OSE01
Da Ortosociale.
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Questo non riguarda tanto l’evoluzione come esseri umani - al progresso culturale e scientifico - o saggezza che ci impedisce atteggiamenti insani. Ecologia Open Source stabilisce solo un punto di partenza e fondamento da cui l'evoluzione diventa possibile. | Questo non riguarda tanto l’evoluzione come esseri umani - al progresso culturale e scientifico - o saggezza che ci impedisce atteggiamenti insani. Ecologia Open Source stabilisce solo un punto di partenza e fondamento da cui l'evoluzione diventa possibile. | ||
=====Lettera di Davide, giovane ingegnere===== | =====Lettera di Davide, giovane ingegnere===== | ||
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Ciao D., | Ciao D., |
Versione delle 08:24, 13 gen 2012
Indice |
Il Paradigma dell’Open Source Ecology
Open Source Economy
Il Paradigma dell'Open Source Ecology è un'idea che concepisce la Open Source Economy come via per la prosperità dell’uomo in armonia con il sistema natura in maniera sostenibile.
Open Source Ecology (OSE) è un movimento nato per creare la Open Source Economy. Il movimento consiste di centinaia di imprenditori, produttori, ingegneri, fabbricanti e attivisti sparsi per il globo che credono nel potere dell’ Open (Open Source) e che ne condividono la sua etica. La parola “Ecologia” nel nome si riferisce all’ interazione tra natura e l’ecosistema umano -inteso come ambientale, sociale e tecnologico- fino a che questo interagirà con l’ambiente mantenendo principi di tipo Open. Fino dalla prima formulazione di OSE e dei suoi principi nel 2003, i concetti si sono evoluti e concretizzati in una piattaforma per la creazione di una impresa distributiva come fondamento solido di una economia sana, una terza via tra capitalismo e socialismo basata sulla necessità e non sul consumo.
Il Paradigma dell’ economia distributiva si basa sul concetto del libero accesso ad un sistema di produzione efficiente come mezzo per trascendere la scarsità artificiale dei materiali. Quindi il principio si basa sull’ utilizzo di tecniche ed attrezzature open source per la produzione di una civiltà avanzata incentivando però l’uso responsabile della tecnologia.
In questo momento il principale progetto in corso di OSE è il Global Village Construction set (GVCS) ( Kit di costruzione del villaggio globale). Esso consiste in un Kit di 50 macchine industriali che consentano la creazione di una civilizzazione su piccola scala senza la rinuncia dei confort della modernità.
OSE: La nostra Missione
La missione di Open Source Ecology è di creare una open source economy, un economia che ottimizza sia la produzione che la distribuzione, tramite il sostegno ed il mantenimento di una rigenerazione ambientale e di una giustizia sociale. Il nucleo fondamentale dell’ OSE è il libero accesso alle informazioni economiche di alto valore e significato. Design dei prodotti, tecniche, ed il materiale per un rapido apprendimento che permetta un veloce raggiungimento di questi obbiettivi. Lo sviluppo di tipo collaborativo ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette tutt’intorno al mondo ci consente di raggiungere il miglior design pratico, liberamente fruibile attraverso la rete. Quando l’economia è guidata da questi principi si verifica un effetto benefico diretto sulla prosperità della comunità in cui si vive e come risultato diretto dell’abbassamento delle “barriere” economiche dei brevetti ogni comunità può incrementare il numero di prodotti e servizi che è in grado di fornire. La collaborazione globale e la produzione nonché il processo di design di tipo open consentono di reperire il meglio, e che questo meglio sia di comune disponibilità. Questo Paradigma è in netta contrapposizione con quello vigente oggi, dove poche Corporation e multinazionali “producono il meglio” o hanno il controllo di tipo monopolistico, e dove per definizione il resto è mediocre. Lo sviluppo di una open economy ha in sé il potenziale per aumentare la qualità dei servizi e prodotti sul mercato, in opposizione al concetto di mediocrità attraverso il protezionismo ed il monopolio.
Tutte le ricchezze provengono dalla natura – rocce, piante, luce solare e acqua- Queste si trovano ubiquitariamente in tutto il globo. Nonostante ciò però la presenza di risorse strategiche produce risultati di conflitto per la loro appropriazione: “Hey, quello è il mio petrolio sotto la tua terra!”. La tecnologia open source può rispondere in maniera efficace a questo problema attraverso il principio della sostituibilità. Ci sono molti mezzi e vie per produrre risorse economicamente significanti, e la resistenza ed elasticità delle comunità dipende dalle differenti opzioni che si hanno. Come nel caso in cui il libero accesso alla tecnologia diventi una cosa comune, ogni comunità potrà aumentare il suo livello di produttività ed adeguare il suo livello tecnico al punto tale che essa potrà sostituire ogni materiale precedentemente ritenuto strategico con una materiale di tipo sostitutivo reperibile in loco, senza andare ad incidere sullo standard della qualità della vita e contribuendo al mantenimento della pace.
