Discussione:Sociologia12

Da Ortosociale.

Inizio discussione sulla voce. --WikiSysop 08:25, 27 giu 2010 (UTC)

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Amministratore

Su suggerimento di Luigi ho modificato (copiando e incollando un pezzo della sua mail) questa voce di ortosociale.org. Luigi, e tutti gli altri ovviamente, please, controllate e suggerite modifiche, altrimenti il discorso sulla Intelligenza Collettiva è un'altra inutile idea platonica.

Giulia

Comunque, vorrei solo dire una cosa: i socialisti rivoluzionari, in origine partito delle organizzazioni di lotta dei contadini, nonché anche terroristi, dopo la rivoluzione di marzo si dichiarò favorevole alla abolizione della proprietà privata ma solo sulla terra, e persino favorevole a indennizzare in una certa misura i grandi proprietari latifondisti. Poi con la crescita dei sentimenti rivoluzionari dei contadini, ci fu la scissione dei giovani che formarono il partito soc rivoluzionario di sinistra, ma gli altri, quelli di destra, adottarono in toto la linea politica dei menscevichi, che erano nazionalisti, il partito degli intellettuali sedicentisi "socialisti" (i quali, ricordiamo, secondo l'educazione da essi ricevuta, ritenevano coerente parteggiare per la classe dei proprietari, visto che tutti i mezzi di educazione erano rimasti nelle mani delle classi possidenti). I soc. riv. alla fine arrivarono a rappresentare i contadini ricchi, gli intellettuali e le popolazioni prive di educazione. I bolscevichi erano l'espressione dei desideri non solo degli operai delle fabbriche, ma anche di un vasto settore di contadini poveri: durante le loro assemblee vi partecipavano in misura non molto differente operai, soldati, contadini e marinai. Ricordo solo il discorso di Trockij allo Smol'nyj poco prima della riv. d'ottobre, in cui si rivolgeva ai mescevichi, cui i soc. riv. erano al tempo alleati, precisamente al loro rappresentante Dan: "Quando noi parlavamo di dare la terra ai contadini, voi eravate contro. Ai contadini noi abbiamo detto: 'Se non ve la danno, prendetela!' E i contadini hanno seguito il nostro consiglio.". --- Se mandi questo commento anche alle altre persone a cui hai mandato il link, ti ringrazio. La censura è na brutta bestia, e poi solo socializzando i punti di vista e le considerazioni si può ad esse controbattere e possono venire messe in discussione e/o smentite. Spero che qualcun@ lo faccia! ---

Amministratore

Giro a tutti voi il punto di vista di Giulia che ringrazio per l'attenzione. Cito una frase di Giulia su cui sono pienamente d'accordo: "...solo socializzando i punti di vista e le considerazioni si può...". Nel link che vi ho spedito si parla infatti di Intelligenza Collettiva. Ho messo in chiaro tutti i riceventi della mail in modo da evitare ogni possibile "censura". Se qualcuno vuole essere oscurato me lo dica grazie. Mi auguro un bel "flame".

