Orto03
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La proposta di Aziende Agricole Multifunzionali mira a favorire cicli economici virtuosi, basati su un forte radicamento nel territorio e nella cultura specifica di quel territorio. Van Der Ploeg, sociologo dello "sviluppo rurale", propone un modello alternativo a quello che lui chiama il "contadino virtuale". Il "contadino virtuale" è di fatto un semplice operatore delle multinazionali agroalimentari che lo formano e gli insegnano ad utilizzare i loro beni/servizi per produrre cibo che entri poi direttamente nella grande distribuzione organizzata. La scelta dei mezzi di produzione, sementi, tecniche di coltivazione, prodotti finali (varietà omologate attraverso la selezione delle sementi prodotte dalle multinazionali) impone costi decisi dal mercato (oligopolistico) di sementi, fitofarmaci, macchine per l'agricoltura. I ricavi vengono decisi dalla grande distribuzione che impone prezzi di vendita sempre decrescenti. Questa logica schiaccia l'agricoltore tra l'incudine dei costi sempre maggiori e il martello dei prezzi di vendita decrescenti. Il risultato è un generale abbandono delle campagne. Diciamo che questa è la "agricoltura industriale". Come il modello "industriale" classico, anche la "agricoltura industriale" necessita di grandi investimenti e di enormi estensioni di terreno. Questo è possibile in paesi come gli USA, l'Argentina, la Russia, il Brasile, ma non ha alcun senso in un paese stretto e montuoso cone l'Italia, favorita invece nella biodiversità per la varietà geografica di ambienti e la storia millenaria dell'attività umana. L'agricoltura multifunzionale mira dunque ad un rapporto "debole" con il mercato, e ad un rapporto "forte" con il territorio, la cultura, la società locale, la biodiversità. L'azienda multifunzionale ha un "Input" diverso dalla azienda agricola "industriale". Non compra fitofarmaci o comcimi chimici. Fa un uso controllato della energia e delle risorse naturali. Necessariamente ha un "Output" diverso che sviluppa cultura, relazioni sociali, biodiversità, cibo da immettere in circuiti a filiera corta. Mentre il "contadino virtuale" non "sperimenta ed impara" (try and learn), perchè tutto è già stabilito dai laboratori delle grandi imprese agroalimentari, il "contadino vero" sviluppa una conoscenza profonda della complessità ecologica nella quale opera e che lui stesso incrementa. | La proposta di Aziende Agricole Multifunzionali mira a favorire cicli economici virtuosi, basati su un forte radicamento nel territorio e nella cultura specifica di quel territorio. Van Der Ploeg, sociologo dello "sviluppo rurale", propone un modello alternativo a quello che lui chiama il "contadino virtuale". Il "contadino virtuale" è di fatto un semplice operatore delle multinazionali agroalimentari che lo formano e gli insegnano ad utilizzare i loro beni/servizi per produrre cibo che entri poi direttamente nella grande distribuzione organizzata. La scelta dei mezzi di produzione, sementi, tecniche di coltivazione, prodotti finali (varietà omologate attraverso la selezione delle sementi prodotte dalle multinazionali) impone costi decisi dal mercato (oligopolistico) di sementi, fitofarmaci, macchine per l'agricoltura. I ricavi vengono decisi dalla grande distribuzione che impone prezzi di vendita sempre decrescenti. Questa logica schiaccia l'agricoltore tra l'incudine dei costi sempre maggiori e il martello dei prezzi di vendita decrescenti. Il risultato è un generale abbandono delle campagne. Diciamo che questa è la "agricoltura industriale". Come il modello "industriale" classico, anche la "agricoltura industriale" necessita di grandi investimenti e di enormi estensioni di terreno. Questo è possibile in paesi come gli USA, l'Argentina, la Russia, il Brasile, ma non ha alcun senso in un paese stretto e montuoso cone l'Italia, favorita invece nella biodiversità per la varietà geografica di ambienti e la storia millenaria dell'attività umana. L'agricoltura multifunzionale mira dunque ad un rapporto "debole" con il mercato, e ad un rapporto "forte" con il territorio, la cultura, la società locale, la biodiversità. L'azienda multifunzionale ha un "Input" diverso dalla azienda agricola "industriale". Non compra fitofarmaci o comcimi chimici. Fa un uso controllato della energia e delle risorse naturali. Necessariamente ha un "Output" diverso che sviluppa cultura, relazioni sociali, biodiversità, cibo da immettere in circuiti a filiera corta. Mentre il "contadino virtuale" non "sperimenta ed impara" (try and learn), perchè tutto è già stabilito dai laboratori delle grandi imprese agroalimentari, il "contadino vero" sviluppa una conoscenza profonda della complessità ecologica nella quale opera e che lui stesso incrementa. | ||
