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(Differenze fra le revisioni)
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Nel 2012 la Walt Disney acquistò i diritti della serie e avviò la produzione di una trilogia sequel, iniziata con il Risveglio della Forza (2015) e proseguita con Gli Ultimi Jedi (2017). La Lucasfilm mantiene comunque il controllo della integrità della storia complessiva. Il successo di pubblico e di cassetta è il più alto tra i film di fantascienza ed il secondo in assoluto. La durata del successo è ininterrotta da 40 anni, dall'anno dell'uscita del primo film nel 1977. Questo solo per dire della ampiezza e della profondità emotiva dell'audience della saga di Guerre Stellari. I personaggi, le emozioni, le visioni della saga coinvolgono in modo intenso un pubblico enorme. Questo è l'VIII episodio, il secondo episodio della Trilogia iniziata con il Risveglio della Forza. La Walt Disney è impegnata a manovrare la complessità raggiunta nei sei precedenti episodi e negli spin off. Senza entrare nel merito del valore del film, delle soluzioni tentate o proposte su tutti i piani di costruzione, dalla sceneggiatura alla fotografia, dalla recitazione alla scelta dei protagonisti, resta il successo di pubblico che sembra accettare con entusiasmo e valutare nelle sue sfaccettature tale complessità. Un pubblico si noti bene che non è solo il pubblico  ristretto ed "esperto" della fantascienza. Questo mette in crisi lo stereotipo sulla "cultura di massa". Non è più solo la Lucasfilm dell'"eroico" George Lucas jr ma anche la Walt Disney a produrre una "cultura di massa critica". Come se il controllo "politico" della "cultura di massa" cominciasse a sfuggire di mano per crescere come un fenomeno di interazione tra i produttori (Lucasfilm e Walt Disney) e i fan ed il pubblico in generale.  Vediamo alcuni elementi messi in gioco dalla saga e quelli ripresi con più forza nell'VIII episodio per capire come il film possa influenzare il pubblico e come proceda la società americana e la macchina di produzione culturale hollywodiana di Lucasfilm e Walt Disney. Gli elementi sono: la visione cosmologica della Forza come equilibrio ed intreccio tra Bene e Male, la costante affermazione e visualizzazione come elementi determinanti del gioco i "poteri psichici", poteri che gli psicologi americani studiavano nelle università negli anno 60/70 (telepatia, chiaroveggenza, telecinesi, precognizione, con l'aggiunta di materializzazioni del proprio corpo a distanza), una tecnologia "necessaria" ma armonica dove i Robot condividono le emozioni con gli umani, la costante presenza di "eroi" dalla dubbia moralità che servono sia il Bene che il Male e che sono determinanti per l'uno o per l'altro (vedi il contrabbandiere Han Solo), una Galassia dove razze molto diverse convivono senza troppi problemi ed amano stare insieme in feste chiassose, forse una ripresa del mito del "melting pot" americano, uno scontro constante tra la Repubblica e l'Impero, forse tra una presunta originaria vocazione democratica dei fondatori della Federazione americana e l'autoritarismo militare dei successivi governi usa. Nell'VIII episodio, ne Gli Ultimi Jedi (con la Walt Disney in posizione strategica) il messaggio diventa un radicale invito alla Ribellione contro Il Primo Ordine, contro l'Impero, costi quello che costi, "per evitare di distruggere la speranza". All'inizio del fim il termine "Resistenza" apre ogni periodo del classico prologo fatto di un testo che sfila sullo sfondo della Galassia. La critica della figura del "Grande Leader" è trasparente. Esplicito è l'invito a tradire l'Impero come ha fatto nel VII episodio uno dei protagosti principali. Ma la più importante novità nell'VIII episodio è la maturità con cui gli ultimi jedi considerano la lunga battaglia che hanno sostenuto, la necessità di una cambio di paradigma radicale, la scrupolosa analisi degli errori commessi, la necessità di una nuova visione. Tragico l'errore di Luke Skywalker che avendo percepito come maestro Jedi nel giovane allievo Il nuovo jedi è una ragazza che esplora il suo rapporto col lato oscuro della Forza, e che vede la soluzione nella capacità del lato luminoso di aggregare e "convincere" chi combatte per il lato oscuro. Soprattutto con l'energia emozionale empatica. La ragazza, figlia di povera gente sfortunata in un desolato sistema periferico, è uno jedi potente a cui il lato oscuro si presenta come uno specchio che riflette infinite immagini di sè stessa. Potrebbe significare che conoscere sè stessi come identità collettiva e somma delle noste interazioni sociali è l'unica via per mettere in equilibrio la Forza e farle servire la Vita. In termini pratici la Ribellione per vincere ha la stretta necessità di sapere esattamente cosa vuole e come realizzarlo. Abbiamo visto una forte aggregazione agire nella vittoria di Obama, prima, e nell'affermazione di Sanders poi. Senza vincere nel secondo caso e restando delusi nel primo. La mia opinione è che la società americana, fatta da "giovani", "donne indipendenti", ladinos, afroamericani, artisti, ambientalisti, sia oggi matura per un progetto "stellare".
