Sociologia19
Da Ortosociale.
Premessa
L'obiettivo è quello di avere degli attrezzi, una cassetta degli attrezzi minima per capire IN MODO AUTONOMO quello che sta avvenendo a ritmi accelerati nel mondo. Non penso che si possano fare previsioni, perchè le previsioni dipendono da quello che decidiamo noi. Ma POSSIAMO DECIDERE E AGIRE se sappiamo quello che sta succedendo. Negli anni 30 e 40 in Inghilterra molti intellettuali raccontavano agli operai ed alla gente impegnata la storia e l'economia per combattere per la propria dignità e la propria famiglia. Nella speranza che quello che vi viene proposto possa esservi utile. Qualunque critica, commento, miglioria è ben accetta. Naturalmente sono solo approssimazioni concettuali, ma possono reggere critiche sofisticate. La sociologia, le scienze umane, la storia, l'economia, l'antropologia in realtà non dovrebbero essere "discipline" diverse. La divisione del lavoro, avviata da tempi immemorabili ben prima del capitalismo, ha comportato una DIVISIONE del lavoro intellettuale che ci sta portando al NON-SAPERE. Tipica anche la divisione tra scienze naturali e scienze umane. Questa divisione del lavoro sempre più spinta è considerata "il progresso". Noi semplici cittadini viviamo la vita in forma diretta. Ci mancano forse in alcuni casi le informazioni storiche economiche culturali necessarie. Ma gli accademici che studiano esclusivamente sui libri hanno una conoscenza "mediata" e quindi distorta. "mediato" significa "passato attraverso un mezzo", come un libro, un film, la TV. Significa una esperienza NON diretta della vita. A noi semplici cittadini per essere completi mancano solo poche informazioni utili... Per una trattazione del nesso tra "senso comune" (dei cittadini) e scienze umane e scienze naturali vedi le voci "Etnometodologia" e "Conoscenza (sociologia della)" in "Dizionario di Sociologia" di Luciano Gallino, UTET, 2006.
Fattori di grave instabilità storica recenti
Partiamo da quattro "eventi" significativi del recente passato:
1991 La crisi politica dei paesi a dittatura comunista dell'Est
Implode tutto il sistema che aveva come centro la ex Unione Sovietica (russsa). Crolla il sistema politico-militare-economico-ideologico dei paesi satelliti: Polonia, Cecoslovacchia, Romania, Ungheria, Repubblica Democratica Tedesca. La ex URSS si disintegra in varie repubbliche indipendenti. Storicamente questa implosione endogena su sè stessa della URSS è il fatto più significativo della II metà del 1900 e quello che alimentarà gli sviluppi successivi. Ad esempio rafforzerà la svolta capitalistica e dittatoriale nella Cina Popolare, retta da un regime totalitario guidato dal Partito Comunista Cinese, che nel 1989 massacra coi carri armati studenti, operai e intellettuali nella piazza Tien An Men. L'implosione della URSS farà nascere regimi mafiosi basati su una parvenza di economia di libero mercato in Russia (Federazione) e nelle altre repubbliche nate dalla frantumazione del sistema.
2008 La crisi finanziaria americana
La cosiddetta "crisi dei mutui subprime", che ha comportato il crollo della banca d'affari Lehman Brothers (entrata in bancarotta il 15 settembre 2008) e il salvataggio da parte della FED delle maggiori compagnie di assicurazioni come AIG (85 bilioni di dollari), o le governative Fannie Mae a Freddie Mac (200 billioni di dollari di aiuto dalla FED). Poco dopo la General Motors, la più grande impresa capitalistica del mondo per fatturato e numero di dipendenti, chiedeva al governo americano di aprire la procedura di fallimento (L' 8 giugno 2009, la GM è stata riorganizzata per "bankruptcy protection" come previsto dal "Chapter 11, Title 11, United States Code").
