Sociologia96

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L'esperienza storica del Rojava

In questo paragrafo della Tesi di Vittorio Sabatini a unito, relatore il prof Ragona, è descritta la struttura "societale" del Rojava. Rojava (che poi significa "Occidente"; a volte le parole creano riferimenti inquietanti che passano inosservati, come se l'esperienza del Rojava fosse per l' "Occidente"). Sto studiando in parallelo il piccolo libro "Rojava una democrazia senza Stato" di Eleuthera. Ho trovato un capitolo dell'anarchico individualista americano Peter Lamborn Wilson, uno molto discusso. Il capitolo è di sole 15 pagine e mi ha colpito, nonostante io abbia una pessima opinione degli anarchici individualisti in generale. Avevo appena letto una tesi di laurea magistrale in Filosofia di confronto tra il pensiero di Murray Bookchin (defunto) e quello di Peter Lamborn Wilson (vivente). Gli autori della Tesi sono quattro, Claudio Bonanni, Caterina Catitti, Francesco Della Noce, Martina Santi, anno accademico 2014/2015. Il relatore della Tesi è il prof.Pietro Adamo, sempre di "unito", dove opera anche il prof. Ragona, specialista del Pensiero Anarchico, soprattutto del tedesco Gustav Landauer che è stato ministro della cultura della breve Repubblica Bavarese dei "Consigli" del 1918.

Individuo versus Società

Bookchin come Landauer si possono definire nel pensiero libertario come "collettivisti" o imprecisamente come "comunisti libertari", in pratica fanno prevalere la Società sull' Individuo, in modo anche sfumato, tipo "la Società sviluppa l'Individualità che sviluppa la Società e così via", ma l'accento in qualche modo viene posto sempre sulla Società come "Motore Immobile". Gli individualisti come Peter Lamborn Wilson rovesciano il processo "Società-Individuo-Società" nel processo "Individuo-Società-Individuo". Tieni conto che il titolo del capitolo non a caso è intitolato "Abdullah Ocalan", cioè il nome di un "individuo". Siamo quindi, per me, ai massimi livelli di apertura Teorico-Pratica, cioè di "esperienza umana". Apertura teorico-pratica significa "tutto è possibile" a livello teorico-pratico. Se Murray Bookchin è molto bravo, Peter Lamborn Wilson è molto corretto nel descrivere l'esperienza Rojava e nell'introdurre il suo personale punto di vista, giudicato su 15 pagine oltre che sulla tesi di unito.

Unicità Esperienza Politico Culturale del Rojava

Ci troviamo in Rojava davanti ad un processo storico di una importanza (teorico-pratica) mai vista in precedenza, tenendo conto anche che sia esistita Atlantide e Lemuria. Qui si può avviare sperimentalmente una nuova "miscela" di relazioni Individuo-Società che spazza via l'esperienza autoritario-gerarchica, dove prevale ideologicamente in modo meccanico la "Società" (come in Cina e nella ex URSS, o se si vuole a Sparta o nella Repubblica di Platone).

La fonte della Autonomia dell'Individuo

La "fonte" di autonomia dell'individuo è la "via mistica" che lo ricollega al "Tutto". Michael Mann direbbe la fonte del Potere Sociale dell'Autonomia dell'Individuo) Peter Lamborn Wilson è vissuto (molto prima del Rojava) proprio nel Kurdistan iraniano tra i Sufi. In termini occidentali e cristiani è la stessa scoperta della linea diretta Dio-Uomo di Lutero e Calvino (che giustamente è anche una delle eziologie del capitalismo).

  • A livello Comunistico-Collettivo (Politico-Economico) l'esperienza Rojava è la prima realizzazione concreta su vasta scala, fuori di un laboratorio isolato, di una Utopia umana di Società Completa di Ideologia, di Economia, di Militare, di Politico, tutto assieme contemporaneamente. Altri tentativi precedenti sono stati la Rivoluzione Inglese, la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Russa, poi per ultima l'esperienza dei sindacalisti catalani nel 1936 in Spagna. Da non dimenticare la Comune di Parigi del 1871, che ha testato per la prima volta la struttura confederale sul piano politico. Nel Rojava non siamo più in un laboratorio chiuso dove tutti gli esperimenti ciclavano in una cornice statale o statalista che avrebbe riprodotto la vecchia società statlista e patriarcale (in URSS anche con un "Capitalismo di Stato"). Oppure perfezionato la vecchia società feudale con l'Illuminismo che consigliava le Monarchie Assolute Illuminate di Austria, Prussia, etc. Siamo in una "Società senza Stato" (Economica, Politica, Militare e soprattutrto Ideologico-Culturale con una Teoria-Modello la più completa mai vista sinora). Per la prima volta nella storia umana post-Neolitico.
  • Il modello del Confederalismo è l'unico in grado di avere successo nel ricomporre le varie esperienze ideologiche, culturali, religiose con la già dichiarata convivenza di marxisti-leninisti, libertari collettivisti e individualisti, sunniti, sette eretiche cristiane gnostiche come gli yezidi, cristiani assiri, sciti, mistici sciti sufi, liberali laici come quelli dello ESL siriano (ex baathisti). Unici esclusi quelli di Isis, il "Male", chiusi nella rigida corazza statale di Dominio-Guerra-Distruzione. In questo senso il Confederalismo Democratico è l'unica soluzione per uscire dal "caos" del MO (i.e. Palestina-Israele) e dal "caos" dello "Scontro di Civiltà" (di Samuel P.Huntinghton) molto apprezzato per il suo realismo da Ocalan.
  • Per finire, dal mio punto di vista, il Confederalismo è una applicazione pratica di un principio filosofico o etico della massima generalità: non puoi "eliminare" o "nullificare" alcunchè emerga nella sfera esperienziale umana: civiltà. memorie, culture, probabilmente neanche lo "stato". Ma lo puoi immergere o "includere" in una sfera "ecologica" che lo renda "utile" alla Vita, come i virus inglobati dai Batteri e i Batteri inglobati dalle cellule umane. Solo che qui siamo emersi in un nuovo "mare di vita" che comprende i "mari" precedenti della biologia e della fisica. Siamo nel mare "della Cultura" o della "Consapevolezza".
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