*[http://www.jandouwevanderploeg.com/ Sito di Jan Douwe Van Der Ploeg] | *[http://www.jandouwevanderploeg.com/ Sito di Jan Douwe Van Der Ploeg] | ||
- | *[http://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/7/lo-sviluppo-rurale-come-superamento-della-modernizzazione-agricola Università Politecnica delle Marche Il superamento della modernizzazione agricola] | + | *[http://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/7/lo-sviluppo-rurale-come-superamento-della-modernizzazione-agricola Università Politecnica delle Marche: Il superamento della modernizzazione agricola] |
*[http://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/5/limpresa-agricola-alla-ricerca-del-valore La ricerca del valore nel nuovo modello di Azienda Agricola] | *[http://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/5/limpresa-agricola-alla-ricerca-del-valore La ricerca del valore nel nuovo modello di Azienda Agricola] | ||
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+ | ====Le amministrazioni locali==== | ||
+ | Le amministrazioni locali svolgono un ruolo importante perchè favoriscono e organizzano queste attività sul territorio. Secondo [http://associazionebartola.univpm.it/pubblicazioni/phdstudies/phdstudies3.pdf lo studio di Romina Finocchio]: "''L’intervento pubblico si deve quindi far promotore di una duplice azione, da un lato deve promuovere l’aggregazione degli imprenditori agricoli attraverso, ad esempio, la costituzione di filiere corte o gli accordi d’area, dall’altro può favorire lo sviluppo di servizi volti a migliorare la comprensione dei mutamenti del mercato e ad incrementare le opportunità di reddito degli agricoltori, attraverso formazione e consulenza''". Inoltre: ''"Con la nuova politica agraria l’imprenditore si trova infatti di fronte nuove sfide e nuove prospettive con cui deve imparare a relazionarsi. Il ruolo dell’agricoltore non è più limitato alla produzione, occorre che impari nuove professioni garantendo nuovi servizi (qualità, sicurezza alimentare, ambiente, energia rinnovabile, ecc). E’ quindi evidente che seppure gli enti locali debbano farsi promotori di azioni di coordinamento e di animazione del territorio, di fatto poi sono gli imprenditori ad essere parte attiva''". L'agricoltore entra così nel ciclo virtuoso della vera imprenditorialità "try and learn". La proposta dell'agricoltura multifunzionale intreccia i tre network sociali di Politica (sotto forma di Amministrazioni Locali ed Entità Federali come la UE), Economia (come forma di imprenditorialità globale che riguarda agricoltura, tecnologie biologiche ed ambientali, distribuzione innovativa, trasformazione dei prodotti, ristorazione, turismo culturale), Cultura-Ideologia-Scienza (inserendo il rapporto con la Natura come un aspetto fondamentale della nostra visione del Sacro, come ha fatto papa Francesco con l'enciclica "Laudato si" o del nostro approccio filosofico-scientifico, vedi [https://it.wikipedia.org/wiki/Ecologia_profonda il movimento di Ecologia Profonda]). Questo intreccio virtuoso è la possibile vera "innovazione" capace di rispondere ai problemi intrecciati del cambiamento climatico (che è una faccia della crisi economica), delle crisi geopolitiche, del forte disagio spirituale. | ||
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+ | La figura illustra le funzioni più conosciute. Per "pluriattività" si intende il lavoro svolto all'esterno (dipendente o non) da membri della famiglia-azienda-agricola-multifunzionale, che riversano parte dei loro guadagni all'interno della struttura e ricevono (come "scambio", o come "dono") la ricettività, e tutti i beni-servizi della struttura stessa. In realtà una trattazione completa di queste attività multifunzionali si trova qui: | ||