La trasparenza nella connessione tra tecnologia e natura può portare la gente a rispettare la seconda. Questo succede se le persone capiscono che il loro benessere deriva direttamente dalla natura e dal rapporto di equilibrio che hanno con essa. Questa trasparenza è facilitata quando le attività economiche e di produzione avvengono il più possibile vicino alle persone e alle comunità, e non in luoghi distanti e fuori vista o che appartengono all’ immaginario geografico. E’ cosi che si crea una coscienza ambientale, quando si tende a non distruggere l’ambiente in cui si vive. Oltre a ciò esiste anche una connessione diretta tra trasparenza della produzione e la rigenerazione della natura, e come le persone cominciano a fare scelte di produzione sana e sostenibile, comprendono il legame con la terra. Questo significa che le industrie non necessitano più di essere create e concentrate in una forma di landa tossica ma organizzate invece sotto forma di un eco-industria, su scala umana. Servizi in funzione dei bisogni dell’ uomo e non industrie centralizzate in competizione per il dominio del mercato.
Quindi la tecnologia e l’alfabetizzazione tecnologica sono un percorso per la riconnessine con la natura e non per distruggerla. La cosa appena detta però dipende dalla concentrazione e dall’intensità del Knowhow (Il saper fare) e della conoscenza tecnologica in ogni comunità, che viene direttamente dal concetto di Paradigma dell’Open: Informazione libera, comunicazione libera, “Open Everything!”. L’unico limite della densità ottimale di conoscenza produttiva è quando una comunità ha raggiunto il pieno sviluppo e la capacità di produrre in forma completamente autonoma tutto quello di cui ha bisogno per esistere, crescere e prosperare. Questo non significa che il commercio non debba esistere, anzi, ma che esso dovrebbe basarsi su cose che sono veramente necessarie alla comunità e alla sua stabilità e non più sul consumo dissennato. Difatti come già visto quando una comunità è posta in una situazione di scarsità la razionalità se ne va fuori dalla finestra e le persone iniziano ad ammazzarsi fra di loro per accaparrarsi le risorse.
Per la prima volta nella storia abbiamo la possibilità di fare altrimenti. Accesso illimitato alle informazioni e alla tecnologia- grazie dell’era dei computer e della rete- significa che i conflitti basati sull’accaparramento delle risorse e causati dalla scarsità dei materiali possono diventare una cosa del passato. Questo può includere guerre, povertà, sovrappopolazione e persino la burocrazia, dato che essa non è altro che un mezzo creato per gestire la scarsità delle risorse. Oltre a ciò i costi regolari sono minimizzati attraverso la trasparenza tecnologica tanto quanto la gestione di una popolazione tecnologicamente alfabetizzata, grazie all’open source, che la renderebbe sempre più responsabile e conscia delle proprie azioni.
Questo non è un caso di conflitto tra ricchi e poveri, città e campagna, primo e terzo mondo, questo è un caso in cui l’accesso alla libera informazione aiuta tutti quanti. Come le barriere per entrare sono abbassate, le differenze sociali sono minimizzate. Come la produzione rimane alta - e tenderà ad aumentare grazie all’ eliminazione dello spreco da competitività - la prosperità non potrà fare altro che adeguarsi a questo standard.
Si tratta di un cambiamento di Paradigma, che è il cuore dell’Ecologia Open Source.
Questo non riguarda tanto l’evoluzione come esseri umani - al progresso culturale e scientifico - o saggezza che ci impedisce atteggiamenti insani. Ecologia Open Source stabilisce solo un punto di partenza e fondamento da cui l'evoluzione diventa possibile.