2008-2011 La crisi dei debiti statali europei
Si aggrava per la Grecia dalla fine del 2009. La crisi colpisce l'Irlanda nel corso del 2008-2011. Altri paesi a rischio, a causa dell'enorme ammontare del loro debito pubblico, sono il Portogallo, la Spagna, l'Italia (PIIGS), il Regno Unito. La crisi diventa una grave crisi politica in Grecia. La crisi politica investe i rapporti tra i paesi membri dell'Unione Europea. Per stabilizzare la situazione la BCE stanzia nel 2011 700 miliardi di euro, a favore delle banche centrali dei paesi membri.
2011 La rivolta dei paesi arabi
Esplosa soprattutto nel Nord Africa nel febbraio 2011. E' crollato il regime di Mubarak, "l'ultimo faraone", in Egitto. Quello di Ben Alì in Tunisia, pagato da americani e francesi. Distrutto per sempre il regime di Gheddafi, con migliaia di vittime innocenti che le leggi tribali libiche dovranno vendicare. Scossi i regimi di Marocco, Algeria, Giordania, Yemen, Oman, Arabia Saudita, Bahrain, Iraq, Iran (quest'ultimo in fermento da anni sotto la feroce dittatura religiosa e militare di Ahmadinejad). Toccati da quella che viene definita la Primavera Araba anche Kuwait, Muritania, Somalia, Sudan, Siria. Protagonisti di questa rivolta sono ragazzi e ragazze dai 14 ai 30 anni ; ragazzi che chiedono semplicemente democrazia e libertà di progettare il proprio futuro. L'assetto geopolitico dell'area principale di produzione del petrolio e del gas ne esce sconvolto senza che le élites dominanti (il World Economic Forum di Davos) riuscissero a prevederlo. Le élite dominanti si rendono conto in modo definitivo che le dittature non reggono. E' necessario seguire la via del consenso organizzato. Come?
Come valutare e analizzare questi fatti storici
Ogni distinzioni è artificiosa. La realtà quando la viviamo è una. Se sperimentiamo una rosa non possiamo distinguere tra le emozioni e i pensieri che suscita in noi. Cogliamo la forma, i colori, i riflessi, il profumo, la luce che la circonda, il vento che ci accarezza. Questo potrebbe essere un fatto storico nella nostra importantissima storia individuale quotidiana. Un fatto piacevole. Nella storia dei libri, nella "grande storia", purtroppo i fatti sono quasi sempre orribili. Ma anche qui non possiamo distinguere.
Per necessità, e anche per la necessità di usare il linguaggio e i concetti comuni nelle università, nei media, nella pratica quotidiana, distinguiamo 4 (quattro) livelli. Teniamo presente che sono relativamente indipendenti tra loro, ma che si intrecciano e si aggrovigliano, a volte fondendosi insieme. Questo è tracciato da almeno 5000 anni. I quattro livelli sono:
Livello Ideologico. Lo indichiamo con I
Comprende la religione. Ma oggi comprende anche la Scienza come verità semi-assoluta, o addirittura l'economia mainstream (l'economi liberista della scuola di Chicago) come "scienza" assoluta. Si tratta in definitiva della cultura che ci viene "impartita" nelle scuole di ogni ordine e grado. E' il livello con il massimo grado di autoritarismo.
Livello Economico. Lo indichiamo con E
E' la produzione di beni e servizi. Uno dei suoi aspetti fondamentali è la divisione del lavoro (operai, manager, contadini, minatori, medici, infermieri, etc) e la divisione internazionale del lavoro (Arabia Saudita esporta petrolio e compra tutto il resto, la Cina produce elettronica e importa moda, il Giappone produce merci ad altissima tecnologia e importa materie prime, etc). Da almeno 250 anni, in apparenza, questo sembra essere il livello più importante. Tutte le strutture economiche sono fortemente gerarchiche. Dalle catene di montaggio agli uffici, dalle condizioni di semi-schiavitù alle condizioni feudali di vassallaggio.
