Sociologia50

Da Ortosociale.

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m (Le argomentazioni di Amir Alexander)
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====Le argomentazioni di Amir Alexander====
====Le argomentazioni di Amir Alexander====
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Le Scienze N.550 Giugno 2014 p.50. Tratta del rapporto tra <font color="grey">'''ideologia'''</font> (religiosa) e scienza (matematica). ''Il calcolo integrale ebbe origine nel Seicento da un dibattito tanto scientifico quanto religioso. Ed ecco la vera differenza tra Guldin e Cavalieri, tra i Gesuiti e gli indivisibilisti''. ''Per i Gesuiti lo scopo della matematica era costruire il mondo come un luogo fisso ed eternamente immutabile, nel quale ordine e gerarchia fossero indiscutibili. Ecco perchè ogni oggetto doveva essere costruito accuratamente e razionalmente, e perchè nessun sospetto di contraddizione e paradossso poteva essere tollerato. Era una matematica "top-down", il cui scopo era portare razionalità e ordine in un mondo altrimenti caotico.''"
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Le Scienze N.550 Giugno 2014 p.50. Tratta del rapporto tra <font color="grey">'''ideologia'''</font> (religiosa) e scienza (matematica). "''Il calcolo integrale ebbe origine nel Seicento da un dibattito tanto scientifico quanto religioso. Ed ecco la vera differenza tra Guldin e Cavalieri, tra i Gesuiti e gli indivisibilisti''. ''Per i Gesuiti lo scopo della matematica era costruire il mondo come un luogo fisso ed eternamente immutabile, nel quale ordine e gerarchia fossero indiscutibili. Ecco perchè ogni oggetto doveva essere costruito accuratamente e razionalmente, e perchè nessun sospetto di contraddizione e paradossso poteva essere tollerato. Era una matematica "top-down", il cui scopo era portare razionalità e ordine in un mondo altrimenti caotico.''"
====Scienza e Società: un approccio sistemico====
====Scienza e Società: un approccio sistemico====
"Cognition" ("cognizione") è il rapporto tra ogni essere vivente e l'ambiente nel quale vive e agisce. Partendo da questa profondo modello di pensiero si può costruire un nuovo paradigma scientifico.
"Cognition" ("cognizione") è il rapporto tra ogni essere vivente e l'ambiente nel quale vive e agisce. Partendo da questa profondo modello di pensiero si può costruire un nuovo paradigma scientifico.

Versione delle 14:38, 9 ott 2014

Il dibattito sugli OGM su "Le Scienze".

