Storia44

Da Ortosociale.

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m (I sindaci di Cagliari, Bari, Parma)
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====I sindaci di Cagliari, Bari, Parma====
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Questa notizia è veramente molto importante e estremamente positiva, del 6 novembre 2016. A Cagliari si sono incontrati tre sindaci [https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Zedda Massimo Zedda] (Cagliari, SEL, sindaco anche della CM, Città Metropolitana, di Cagliari), [https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Decaro Antonio Decaro] (Bari, PD), [https://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Pizzarotti Federico Pizzarotti]  (Parma  ex M5S). Sono tre città medio-grandi. Zedda è molto forte politicamente in tutta la Sardegna. Decaro da pochissimo tempo è presidente dell'ANCI (Ass.Naz.Comuni Ital.). Pizzarotti è molto popolare a Parma e bene in sella, spina nel fianco della logica autocratica del M5S. Non è un incontro una tantum ma l'inizio di una agenda politica dei sindaci che dovrebbe modificare la politica nazionale (dichiarazione ufficiale). La vedo come una svolta eccezionale,  verso una forma italiana di municipalismo libertario federalista, capace di sciogliere delicatamente, senza sconvolgimenti costituzionali o drammi collettivi, il nodo di potere rappresentato oggi da tutti i partiti, ricostituendo una matrice vitale di nodi attivi fatta da Comuni, centrati sui territori. Qui in Sardegna era da tanto tempo che ne vedevo i segnali, e forse non è casuale che sia stato Zedda a prendere l'iniziativa. E' il contesto politico istituzionale senza il quale non è possibile nessuna svolta economica o culturale. Incredibile. Stiamo a vedere. Comunque è un segnale importante che la direzione giusta e possibile è quella. Vi mando il PDF dell'articolo, allegato. E' quello stesso processo che con alterne vicende ha portato all'elezione del sindaco Sara Bettinelli, aggregando Sinistra, Ambientalisti, frazioni del PD, frazioni consistenti di M5S. E' un'operazione spontanea di "scrematura" delle forze "individuali" presenti in ciascun partito, M5S compreso perchè ha una struttura comunque fortemente gerarchica e burocratizzata da uno "staff" mascherato da software. Sull'onda del NO al referendum Costituzionale proposto dal Governo Renzi, che ha visto esponenti del centrodestra e persino della destra "contaminarsi" con discorsi "anti-autoritari" e "anti-centralizzatori", si può persino ipotizzare una estensione della linea di frattura anche verso la destra, coprendo così Per liberare queste energie è necessario "attraversare" trasversalmente i partiti, staccando lo strato fertile da quello inerte. Questo avviene in gran parte in modo spontaneo perchè sono emersi gravi problemi ambientali (salute, inquinamento, territorio, cementificazione, cambiamento climatico, gestione dei rifiuti, necessità fisiologica di verde e paesaggi ancestrali), gravi problemi politici (corruzione,tentativo di alcune cricche di scassare gli equilibri del potere costituzionale, far tacere la Magistratura, soprattutto bloccare le autonomie amministrative sul territorio tagliando i cordoni della borsa, ridurre progressivamente quello che resta del welfare), economici (stagnazione secolare prevista, crisi della "economia a bolle" del capitalismo finanziario), geopolitici (guerre in Africa, Medio Oriente con truppe italiane impegnate, problema dei profughi i migrnti per guerre, carestie, drammi ambientali, dittature) ai quali i "partiti" non sanno o non vogliono dare alcuna risposta seria, perchè vogliono proseguire nel vecchio modello predatorio di risorse ambientali e umane. Perchè non sanno come affrontare questi problemi che presi singolarmente sarebbe molto difficile risolvere. Presi tutti insieme con le loro evidenti interrelazioni potrebbero spaventare le persone più dotate di coraggio intellettuale ed emozionale. Chiunque può verificare nel proprio paese l'adeguatezza delle èlites nazionali nell'affronatre questi problemi. Da qui la crisi politica di governi e partiti. Da qui il tentativo autoritario di mettere tutto a tacere con la pretesa della "governabilità", cioè con la pretesa di risolvere i problemi in modo burocratico dall'alto. Questa dei sindaci è il livello più alto, se visto dal basso, o il livello più basso, se visto dall'alto, al quale può realizzarsi questa faglia orizzontale. Una faglia che ha contorni altalenanti, profili alti e bassi, cha vanno dalle grandi cità metropolitane come Roma o Milano, ai piccolissimi comuni della Sardegna (moltissimi hanno poche centinaia di abitanti) che sono "costretti" anche per ragioni legali (non sono previsti comuni sotto una certa soglia minima di abitanti) a riunirsi in Gruppi di Azione Locali (di seguito GAL) o in Unioni di Comuni (di seguito UdC), o in poche residue Comunità Montane. Vediamo di seguito il livello medio (Cagliari, Bari, Parma) e poi quello "minimo" del GAL del Sinis.