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Nel 2012 la Walt Disney acquistò i diritti della serie e avviò la produzione di una trilogia sequel, iniziata con il Risveglio della Forza (2015) e proseguita con Gli Ultimi Jedi (2017). La Lucasfilm mantiene comunque il controllo della integrità della storia complessiva. Il successo di pubblico e di cassetta è il più alto tra i film di fantascienza ed il secondo in assoluto. La durata del successo è ininterrotta da 40 anni, dall'anno dell'uscita del primo film nel 1977. Questo solo per dire della ampiezza e della profondità emotiva dell'audience della saga di Guerre Stellari. I personaggi, le emozioni, le visioni della saga coinvolgono in modo intenso un pubblico enorme. Questo è l'VIII episodio, il secondo episodio della Trilogia iniziata con il Risveglio della Forza. La Walt Disney è impegnata a manovrare la complessità raggiunta nei sei precedenti episodi e negli spin off. Senza entrare nel merito del valore del film, delle soluzioni tentate o proposte su tutti i piani di costruzione, dalla sceneggiatura alla fotografia, dalla recitazione alla scelta dei protagonisti, resta il successo di pubblico che sembra accettare con entusiasmo e valutare nelle sue sfaccettature tale complessità. Un pubblico si noti bene che non è solo il pubblico  ristretto ed "esperto" della fantascienza. Questo mette in crisi lo stereotipo sulla "cultura di massa". Non è più solo la Lucasfilm dell'"eroico" George Lucas jr ma anche la Walt Disney a produrre una "cultura di massa critica". Come se il controllo "politico" della "cultura di massa" cominciasse a sfuggire di mano per crescere come un fenomeno di interazione tra i produttori (Lucasfilm e Walt Disney) e i fan ed il pubblico in generale.  Vediamo alcuni elementi messi in gioco dalla saga e quelli ripresi con più forza nell'VIII episodio per capire come il film possa influenzare il pubblico e come proceda la società americana e la macchina di produzione culturale hollywodiana di Lucasfilm e Walt Disney. Gli elementi sono: la visione cosmologica della Forza come equilibrio ed intreccio tra Bene e Male, la costante affermazione e visualizzazione come elementi determinanti del gioco i "poteri psichici", poteri che gli psicologi americani studiavano nelle università negli anno 60/70 (telepatia, chiaroveggenza, telecinesi, precognizione, con l'aggiunta di materializzazioni del proprio corpo a distanza), una tecnologia "necessaria" ma armonica dove i Robot condividono le emozioni con gli umani, la costante presenza di "eroi" dalla dubbia moralità che servono sia il Bene che il Male e che sono determinanti per l'uno o per l'altro (vedi il contrabbandiere Han Solo), una Galassia dove razze molto diverse convivono senza troppi problemi ed amano stare insieme in feste chiassose, forse una ripresa del mito del "melting pot" americano, uno scontro constante tra la Repubblica e l'Impero, forse tra una presunta originaria vocazione democratica dei fondatori della Federazione americana e l'autoritarismo militare dei successivi governi usa. Nell'VIII episodio, ne Gli Ultimi Jedi (con la Walt Disney in posizione strategica) il messaggio diventa un radicale invito alla Ribellione contro Il Primo Ordine, contro l'Impero, costi quello che costi, "per evitare di distruggere la speranza". All'inizio del fim il termine "Resistenza" apre ogni periodo del classico prologo fatto di un testo che sfila sullo sfondo della Galassia. La critica della figura del "Grande Leader" è trasparente. Esplicito è l'invito a tradire l'Impero come ha fatto nel VII episodio uno dei protagosti principali. Ma la più importante novità nell'VIII episodio è la maturità con cui gli ultimi jedi considerano la lunga battaglia che hanno sostenuto, la necessità di una cambio di paradigma radicale, la scrupolosa analisi degli errori commessi, la necessità di una nuova visione. Tragico l'errore di Luke Skywalker, maestro Jedi, che avendo percepito l'attrazione del lato oscuro della Forza nel giovane allievo Kylo Ren (figlio di Han Solo e Leia Organa) tenta di ucciderlo nel sonno con la stessa spada laser dei Jedi. Il nuovo jedi è una ragazza