Decrescita

Da Ortosociale.

(Differenze fra le revisioni)
m (Serge Latouche, la Decrescita, i limiti dello sviluppo)
m (Una introduzione di Luigi)
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che non può essere la mera somma della capacità di uno stato di produrre beni e consumare servizi,
che non può essere la mera somma della capacità di uno stato di produrre beni e consumare servizi,
perchè è ormai chiaro che i costi in termini di qualità della vita, per produrre e consumare quei beni e servizi
perchè è ormai chiaro che i costi in termini di qualità della vita, per produrre e consumare quei beni e servizi
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sono assai elevati e se, come sarebbe giusto fare, si conteggiassereo anche quei costi si scoprirebbe che saremmo molto più poveri.
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sono assai elevati e se, come sarebbe giusto fare, si conteggiassero anche quei costi si scoprirebbe che saremmo molto più poveri.
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Da troppo tempo ormai si viola il principio di precauzione in nome di un'effimera ricchezza e un finto ben-essere che non giova nemmeno ai ricchi
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Da troppo tempo ormai si viola il principio di precauzione in nome di un'effimera ricchezza e un finto ben-essere che non giova nemmeno ai ricchi.
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Dici bene, diventa fondamentale rimodulare il modo di produzione e mirare all'essenziale, il più localmente posiibile,
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Dici bene, diventa fondamentale rimodulare il modo di produzione e mirare all'essenziale, il più localmente possibile, quanto basta per le esigenze primarie. Questo consentirebbe a tutti di arricchirsi in termini di beni relazionali, e culturali che poi sono la vera ricchezza
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quanto basta per le esigenze primarie.
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che allontana dallo stress e dalle patologie di carattere psicosomatico,per curare le quali si usano risorse e che a volte non si riescono a curare e sempre più spesso sfociano poi in tragedie.
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Questo consentirebbe a tutti di arricchirsi in termini di beni relazionali, e culturali che poi sono la vera ricchezza
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Non guardare al federalismo come a qualcosa che divide, ovviamente non mi riferisco al federaismo che propone la lega, ma ad un sistema di governo che non può prescindere dalla concreta partecipazione popolare, che si può esprimere al meglio in piccole comunità che vivono simbioticamente il territorio e quindi lo amministrano meglio.
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che allontana dallo stress e dalle patologie di carattere psicosomatico,per curare le quali si usano risorse
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Dopo tutto la centralizzazione del potere che ormai si autoreferenzia, ha portato solo a disastri annunciati, per non parlare della globalizzazione.....che sciagura!!!!
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e che a volte non si riescono a curare e sempre più spesso sfociano poi in tragedie.
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Non guardare al federalismo come a qualcosa che divide, ovviamente non mi riferisco al federaismo che propone la lega,
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ma ad un sistema di governo che non può prescindere dalla concreta partecipazione popolare,
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che si può esprimere al meglio in piccole comunità che vivono simbioticamente il territorio e quindi lo amministrano meglio.
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Dopo tutto la centralizzazione del potere che ormai si autoreferenzia, ha portato solo a disastri annunciati,  
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per non parlare della globalizzazione.....che sciagura!!!!
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Non c'è dubbio che il potere tende a garantire se stesso, e gli oligarchi o stegocrati, come si usa chiamarli adesso, tenderanno sempre ad osteggiare il cambiamento.
Non c'è dubbio che il potere tende a garantire se stesso, e gli oligarchi o stegocrati, come si usa chiamarli adesso, tenderanno sempre ad osteggiare il cambiamento.
Le fonti di energia rinnovabili, sono per loro natura "federali" e "glocalizzate", nel senso che sono dovunque e servono lì dove sfruttandole si produce energia,
Le fonti di energia rinnovabili, sono per loro natura "federali" e "glocalizzate", nel senso che sono dovunque e servono lì dove sfruttandole si produce energia,
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l'evoluzione tecnologica snza freni, con tutta probabilità dal '58 ad oggi, avrebbe consentito risultati inimmaginabili.
l'evoluzione tecnologica snza freni, con tutta probabilità dal '58 ad oggi, avrebbe consentito risultati inimmaginabili.
Certo che il progresso tecnologico usato correttamente consente comunque di interloquire in tempo reale accorciando distanze altrimenti incolmabili,
Certo che il progresso tecnologico usato correttamente consente comunque di interloquire in tempo reale accorciando distanze altrimenti incolmabili,
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ed hai perfettamente ragione nel dire che per fortuna le idee non possono avere confini, e sono certo che dall'altra parte del mondo qualcono si sta dicendo le stesse cose con la stessa sensibilità e magri incontrandoci virtualmente grazie ad internet, ci doniamo spunti per adattare ai nostri rispettivi territori una buona idea per migliorare l'esistenza.  
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ed hai perfettamente ragione nel dire che per fortuna le idee non possono avere confini, e sono certo che dall'altra parte del mondo qualcono si sta dicendo le stesse cose con la stessa sensibilità e magari incontrandoci virtualmente grazie ad internet, ci doniamo spunti per adattare ai nostri rispettivi territori una buona idea per migliorare l'esistenza.
==Serge Latouche, la Decrescita, i limiti dello sviluppo==
==Serge Latouche, la Decrescita, i limiti dello sviluppo==

