PoesiaLM01

Da Ortosociale.

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Fare calcoli<br>
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Oggi siamo gli stessi<br>
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e allora cambiano le luci la stanza<br>
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Avessi saputo che era così facile avrei pianto meno<br>
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ora che camminare si può<br>
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Quel muro di parole<br>
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azzera il niente<br>
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Ritorno in camera<br>
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e vedo l'ombra della tenda<br>
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Versione delle 22:33, 4 mar 2010

OGGI


Mortifica la solitudine
questa polvere asciutta
un vecchio film nel grigio della stanza
il bagliore del sorriso
la fila delle luci
il mio passato è diverso
stronca il pensiero.

tratto dal libro " La voce chiama - Archilibri edizioni ".

Ho fame e una piccola memoria
lo spazio apre al disordine
per somigliare al grido
che accende e risponde
dormire porta sogni alle spalle
come avere paura della notte
del colore di una stella
la nausea preme
ed il silenzio affonda
è fragile la mano
l' omero scoperto e
la discordia delle voci
tutto s'annacqua
giacere è facile.

tratto dal libro " La voce chiama - Archilibri edizioni "

Fare calcoli
segnare a metà quel che
non si conosce
l'occhio s'allunga
sulla lettera obliqua
cosa è il sonno quel che non
ricordiamo
un'essenza di pelle di cenere
a guardare si perde -
oggi che tutto allontana.

tratto dal libro " La voce chiama - Archilibri edizioni "

Ospitare brume o fiori
in questa notte d'ottobre
pensare che poi tutto si perdona
la mia isola vibra
nell'ombra nelle pietre
le mani estranee vacillano
noi le guardiamo
le anime perdute.

tratto dal libro " La voce chiama - Archilibri edizioni "

Oggi siamo gli stessi
disfiamo valigie - immaginarie
il partire è negato
ascolto il passo
si schiude lo schermo
e allora cambiano le luci la stanza
la china spenta d'emozione.

tratto dal libro " La voce chiama - Archilibri edizioni "

Avessi saputo che era così facile avrei pianto meno
ora che camminare si può
la tenebra vicina.

tratto dal libro " La voce chiama - Archilibri edizioni "

Quel muro di parole
azzera il niente
rimane un vuoto che cancella
sotto la pioggia annebbia
mentre i versi respirano
io distruggo giorni
me ne accorgo
tutto passa schiacciato dalle ombre
il collo curvo la bocca chiusa
è un tacere impuro
ignoriamo il giorno ora dopo ora
la notte è rifugio
la nube passa e distrugge
ma quanto pesa una poesia
     le sue parole brevi e distanti.

tratto dal libro " La voce chiama - Archilibri edizioni "

Ritorno in camera
e vedo l'ombra della tenda
la luce sghemba sulla porta
oggi cerco il buio dentro
fra le ossa porose
fra le vene del polso
essere amore
amore molle mai tortuoso
è un mattino che penso.
Difendo con rabbia
quel che ora manca
sapere non è facile
si conosce il vuoto forse ?
o il sogno che non sai spiegare ?
Essere due errori
tacere senza memoria
si che è triste
il mio è volo breve
lo so da molto tempo
afferrare le mani per paura
questo resta.
È necessario uscire
andare oltre la porta
senza mai guardare a lungo
rimane il mio vestito
un colore di troppo
il vento alla finestra
il letto disfatto
tocco ogni cosa
conto ogni cosa
cresco col giorno
con la lacrima appesa
scoppia il cervello
s'apre l'orecchio
un mormorio ogni tanto
le mani unite, nel saluto.
Viviamo nelle città sbarrate
sull'onda della strada
per quel che si diviene
l'amore muore ad ogni buca
si chiede alla natura d'essere normali
c'è un oggi troppo vicino
la guerra lo trasmette
la poesia confonde
se non c'è verità
cercheremo spellandoci
guardando dentro lo specchio
si , lo riconosco il vento
e la preghiera vinta
il pianto muta
nella mia parola
con cenere nuova
con sillaba viva
il fuoco chiude l'inverno
negli alberi dislavati
nel piombo del cielo.
In questi giorni mi stanno invecchiando le mani
io le avrei amate le tue mani
se solo tu le avessi avute.

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