Livello Militare. Lo indichiamo con M
E' l'esercizio della violenza tramite guerre, invasioni, occupazioni militari, colpi di stato finanziati dall'estero, ricatti al ricorso della forza. Viene esercitata all'interno degli stati con la repressione poliziesca o in casi estremi con l'intervento dell'esercito. Esempi: invasione della Cecoslovacchia, colpo di stato in Cile contro Allende organizzato dalla CIA, guerra di Spagna, le due guerre mondiali, sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, l'aviazione libica che uccide i manifestanti, e così via purtroppo. E' il livello che viene preso come esempio nella sua struttura gerarchica. E' necesario soprattutto per la struttura imperiale.
Livello Politico. Lo indichiamo con P
E' l'organizzazione istituzionale di amministrazione dello stato, dell'esercizio dei rapporti con le masse, del consenso attraverso i partiti, la mediazione tra le fazioni e i vari ordini di interesse. Questo livello ha una sua piena autonomia e specificità. Esempi: la costruzione di nuove istituzioni statali durante la rivoluzione francese, l'attività dei partiti comunisti, l'iniziativa del Parlamento inglese all'epoca di Cromwell (1641-1649). Dalla rivoluzione francese in poi viene accettata l'idea di una "sovranità popolare". Nei fatti questa apertura viene conculcata adducendo la motivazione della "immaturità delle masse". Tra i più illustri fautori di questa teoria antidemocratica della immaturità cronica delle masse ci sono gli "amici del popolo" Karl Marx e Valdimir Ilic Ulianov (Lenin). Infatti le masse vengono tenute disinformate ed ignoranti a questo preciso scopo. Ma questa idea della sovranità popolare continua a lavorare positivamente nell'inconscio collettivo.
Analisi IEMP
Nel valutare ogni singola situazione studieremo l'intreccio ed il peso dei singoli livelli I E M P. Questa è l'analisi IEMP di Michael Mann ("The Sources of Social Power", Cambridge University Press).
Come mettere in relazione questi fatti
I singoli stati-nazione (USA, UK, Francia, Cina, Giappone, Marocco, Filippine, etc) sono una realtà "immersa" in una realtà più grande, estesa, omnipervasiva: l'economia-mondo. Da almeno 500 anni, dai tempi delle navigazioni oceaniche i vari stati-nazione, paesi, continenti, comunità umane sono strettamente connessi da questo flusso del "commercio mondiale". Dall'importazione di spezie, caffè, cacao, schiavi africani (un tempo una merce tra le più ricercate nel "libero mercato" internazionale), all'esportazione di grano, tessuti, macchine, componenti. Si crea un equilibrio internazionale preciso e stabile dove variano i prezzi delle merci e dei beni scambiati ma così robusto nella sua struttura da resistere a guerre e sconvolgimenti politici. Il flusso di merci, risorse, beni, servizi è quello che Immanuel Wallerstein chiama: catene di produzione. Dagli anni '70 il fordismo che accentrava tutta la produzione in una sola grande fabbrica è virtualmente sparito e sostituito da questo flusso logistico di componenti e risorse che avolge l'intero pianeta. Beppe Grillo se ne accorge negli anni 2000 e se ne stupisce costruendoci gags. Non ha studiato la storia dell'economia, neanche di quella recente. Per fare un esempio: la DEHOMAG, in pratica la filiale tedesca della IBM (Industrial Business Machines, americana di New York) produceva in Germania le macchine perforatrici con cui le SS stampavano i nomi e gli indirizzi degli ebrei da rastrellare nelle varie città occupate. Il presidente della IBM, Thomas J. Watson, riceveva da Hitler nel 1937 la più alta onorificenza del Reich per un non tedesco: la croce al merito dell'aquila tedesca con