Cinema14

Da Ortosociale.

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Quando le uccisioni di massa avvengono nel mondo reale, il marchio della patologia del killer è spesso descritto come l'incapacità di distinguere la fantasia dalla realtà. Ma non è una sindrome che affligge solo gli individui. Noi tutti gravitiamo insieme verso un mondo semplificato. Questo cinema descrive e ci assimila ad un mondo semplificato in cui il potere è la fonte di ogni diritto e nel quale i ragazzi buoni sono facili da distinguere da quelli cattivi. Una interessante analisi del New York Times.
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Quando le uccisioni di massa avvengono nel mondo reale, il marchio della patologia del killer è spesso descritto come l'incapacità di distinguere la fantasia dalla realtà. Ma non è una sindrome che affligge solo gli individui. Noi tutti gravitiamo insieme verso un mondo semplificato. Questo cinema descrive e ci assimila ad un mondo semplificato in cui il potere è la fonte di ogni diritto e nel quale i ragazzi buoni sono facili da distinguere da quelli cattivi. Che di per sé può essere innocuo, tranne che sempre di più sembra - nella nostra politica e il nostro discorso civico - si cada in preda al delirio di credere che questo mondo di sogno e leggenda sia quello che effettivamente abitiamo. Il che significa che ogni speranza per una discussione realistica delle cause e delle conseguenze della violenza potrebbe essere la più grande fantasia tra tutte. Una interessante analisi del New York Times.
*[http://www.nytimes.com/interactive/2013/03/03/arts/critics-on-violence-in-media.html?ref=movies#/#introduction L'articolo del NYT]
*[http://www.nytimes.com/interactive/2013/03/03/arts/critics-on-violence-in-media.html?ref=movies#/#introduction L'articolo del NYT]

Versione corrente delle 08:13, 7 ago 2014

Quando le uccisioni di massa avvengono nel mondo reale, il marchio della patologia del killer è spesso descritto come l'incapacità di distinguere la fantasia dalla realtà. Ma non è una sindrome che affligge solo gli individui. Noi tutti gravitiamo insieme verso un mondo semplificato. Questo cinema descrive e ci assimila ad un mondo semplificato in cui il potere è la fonte di ogni diritto e nel quale i ragazzi buoni sono facili da distinguere da quelli cattivi. Che di per sé può essere innocuo, tranne che sempre di più sembra - nella nostra politica e il nostro discorso civico - si cada in preda al delirio di credere che questo mondo di sogno e leggenda sia quello che effettivamente abitiamo. Il che significa che ogni speranza per una discussione realistica delle cause e delle conseguenze della violenza potrebbe essere la più grande fantasia tra tutte. Una interessante analisi del New York Times.

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