejzenstejn e Andrej Tarkovski, i francesi Jean Renoir Robert Bresson, Jean-Luc Godard, gli italiani Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Roberto Rossellini, i tedeschi Fritz Lang e Friedrich Wilhelm Murnau [8] e il danese Carl Theodor Dreyer [9].

In Asia, oltre naturalmente ad Akira Kurosawa, Yasujiro Ozu e Kenji Mizoguchi, un altro giapponese Takeshi Kitano [10], il coreano Kim Ki-duk [11] e il regista di Hong Kong Wong Kar-wai.

Tra i registi italiani considerati "autori", si possono ricordare gli autori del neorealismo (o da esso partiti) e con le loro opere autorali preminenti[senza fonte].

Tra gli autori moderni del cinema d'autore abbiamo tra i più disparati: dai Fratelli Coen, Quentin Tarantino e Tim Burton, a David Lynch, David Cronenberg, Terrence Malick o ancora gli est-europei Bela Tarr e Aleksandr Sokurov, il danese Lars von Trier, l'austriaco Michael Haneke fino ai nuovi registi asiatici come i registi giappones dello Studio Ghibli (tra cui spiccano Hayao Miyazaki e Isao Takahata), Wong Kar-wai ad Hong Kong, i taiwanesi Hou Hsiao-hsien e Edward Yang, gli iraniani Abbas Kiarostami e Jafar Panahi e il thailandese Apichatpong Weerasethakul.

Nel diritto

In termini legali, il film è trattato come un'opera d'arte, e l'autore, come il creatore del film, è il detentore del copyright originale. Secondo la legge europea, il regista è considerato l'autore o uno degli autori di un film [12].

Note

  1. Introduzione alla storia del cinema pag.112
  2. Introduzione alla storia del cinema pag.111
  3. Jeffrey Vance, Chaplin: Genius of the Cinema (Abrams, 2003)
  4. {{#invoke:Citazione|citation|CitationClass=web}}
  5. Crisi e rinnovamento a Hollywood: l'esempio di Elia Kazan e Nicholas Ray (pag.88)
  6. Axel Madsen, Billy Wilder (Indiana University Press, 1969), "Alfred Hitchcock"
  7. Jesse Kalin, The Films of Ingmar Bergman (Cambridge UP, 2003)
  8. Il nuovo cinema tedesco (pag.152)
  9. II cinema d'autore europeo degli anni Cinquanta e Sessanta (pag.111)
  10. Il cinema d'autore in Giappone (pag.122)
  11. La fortuna del cinema coreano in Italia
  12. {{#Invoke:Linguaggi|lingue}} Film copyright in the European Union

Bibliografia

Voci correlate

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