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Questa notizia è veramente molto importante e estremamente positiva, del 6 novembre 2016. A Cagliari si sono incontrati tre sindaci [https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Zedda Massimo Zedda] (Cagliari, SEL, sindaco anche della CM, Città Metropolitana, di Cagliari), [https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Decaro Antonio Decaro] (Bari, PD), [https://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Pizzarotti Federico Pizzarotti]  (Parma  ex M5S). Sono tre città medio-grandi. Zedda è molto forte politicamente in tutta la Sardegna. Decaro da pochissimo tempo è presidente dell'ANCI (Ass.Naz.Comuni Ital.). Pizzarotti è molto popolare a Parma e bene in sella, spina nel fianco della logica autocratica del M5S. Non è un incontro una tantum ma l'inizio di una agenda politica dei sindaci che dovrebbe modificare la politica nazionale (dichiarazione ufficiale). La vedo come una svolta eccezionale,  verso una forma italiana di municipalismo libertario federalista, capace di sciogliere delicatamente, senza sconvolgimenti costituzionali o drammi collettivi, il nodo di potere rappresentato oggi da tutti i partiti, ricostituendo una matrice vitale di nodi attivi fatta da Comuni, centrati sui territori. Qui in Sardegna era da tanto tempo che se ne vedevano i segnali, e forse non è casuale che sia stato Zedda a prendere l'iniziativa. E' il contesto politico istituzionale senza il quale non è possibile nessuna svolta economica o culturale. Incredibile. Stiamo a vedere. Comunque è un segnale importante che la direzione giusta e possibile è quella. Vi mando il PDF dell'articolo, allegato. E' quello stesso processo che con alterne vicende ha portato all'elezione del sindaco Sara Bettinelli, aggregando Sinistra, Ambientalisti, frazioni del PD, frazioni consistenti di M5S. E' un'operazione spontanea di "scrematura" delle forze "individuali" presenti in ciascun partito, M5S compreso perchè ha una struttura comunque fortemente gerarchica e burocratizzata da uno "staff" mascherato da software. Sull'onda del NO al referendum Costituzionale proposto dal Governo Renzi, che ha visto esponenti del centrodestra e persino della destra "contaminarsi" con discorsi "anti-autoritari" e "anti-centralizzatori", si può persino ipotizzare una estensione della linea di frattura anche verso la destra, coprendo così Per liberare queste energie è necessario "attraversare" trasversalmente i partiti, staccando lo strato fertile da quello inerte. Questo avviene in gran parte in modo spontaneo perchè sono emersi gravi problemi ambientali (salute, inquinamento, territorio, cementificazione, cambiamento climatico, gestione dei rifiuti, necessità fisiologica di verde e paesaggi ancestrali), gravi problemi politici (corruzione,tentativo di alcune cricche di scassare gli equilibri del potere costituzionale, far tacere la Magistratura, soprattutto bloccare le autonomie amministrative sul territorio tagliando i cordoni della borsa, ridurre progressivamente quello che resta del welfare), economici (stagnazione secolare prevista, crisi della "economia a bolle" del capitalismo finanziario), geopolitici (guerre in Africa, Medio Oriente con truppe italiane impegnate, problema dei profughi i migrnti per guerre, carestie, drammi ambientali, dittature) ai quali i "partiti" non sanno o non vogliono dare alcuna risposta seria, perchè vogliono proseguire nel vecchio modello predatorio di risorse ambientali e umane. Perchè non sanno come affrontare questi problemi che presi singolarmente sarebbe molto difficile risolvere. Presi tutti insieme con le loro evidenti interrelazioni potrebbero spaventare le persone più dotate di coraggio intellettuale ed emozionale. Chiunque può verificare nel proprio paese l'adeguatezza delle èlites nazionali nell'affronatre questi problemi. Da qui la crisi politica di governi e partiti. Da qui il tentativo autoritario di mettere tutto a tacere con la pretesa della "governabilità", cioè con la pretesa di risolvere i problemi in modo burocratico dall'alto. Questa dei sindaci è il livello più alto, se visto dal basso, o il livello più basso, se visto dall'alto, al quale può realizzarsi questa faglia orizzontale. Una faglia che ha contorni altalenanti, profili alti e bassi, cha vanno dalle grandi cità metropolitane come Roma o Milano, ai piccolissimi comuni della Sardegna (moltissimi hanno poche centinaia di abitanti) che sono "costretti" anche per ragioni legali (non sono previsti comuni sotto una certa soglia minima di abitanti) a riunirsi in Gruppi di Azione Locali (di seguito GAL) o in Unioni di Comuni (di seguito UdC), o in poche residue Comunità Montane. Vediamo di seguito il livello medio (Cagliari, Bari, Parma) e poi quello "minimo" del GAL del Sinis.
====Zedda, Pizzarotti, Decaro====
====Zedda, Pizzarotti, Decaro====