+ | *[http://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/20/diffusione-struttura-e-redditivita-delle-aziende-multifunzionali Diffusione, struttura e redditività delle aziende multifunzionali di Roberto Henke, Cristina Salvioni] | ||
+ | Queste pratiche rientrano nei tre lati Triangolo di Van der Ploeg. Una analisi del valore prodotto dimostra che le ultime quattro funzioni sono le più redditizie. Ma essendo questi elementi strettamente intrecciati è difficile fare una valutazione "singola". Ad esempio la cura del Paesaggio, che è la meno redditizia da sola, è comunque necessaria per l'agriturismo che è una delle più redditizie, come lo sviluppo della biodiversità necessaria ad una produzione agricola biologica o tradizionale. | ||
====Sociologia Rurale: casi reali di Aziende Multifunzionali==== | ====Sociologia Rurale: casi reali di Aziende Multifunzionali==== | ||
Riferisco due interviste della trasmissione "Geo" su RAI Tre (Aprile 2016). | Riferisco due interviste della trasmissione "Geo" su RAI Tre (Aprile 2016). | ||
- | *Nella prima un "gruppo di amici" di Milano si ritira nella campagna marchigiana. Costituisce quella che negli anni 1970 si chiamavano "Comuni" e che oggi possiamo chiamare "CoHousing", cioè una convivenza in strutture comunitarie. Le "case di riposo" per anziani si stanno evolvendo verso questo tipo di strutturazione abitativa. [https://www.ortosociale.org/wikiort/index.php?title=CasaCampidanese#Cohousing Vedi ISRAA di Treviso]. Questi amici riescono a ristruttuare il piccolo borgo ricavandone spazi per un agriturismo (e per sè stessi) trasformandolo in una struttura residenziale di eccezionale bellezza. Hanno lavorato all'interno della "azienda" come impiantisti, muratori, curatori del paesaggio e della biodiversità. Hanno coltivato i terreni, curato boschi e pascoli, ed hanno sviluppato una "produzione" di tinte vegetali sperimentando la coltivazione di piante tintorie. Si propongono come fornitori di tinte vegetali "naturali" di particolare bellezza per l'industria dell'abbigliamento. | + | *Nella prima un "gruppo di amici" di Milano si ritira nella campagna marchigiana. Costituisce quella che negli anni 1970 si chiamavano "Comuni" e che oggi possiamo chiamare "CoHousing", cioè una convivenza in strutture comunitarie. Le "case di riposo" per anziani si stanno evolvendo verso questo tipo di strutturazione abitativa. [https://www.ortosociale.org/wikiort/index.php?title=CasaCampidanese#Cohousing Vedi ISRAA di Treviso]. Questi amici riescono a ristruttuare il piccolo borgo ricavandone spazi per un agriturismo (e per sè stessi) trasformandolo in una struttura residenziale di eccezionale bellezza. Hanno lavorato all'interno della "azienda" come impiantisti, muratori, curatori del paesaggio e della biodiversità. Hanno coltivato i terreni, curato boschi e pascoli, ed hanno sviluppato una "produzione" di tinte vegetali sperimentando la coltivazione di piante tintorie. Si propongono come fornitori di tinte vegetali "naturali" di particolare bellezza per l'industria dell'abbigliamento. Questi colori naturali si legano particolarmente bene con tessuti naturali quali lana, cotone (non OGM), seta, lino, canapa. È abbastanza intuitivo capire che le fibre articiali richiedano colori artificiali. Hanno sviluppato una cooperazione con istituti di ricerca su questo aspetto. Nello schema precedente questa si potrebbe definire una "pluriattività" ma è connessa con tutta la struttura aziendale. Da un punto di vista sociologico possiamo parlare di una neo-famiglia che si riconfigura passando decisamente dalla città alla campagna (isolata) ma riacquistando poi i legami con quella parte di mondo "industriale" e scientifico aperto verso la valorizzazione ed il rispetto dell'ambiente. |
