CasaCampidanese

Da wikiort.

Versione del 18 apr 2016 alle 11:11 di Regainfo (Discussione | contributi) (Rocio Fernandez-Ballestero)

Le aree naturali protette della Sardegna[1] comprendono tre Parchi Nazionali e diversi Parchi Regionali, riserve naturali ed oasi minori distanti dagli agglomerati urbani. Ma anche città e paesi mettono a disposizione parchi urbani[2]o provinciali come Monte Claro a Cagliari[3]. Come complemento o alternativa ad essi, la Casa Campidanese rimane il simbolo della tradizione e del vissuto per i nostri anziani.

Il Progetto

"La Casa Campidanese"[4] è un progetto sociale di attivazione della Terza Età e delle relazioni intergenerazionali che si collega al Progetto Argiolas ed al Progetto Ritorno degli Emigrati. Questo ritorno degli emigrati viene realizzato in un contesto di cohousing con pratiche di ginnastica dolce, con il contatto con la natura come unico antidoto contro lo stress, con controlli medici puntuali ma usando terapie preferibilmente dolci come la dieta, l'ortoterapia e la stessa ginnastica, con il recupero della memoria.

Riu Saliu Monserrato (CA)

Ginnastica dolce come terapia preventiva.

Ginnastica Dolce come terapia

La altre foto di Riu Saliu

Monte Arrubiu

Monte Arrubiu. Questo video sviluppa il tema della Ginnastica Dolce nel contesto del Parco Naturale di Monte Arrubiu:




S.Margherita di Pula (CA)

S.Margherita. Ginnastica Dolce e Mare, Terra e Mare:

Ginnastica Dolce sul Mare

La altre foto di Santa Margherita di Pula

Villa Fiorita (CA)

Villa Fiorita. Il progetto di Invecchiamento Attivo (Active Ageing) è stato potenziato in progetti di Invecchiamento Consapevole (Mindful Ageing) che implicano l'attivazione dei processi culturali e cognitivi. [5][6] Tra questi è fondamentale il recupero della memoria, basato sulla rappresentazione delle esperienze locali, sulla narrazione di fatti, luoghi, persone legati al territorio, sulla ricostruzione di un immaginario collettivo unico e specifico. E' importante che a questa rigenerazione della cultura locale partecipino i giovani, che recenti sperimentazioni dimostrano essere molto disponibili al coinvolgimento. La memoria è un processo dinamico che va alimentato da nuove esperienze e relazioni mantenendo attivo l'inserimento sociale dell'anziano. Da un punto di vista sociologico, la "costruzione sociale della realtà" necessità della continuità portata dall'esperienza degli anziani. Questo comporta la possibilità per gli anziani di entrare nel circuito della comunicazione virtuale con il supporto dei giovani. Questo video mostra il percorso di memoria collettiva ed esperienza motoria provato a Villa Fiorita a Monserrato (CA):



Cohousing

Le caratteristiche costitutive del cohousing sono:

  1. social contact design: la progettazione degli spazi fisici incoraggia un forte senso di comunità;
  2. spazi e servizi collettivi: parte integrante della comunità, le aree comuni sono pensate per l'uso quotidiano, ad integrazione degli spazi di vita privati;
  3. partecipazione dei residenti nei processi di costituzione e gestione della comunità;
  4. stile di vita collaborativo, che favorisce l'interdipendenza, lo sviluppo di reti di supporto e aiuto, la socialità e la sicurezza.

Un buon esempio di "smart cohousing" è in corso di realizzazione in Borgo Mazzini a Treviso da parte di I.S.R.A.A. Istituto di Servizi di Ricovero e Assistenza agli Anziani. Questo il gruppo Facebook dell'iniziativa: Borgo Mazzini Smart cohousing - ISRAA Treviso. L'iniziativa realizza tutte le caratteristiche costitutive del cohousing, che sono interdipendenti l'una dall'altra. Consideriamo comunque prioritaria la progettazione partecipata di Borgo Mazzini. Il progetto prevede anche una domotica a basso costo, efficace nel rendere fluida e sicura la vita quotidiana degli anziani, semplice da mantenere, capace di conciliare le prospettive differenziate di vita dei "cohousers". A Monserrato (CA) è partita una iniziativa di cohousing tra studenti ed anziani disabili. A 9 km da Bosa (OR) è in corso un esperimento di cohousing che include la agricoltura:cohousingsardegna.