Versione delle 08:05, 7 nov 2016

Indice

I sindaci di Cagliari, Bari, Parma

Questa notizia è veramente molto importante e estremamente positiva, del 6 novembre 2016. A Cagliari si sono incontrati tre sindaci Massimo Zedda (Cagliari, SEL, sindaco anche della CM, Città Metropolitana, di Cagliari), Antonio Decaro (Bari, PD), Federico Pizzarotti (Parma ex M5S). Sono tre città medio-grandi. Zedda è molto forte politicamente in tutta la Sardegna. Decaro da pochissimo tempo è presidente dell'ANCI (Ass.Naz.Comuni Ital.). Pizzarotti è molto popolare a Parma e bene in sella, spina nel fianco della logica autocratica del M5S. Non è un incontro una tantum ma l'inizio di una agenda politica dei sindaci che dovrebbe modificare la politica nazionale (dichiarazione ufficiale). La vedo come una svolta eccezionale, verso una forma italiana di municipalismo libertario federalista, capace di sciogliere delicatamente, senza sconvolgimenti costituzionali o drammi collettivi, il nodo di potere rappresentato oggi da tutti i partiti, ricostituendo una matrice vitale di nodi attivi fatta da Comuni, centrati sui territori. Qui in Sardegna era da tanto tempo che se ne vedevano i segnali, e forse non è casuale che sia stato Zedda a prendere l'iniziativa. E' il contesto politico istituzionale senza il quale non è possibile nessuna svolta economica o culturale. Incredibile. Stiamo a vedere. Comunque è un segnale importante che la direzione giusta e possibile è quella. Vi mando il PDF dell'articolo, allegato. E' quello stesso processo che con alterne vicende ha portato all'elezione del sindaco Sara Bettinelli, aggregando Sinistra, Ambientalisti, frazioni del PD, frazioni consistenti di M5S. E' un'operazione spontanea di "scrematura" delle forze "individuali" presenti in ciascun partito, M5S compreso perchè ha una struttura comunque fortemente gerarchica e burocratizzata da uno "staff" mascherato da software. Sull'onda del NO al referendum Costituzionale proposto dal Governo Renzi, che ha visto esponenti del centrodestra e persino della destra "contaminarsi" con discorsi "anti-autoritari" e "anti-centralizzatori", si può persino ipotizzare una estensione della linea di frattura anche verso la destra, coprendo così Per liberare queste energie è necessario "attraversare" trasversalmente i partiti, staccando lo strato fertile da quello inerte. Questo avviene in gran parte in modo spontaneo perchè sono emersi gravi problemi ambientali (salute, inquinamento, territorio, cementificazione, cambiamento climatico, gestione dei rifiuti, necessità fisiologica di verde e paesaggi ancestrali), gravi problemi politici (corruzione,tentativo di alcune cricche di scassare gli equilibri del potere costituzionale, far tacere la Magistratura, soprattutto bloccare le autonomie amministrative sul territorio tagliando i cordoni della borsa, ridurre progressivamente quello che resta del