- | *La seconda storia riguarda un gruppo "familiare" tradizionale (anzichè un gruppo "amicale" milanese). Tre fratelli ereditano due ettari coltivati ad orto da una madre di origini contadine (il padre invece era commerciante). I tre figli lavorano in città. La madre vive una vecchiaia infelice perchè | + | *La seconda storia riguarda un gruppo "familiare" tradizionale (anzichè un gruppo "amicale" milanese). Tre fratelli ereditano due ettari coltivati ad orto da una madre di origini contadine (il padre invece era commerciante). I tre figli lavorano in città. La madre vive una vecchiaia infelice perchè vede trascurato l'orto che era una delle sue principali fonti di gioia di vivere. I figli, alla morte della madre, in memoria della madre, decidono di valorizzare il terreno e costituiscono una azienda agricola multifunzionale: produzione biologica (miscelano le tecniche della agricoltura organica, biodinamica, sinergica), agriturismo, fattoria didattica, fitodepurazione delle acque. Gli ortaggi prodotti sono straordinari. Non usano ovviamente pesticidi ma non usano nememno concime naturale. La struttura aziendale è una famiglia estesa: tre fratelli, alcune delle figlie, quattro dipendenti. Si suppone che i quattro dipendenti siano assimilati in qualche modo a rapporti di tipo familiare-esteso. I tre fratelli hanno ruoli differenziati: addetto alle public relations, addetto alla distribuzione (filiera corta), addetto alla produzione agroalimentare. |
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- | <li>Open Source Ecology Tecnologie Ecologiche per Eco Villaggi | + | <li>[http://opensourceecology.org/wiki/Main_Page/it Open Source Ecology Tecnologie Ecologiche per Eco Villaggi] |
<li>Cura del Paesaggio: boschi, siepi, stagni, canali, pascoli, praterie | <li>Cura del Paesaggio: boschi, siepi, stagni, canali, pascoli, praterie | ||
<li>Biodiversità: sia specie animali che vegetali | <li>Biodiversità: sia specie animali che vegetali |
Versione corrente delle 10:57, 17 lug 2016
Indice |
La Multifunzionalità
La proposta di Aziende Agricole Multifunzionali mira a favorire cicli economici virtuosi, basati su un forte radicamento nel territorio e nella cultura specifica di quel territorio. Van Der Ploeg, sociologo dello "sviluppo rurale", propone un modello alternativo a quello che lui chiama il "contadino virtuale". Il "contadino virtuale" è di fatto un semplice operatore delle multinazionali agroalimentari che lo formano e gli insegnano ad utilizzare i loro beni/servizi per produrre cibo che entri poi direttamente nella grande distribuzione organizzata. La scelta dei mezzi di produzione, sementi, tecniche di coltivazione, prodotti finali (varietà omologate attraverso la selezione delle sementi prodotte dalle multinazionali) impone costi decisi dal mercato (oligopolistico) di sementi, fitofarmaci, macchine per l'agricoltura. I ricavi vengono decisi dalla grande distribuzione che impone prezzi di vendita sempre decrescenti. Questa logica schiaccia l'agricoltore tra l'incudine dei costi sempre maggiori e il martello dei prezzi di vendita decrescenti. Il risultato è un generale abbandono delle campagne. Diciamo che questa è la "agricoltura industriale". Come il modello "industriale" classico, anche la "agricoltura industriale" necessita di grandi investimenti e di enormi estensioni di terreno. Questo è possibile in paesi come gli USA, l'Argentina, la Russia, il Brasile, ma non ha alcun senso in un paese stretto e montuoso cone l'Italia, favorita invece nella biodiversità per la varietà geografica di ambienti e la storia millenaria dell'attività umana. L'agricoltura multifunzionale mira dunque ad un rapporto "debole" con il mercato, e ad un rapporto "forte" con il territorio, la cultura, la società locale, la biodiversità. L'azienda multifunzionale ha un "Input" diverso dalla azienda agricola "industriale". Non compra fitofarmaci o comcimi chimici. Fa un uso controllato della energia e delle risorse naturali. Necessariamente ha un "Output" diverso che sviluppa cultura, relazioni sociali, biodiversità, cibo da immettere in circuiti a filiera corta. Mentre il "contadino virtuale" non "sperimenta ed impara" (try and learn), perchè tutto è già stabilito dai laboratori delle grandi imprese agroalimentari, il "contadino vero" sviluppa una conoscenza profonda della complessità ecologica nella quale opera e che lui stesso incrementa.
- Sito di Jan Douwe Van Der Ploeg
- Università Politecnica delle Marche: Il superamento della modernizzazione agricola
- La ricerca del valore nel nuovo modello di Azienda Agricola
La produzione di valore
La proposta di Van Der Ploeg è realistica e si basa sulla "diversificazione" delle attività, sulla loro sinergia, su tre pilastri organizzativi che sono:
- allargamento (broadening)
- approfondimento (deepening)
- riposizionamento (regrounding)
Questo procura resilienza all'azienda multifunzionale, resilienza che l'azienda industriale non ha.