Indice

Scienza e Società

La caduta dell'idea di uno sviluppo lineare delle società umane e la perdita da parte della storia di una direzione e di un corso che ne fornisca l'intelligibilità sono acquisizioni condivise. Le vecchie narrazioni caratterizzate dalla fiducia nel progresso sono morte. Le "magnifiche sorti e progressive" dell'umanità sono messe in dubbio, dopo la prima e la seconda guerra mondiale, i Gulag di Hitler, Stalin e Mao, il terrore nucleare della II metà del 1900, e all'inizio del XXI secolo con gli orrori di quella che papa Francesco chiama la III guerra mondiale . Pensare di risolvere questi problemi con la "innovazione" tecnologica e scientifica sembra alquanto irreale. Occorre una conoscenza profonda della memoria storica ed una riflessione adeguata per capire l'origine dei nostri problemi, tra i quali, enormi, la distruzione ambientale (vedi "National Geographic" che ha lo stesso direttore responsabile di "Le Scienze") e la Grande Recessione economica. Problemi che qualsiasi persona di buon senso capisce siano collegati tra loro. Schumpeter parlava di innovazione distruttiva a proposito dei "grandi" imprenditori della prima metà del XX secolo. Oggi, guardando l'Europa, la Cina, l'America, potremmo parlare di "distruzione" innovativa. All'apogeo del controllo matematico sulla Natura e sulla Società, vediamo miliardi di esseri umani le cui vite sono appese alla esile speranza di una "ripresa economica". Magari verrà, la ripresa, ma che fine avranno fatto le vite di tutti quegli esseri senzienti? La scienza e la tecnologia sono importanti in quanto costruzione umana collettiva. Ma sono dei semplici mezzi, delle protesi culturali che abbiamo costruito. Per attivarle, nel modo giusto dobbiamo fare riferimento a noi stessi e soprattutto alle nostre relazioni, famigliari, di lavoro, culturali, etiche. Dobbiamo ragionare prima di tutto di società, di obiettivi condivisi, di umanità. Nè il bosone di Higgs, nè gli esperimenti di vita artificiale salveranno la nostra vita reale, che nessun esperimento può definire. Dunque partire dalla conoscenza di noi stessi, dalle scienze sociali ed umane, dal linguaggio, per capire perchè ci troviamo dove ci troviamo. Allargando al massimo numero possibile di esseri umani questa capacità interculturale di dialogo e di discussione condivisa. Senza posizioni di superiorità dovute ad un qualsiasi titolo accademico. Abbiamo visto che neanche tutti i Nobel per la Pace si salvano ad una critica serrata. Se si accettano queste premesse è impossibile condannare le "ideologie", tutte le "ideologie". Senza prima avere capito cosa sono. Anche la Scienza e la tecnologia sono "ideologie", come le altre, come il "pensiero selvaggio" dei cosiddetti "primitivi". Non esistono priorità, o status, o posizioni acquisite per l'eternità, nella evoluzione umana e biologica. Per gestire le "ideologie", una volta scoperto che provengono dalle profondità della capacità di costruzione culturale e simbolica umana, bisogna saper gestire noi stessi che le produciamo e ri-produciamo in continuazione, in modo non contenibile. La difficoltà è riuscire a vedere noi stessi che modifichiamo noi stessi (sul piano culturale-cognitivo). E' l'apparente contraddizione che il grande sociologo della cultura, Karl Mannheim, ha tentato di superare. Dunque occorre saper utilizzare in primis la sociologia della cultura, della scienza, della tecnica. Soprattutto per affrontare il problema degli OGM, come tenta di fare "Le Scienze" con un approcccio apparentemente "non ideologico".

Le argomentazioni di Roberto Defez