stella. Allo scoppio della guerra su pressione di F.D. Roosevelt doveva restituirla ad un Hitler furibondo, ma continuavano le spedizioni di componenti dagli Stati Uniti alla Germania. Alla fine della guerra la percentuale di diritto della casa-madre americana dei capitali accumulati dalla filiale tedesca con le vendite alle SS e allo stato nazista, tornavano negli USA. (vedi "L'IBM e l'Olocausto" di Edwin Black, Rizzoli, 2001, mai smentito dalla IBM). Questo "sistema mondo" assume una gerarchia che varia col tempo, come tutto. Per comodità questo sistema si distingue in un "centro", una "semi-periferia", una "periferia". Le periferie povere ed agricole forniscono materie prime e forza lavoro a basso costo. Le semiperiferie semi-lavorati, Il centro (il G8 o il G20) tecnologia, potere militare, capitali. Questa è la teoria del sistema mondo, o "world system", o "economia mondo", di Immanuel Wallerstein ("Alla Scoperta Del Sistema Mondo", di Immanuel Wallerstein, Manifestolibri, 2003)
La analisi IEMP, il "sistema mondo", le sue fratture
In questo sistema mondo è determinante il ruolo politico, militare, economico e culturale del Centro del sistema. Si afferma in questa analisi il concetto di "egemonia", approfondito in modo significativo da Antonio Gramsci. Il Centro esercita sul resto del mondo, periferia e semi-periferia, la sua propria "egemonia". L'analisi IEMP e la teoria di Immanuel Wallerstein si integrano vicendevolmente. Ecco cosa dice IW: ""Si parla di egemonia nel sistema interstatale quando la corrente rivalità tra le cosiddette <<grandi potenze>> è così sbilanciata che una potenza può massicciamente imporre le sue regole e i suoi interessi (anche solo attraverso un effettivo potere di veto) nell'arena economica, politica, militare, diplomatica, e anche culturale"". L'enfasi di IW è sul livello E (economico). Ma dobbiamo stare ben attenti a non cadere in qualsiasi forma di determinismo economico come fanno i marxisti. Secondo IW negli ultimi 500 anni i tre paesi che hanno realizzato una forte egemonia mondiale sono stati di seguito: i Paesi Bassi nel 1600, l'Inghilterra nel 1800, gli Stati Uniti dalla prima metà del 1900. L'azione egemonica del centro e quella correlata di periferia e semi-periferia incontrano resistenze e ostacoli fortissimi che si accumulano e si sedimentano nel tempo arrivando a bloccare o addirittura a stravolgere l'intero sistema. Le cinque fratture previste da IW sono: la divisione per grandi sistemi culturali geografici (un tempo definite "razze", entità che in quanto tali semplicemente non esistono), le nazioni, le classi (economiche), le etnicità, il genere (maschile-femminile). Si può essere più o meno d'accordo su questo ma si può cominciare ad usare lo schema dei "cleavages".
2011: la rivolta dei paesi arabi del Mediterraneo
Vediamo le cause della rivolta, le sue conseguenze prevedibili, i suoi attori, la sua immersione nel sistema mondo.
La situazione sociale e la percezione di sè come cittadini - Economia, Cultura, Politica, Potere Militare
Negli ultimi decenni gli standard di vita, il livello di scolarizzazione e l'educazione superiore erano cresciuti. In contrasto a questo sviluppo nello standard di vita c'era da parte della popolazione la netta percezione dei governi nazionali come di governi corrotti e fortemente autoritari. La tensione tra le aspettative crescenti e la mancanza di ogni volontà riformista da parte dei governi è stata determinante nello scatenare la rivolta. E' un tipo di tensione simile a quello della Francia subito prima della presa della Bastiglia, un paese si badi bene con gravi problemi di finanza dello stato ma in