che esplora il suo rapporto col lato oscuro della Forza, e che vede la soluzione nella capacità del lato luminoso di aggregare e "convincere" chi combatte per il lato oscuro. Quando apprende questo fatto "oscuro" da Kylo Ren (per via telepatica) e ne riceve conferma dallo stesso Luke Skywalker, la sua sicurezza ed il suo rapporto con il "salvatore" Luke viene messo alla prova. Rey, la giovane Jedi, mantiene un rapporto telepatico con Kylo Ren che tenta la stessa manovra di "convincimento" dal lato oscuro della Forza. In questa situazione probabilistica e indeterrminata Kylo Ren utilizza Rey per uccidere il Leader Supremo del Male , Snoke, e prenderne il posto. Rey è intenzionata ad agire soprattutto con l'energia emozionale empatica, ma i suoi poteri sono anche strettamente militari in senso difensivo ed offensivo. La ragazza, figlia di povera gente sfortunata in un desolato sistema periferico, è uno jedi potente a cui il lato oscuro si presenta come uno specchio che riflette infinite immagini di sè stessa. Potrebbe significare che conoscere sè stessi come identità collettiva e somma delle noste interazioni sociali è l'unica via per mettere in equilibrio la Forza e farle servire la Vita. In termini pratici la Ribellione per vincere ha la stretta necessità di sapere esattamente cosa vuole e come realizzarlo. Rey è la nuova strategia necessaria a ricostruire le forze della Ribellione all'Impero ed al Nuovo Ordine, riaggregando gli ultimi resti della Resistenza, sconfitti, in fuga, divisi da ammutinamenti e confusione, da atteggiamenti machisti da supereroe, dalla messa in discussione della funzionalità dela "catena di comando" che aveva come vertice Leia Organa. Abbiamo visto una forte aggregazione agire nella vittoria di Obama, prima, e nell'affermazione di Sanders poi. Senza vincere nel secondo caso e restando delusi nel primo. La mia opinione è che la società americana, fatta da "giovani", "donne indipendenti", ladinos, afroamericani, artisti, ambientalisti, sia oggi matura per un progetto "stellare".

Versione delle 13:31, 31 dic 2017

Star Wars - Gli Ultimi Jedi - Dicembre 2017

Nel 2012 la Walt Disney acquistò i diritti della serie e avviò la produzione di una trilogia sequel, iniziata con il Risveglio della Forza (2015) e proseguita con Gli Ultimi Jedi (2017). La Lucasfilm mantiene comunque il controllo della integrità della storia complessiva. Il successo di pubblico e di cassetta è il più alto tra i film di fantascienza ed il secondo in assoluto. La durata del successo è ininterrotta da 40 anni, dall'anno dell'uscita del primo film nel 1977. Questo solo per dire della ampiezza e della profondità emotiva dell'audience della saga di Guerre Stellari. I personaggi, le emozioni, le visioni della saga coinvolgono in modo intenso un pubblico enorme. Questo è l'VIII episodio, il secondo episodio della Trilogia iniziata con il Risveglio della Forza. La Walt Disney è impegnata a manovrare la complessità raggiunta nei sei precedenti episodi e negli spin off. Senza entrare nel merito del valore del film, delle soluzioni tentate o proposte su tutti i piani di costruzione, dalla sceneggiatura alla fotografia, dalla recitazione alla scelta dei protagonisti, resta il successo di pubblico che sembra accettare con entusiasmo e valutare nelle sue sfaccettature tale complessità. Un pubblico si noti bene che non è solo il pubblico ristretto ed "esperto" della fantascienza. Questo mette in crisi lo stereotipo sulla "cultura di massa". Non è più solo la Lucasfilm dell'"eroico" George Lucas jr ma anche la Walt Disney a produrre una "cultura di massa critica". Come se il controllo "politico" della "cultura di massa" cominciasse a sfuggire di mano per crescere come un fenomeno di interazione tra i produttori (Lucasfilm e Walt Disney) e i fan ed il pubblico in generale. Vediamo alcuni elementi messi in gioco dalla saga e quelli ripresi con più forza nell'VIII episodio per capire come il film possa influenzare il pubblico e come proceda la società americana e la macchina di produzione culturale hollywodiana di Lucasfilm e Walt Disney. Gli elementi sono: la visione cosmologica della Forza come