Le Scienze N.554 Ottobre 2014 p.94. "Paradossi e ideologia nel dibattito sugli OGM", recensione di Anna Rita Longo del libro "Il caso OGM - Il dibattito sugli organismi geneticamente modificati", di Roberto Defez, Carocci, Roma, 2014. Cito alcuni passi dell'articolo (non del libro, si noti bene): "...gli unici che avrebbero qualcosa da dire: i ricercatori", "...il cittadino che non sa orientarsi tra le troppe voci che si accavallano", "una questione nella quale il raziocinio ha ceduto il passo alla ideologia" (Nota di ortosociale: il grassetto è mio; il "raziocinio", cioè la "idea" che la "ragione" che sta nella "mente" e non nella "pancia" sia il perno della vita umana, è essa stessa una vecchia "ideologia" del settecento); "Molte delle varietà vegetali che quotidianamente entrano nella nostra alimentazione sono il frutto di mutazioni indotte da isotopi radioattivi. Eppure nessuno se ne lamenta e l'etichetta di organismo geneticamente modificato viene, chissa perchè, risparmiata alle varietà così ottenute" (Nota di ortosociale: forse nessuno se ne lamenta perchè manca una etichetta che dichiari l'origine radioattiva dell'alimentare); "Defez libera queste coltivazioni dal peso di tutte le accuse loro rivolte, da quella di minare la salute del consumatore all'impoverimento della biodersità, passando per i vaniloqui di Vandana Shiva sulla presunta correlazione tra semi di organismi geneticamente modificati e suicidi di contadini indiani" (Nota di ortosociale: però non dice che anche se i dati sui suicidi in India presentati dall'International Food Policy Research Institute evidenziano come, dopo l'introduzione degli OGM, i suicidi tra gli agricoltori non siano aumentati, ma abbiano piuttosto subito un leggero calo, è invece duplicato il numero dei braccianti che non posseggono terra. Il fatto che sia l'estensione dei terreni coltivati con semenze ad alta resa sia la resa di queste siano in aumento non implica però che sia in aumento anche il numero dei partecipanti al benessere generale in quanto sono pochi coloro che avendo a disposizione il capitale di partenza necessario godono di questo arricchimento; questa potrebbe essere una causa rilevante del tasso di suicidio rilevato. Ad ogni modo Vandana Shiva è più allineata di Roberto Defez con le tesi sul suicidio di Emile Durkheim, uno dei padri fondatori della sociologia, che vedeva nella "anomia" una delle cause fondamentali del suicidio. Senz'altro l'introduzione di sementi OGM, la brevettabilità da parte delle multinazionali, le turbolenze del mercato globale, si possono considerare una potente "anomia" all'interno dell'agricoltura indiana. Sul tema del rapporto tra economia, democrazia, liberalismo ricordiamo a R.Defez e agli articolisti di Le Scienze le complesse argomentazioni di Amartya Sen; quanto all'India ed al progresso agricolo portato dalla economia e dalla tecnologia occidentale con l'impero inglese ricordiamo che "Some commentators have identified British government inaction as contributing factors to the severity of famines during the time India was under British rule". Mancano dunque i riferimenti alla storia, alla economia, alla sociologia, alla considerazione delle culture religiose di ogni paese. Vorrà il nostro caro "ricercatore" Roberto Defez tener conto dei miliardi dei suoi conspecifici umani che scelgono consapevolmente il loro cibo in base alla loro cultura, che siano pigmei o khoisan di cultura cacciatore-raccoglitore, ex-cacciatori di teste della papua-nuova-guinea di cultura orticolo-tribale, cristiani, ebrei ortodossi, buddisti zen in Cina e Giappone, tibetani, indù o giainisti indiani, vegani laici, vegetariani, islamici moderati o talebani, lo 82% dei cittadini italiani che hanno detto NO agli OGM come prima e a più riprese hanno detto NO al nucleare. Certo il cibo è essenziale per la sopravvivenza e per la riproduzione dell'uomo. Ma può l' uomo sapiens sopravvivere senza le molteplici e differenziate culture che costituiscono la sua variopinta identità? Fine della Nota).