La redditività delle aziende multifunzionali è stata tracciata da studi. Vedi La redditività delle aziende agricole multifunzionali
- Cura del Paesaggio (Allargamento)
- Estensivizzazione (aumento della superficie a pascolo) (Allargamento)
- Noli Attivi (ad esempio orti in affitto lavorati dal proprietario) (Allargamento)
- Pluriattive (membri che lavorano all'esterno) (Riposizionamento)
- Riduzione Impatto Ambientale (Energia, Acqua, Inquinamento, Forestazione) (Allargamento)
- Vendita Diretta (Approfondimento)
- Affitti (ad esempio orti in affitto) (Allargamento)
- Trasformazioni Interne (Conserve, panificazione, vino, olio, etc) (Approfondimento)
- Prodotti Certificati all'Origine (Approfondimento)
- Sviluppo della Biodiversità (Allargamento)
- Agriturismo (Allargamento)
- Produzione agricola tradizionale (organica non certificata) (Approfondimento)
- Produzione agricola biologica (organica certificata) (Approfondimento)
Le amministrazioni locali
Le amministrazioni locali svolgono un ruolo importante perchè favoriscono e organizzano queste attività sul territorio. Secondo lo studio di Romina Finocchio: "L’intervento pubblico si deve quindi far promotore di una duplice azione, da un lato deve promuovere l’aggregazione degli imprenditori agricoli attraverso, ad esempio, la costituzione di filiere corte o gli accordi d’area, dall’altro può favorire lo sviluppo di servizi volti a migliorare la comprensione dei mutamenti del mercato e ad incrementare le opportunità di reddito degli agricoltori, attraverso formazione e consulenza". Inoltre: "Con la nuova politica agraria l’imprenditore si trova infatti di fronte nuove sfide e nuove prospettive con cui deve imparare a relazionarsi. Il ruolo dell’agricoltore non è più limitato alla produzione, occorre che impari nuove professioni garantendo nuovi servizi (qualità, sicurezza alimentare, ambiente, energia rinnovabile, ecc). E’ quindi evidente che seppure gli enti locali debbano farsi promotori di azioni di coordinamento e di animazione del territorio, di fatto poi sono gli imprenditori ad essere parte attiva". L'agricoltore entra così nel ciclo virtuoso della vera imprenditorialità "try and learn". La proposta dell'agricoltura multifunzionale intreccia i tre network sociali di Politica (sotto forma di Amministrazioni Locali ed Entità Federali come la UE), Economia (come forma di imprenditorialità globale che riguarda agricoltura, tecnologie biologiche ed ambientali, distribuzione innovativa, trasformazione dei prodotti, ristorazione, turismo culturale), Cultura-Ideologia-Scienza (inserendo il rapporto con la Natura come un aspetto fondamentale della nostra visione del Sacro, come ha fatto papa Francesco con l'enciclica "Laudato si" o del nostro approccio filosofico-scientifico, vedi il movimento di Ecologia Profonda). Questo intreccio virtuoso è la possibile vera "innovazione" capace di rispondere ai problemi intrecciati del cambiamento climatico (che è una faccia della crisi economica), delle crisi geopolitiche, del forte disagio spirituale.
Le varie pratiche multifunzionali
La figura illustra le funzioni più conosciute. Per "pluriattività" si intende il lavoro svolto all'esterno (dipendente o non) da membri della famiglia-azienda-agricola-multifunzionale, che riversano parte dei loro guadagni all'interno della struttura e ricevono (come "scambio", o come "dono") la ricettività, e tutti i beni-servizi della struttura stessa. In realtà una trattazione completa di queste attività multifunzionali si trova qui:
Queste pratiche rientrano nei tre lati Triangolo di Van der Ploeg. Una analisi del valore prodotto dimostra che le ultime quattro funzioni sono le più redditizie. Ma essendo questi elementi strettamente intrecciati è difficile fare una valutazione "singola". Ad esempio la cura del Paesaggio, che è la meno redditizia da sola, è comunque necessaria per l'agriturismo che è una delle più redditizie, come lo sviluppo della biodiversità necessaria ad una produzione agricola biologica o tradizionale.
Sociologia Rurale: casi reali di Aziende Multifunzionali
Riferisco due interviste della trasmissione "Geo" su RAI Tre (Aprile 2016).
