Sociologia12

Da Ortosociale.

Attualità del pensiero libertario?

Storicamente da metà del 1800 al crollo dell'URSS del 1991, ci sono stati due filoni di resistenza al sistema capitalistico-imperiale dominato dalle grandi potenze statali ed economiche:

  1. il socialismo "scientifico" marxista declinato da Lenin, da Stalin, da Mao, da Pol Pot
  2. il filone libertario declinato dai populisti russi (socialisti rivoluzionari), da Proudhon, da Bakunin, da Kropotkin (Kropotkin = comunismo libertario basato sulla cooperazione)

Dalla fine della I internazionale (avvenuta di fatto nel 1872 con il trasferimento deciso da Engels della sua sede a New York), fino ad oggi, ha dominato il marxismo. Un sistema teorico-pratico autoritario, centralistico e centralizzatore, industrialista, anti-ambientale, che io considero una prosecuzione riveduta e corretta del paradigma imperiale-capitalistico come quello realizzato in URSS (imploso da solo su sè stesso nel 1991) e nella Cina attuale, dove il socialismo autoritario e il capitalismo liberista convivono entrambi strettamente intrecciati (e che potrebbe implodere appena una inevitabile richiesta di democrazia lo spazzerà via vendicando il massacro di Tienamen del 1989). Questo schema del socialismo autoritario marxista è andato in frantumi. I frantumi culturali di questa rovina ingombrano lo sviluppo culturale e "scientifico" di una alternativa al sistema capitalistico-imperiale che nel frattempo sta franando. Rimane a nostra disposizione il vecchio filone libertario, quello del punto 2, l'unico che abbiamo perchè storicamente a disposizione. I punti sono Democrazia radicale, autogoverno, federalismo integrale (Proudhon) Nè stato nè religione (i principali strumenti di dominio) (Bakunin) Comunismo, cooperazione, ambiente (Kropotkin) Comunque lo ""esperimento"" marxiano era forse storicamente inevitabile come "fase di transizione" dal capitalismo al capitalismo-di-stato (URSS e Cina). La storia procede per esperimenti. Si tratta di imparare da questi esperimenti. Ad esempio le forzature "rivoluzionarie" non portano lontano (la rivoluzione di ottobre ha portato la Russia indietro rispetto agli zar, a parte l'industria pesante e gli armamenti; la rivoluzione garibaldina-mazziniana ha portato alla distruzione del Sud Italia non all'Unità, lo si vede oggi dopo 150 anni con il successo della Lega), l'uso assurdo della violenza quando non sia giustificato dalla difesa del movimento democratico anticapitalistico, la semplificazione settaria e schematica (tipo la contrapposizione hegeliana borghesia-proletariato). Secondo me si tratta di essere pragmatici e di trovare assieme soluzioni lente, graduali, popolari, basate sulle masse, massicce, che funzionino subito, che si muovano sulle loro gambe, decentralizzate, democratiche, pacifiche, per l'ambiente e per la nostra vita che sia libera, umana, sicura. Per partire basta cooperare da subito sui nostri bisogni reali: due, tre, mille, un miliardo. Le idee servono solo come strumenti da valutare sperimentalmente. A differenza del marxismo storico, NON ha senso che ci sia solo una corrente di pensiero, ma devono fiorire i cento fiori dell'intelligenza collettiva repressa dal dominio delle elite. Un esempio della ripresa PRATICA del filone libertario è il Free Software, magmatico, efficientissimo, libertario, capace di creare comunità DIVERSISSIME tra loro, vitale come un fenomeno della NATURA, capace di incidere da subito IN POSITIVO sulla vita reale quotidiana economica. Si tratta di uscire dalla mentalità negativa di limitarsi a FARE RICHIESTE AL SISTEMA O PROTESTE CONTRO IL SISTEMA che le ha sempre disattese, combattute, represse. E' ora di costruire il proprio futuro con le proprie mani. Associarsi e lavorare assieme come fanno le comunità che PRODUCONO Free Software, le comuni agricole libertarie che PODUCONO cibo e socialità, l'economia solidale del Sud America che si ispira alla Filosofia della Liberazione . Tutto ciò mentre il sistema capital-imperiale sta franando. Dobbiamo liberarci dal dominio dell IDEE.

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