Le argomentazioni di Antonio Pascale

Le Scienze N.549 Maggio 2014 p.70. Antonio Pascale, scrittore e "ispettore presso il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali", intervista Patrick Moore, sostenitore del riso OGM "Golden Rice", ("riso dorato"), che a suo dire dovrebbe salvare 2 milioni di bambini dalla carenza di betacarotene (vedi sotto le obiezioni di Gianno Tamino al "riso dorato"). Perchè Patrick Moore? Perchè è un co-fondatore di Greenpeace, la quale però oggi rifiuta in toto il progetto "Golden Rice" e viene accusata per questo, dal suo ex-cofondatore, di "crimini contro l'umanità". Il dibattito dunque tra pro-OGM (Patrick Moore) e anti-OGM (Greenpeace) non parte col piede giusto nè con una minima garanzia di serenità e di dialogo. Anche perchè a Greenpeace viene tolta la possibilità di dire la sua opinione. Non solo, quando finalmente viene riportata nei numeri successivi la mail di risposta di Greenpeace sul Golden Rice, viene lasciata a Patrick Moore la parola finale con la sua versione infamante di "criminali contro l'umanità". Perchè Le Scienze ha fatto partire il dibattito in questo modo? Affidando l'intervista ad Antonio Pascale, schierato come un talebano pro-OGM (vedi il sito salmone.org), e lasciando perorare la causa degli OGM ad un personaggio dalla duplice personalità (co-fondatore ed aspirante af-fondatore di Greenpeace)? Il salvataggio di 2 milioni di bambini è sicuramente una causa meritevole. Ma perchè allora non discuterla serenamente, in collaborazione con l'UNICEF, l'ONU, tutti gli uomini di buona volontà? magari tenendo conto del problema principale per gli affamati ed i bambini denutriti, che consiste nella possibilità di approvigionarsi di cibo adatto al momento adatto, come sostiene Gianni Tamino? Questo il taglio dato da Le Scienze alla intervista, poco vicino al "raziocinio" necessario per un confronto sereno tra le parti in causa. Confronto che non c'è stato esendo intervistatore ed intervistato pienamente d'accordo sull'uso degli OGM. Ma vediamo un florilegio tratto dalle simpatiche e accattivanti narrative messe in campo da Antonio Pascale nella sua avvolgente presentazione dello ex ribelle Patrick Moore:"da 10.000 anni, prima inconsapevolmente, poi, a partire dalla riscoperta delle leggi di Mendel, con maggiore cognizione di causa, noi miglioriamo le piante" (Nota di ortosociale: è vero, la selezione naturale usata dagli agricoltori è un miglioramento genetico. Ma è una tecnica completamente diversa dall'uso del cobalto 60 o dalal tecnica del DNA ricombinante. La tradizionale selezione naturale, quella praticata da agricoltori ed allevatori, quella studiata da Darwin per comprendere il processo "naturale" della selezione, consiste in una lenta pratica di incroci "sessuati", che produce sempre nuove varietà, che produce biodiversità. Basti pensare alle antiche varietà di frutta, ortaggi, cereali, animali oggi in via di sparizione. Le altre tecniche, oltre al cobalto 60, sono quelle dello Agrobacterium (trsferimento genetico), del metodo balistico (cannone) (trasferimento genetico), della rigenerazione dei protoplasti (una specie di clonazione). Tutti questi metodi eliminano la biodiversità, producono cloni di cui non si conoscono gli effetti sulla crescita e sulla salute umana. Dire che queste tecniche sono la normale evoluzione della selezione naturale è profondamente scorretto e fuorviante. Le nuove varianti prodotte dalla selezione naturale sessuata sono testate da secoli. Sono varietà pensate per migliorare il sapore, la consistenza, la resistenza, a volte la quantità, non per assorbire meglio gli antiparassitari si sintesi come il mais transgenico Mon810 o per gli scopi commerciali delle corporazioni che li producono. Fine della Nota). "Stranamente, la maggior precisione che questa tecnica permette di conseguire (rispetto alle altre) ha significato più paura. I cittadini hanno chiesto maggiori controlli, i controlli costano tanto e così gran parte della ricerca è stata fatta fuori. In Italia nemmeno è possibile sperimentare in campo. Ingko Potrykus, il padre del Golden Rice, da anni si batte per ridurre i controlli e con loro i costi, così che la ricerca pubblica possa entrare in campo e occuparsi di vari prodotti e non solo mais o cotone, ma pomodoro, peperone, melanzana e svariati altri, per proteggerli dagli stress biotici e abiotici." (Nota di ortosociale: gli stessi controlli vengono imposti a coloro che scambiano sementi naturali, vedi sotto le obiezioni di Gianno Tamino. Fine della Nota). "Per la precisione - Moore mi mostra altre slide - circa 2 miliardi di persone mangiano riso. La maggior parte di loro sono in buona salute perchè possono permettersi una varietà di alimenti: frutta e verdura che forniscono loro le vitamine necessarie, minerali e proteine.". (Nota di ortosociale: è proprio questo il fondato timore di Greenpeace, che cioè il riso OGM possa contaminare il riso naturale di cui si cibano 2 miliardi di persone. Il problema della contaminazione, secondo cui il riso OGM con il suo polline può miscelarsi al riso naturale è un problema centrale, segnalato da Greenpeace nella sua mail di risposta ad Antonio Pascale, ma ssolutamente ignorato da questi e da Patrick Moore, come vedremo più avanti. Per evitare la contaminazione le autorità italiane proibiscono la coltivazione all'aperto di mais transgenico (OGM). Questo comporta in pratica che si debba scegliere tra il vegetale naturale (sicuro) e quello transgenico (OGM), che non si può testare all'aperto perchè contaminerebbe quello naturale. Purtroppo questa è una scelta obbligata: far sparire la pianta naturale e diffondere la OGM (non ancora testata) o mantenere sic et simpliciter la variante naturale? Fine della Nota)."In effetti, per gli oppositori delle piante OGM senza se e senza ma, il Golden Rice potrebbe essere un duro colpo: se passa il riso modificato poi far accettare le altre varietà sarebbe un gioco da ragazzi." (Nota di ortosociale: è dunque questo il vero obiettivo del Golden Rice? Fine della Nota). "Poi (Patrick Moore) comincia a parlare del cambiamento climatico: <<Io sono d'accordo con gli OGM, con l'uso dell'energia nucleare, ma non sono convinto del cambiamento climatico, ritengo che non ci sia ragione di preoccuparsi, sono proprio uno strano ambientalista>>, dice. E ride". (Nota di ortosociale: sì proprio uno "strano ambientalista" signor Patrick Moore. L'enfasi è mia. Fine della Nota).