pieno sviluppo. Per volontà riformista va intesa la libertà di iniziativa economica e la garanzia dei diritti civili. La corruzione significa che il potere politico e militare schiaccia l'iniziativa del singolo mirata ad uscire dalla miseria, dalla stagnazione economica, dalla percezione di non poter fare nulla per migliorare la propria vita. Vedremo che è da qui, con il sacrificio di sè di Mohamed Bouazizi che si dà fuoco per protesta, che parte la rivolta di tutto il Medio Oriente. E' significativo che sia stato questo gesto, seguito subito da numerosi altri, a dare il via alla protesta. Per dare un'idea dello scarto reale tra aspettative dei giovani e condotta dei governi citiamo le qualifiche di Freedom House in merito al rispetto dei diritti umani. Freedom House assegnava 6 punti all'Egitto e 7 punti alla Libia. Il punteggio va da 1 punto che denota massima libertà ad un minimo di 7 che denota nessuna libertà. L'Egitto con un punteggio di 6 punti, cioè con un punteggio superiore al minimo, era pur sempre un paese che praticava come norma la tortura dei prigionieri. Immaginiamo quale poteva essere la situazione in Libia. Un aspetto importante della corruzione, collegata strettamente alla repressione autoritaria di ogni forma di libertà civile ed umana, è quella che si potrebbe definire la palese corruzione famigliare. Un fatto che solleva l'indignazione di massa verso l'elite dominante. Come in Francia nei confronti di Maria Antonietta. In Tunisia dominava la moglie del presidente e la sua famiglia. In Libia i figli sgangherati del Rais. In Egitto pure. Come si dice "piccole dinastie crescono". Un rialzo dei prezzi degli alimentari a livello mondiale per scopi speculativi ha innescato le prime proteste che poi hanno incendiato l'intera regione. La causa principale è stato il cattivo raccolto del grano russo dovuto al caldo, alla siccità anomala, agli incendi estivi. Il costo del grano sul mercato internazionale è salito del 50%, passando da circa 0,500$/bushel a 750. Questo ha comportato una corsa all'accaparramento. Possiamo notare che qui fa capolino con la sua terribile determinazione caotica il cambiamento climatico causato dallo sviluppo industriale. Questo sconvolgimento naturale colpisce l'agricoltura e l'approvvigionamento di cibo con effetti su tutti i livelli IEMP. Esattamente come nella Francia del 1789 con l'aumento del prezzo dei cereali, dovuto anche allora a un pessimo raccolto che causava scarsità di farina. Ma questo è solo uno dei motivi che si intrecciano con la percezione di un governo indifferente ai problemi vitali della società. Numerosi sono i fattori denunciati dalle popolazioni: corruzione dei governi, dittatura, violazione dei diritti umani più elementari, quali il diritto ad un processo in caso di accusa, disoccupazione, estrema povertà (tranne che in Libia). L'aumento speculativo dei prezzi degli alimentari nel mondo cresceva intanto ai livelli massimi del 2007-2008. I dati sul reddito procapite nominale vedono un reddito relativamente alto in Libia (11.852 $/anno), che scende a 4.777 in Iran, 4.478 in Algeria, 3.851 in Tunisia, 3.161 in Marocco, e a solo 2.758 in Egitto (il paese più povero). Il coeficiente che misura le differenze di reddito all'interno della popolazione, un indice della forbice tra i redditi più alti e quelli più bassi, è relativamente medio (coefficiente di Gini). In altre parole la crisi dei prezzi dell'economia mondo rende insostenibile una situazione già drammatica, fossilizzata da decenni di regimi dittatoriali paramilitari. Gheddafi era un militare autoproclamatosi colonnello. Mubarak era un pilota dell'aviazione militare.
