Autonomia15.12
Da Ortosociale.
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<li>di promuovere un piano di emergenza per fronteggiare una ipotetica ma possibile contaminazione della falda acquifera dalla quale viene emunta l’acqua dai consorzi ATS, Veritas e Sile Piave per la rete acquedottistica di competenza, che porterebbe a ripercussioni gravissime per tutta la popolazione e per gli enti pubblici interessati, | <li>di promuovere un piano di emergenza per fronteggiare una ipotetica ma possibile contaminazione della falda acquifera dalla quale viene emunta l’acqua dai consorzi ATS, Veritas e Sile Piave per la rete acquedottistica di competenza, che porterebbe a ripercussioni gravissime per tutta la popolazione e per gli enti pubblici interessati, | ||
<li>se ritiene utile proporre alla Regione Veneto e al Governo italiano norme più severe, incisive ed efficaci delle attuali, al fine di prevenire queste emergenze e garantire finalmente alla giustizia tutti coloro che tramite attività di varia natura inquinano l’ambiente e le falde acquifere. | <li>se ritiene utile proporre alla Regione Veneto e al Governo italiano norme più severe, incisive ed efficaci delle attuali, al fine di prevenire queste emergenze e garantire finalmente alla giustizia tutti coloro che tramite attività di varia natura inquinano l’ambiente e le falde acquifere. | ||
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Versione corrente delle 14:13, 6 giu 2011
Comunicato del 31 maggio 2011
Il consigliere provinciale Zanoni con un’interpellanza chiede all’amministrazione Muraro misure urgenti per fronteggiare l’inquinamento da mercurio delle falde: “Serve un piano di emergenza nell’eventualità di contaminazione della falda utilizzata dai consorzi acquedottistici”.
Lunedì 30 maggio il consigliere provinciale Andrea Zanoni di Italia dei Valori ha depositato una interpellanza rivolta all’amministrazione provinciale Muraro in merito all’inquinamento delle falde acquifere da mercurio, verificatosi in alcuni comuni della Marca.
Nell’interpellanza si fa riferimento ai recenti dati ufficiali diramati dalla Prefettura di Treviso secondo i quali l’acqua risulta inquinata ad una profondità compresa tra 180-300 metri e l'area interessata ha una lunghezza di circa 8,5 km e una larghezza massima di 2,5 km e comprende alcune zone dei Comuni di Casier, Preganziol, Quinto di Treviso e Treviso.
Nell’interpellanza Zanoni fa presente che:
- dalla mappatura dei pozzi monitorati emerge un cosiddetto “pennacchio” di inquinamento lungo 8,5 chilometri e largo 2,5 che, vista la direzione del flusso di falda (da Nord-ovest a Sud-est), pare abbia origine nel territorio del comune di Paese e/o di Quinto di Treviso;
- nel comune di Paese e territori limitrofi insistono diverse discariche che negli anni hanno causato fenomeni di inquinamento come la Tiretta di Padernello con bromacile, ammoniaca, manganese, la discarica Ecoidrojet con manganese, zinco e ferro; la discarica Vaston con il boro, la Marini con sostanze varie, più recentemente la discarica di via Orsenigo di Treviso ai confini con Paese, con i solventi organo clorurati (tetracloroetilene);
- molte delle discariche presenti nel comune di Paese sono state oggetto negli anni di smaltimenti illeciti di rifiuti come nel caso della ex SEV di Via Veccelli dove sono state conferite circa 30.000 tonnellate di rifiuti anche pericolosi, ex tossiconocivi, con 700 distinti carichi di rifiuti illegali, dove circa 20.000 tonnellate restano ancora oggi nel sito senza alcuna misura di messa in sicurezza;
- in seguito ad un’indagine morfo-batimetrica effettuata dalla Provincia sui bacini estrattivi sotto la falda della provincia di Treviso, resa pubblica nel novembre 2010, è risultato che nella cava Morganella, ubicata nei comuni di Paese e Ponzano Veneto, sono stati rilevati “dei sedimenti presenti sul fondo cava” di natura ancora non ben definita;
- la situazione di inquinamento da mercurio è particolarmente grave perché si verifica nella zona dove migliaia di famiglie utilizzano pozzi che emungono acqua dalla falda acquifera e non sono servite dall’acquedotto;
- la carta idrogeologica della provincia di Treviso considera quest’area come “zona a vulnerabilità elevata”, essendo un’area di ricarica degli acquiferi dove il sottosuolo è costituito prevalentemente da materiali ghiaiosi che si prestano a una facile veicolazione di eventuali elementi inquinanti;
- non si può escludere che detto inquinamento, considerata la profondità della falda contaminata, possa coinvolgere anche i pozzi della rete acquedottistica consortile creando dei danni incalcolabili per tutta la comunità dei comuni interessati:
- molti dei cittadini interessati dall’emergenza lamentano una scarsa informazione in merito alla gestione della stessa ed al comportamento da tenere;
- il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 e successive modificazioni, con particolare riferimento al Titolo V, affida alle province un ruolo importantissimo nel fronteggiare questo tipo di emergenze
Le richieste formulate dall’interpellante sono le seguenti:
- quali attività sono state finora intraprese per fronteggiare e gestire questa emergenza;
- di provvedere ad una mappatura delle aziende in attività, dei siti produttivi industriali dismessi, delle discariche e delle attività potenzialmente inquinanti per la falda acquifera nell’area dei comuni interessati dall’inquinamento e nel territorio del comune di Paese;
- di promuovere un’azione atta a mettere in sicurezza e successivamente a bonificare i rifiuti illegali presenti nel territorio di Paese ed eventualmente in altri comuni;
- di definire con urgenza e con precisione la natura dei sedimenti presenti sul fondo della cava sottofalda Morganella ubicata nei comuni di Paese e Ponzano Veneto;
- di verificare se gli anomali innalzamenti di quota della falda acquifera registrati nel 2010 nella nostra provincia possano aver investito il fondo delle diverse discariche presenti nel territorio, con il conseguente trascinamento a valle di un carico inquinante di sostanze quali il mercurio;
- di promuovere un’opera di coordinamento tra i vari soggetti coinvolti quali i comuni, di Treviso, Preganziol, Casier e Quinto, l’ARPAV di Treviso, l’USL 9, la Regione Veneto, i consorzi di bonifica, le società che gestiscono il ciclo dell'acqua, i Vigili del fuoco, il Genio Civile, al fine di individuare la fonte di questo inquinamento, gestire l’emergenza e informare adeguatamente i cittadini coinvolti;
- di promuovere un piano di emergenza per fronteggiare una ipotetica ma possibile contaminazione della falda acquifera dalla quale viene emunta l’acqua dai consorzi ATS, Veritas e Sile Piave per la rete acquedottistica di competenza, che porterebbe a ripercussioni gravissime per tutta la popolazione e per gli enti pubblici interessati,
- se ritiene utile proporre alla Regione Veneto e al Governo italiano norme più severe, incisive ed efficaci delle attuali, al fine di prevenire queste emergenze e garantire finalmente alla giustizia tutti coloro che tramite attività di varia natura inquinano l’ambiente e le falde acquifere.