Le argomentazioni di Patrick Moore

Le Scienze N.551 Giugno 2014 p.9. Greenpeace scrive al direttore: "Gentile direttore, due mesi fa vi avevamo inviato alcune righe per eplicare ad un vostro articolo, che conteneva gravi affermazioni sull'operato della nostra organizzazione. Dobbiamo rilevare che, oltre a non aver pubblicato la nostra replica, avete ritenuto opportuno dare ulteriore spazio, sul numero della rivista di maggio al signore Patrick Moore, intervistato questa volta dal consulente della Bayer Antonio Pascale." (Nota di ortosociale: Antonio Pascale poco sotto smentisce di essere un consulente. La documentazione fornita da Greenpeace (riso cinese e riso americano) sono queste:

Fine della Nota). "E l'affermazione che il Golden Rice potrebbe <<contaminare>> le altre piante di riso è assurda. Non c'è <<contaminazione>> nel Golden Rice, solo beta carotene, che è un nutriente essenziale per la vista e il sistema immunitario" (Nota di ortosociale: Patrick Moore fa finta di non capire che la <<contaminazione>> si riferisce al fatto che altre colture di riso consapevolmente e responsabilmente destinate ad essere riso NON-OGM, diventerebbero riso OGM. Fine della Nota.). Seguono vari insulti di Patrick Moore che ritengo poco scientifico (nel senso che appaiono stranamente su un giornale che si chiama "Le Scienze") riportare. Nè Patrick Moore nè Antonio Pascale trattano il gravissimo problemi dei brevetti OGM con il loro costo sociale, economico, scientifico (scienza closed). Nè trattano l'altro gravissimo problema della perdita di biodiversità. Vedi sotto i video di Gianno Tamino Il problema della fame nel mondo e della sottonutrizione è un grave problema che va affrontato collettivamente, dalle associazioni ONG come anche dalle varie istituzioni ufficiali, in sinergia. E' un problema grave, complesso, urgente, su cui le analisi divergono. Ma va lasciato a chi è in grado di dialogare, di vedere il problema nella sua enorme vastità, nelle sue cause storiche, culturali, sociologiche, materiali, a chi è in grado di padroneggiare il proprio comportamento in modo responsabile.

Le argomentazioni di Ferris Jabr

Le Scienze N.553 Settembre 2014 p.60. "Costruire Frutta e verdura più saporite (*senza OGM) - La frutta nei supermercati è bella e soda, ma priva di sapore. Ora gli scienziati hanno a disposizione la tecnologia necessaria per renderla di nuovo gustosa senza usare l'ingegneria genetica". "Incrocio assistito da marcatori - Per migliorare una specie, i ricercatori devono combinare matrimoni (Nota di ortosociale: selezione naturale sessuata) tra le piante per molti anni, scartando accuratamente tutti i tratti dannosi, senza però perdere quelli desiderabili. Identificare i geni responsabili delle diverse caratteristiche apre la strada ad un processo molto più efficiente e preciso: l'incrocio assistito da marcatori genetici. Sebbene negli Stati Uniti oltre il 70 per cento dei prodotti alimentari trasformati contenga ingredienti provenienti da mais, soia o colza geneticamente modificati, poca della frutta e della verdura in vendita nei supermercati è OGM. Riguardo a frutta e verdura <<di nicchia>>, le aziende non affrontano volentieri le costose procedure burocratiche di sicurezza richieste dalle agenzie regolatorie statunitensi per mettere in commercio gli OGM. L'altro grande ostacolo per gli OGM è l'opposizione del pubblico. Università e aziende sanno che introdurre nuovi organismi geneticamente modificati nei supermercati potrebbe scatenare proteste da parte di segmenti di popolazione che si oppongono a quello che chiamano <<cibo Frankestein>>. Molti consumatori non si oppongono ai pochi prodotti OGM che si trovano nei negozi perchè di solito non sono etichettati come tali...In particolare, la combinazione tra coltivazione tradizionale e analisi genetica permette ai selezionatori di concentrarsi su caratteristiche importanti per i consumatori. <<Chiedersi che cosa vogliono sembra ovvio, ma in realtà non lo è>>, dice Harry Klee, un selezionatore di pomodori della Università della Florida. Invece afferma, quasi sempre la ricerca è governata dai bisogni degli agricoltori o dei distributori...Goldman e il suo collega Jack Kloppenbrug fanno parte di un gruppo di 20 ricercatori e agricoltori degli Stati Uniti interessati a creare l'equivalente vegetale dei programmi informatici "open source": varietà impossibili da brevettare, che tutti possono usare.".