- Nella prima un "gruppo di amici" di Milano si ritira nella campagna marchigiana. Costituisce quella che negli anni 1970 si chiamavano "Comuni" e che oggi possiamo chiamare "CoHousing", cioè una convivenza in strutture comunitarie. Le "case di riposo" per anziani si stanno evolvendo verso questo tipo di strutturazione abitativa. Vedi ISRAA di Treviso. Questi amici riescono a ristruttuare il piccolo borgo ricavandone spazi per un agriturismo (e per sè stessi) trasformandolo in una struttura residenziale di eccezionale bellezza. Hanno lavorato all'interno della "azienda" come impiantisti, muratori, curatori del paesaggio e della biodiversità. Hanno coltivato i terreni, curato boschi e pascoli, ed hanno sviluppato una "produzione" di tinte vegetali sperimentando la coltivazione di piante tintorie. Si propongono come fornitori di tinte vegetali "naturali" di particolare bellezza per l'industria dell'abbigliamento. Questi colori naturali si legano particolarmente bene con tessuti naturali quali lana, cotone (non OGM), seta, lino, canapa. È abbastanza intuitivo capire che le fibre articiali richiedano colori artificiali. Hanno sviluppato una cooperazione con istituti di ricerca su questo aspetto. Nello schema precedente questa si potrebbe definire una "pluriattività" ma è connessa con tutta la struttura aziendale. Da un punto di vista sociologico possiamo parlare di una neo-famiglia che si riconfigura passando decisamente dalla città alla campagna (isolata) ma riacquistando poi i legami con quella parte di mondo "industriale" e scientifico aperto verso la valorizzazione ed il rispetto dell'ambiente.
- La seconda storia riguarda un gruppo "familiare" tradizionale (anzichè un gruppo "amicale" milanese). Tre fratelli ereditano due ettari coltivati ad orto da una madre di origini contadine (il padre invece era commerciante). I tre figli lavorano in città. La madre vive una vecchiaia infelice perchè vede trascurato l'orto che era una delle sue principali fonti di gioia di vivere. I figli, alla morte della madre, in memoria della madre, decidono di valorizzare il terreno e costituiscono una azienda agricola multifunzionale: produzione biologica (miscelano le tecniche della agricoltura organica, biodinamica, sinergica), agriturismo, fattoria didattica, fitodepurazione delle acque. Gli ortaggi prodotti sono straordinari. Non usano ovviamente pesticidi ma non usano nememno concime naturale. La struttura aziendale è una famiglia estesa: tre fratelli, alcune delle figlie, quattro dipendenti. Si suppone che i quattro dipendenti siano assimilati in qualche modo a rapporti di tipo familiare-esteso. I tre fratelli hanno ruoli differenziati: addetto alle public relations, addetto alla distribuzione (filiera corta), addetto alla produzione agroalimentare.
Un prototipo sardo basato sulla Longevità
Il terzo caso è la proposta di ricostruzione del rapporto intergenerazionale giovani-anziani, inserito nel Progetto Argiolas di "Invecchiamento Attivo" e nel Progetto "La Casa Campidanese". Qui si trova una relazione tra PAC 2014/2020 (Piano Agricolo della Comunità europea), PSR Sardegna (Piano di Sviluppo Rurale della Sardegna), Progetto "La Casa Campidanese":
L'obiettivo principale è quello di favorire cicli economici virtuosi e locali, senza escludere a priori cicli più estesi, quali quelli che ci collegano ai mercati regionali, nazionali, internazionali. Questo significa favorire il ripopolamento della Sardegna attirando residenti anziani quali pensionati che ricercano la terra di origine o un clima mediterraneo adatto alla terza età. Significa anche richiamare coppie giovani che possono formare famiglie senza i costi dei servizi di una residenza urbana (cibo - casa - scuole primarie). L'insieme dei residenti anziani (IV generazione) e delle coppie giovani (II generazione) con figli (Prima Generazione) ricrea la possibilità di un rapporto intergenerazionale sinergico. L'azienda agricola nel disegno necessita di tre pilastri:
- un addetto alla cura degli anziani (assistente sociale)
- un addetto alla produzione agroalimentare (Imprenditore Agricolo Professionale)
- un addetto tecnologico (Informatica, BioEdilizia, Scuola)
A spiegazione del disegno:
- Nutraceutica: studio delle proprietà alimentari, soprattutto delle specie locali
- Invecchiamento Attivo o Positivo. Vedi la Casa Campidanese
- Open Source Ecology Tecnologie Ecologiche per Eco Villaggi
- Cura del Paesaggio: boschi, siepi, stagni, canali, pascoli, praterie
- Biodiversità: sia specie animali che vegetali
- Bioedilizia: valorizzazione delle costruzioni tradizionali (pietra o mattoni in terra cruda), risparmio energetico, fitodepurazione dell'acqua, domotica per gli anziani e per i piccoli, manutenzione del paesaggio
- Agriturismo: visite archeologiche, programmi Terra-Mare (cura e sviluppo delle ossa per anziani e piccoli), ginnastica dolce, proposte dietetiche
- Informatica: Help Desk informatico per anziani, telelavoro, telemedicina, e-commerce, prenotazioni agriturismo, vendita produzione agroalimentare, scuola informatica per piccoli