Fisica09

Da Ortosociale.

L'articolo citato è molto migliore di quello impreciso e confuso di ANSA. Dice anche dove si trova l'articolo originale: "The experiment is described in the March 24 issue of the journal Nature Communications". La questione centrale ("Einstein ha torto") è la possibilità di segnali (di informazione) superiori alla velocità della luce. Einstein stabilisce nella "relatività ristretta" o "relatività speciale" che il limite della velocità della luce è assoluto: c è un valore fisso non superabile. Ma benché nelle teorie fisiche, a tutto il XX secolo tale velocità non sia quindi considerata superabile, e questo coerentemente con le osservazioni sperimentali, esistono situazioni, nell'ambito della meccanica quantistica, dove si osservano effetti istantanei, quindi di velocità infinita, come l'entanglement quantistico, dove, benché non si trasmetta informazione a velocità infinita, a velocità infinita si teletrasporta quantisticamente uno stato quantico. Gli effetti sono stati osservati sperimentalmente. L'esperimento citato da ANSA, alla Griffith University in Australia e alla University of Tokyo in Giappone, è un approfondimento sulla questione dell'entanglemet che ne dimostra la "realtà", e quindi porta acqua al mulino della "istantaneità dei segnali di informazione". Prima dell'esperimento dice l'articolo "Il paradosso era stato parzialmente risolto anni più tardi, quando gli esperimenti hanno dimostrato che, anche se l'interazione tra due particelle quantistiche accade più veloce della luce (appare istantanea), non c'è modo di utilizzare questo fenomeno per inviare le informazioni, quindi non c'è alcuna possibilità di segnali più veloci della luce". L'esperimento australiano-giapponese invece, riuscendo ad utilizzare un singolo fotone alla volta, ha invece dimostrato che in pratica si tratta di un vero e proprio segnale "istantaneo". L'utilizzazione di questa tecnologia a fotone singolo potrebbe riguardare i computer e la trasmissione di "informazioni" a velocità di gran lunga superiori a quella della luce. I due ricercatori, Akira Furosawa e Wiseman parlano solo di applicazioni pratiche, non si spingono a dire quale siano le implicazioni teoriche; di fatto hanno misurato una informazione cha viaggia ad una velocità di molto superiore a quella della luce, facendo cadere la tesi precedente che "anche se l'interazione tra due particelle quantistiche accade più veloce della luce (appare istantanea), non c'è modo di utilizzare questo fenomeno per inviare le informazioni, quindi non c'è alcuna possibilità di segnali più veloci della luce".

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