Un parere scientifico contro gli OGM

Gianni Tamino, biologo, docente universitario, confuta gli argomenti pro OGM, spiega le tecniche transgeniche, i principi base della biologia, in modo semplice e comprensibile

Sociologia della Scienza

Mentre i ricercatori delle scienze naturali fanno il loro lavoro altri ricercatori delle scienze sociali li studiano. Sono i sociologi della scienza e della tecnologia. Una ottima introduzione, agile ma esaustiva, si trova in "Il nano-mondo che verrà - Verso la società della nanotecnologia", Federico Neresini, il Mulino, 2011. F.Neresini insegna "Scienza, tecnologia e società" alla università di Padova. Tre punti importanti, collegati tra loro, sono la percezione della tecnoscienza da parte del pubblico, l'aggregato di apparati concettuali, stereotipi, e altre forme mentali che gli scienziati introiettano da piccoli durante la loro socializzazione e che poi proiettano sulle loro ricerche, la manipolazione che avviene nella discussione scientifica e politica sui temi della ricerca nei mezzi di comunicazione di massa, compreso internet. La considerazione basilare è che "La scienza e la tecnologia evolvono insieme alla società, essendone parte integrante" (Neresini, pag.72). E' sbagliato separare o creare delle gerarchie tra scienza e società secondo "una visione distorta che contempla la netta separazione di scienza, tecnologia e società..." (pag.72). La percezione della tecnoscienza da parte del pubblico (e quindi anche da parte degli scienziati) si trova, a proposito del nucleare, nei "pacchetti interpretativi" (interprative packages) di Gamson W.A e Modigliani A. (Media Discourse and Public Opinion on Nuclear Power: a Constructionist Approach, The American Journal of Sociology, 95, n.1, pp.1-37), corrispondenti grosso modo a "progress", "public accountability", "runaway". (Neresini, pag 162). Il punto della socializzazione dei futuri scienziati è complesso e riguarda le agenzie di socializzazione, dalla famiglia alla scuola, ai media, alle parrocchie o alle varie scuole filosofiche. Comunque tutti gli scienziati sono "animali sociali", nessuno escluso. Quanto alle strategie di comunicazione usate dai divulgatori di scienza, e dai ricercatori che assimilano le forme espressive dei divulgatori, un interessante elemento di "ricerca" (sociologica), si trova in (Neresini, paragrafo 1, "Top-down/Bottom-up" pag.79) e in (Neresini, paragrafo 3, "Dita troppo grasse e appiccicose" pag.93) sulle diatribe tra due scienziati. Vedi due articoli di Le Scienze su Fukushima.

Una Scienza che ama l'ambiente

Quando la scienza lavora per l'ambiente, per ridurre le emissioni di gas serra, risparmiare le fonti fossili, sviluppare la conoscenza. Nobel per la fisica ai Led che hanno rivoluzionato la luce. Premiati giapponesi Akasaki e Amano e l'americano Nakamura

Le argomentazioni di Amir Alexander

Le Scienze N.550 Giugno 2014 p.50. Tratta del rapporto tra ideologia (religiosa) e scienza (matematica). "Il calcolo integrale ebbe origine nel Seicento da un dibattito tanto scientifico quanto religioso. Ed ecco la vera differenza tra Guldin e Cavalieri, tra i Gesuiti e gli indivisibilisti. Per i Gesuiti lo scopo della matematica era costruire il mondo come un luogo fisso ed eternamente immutabile, nel quale ordine e gerarchia fossero indiscutibili. Ecco perchè ogni oggetto doveva essere costruito accuratamente e razionalmente, e perchè nessun sospetto di contraddizione e paradossso poteva essere tollerato. Era una matematica "top-down", il cui scopo era portare razionalità e ordine in un mondo altrimenti caotico."

Scienza e Società: un approccio sistemico

"Cognition" ("cognizione") è il rapporto tra ogni essere vivente e l'ambiente nel quale vive e agisce. Partendo da questa profondo modello di pensiero si può costruire un nuovo paradigma scientifico.

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