Storia34

Da Ortosociale.

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Syriza vince

Gennaio 2015. 149 seggi su 300, alleanza di governo con i conservatori anti-austerity di ANEI.

Le ragioni della vittoria

La vittoria elettorale non è stata costruita secondo le regole mediatiche di tutti i partiti del vecchio continente. Secondo eventi mediatici e programmi sbandierati senza nessuna coerenza precisa, senza nessun test. È stata costruita mattone su mattone, dal basso, con un impegno quotidiano sui drammatici problemi reali del popolo greco. È stata costruita una rete cooperativa di mutuo soccorso che forniva mense popolari, farmacie che riciclavano i medicinali nei quartieri, cooperative di lavoratori, mercatini di produttori agricoli (non bio) che sfamavano a prezzi stracciati i lavoratori urbani, cliniche volontarie con medici che davano la loro quota di lavoro, servizi sociali per i piccoli, gli anzjani, i malati. Qesta rete di solidarietà e di orgoglio nazionale difficilmente potrà essere smantellata in futuro, al di là del successo politico di Syriza. Questa rete avrebbe dovuto costruire la sinistra italiana, invece di limitarsi a plaudire, senza capirlo, quello che ha fatto Syriza. La stessa rete di solidarietà ha costruito Hamas in Palestina, per permettere al popolo palestinese di sopravvivere, spiazzando e sostituendo in modo definifitivo il vecchio modello politico di Al Fatah, basato esclusivamente sugli aiuti dall'estero. Questo paradigma cooperativo, il primo pilastro del programma, è stato realizzato in anticipo. Ora ci si aspetta che si estenda ai pilastri successivi. Ortosociale crede che il paradigma cooperativo, volontario, altruistico, non burocratico, sia l'unica soluzione a disposizione: TINA, There Is No Alternative.

Il problema finanziario del debito sovrano

Il neoeletto ministro delle Finanze Yannis Varoufakis aveva spiegato anni fa la crisi economica e dei debiti sovrani invitando a "uscire dagli stereotipi". Non ci sono formichine tedesche che mettono via mucchietti di grano che le cicale greche tentano di portargli via. Ma c'è un sistema bancario pieno di buchi enormi i cui interessi un gruppetto di furbi cerca di far pagare ai più deboli. Le proposte di Varoufakis sono:

  • Primo, unificare il sistema bancario europeo, e ricapitalizzare energicamente le banche.
  • Secondo, centralizzare il debito pubblico europeo attraverso la Bce.
  • Terzo, usare la Banca europea per gli investimenti per trasformare risparmi improduttivi in investimenti produttivi.

Sono proposte capaci di salvare l'Europa e l'Euro. Passare da una logica di pura speculazione finanziaria alla Juncker, (ricordiamo che Juncker era il presidente del Lussemburgo, dove si concentrano gran parte delle operazioni finanziarie mondiali), ad una logica di investimenti produttivi e socialmente ed ambientalmente etici, è l'unica possibilità di un nuovo modello di sviluppo e di crescita qualitativa (vedi pilastro 2 di Syriza). Anche qui TINA. La proposta di Varoufakis ha una sua intelligenza "storica": si basa sul paradigma cooperativo in chiave pan-europea, si basa sulla costruzione di quella rete politico-militare, culturale, anche economica, che è totalmente mancata ad una Europa zoppa di democrazia, di istituzioni politiche, di veri legami culturali, di meschini interessi individuali. Di fatto è in questo senso che comincia a muoversi la BCE di Draghi, che ha stanziato 1040 miliardi di euro, 60 miliardi al mese, come ha fatto poco tempo fa la FED statunitense con uno spettacolare recupero economico dovuto anche al rientro di una parte di attività manifatturiere.

La rete intrecciata politico-militare, culturale, economica

Varoufakis propone e valuta con intelligenza questo intreccio fondamentale che si può mantenere, rammendare e sviluppare. Vediamolo da vicino. La Grecia è uno dei primi membri NATO ed è allo stesso tempo il punto di contatto e di controllo con l'oriente islamico, con la Turchia che al momento sembra convivere senza problemi con lo Stato Islamico alle sue frontiere. Storicamente come impero bizantino prima e poi come vassallo dell'impero ottomano ha sempre lottato per la sua indipendenza, identificandola con la religione ortodossa. La sua posizione è centrale anche nelle relazioni con la Russia. Con la Russia, la Turchia, e altri stati della regione ha fondato la Organizzazione per la Cooperazione Economica del Mar Nero. Alexis Tsipras ha subito ricevuto messaggi calorosi di complimenti per il suo successo, nonchè offerte di aiuto, da Cameron UK, e da Obama USA. Non dimentichiamo le potenti vene euroscettiche che scorrono sotto la superficie. Non dimentichiamo gli scontri Obama-Merkel, il cui cellulare era sotto controllo della NSA. Forse l'egemonia tedesca, con i suoi diktat liberistici da religione assolutista, comincia a segnare qualche smagliatura. Ripetuti messaggi di simpatia provengono anche da Moscovici, supervisore dell'economia francese, ed ora alla Commissione europea.La Russia si è detta disponibile a dare aiuti finanziari alla Grecia. Lo ha dichiarato in un'intervista esclusiva alla Cnbc a Mosca il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov. La Grecia non ha ancora avanzato alcuna richiesta, ha precisato il ministro, ma "se lo facesse lo prenderemmo sicuramente in considerazione". Se a questo aggiungiamo le simpatie della sinistra spagnola e del mondo latino, e del governo italiano che si sente in una situazione pre-greca, Syriza potrebbe evitare l'isolamento politico, militare, economico, culturale ed agire come sistema cooperativo per il rafforzamento dell'Unione Europea.

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