Convegno di Studio su Invecchiamento Attivo

La Comunità Mondiale della Longevità e l'Associazione Medicina Sociale di Cagliari hanno organizzato un incontro di discussione e divulgazione scientifica sul tema della longevità il 15-16 Aprile al Palazzo Regio di Cagliari. Numerosi i contributi portati dai relatori e dai partecipanti alle tavole rotonde. Ricercatori biomedici, psicologi, demografi, manager della sanità, stakeholder come gli imprenditori di un turismo sostenibile, dirigenti scolastici, antropologi, politici come il sindaco di Cagliari.

La sfida della longevità

L'introduzione di Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità, sottolinea l'urgenza di una politica sanitaria efficiente e poco costosa basata sull'esempio delle comunità dei centenari sardi. Le pratiche delle comunità virtuose dell'Ogliastra e delle altre "zone blu" scoperte in Sardegna prevengono le patologie che costano 100 mld di euro/anno alla sanità nazionale. Queste pratiche e questi straordinari risultati di una "longevità diffusa" sono attentamente studiati a livello internazionale, soprattutto da russi e americani. Roberto Pili è chiaro: vanno evitate le spese ex post di cure, servizi, medicinali, che alimentano una speculazione sulla disabilità e sulle malattie, a vantaggio di terapie preventive basate su uno stile di vita e su un contesto ambientale e sociale unici. Si tratta di valorizzare questo sistema complesso di condizioni biologiche, psicologiche, sociali e ambientali, realizzatosi in Sardegna, che determina una longevità intesa come invecchiamento sano, attivo, positivo, senza decadimento cognitivo.

Natura e Cultura

Un ruolo fondamentale spetta alla dieta sardo-mediterranea e quindi ad una agricoltura di alta qualità che esalti la biodiversità isolana. Buone pratiche come quelle illustrate da Ignazio Argiolas con il suo progetto della "Casa Campidanese" uniscono l'aspetto fisico-motorio con la memoria e il territorio. Questo ciclo virtuoso potrebbe sviluppare un nuovo tipo di turismo sostenibile di qualità, capace di superare la concorrenza basata sui prezzi di un turismo balneare tradizionale. Il risparmio sulle spese sanitarie, la capacità di utilizzare gli anziani come risorse "produttive" senza fratture biografiche nel loro ciclo di vita, le entrate di un turismo sostenibile di qualità potrebbero innescare meccanismi virtuosi quali uno sviluppo economico qualitativo che freni la fuga dei giovani e renda definitivamente obsoleto il vecchio modello basato su cattedrali nel deserto industriali ed un "turismo balneare" che impoverisce il territorio. Questo è l'unico modo per permettere il passaggio intergenerazionale tra anziani e giovani, senza il quale il territorio si spopola e muore. Gianni Pes, della università di Sassari, circa vent'anni fa ha scoperto la diffusione della longevità in Ogliastra (le famose "zone blu") ed ha studiato in profondità gli elementi genetici, nutrizionali, dello stile di vita basato su una costante attività fisica.

Rocio Fernandez-Ballestero

La lezione magistrale della professoressa Rocio Fernandez-Ballesteros della università di Madrid conferma la drammaticità della sfida che il problema degli anziani pone all'umanità. Nelle zone più ricche del pianeta (Europa) si è passati ad una aspettativa di vita di circa 80 anni, da una aspettativa di vita che dal Paleoliico fino ai tempi di Napoleone era di 40 anni circa. Si tratta di rendere questa aspettativa una aspettativa di vita sana e libera dal deterioramento cognitivo. Nel frattempo, il calo demografico comporta un rapido invecchiamento della popolazione, con la previsione di un enorme onere di cura da parte delle fasce giovani della popolazione. La prof. Fernadez-Ballestero è stata la prima a studiare nel 2002 l'invecchiamneto della popolazione europea secondo prospettive innovative che tengano conto della esperienza soggettiva degli anziani e del ruolo che la percezione del proprio invecchiamento ha sull'invecchiamento stesso [7] . Madrid, Ed. Pirámide. . La proposta di Fernandez-Ballestero si basa su 4 domini:

