Economia06

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A ciò si aggiunga che, anche se ripartisse, lo sviluppo si scontrerebbe con i limiti fatali della crisi ambientale.<br>
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A ciò si aggiunga che, anche se ripartisse, lo sviluppo si scontrerebbe con i limiti fatali della crisi ambientale. Tra l'altro, come nel caso della Grecia la spirale crisi-proteste-violenza-sfiducia-avvitamento della crisi, aumenta la velocità del processo di implosione. Ad esempio in Grecia gli attentati conseguenti alle misure drastiche di tagli economici del governo ha ridotto notevolkemnte le prenotazioni turistiche colpendo il turismo che è la principale industria greca e quindi aggravando la crisi. In Grecia gli attentati delle ultime ore rischiano di infliggere un nuovo duro colpo ad una delle industrie chiave del paese.<br>
[http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo Vedi il Rapporto del club di Roma sui ''Limiti dello Sviluppo''].
[http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo Vedi il Rapporto del club di Roma sui ''Limiti dello Sviluppo''].

Versione delle 12:51, 15 mag 2010

La crisi strutturale del sistema mondiale

di Immanuel Wallerstein - Anatomia della paura - Commento 281 - Yale University e Binghamton University

La paura è l'emozione pubblica più pervasiva di gran parte del mondo attuale. Questa paura non è irrazionale ma non necessariamente porta a comportamenti saggi per affrontare i presunti pericoli...[Parla di un crollo di borsa a New York innescato dalla paura di andamenti sfavorevoli e rinforzato drammaticamente dalle notizie sui disordini in Grecia] … Quello che preoccupa i Greci è la chiara possibilità di vedere ridotti i loro salari nei prossimi anni. Essi erano arrabbiati per questo e molto spaventati. Ed erano convinti che tutto ciò non fosse colpa loro, una colpa per cui dovessero pagare. Ma la paura dei cittadini greci è solo la punta di un iceberg mondiale, di cui i leader di governo di tutto il mondo e gli agenti di borsa sono ben consapevoli. Il problema del governo greco è molto semplice. Le sue entrate fiscali derivanti dalle tasse sono troppo basse mentre invece il suo livello di spesa è troppo alto per mantenere le sue entrate correnti e future. Così dovrebbe o alzare le tasse (se riuscisse a raccoglierle) o tagliare le spese o entrambe le soluzioni. E tutto questo in forma drastica. Questo comunque è anche il problema di Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e la lista potrebbe continuare. Né i pochi paesi, come il Brasile o la Cina, che sembrano avere al momento la loro testa fiscale sopra la linea dell'acqua sono esenti da questo contagio. I greci sono scesi in strada a protestare. Ma questo si estenderà. E come si estende il mercato mondiale diventerà ancora più volatile e la paura invece di contrarsi si espanderà.

La principale risposta politica ovunque è stata di prendere tempo usando moneta cartacea che viene presa in prestito o stampata. La speranza è che in qualche modo, nel tempo preso a prestito con questi massicci finanziamenti, si ricrei una nuova crescita economica e rinasca la fiducia ponendo fine ad un panico reale e latente. I politici si aggrappano ad ogni piccolo segno che indichi questa ripresa e lo enfatizzano. Un buon esempio è l'applauso al recente aumento dell'occupazione negli Stati Uniti mentre invece questa creazione di posti di lavoro era minore della crescita della popolazione nello stesso periodo. La paura non è irrazionale. E' la conseguenza della crisi strutturale del sistema mondiale. Non può essere risolta con i cerotti che i governi stanno usando per affrontare i seri malanni con cui oggi ci confrontiamo.

Nota di ortosociale.org

Nota di ortosociale.org

A ciò si aggiunga che, anche se ripartisse, lo sviluppo si scontrerebbe con i limiti fatali della crisi ambientale. Tra l'altro, come nel caso della Grecia la spirale crisi-proteste-violenza-sfiducia-avvitamento della crisi, aumenta la velocità del processo di implosione. Ad esempio in Grecia gli attentati conseguenti alle misure drastiche di tagli economici del governo ha ridotto notevolkemnte le prenotazioni turistiche colpendo il turismo che è la principale industria greca e quindi aggravando la crisi. In Grecia gli attentati delle ultime ore rischiano di infliggere un nuovo duro colpo ad una delle industrie chiave del paese.
Vedi il Rapporto del club di Roma sui Limiti dello Sviluppo.

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