welfare), economici (stagnazione secolare prevista, crisi della "economia a bolle" del capitalismo finanziario), geopolitici (guerre in Africa, Medio Oriente con truppe italiane impegnate, problema dei profughi i migrnti per guerre, carestie, drammi ambientali, dittature) ai quali i "partiti" non sanno o non vogliono dare alcuna risposta seria, perchè vogliono proseguire nel vecchio modello predatorio di risorse ambientali e umane. Perchè non sanno come affrontare questi problemi che presi singolarmente sarebbe molto difficile risolvere. Presi tutti insieme con le loro evidenti interrelazioni potrebbero spaventare le persone più dotate di coraggio intellettuale ed emozionale. Chiunque può verificare nel proprio paese l'adeguatezza delle èlites nazionali nell'affronatre questi problemi. Da qui la crisi politica di governi e partiti. Da qui il tentativo autoritario di mettere tutto a tacere con la pretesa della "governabilità", cioè con la pretesa di risolvere i problemi in modo burocratico dall'alto. Questa dei sindaci è il livello più alto, se visto dal basso, o il livello più basso, se visto dall'alto, al quale può realizzarsi questa faglia orizzontale. Una faglia che ha contorni altalenanti, profili alti e bassi, cha vanno dalle grandi cità metropolitane come Roma o Milano, ai piccolissimi comuni della Sardegna (moltissimi hanno poche centinaia di abitanti) che sono "costretti" anche per ragioni legali (non sono previsti comuni sotto una certa soglia minima di abitanti) a riunirsi in Gruppi di Azione Locali (di seguito GAL) o in Unioni di Comuni (di seguito UdC), o in poche residue Comunità Montane. Vediamo di seguito il livello medio (Cagliari, Bari, Parma) e poi quello "minimo" del GAL del Sinis.

Zedda, Pizzarotti, Decaro

Link articolo "La Nuova Sardegna"

GAL del Sinis

Link articolo "La Nuova Sardegna"

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Per risolvere un problema bisogna innanzitutto avere la forza morale di affrontarlo. Poi, come affrontare un problema complesso? Differenza tra "complesso" e "complicato". Per risolvere un problema complicato basta suddividerlo analiticamente in pezzi distinti. Esempio, per riattaccare tre pezzi di un foglio di carta A4 basta raccoglierli, controllare che formino l'intera pagina A4, metterli in modo che formino un rettangolo A4 e usare lo scotch. Per risolvere un problema complesso bisogna sì analizzarlo ma tenendo conto delle relazioni tra le parti. Esempio, per aggiustare la gamba rotta del nostro gattino bisogna esaminare la ferita e rimettere insieme le parti "funzionali", le ossa, la circolazione sanguigna, la pelle, tutto insieme allo stesso tempo e soprattutto badando che la bestiola non muoia durante l'operazione (nel qual caso il problema sarebbe stato affrontato senza tenere conto di quella complessità che si chiama "vita").

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