  1. salute comportamentale e forma fisica
  2. funzionamento cognitivo e fisico
  3. coinvolgimento e partecipazione sociali
  4. auto regolamentazione emozionale con sviluppo di affetti positivi e il controllo di quelli negativi

Secondo la studiosa spagnola il vertiginoso aumento della aspettativa di vita europea documenta il successo del nostro sistema sociale ma rappresenta anche una sfida insidiosa nella sua "novità".

Le conclusioni della Comunità Mondiale della Longevità

Infine Donatella Petretto dell'università di Cagliari identifica queste variabili nelle zone a longevità diffusa:

  1. la continuità di una progettualità da parte dell'anziano
  2. la presenza di una rete sociale che costituisce uno smart co-housing spontaneo ma molto più efficace

Questo costituisce un modello esistenziale che è dinamico ed evolutivo ("resiliente"). Per concludere, Roberto Pili propone che questo modello si realizzi in Sardegna e venga esportato nel mondo.

Il punto di vista di ortosociale

La costruzione di un modello sociale innovativo, capace di affrontare la sfida della longevità, deve avvenire con una gestione innovativa ma immediata delle emergenze bio-psico-sociali. Se questa gestione ha successo nasce un modello alternativo che può affermarsi ed espandersi. Una situazione così nuova e complessa esige che ogni passaggio venga testato e valutato, esige un atteggiamento "try and learn" prudente, umile ma coraggioso e tempestivo. Il primo passaggio è quello di rimettere in attività il corpo degli anziani, con dolcezza, perchè è lì che la vita si realizza. Il secondo passaggio è la ricostituzione di una rete sociale che garantisca il rapporto con il territorio e la memoria collettiva. Esperienze di cohousing, o la semplice valorizzazione delle reti sociali esistenti con l'inclusione dei giovani, permettono di avviare nuove esperienze. Le risorse politiche ed economiche attivano, appoggiano, alimentano un processo che si auto-mantiene, senza sostituirsi agli attori principali. Il punto decisivo è nel "passaggio generazionale", nel raccordo "giovani-anziani". Oggi nascono nuovi tipi di rapporti e di equilibri familiari in un contesto economico incerto. Anziani fisicamente, emozionalmente, cognitivamente sani possono svolgere un ruolo attivo nella ricostruzione del tessuto sociale e del collegamento tra le generazioni.

Note

  1. Regione Autonoma della Sardegna Norme per l'istituzione e la gestione dei Parchi
  2. Parchi, Giardini, Aree Naturalistiche del Comune di Cagliari
  3. Parco di Monte Claro a Cagliari
  4. Le case risalenti al secolo scorso si presentano esternamente con un portale d'ingresso ad arco adornato con fregi artistici oppure con le iniziali del padrone di casa. All'interno compaiono la stalla, la cantina, il portico e il cortile, dove si trovano piante di agrumi e l'immancabile pozzo. L'edificio principale costruito su due piani è realizzato con una struttura portante in mattoni di fango e pilastri in mattoni laterizi pieni. L'elemento archittettonico caratteristico è il loggiato, meglio noto come "sa lolla", destinato ad aprire la via a tutte le stanze interne della casa. La copertura di quest'ultimo ambiente è realizzata con orditura lignea costituita da travi originali ed incanniciato, le cui canne sono legate singolarmente con spago vegetale a "sa canna maista" che corre nell' interasse de "is crabiolas". Nelle abitazioni dei più agiati era presente anche "sa mola", la macina per il grano.
  5. Questa ad esempio: mYmO Memory in Motion, è una esperienza di memoria collettiva "in movimento" tra giovani e adulti a Madrid.
  6. L'Unione Europea lancia The European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing
  7. Fernández-Ballesteros, R. (Dir.) (2002): Vivir con Vitalidad