I motivi della rivolta sono economici o politici? - Economia e Politica
E' un falso problema. La libertà serve a determinare la qualità della propria vita. Quando si ha la percezione che la qualità della propria vita, sia economicamente sia sul piano dei diritti umani più elementari, degrada contemporaneamente su entrambi i livelli, rimane la percezione di trovarsi in un vicolo cieco dal quale sfuggire ad ogni costo. Perchè non prima? Perchè tutti insieme improvvisamente? Difficile capire questi meccanismi. Una delle caratteristiche fondamentali di questa rivolta è stata la sua imprevedibilità. Il primo evento che ha segnato la catena di rivolte nei vari paesi e nelle varie località è stato il suicidio nel fuoco di Mohamed Bouazizi, in Tunisia. Si noti bene: impedito ed umiliato nel suo tentativo di iniziativa economica dal potere militare repressivo della polizia di stato che gli aveva requisito il suo piccolo magazzino. Mohamed in Tunisia si dà fuoco. Come Jan Palach in Cecoslovacchia per protesta contro le truppe di occupazione della ex URSS o il famoso bonzo buddista a Saigon, nel Vietnam del Sud con le truppe americane di occupazione. Dopo di lui altri si danno fuoco in Tunisia, in Algeria, in Egitto. Un ambulante si dà fuoco anche in Italia, a Palermo, e muore per le ustioni. E' gente disoccupata, disperata. Parte la rivolta. Si sono "salvati" i regimi che in modo accorto hanno subito concesso o promesso serie riforme: il re di Giordania ha rifatto il governo e ha trattato con l'opposizione, il capo dello stato dello Yemen ha promesso di ritirarsi nel 2013 alla scadenza del mandato dopo 35 anni di dittatura, così pure quello del Sudan e dell'Iraq.
Basi Militari e Petrolio - Potere Militare ed Economia
Viene ridisegnato lo scacchiere medio-orientale con la guerra in Iraq, il problema dell'Iran e della sua bomba atomica, la tensione tra Israele e Palestinesi a livelli estremi. La zona è una delle più ricche di petrolio e di gas naturali, includendo l'Algeria, la Libia, l'Egitto, lo Iraq, l'Iran. L'ordine di Gheddafi di incendiare i pozzi petroliferi della Libia, come era accaduto in Iraq, non è stato eseguito dal pilota militare libico incaricato dell'azione. Persino i russi si sono detti preoccupati per le possibili conseguenze a nord del Caucaso. Evidentemente sono profondamente preoccupati dei movimenti popolari per la democrazia, contro ogni forma di dittatura. Forse pensano anche a casa loro, dove coniugano mafia russa, spezzoni di ex servizi segreti comunisti (KGB), caste sacerdotali della chiesa ortodossa. I maggiori paesi coinvolti, tranne la Libia, erano in forme diverse alleati dell'Occidente: Egitto, Tunisia, Algeria. La Libia è un caso anomalo che il dipartimento di stato americano voleva "normalizzare" con un eventuale intervento armato (dichiarazioni di Hilary Clinton: nessuna opzione esclusa).
La rivolta - Politica
La maggioranza erano giovani, dai 14 ai 30 anni, che si appoggiavano a Internet via Facebook e similari o via Twitter. Sia Mubarak che Gheddafi hanno subito bloccato Internet e i telefoni, ma i ragazzi si ritrovavano comunque in piazza, negli stessi luoghi. Al Cairo hanno raggiunto i due milioni in piazza nella giornata della rabbia. I commenti dei pochi giornalisti italiani (RAI3) erano: questa è una rivolta spontanea, senza capi, senza leader. In effetti solo così si spiega la sua totale imprevedibilità, da parte dei servizi segreti egiziani, libici, arabi, israeliani, americani, russi, e perchè no, italiani. I ragazzi hanno gestito al meglio i militari che avevano sostituito la polizia. Potevano continuare a vedersi nelle piazze, a manifestare, a organizzarsi. In alcuni video si vedevano cartelli scritti a mano in inglese: questa è una rivolta del popolo! Molto importante: la presenza di ragazze con il velo, ma armate di megafono che incitavano gli altri ragazzi. La frattura di genere (maschile/femminile) ricomponendosi libera l'energia della rivolta. Come le terribili donne che assaltano il palazzo di Versailles e poi le Tuileries. Al Cairo, all'annuncio delle dimissioni dell' ultimo faraone, un boato di gioia, una folla ubriaca di felicità. L'ordine cosmico si è ricomposto.