Versione delle 07:20, 14 apr 2010

Una introduzione di Luigi

Ciao Alessandra, è un piacere leggerti cara compagna di strada! Da ciò che scrivi deduco che hai colto l'essenza del concetto di Decrescita. Credo che ormai sia giunto il momento di riconsiderare la modalità di formazione del PIL, che non può essere la mera somma della capacità di uno stato di produrre beni e consumare servizi, perchè è ormai chiaro che i costi in termini di qualità della vita, per produrre e consumare quei beni e servizi sono assai elevati e se, come sarebbe giusto fare, si conteggiassero anche quei costi si scoprirebbe che saremmo molto più poveri. Da troppo tempo ormai si viola il principio di precauzione in nome di un'effimera ricchezza e un finto ben-essere che non giova nemmeno ai ricchi. Dici bene, diventa fondamentale rimodulare il modo di produzione e mirare all'essenziale, il più localmente possibile, quanto basta per le esigenze primarie. Questo consentirebbe a tutti di arricchirsi in termini di beni relazionali, e culturali che poi sono la vera ricchezza che allontana dallo stress e dalle patologie di carattere psicosomatico,per curare le quali si usano risorse e che a volte non si riescono a curare e sempre più spesso sfociano poi in tragedie. Non guardare al federalismo come a qualcosa che divide, ovviamente non mi riferisco al federaismo che propone la lega, ma ad un sistema di governo che non può prescindere dalla concreta partecipazione popolare, che si può esprimere al meglio in piccole comunità che vivono simbioticamente il territorio e quindi lo amministrano meglio. Dopo tutto la centralizzazione del potere che ormai si autoreferenzia, ha portato solo a disastri annunciati, per non parlare della globalizzazione.....che sciagura!!!! Non c'è dubbio che il potere tende a garantire se stesso, e gli oligarchi o stegocrati, come si usa chiamarli adesso, tenderanno sempre ad osteggiare il cambiamento. Le fonti di energia rinnovabili, sono per loro natura "federali" e "glocalizzate", nel senso che sono dovunque e servono lì dove sfruttandole si produce energia, esse anno anche la caratteristica di di essere libere da vincoli di proprietà, ecco perchè iil potere le teme, perchè non controllare le fonti energetiche significa perdere il potere. 5 o 6 anni orsono, un satellite lanciato in orbita nel 1958 ha cessato di funzionare perchè si sono esaurite le cellule fotovoltaiche che lo alimentavano, l'evoluzione tecnologica snza freni, con tutta probabilità dal '58 ad oggi, avrebbe consentito risultati inimmaginabili. Certo che il progresso tecnologico usato correttamente consente comunque di interloquire in tempo reale accorciando distanze altrimenti incolmabili, ed hai perfettamente ragione nel dire che per fortuna le idee non possono avere confini, e sono certo che dall'altra parte del mondo qualcono si sta dicendo le stesse cose con la stessa sensibilità e magari incontrandoci virtualmente grazie ad internet, ci doniamo spunti per adattare ai nostri rispettivi territori una buona idea per migliorare l'esistenza.

Serge Latouche, la Decrescita, i limiti dello sviluppo

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