Amministratore

Visto che nessuno parla, dico la mia. Non ho inteso nè intendo proporre come modello i socialisti rivoluzionari della Russia tra ottocento e novecento. Sono troppo lontani nel tempo e nello spazio. Ma quel periodo va analizzato attentamente per trarre utili insegnamenti dalla storia e per NON ripetere errori tragici come la rivoluzione bolscevica di ottobre; è una opinione personale ovviamente, non pretende di dare un giudizio storico definitivo, MA MI BASO SU FATTI STORICI ACCERTATI E VERIFICATI SULLE FONTI e non sui discorsi di esponenti come Trotzckij che esprimono soltanto le loro personali opinioni e l'intento propagandistico di fare proseliti. Quello che trovo interessante da parte dei populisti russi è l'idea di utilizzare il Mir o "obshchina" come nucleo della rinascita russa. Vera Zasulich, POPULISTA russa, scrisse in proposito una famosa lettera a K.Marx su questo punto. Marx abbozzò tre rispsote mai spedite, segno dei dubbi che aveva in merito. La rispsosta ufficiale di Marx è comunque contenuta nella: Prefazione all'edizione russa del Manifesto del Partito Comunista (1882, Marx muore in quello stesso anno). Quanto segue è scritto di suo pugno da Marx:
...Il Manifesto del partito comunista aveva come oggetto la proclamazione della inevitabile imminente dissoluzione della moderna proprietà borghese. Ma in Russia troviamo, di fronte alla truffa capitalista che si sta rapidamenet sviluppando e alla proprietà terriera borghese che si è appena cominciata a sviluppare, più della metà della terra posseduta in comune dai contadini. Ora la questione è: può l'obshchina russa (la comunità di villaggio) [NdR: il Mir], sebebne sia in generale indeterminata e costituisca ancora una forma di primordiale possesso comune della terra, passare direttamente ad una forma più alta di proprietà comune comunista? O, al contrario, deve prima passare attraverso lo stesso processo di dissoluzione che rappresenta l'evoluzioner storica dell'Occidente? La sola risposta che oggi possiamo dare è: Se la rivoluzione russa diventa il segnale di una rivoluzione proletaria in Occidente, in modo che una possa completare l'altra, l'attuale proprietà comune russa della terra può servire da punto di partenza per uno sviluppo comunista.
""[Karl Marx e Friedrich Engels, Selected Works, 3 voll., Mosca, 1969, vol.I, pp.99-101] Quanto ai socialisti rivoluzionari ed ai bolscevichi rimando al capitolo 15 (La rivoluzione russa), pag 278-295, del manuale universitario di storia contemporanea: G.Sababtucci e V.Vidotto. "Il mondo contemporaneo Dal 1848 ad oggi". Mi permetto comunque, sempre a proposito di socialisti rivoluzionari di citarte il manuale a pag.282 (siamo nei giorni immediatamente successivi al 7 novembre 1917):
"" ...l'imminente convocazione della Assemblea Costituente, le cui elezioni, dopo molti rinvii, erano state fissate per la fine di novembre. I RISULTATI DELLE URNE COSTITUIRONO UNA GRAVISSIMA DELUSIONE PER I BOLSCEVICHI. CON CIRCA NOVE MILIONI DI VOTI, OTTENUTI PER LO PIU' NEI GRANDI CENTRI, ESSI EBBERO INFATTI MENO DI UN QUARTO DEI SEGGI (175 SU 707). QUASI SCOMPARSI DALLA SCENA I MENSCEVICHI E I CADETTI, CHE EBBERO UNA QUINDICINA DI SEGGI CIASCUNO, I VERI TRIONFATORI DELLE ELEZIONI FURONO I SOCIALRIVOLUZIONARI, CHE SI ASSICURARONO LA MAGGIORANZA ASSOLUTA CON OLTRE 400 SEGGI, GRAZIE AL MASSICCIO SOSTEGNO DELL'ELETTORATO RURALE. MA I BOLSCEVICHI NON AVEVANO NESSUNA INTENZIONE DI RINUNCIARE AL POTERE APPENA CONQUISTATO. RIUNITASI LA PRIMA VOLTA IN GENNAIO, LA COSTITUENTE FU IMMEDIATAMENTE SCIOLTA GRAZIE ALL'INTERVENTO DI MILITARI BOLSCEVICHI, CHE UBBIDIVANO A UN ORDINE DEL CONGRESSO DEI SOVIET. ""
Il Congresso dei Soviet era giunto sotto il controllo dei Bolscevichi, che prima erano maggioritari solo nei Soviet di Pietroburgo e di Mosca, con manovre intimidatorie e ricatti basati sulla forza militare. L' autore principale di questa manovra e futuro organizzatore della Armata Rossa era proprio Lev Davidoc Bronstejn detto "Trotzckij". Chi ripropone oggi un modello di partito come quello leninista-trotzckijsta rappresenta un mortale attentato alla liberazione del genere umano.

Giulia

beh io ti ho risposto con FATTI. la storia è quella, ho attinto i fatti da J. Reed, il quale ancora non è stato oggetto di smentite in ciò che ha scritto. vedo che mi hai mandato il link di una elaborazione teorica. se vuoi parlare a livello teorico, ok, ma è su un altro piano. e poi cmq possiamo passare i mesi a rimpallarci link... come dei computer. metti la parola "marxismo" e poi a parola "critica" et voilà. non sarebbe meglio rieaborare i dati come delle persone fisiche? però forse l'hai scritta tu, quella pagina. eh, bella domanda: chi l'ha scritta? a presto! =)

Amministratore

La pagina l'ho scritta io (ovviamente). Avrei dovuto chiarire subito che erano mie elaborazioni PERSONALI. Ho condiviso e praticato il marxismo come teoria per un certo periodo e per questo credo di conoscerlo . Hai ragione ad obiettare che è meglio parlare di persona. John Reed non viene preso in considerazione dagli storici e nemmeno citato. Era una brava persona, un giornalista, ma il suo punto di vista era dichiaratamente quello di un bolscevico. Il testo che ho suggerito io è accettato dagli storici di professione. Mi farebbe piacere parlarne a voce per puntualizzare i propri punti di vista con il massimo rispetto per i tuoi. Mi interessa conoscere le tue opinioni in merito alla funzione dei partiti o alla proposta di un partito nuovo come NPA Nouveau Parti Anticapitaliste . Anche perchè suggerisci giustamente che il livello teorico è importante ma è sempre utile tornare su un piano pratico. Anche se secondo me certe forme autoritarie di organizzazione e di prassi politiche non sono più proponibili nè a livello teorico nè a livello pratico. Comunque se ne può sempre parlare.

Giulia

benissimo! spero che avremo questo confronto presto, anche se temo che arriveremo a settembre prima di riuscire a trovare (parlo per me) un momento tranquillo per farlo. ciao!

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