Gheddafi, Mubarak e i fanatici islamici - Religione e Politica
Cosa sarebbe preferibile tra Gheddafi, Mubarak e i fanatici islamici? Il paventato pericolo del fondamentalismo era solo una scusa internazionale per non dissociarsi subito dai dittatori Gheddafi e Mubarak, per dargli tempo di sopravvivere prima che la decenza impedisse di dargli qualsiasi aiuto e imponesse un doveroso distacco. Come riferimento politico sembra avere una certa presa il modello turco, dove sinistra, islamici moderati e liberali (democratici moderati) trovano un accordo di convivenza basato su uno sviluppo economico controllato politicamente dallo stato-nazione e rispettoso della tradizione islamica, in un quadro di democrazia "patteggiata tra le parti". I fratelli musulmani in Egitto hanno dichiarato la loro solidarietà con i cristiani copti, vittime di un attentato dalle origini oscure pochi giorni prima della rivolta. Nel caso della Libia la ribellione investe una dittatura fanatica e pazzoide, che ha prodotto una sua ideologia, il famoso libro verde di Gheddafi, base del "socialismo" arabo, residuo della cultura politica dei numerosi giovani ufficiali alla Nasser. Ricordiamoci che anche la rivoluzione di Kemal Ataturk, padre illustre del moderno stato turco, proviene dagli ufficiali di stanza in Armenia che decidono di "modernizzare" il paese per farlo sopravvivere come stato-nazione, per salvarsi dalle potenze egemoni europee. Gheddafi si ammanta di una ideologia antiimperialista con cui giustifica il suo totalitarismo militare, come fa Castro a Cuba. In realtà la sua presa ideologica è così scarsa che deve pagare con il petrolio mercenari proveneinti dal Sudan o dal Niger, di un'area geografico culturale diversa, nel vecchio linguaggio razzista, di una razza diversa. Ma fa scattare le fratture (cleavages) della razza e delle etnie diverse. La popolazione trucidata da africani neri si ribella in modo feroce ed ottiene l'appoggio di esercito e polizia "libici". Le "razze" sono una invenzione orribile, ma scatenano ancora reazioni collettive. Inoltre a proposito di etnie, di culture, di credenze tribali e religiose. Le tribù libiche non perdonano chi uccide un membro della loro tribù. Gheddafi si è reso responsabile della morte di migliaia di libici che le tribù di appartenenza devono vendicare.
Il sistema mondo (world system)
Egiziani, libici e tunisini, dovranno scambiare il petrolio e il gas con cinesi, occidentali, giapponesi, forse indiani. Continuare a importare di sicuro meno armi e più beni alimentari. In futuro anche beni e servizi per alzare la qualità della vita. D'altra parte la crisi è stata innescata da una speculazione nel sistema mondo sui prezzi degli alimentari, nel caso dei paesi arabi più poveri. Contro il terrore di una prigione a cielo aperto in Libia. Gli stati-nazione, coma Libia, Egitto, Tunisia, sono immersi in questa realtà comune che però li divide come concorrenti sul libero mercato, una realtà che determina i prezzi degli alimentari e del petrolio. Pur trovandosi in una fascia geografica contigua sono costituiti da etnie diverse, da decenni di amministrazioni dittatoriali diverse. Si devono inventare un futuro solidale. Come stanno facendo i paesi dell'America Latina, che fanno un uso oculato delle loro risorse e rivendicano il controllo del loro territorio nativo come la Bolivia. I paesi coinvolti in questo sommovimento politico sono tutti paesi, tranne la Libia, amici dell'Occidente. La Libia comunque, di recente, oltre a trattare con gli americani, aveva stretto forti relazioni di affari e di amicizia personale con l'attuale presidente del consiglio italiano SB. Dunque la scossa investe il sotto-sistema mondo occidentale, sul piano militare ed economico. Come nel caso della crisi finanziaria americana prima, della stabilità finanziaria dei governi europei poi, l'occidente vacilla. Il Centro del sistema mondo sta per emigrare in Cina? E' una ipotesi interessante. Ma negli interstizi dei flussi finanziari ed economici, circolano anche strane idee. Si parla di giovani che manifestano per la democrazia e contro la corruzione del governo a Pechino e Shangai...