equilibrio ed intreccio tra Bene e Male, la costante affermazione e visualizzazione come elementi determinanti del gioco i "poteri psichici", poteri che gli psicologi americani studiavano nelle università negli anno 60/70 (telepatia, chiaroveggenza, telecinesi, precognizione, con l'aggiunta di materializzazioni del proprio corpo a distanza), una tecnologia "necessaria" ma armonica dove i Robot condividono le emozioni con gli umani, la costante presenza di "eroi" dalla dubbia moralità che servono sia il Bene che il Male e che sono determinanti per l'uno o per l'altro (vedi il contrabbandiere Han Solo), una Galassia dove razze molto diverse convivono senza troppi problemi ed amano stare insieme in feste chiassose, forse una ripresa del mito del "melting pot" americano, uno scontro constante tra la Repubblica e l'Impero, forse tra una presunta originaria vocazione democratica dei fondatori della Federazione americana e l'autoritarismo militare dei successivi governi usa. Nell'VIII episodio, ne Gli Ultimi Jedi (con la Walt Disney in posizione strategica) il messaggio diventa un radicale invito alla Ribellione contro Il Primo Ordine, contro l'Impero, costi quello che costi, "per evitare di distruggere la speranza". All'inizio del fim il termine "Resistenza" apre ogni periodo del classico prologo fatto di un testo che sfila sullo sfondo della Galassia. La critica della figura del "Grande Leader" è trasparente. Esplicito è l'invito a tradire l'Impero come ha fatto nel VII episodio uno dei protagosti principali. Ma la più importante novità nell'VIII episodio è la maturità con cui gli ultimi jedi considerano la lunga battaglia che hanno sostenuto, la necessità di una cambio di paradigma radicale, la scrupolosa analisi degli errori commessi, la necessità di una nuova visione. Tragico l'errore di Luke Skywalker, maestro Jedi, che avendo percepito l'attrazione del lato oscuro della Forza nel giovane allievo Kylo Ren (figlio di Han Solo e Leia Organa) tenta di ucciderlo nel sonno con la stessa spada laser dei Jedi. Il nuovo jedi è una ragazza che esplora il suo rapporto col lato oscuro della Forza, e che vede la soluzione nella capacità del lato luminoso di aggregare e "convincere" chi combatte per il lato oscuro. Quando apprende questo fatto "oscuro" da Kylo Ren (per via telepatica) e ne riceve conferma dallo stesso Luke Skywalker, la sua sicurezza ed il suo rapporto con il "salvatore" Luke viene messo alla prova. Rey, la giovane Jedi, mantiene un rapporto telepatico con Kylo Ren che tenta la stessa manovra di "convincimento" dal lato oscuro della Forza. In questa situazione probabilistica e indeterrminata Kylo Ren utilizza Rey per uccidere il Leader Supremo del Male , Snoke, e prenderne il posto. Rey è intenzionata ad agire soprattutto con l'energia emozionale empatica, ma i suoi poteri sono anche strettamente militari in senso difensivo ed offensivo. La ragazza, figlia di povera gente sfortunata in un desolato sistema periferico, è uno jedi potente a cui il lato oscuro si presenta come uno specchio che riflette infinite immagini di sè stessa. Potrebbe significare che conoscere sè stessi come identità collettiva e somma delle noste interazioni sociali è l'unica via per mettere in equilibrio la Forza e farle servire la Vita. In termini pratici la Ribellione per vincere ha la stretta necessità di sapere esattamente cosa vuole e come realizzarlo. Rey è la nuova strategia necessaria a ricostruire le forze della Ribellione all'Impero ed al Nuovo Ordine, riaggregando gli ultimi resti della Resistenza, sconfitti, in fuga, divisi da ammutinamenti e confusione, da atteggiamenti machisti da supereroe, dalla messa in discussione della funzionalità dela "catena di comando" che aveva come vertice Leia Organa. Abbiamo visto una forte aggregazione agire nella vittoria di Obama, prima, e nell'affermazione di Sanders poi. Senza vincere nel secondo caso e restando delusi nel primo. La mia opinione è che la società americana, fatta da "giovani", "donne indipendenti", ladinos, afroamericani, artisti, ambientalisti, sia oggi matura per un progetto "stellare".

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