Lettera di Davide, giovane ingegnere
Lettera
Ciao, mi chiamo D. e ho letto dell'OSE per la prima volta sul gruppo Facebook penso 10 minuti fa. Sono uno studente del 3 anno del corso di ingegneria civile-ambientale (ramo ambientale) dell'Università degli studi di Pavia, tra circa un mese e mezzo dovrei iniziare un tirocinio presso una ditta del CNR per studiare materiali da coibentazione e vorrei proseguire gli studi specializzandomi in edilizia sostenibile e tendente al passivo energetico. Inoltre, da pochi giorni, mi è rinato l'interesse per i SO open source, una sciocchezza ok, però mi affascina l'idea di base, che credo abbia in comune con la vostra causa. Il principale dubbio che mi sorge su questa faccenda è, e me ne vergogno dato la nobile causa, prettamente materialistico: lavorare con voi è remunerativo, è solo per la gloria oppure è fine a sé stesso? Non ho capito se guardarvi più come un'azienda, un gruppo di ricerca o come un qualcosa di nuovo. Poi vorrei capire (se non l'ho visto sui vari siti può essere colpa dell'ora...) cosa bolle in pentola di concreto in Italia. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta e porgo cordiali saluti D.
=Risposta=
Ciao D., ti rispondo io che sono Remo. Sicuramente ti risponderà anche Jacopo che è in CC. Alla tua domanda: Non ho capito se guardarvi più come un'azienda, un gruppo di ricerca o come un qualcosa di nuovo La mia risposta è : a) SICURAMENTE COME QUALCOSA DI NUOVO b) Qualcosa di più di un gruppo di ricerca, nel senso che stiamo costruendo "CASE STORIES" robuste, di cui se vuoi potremo parlare insieme c) Molto di più di una "azienda" se per "azienda" intendi una "cooperativa". Se per azienda intendi una azienda in cui tu fai quello che ti dicono di fare in cambio di uno stipendio (e di un contratto a sei mesi) questo non è il nostro caso. Ma tu stesso potresti costruire una impresa secondo lo Open Source Business Model e dare da lavorare ad altri secondo tutte le combinazioni possibili in questo attuale tipo di società. Il messaggio che ti posso dare, ma che bisognerebbe tu ci conoscessi di persona per dargli credibilità, è questo: IL NOSTRO OBIETTIVO E' PERMETTERE AI GIOVANI COME TE DI LIBERARE TUTTO IL LORO POTENZIALE CREATIVO-TECNOLOGICO-COGNITIVO, in modo ovviamente eco-sostenibile e socialmente utile. Questo significa ovviamente la possibilità di mantenersi, ma in modo auto-diretto e non etero-diretto. La crisi del paradigma liberista-industriale dominante invita i più svegli a cercare vie alternative. In altre parole come piccolo-imprenditore, socio di cooperativa, artigiano, libero agricoltore, technologist, attivista dello Open Source Business Model. Chiaro che si deve campare. L'Open Source Business Model non è solo Linux, ma il paradigma adominante nel software, sia quello free che quello commerciale. IBM, HP, Sun (ora Oracle) favoriscono e si appoggiano all'Open Source. Il defunto Steve Jobs ha fatto qualcosa di simile saccheggiando in modo indegno tutto il software Open Source su cui ha potuto mettere il copyright Apple. Lo Open Source Business Model ha avuto successo nel caso del Software. L'iniziativa di OSE e di Marcin Jakubowski è quella di portare questo modello nello HARDWARE. Perchè come dice MJ è lo HARDWARE che ci dà da mangiare. A proposito di "mangiare", cosa di cui ci dobbiamo preoccupare in termini concreti, non solo in termini monetari, perchè puoi avere una montagna di diamanti ma se sei in un deserto muori di fame e di sete, in tutto questo discorso la AGRICULTURA ha un ruolo CENTRALE. Il percorso personale di Jakubowski è stato infatti:
- laurea (Ph.D) in fisica della energia di fusione,
- AGRICOLTORE nel Missouri,
- Technologist OSE. Ma ha mantenuto la sua FARM nel Missouri. Tra le prime macchine prodotte il TRATTORE, e un microtrattore.
Il cambio di paradigma è sempre quello: prendersi la propria vita nelle propie mani, senza affidarla a burocrazie lontane, ostili, sostanzialmente stupide. Io, Martina e Jacopo siamo studenti di sociologia a Padova, prossimi alla laurea. Io sono di "mestiere" un informatico che ha praticato l'Open Sorce software da almeno 15 anni. Jacopo e Martina, molto più giovani di me, sono nerd (smanettoni) tecno con competenze agricole. Per concludere, il nostro progetto ha comunque un cuore di esperimento sociologico. La scienza e la tecnologia, come la cultura in generale, sono secondo noi UNA COSTRUZIONE SOCIALE COOPERATIVA DELLA REALTA'. Se ha 3 minuti guardati attentamente il video di Jakubowski: