Sociologia58

Da Ortosociale.

Con questo post sulla vicenda del mancato sviluppo tecnoscientifico (Ideologico), Economico, Politico-Militare, dell'Italia dopo la II guerra mondiale, si vuole dimostare la facilità d'uso del modello IEMP di Michael Mann. Con una importante modifica del modello sul network "I" (Ideologia), dovuta all'emergere della tecnoscienza come network dominante nel complesso Ideologico (religione, arte, rituale, filosofia).

Il contesto storico italiano dopo la II guerra mondiale

In breve, l'Italia uscita dal fascismo a testa alta grazie alla Resistenza, viene considerata da USA, Francia, Gran Bretagna, potenze vittoriose, una nazione che ha perso la II guerra mondiale e che va punita e sorvegliata. Trovatasi al confine della cortina di ferro tra la NATO e il Patto di Varsavia, è oggetto di oscure manovre, che sono venute recentemente alla luce: rottura del PSI di Nenni con la nascita del Partito Socialdemocratico di Saragat, ostruzione ad ogni tentativo di accordo tra Democrazia Cristiana e Socialisti, stragi di stato e minaccia di colpi di stato alla fine degli anni '60, blocco del dialogo tra Democrazia Cristiana e i Comunisti che avevano rotto i vincoli con la ex URSS (assassinio di Moro), caduta pilotata di Craxi negli anni '80, etc. Il Partito Comunista Italiano, fedele alla ex URSS fino a Berlinguer, che fa lo strappo, riesce ad egemonizzare grazie a Gramsci (teorico della "egemonia"), l'intera vita culturale del paese. il PCI condiziona fortemente la vita politica, debolmente quella economica. Ha una organizzazione potentissima con 2 milioni di iscritti, formati culturalmente ed organizzati su tutto il territorio nazionale, in modo orizzontale e trasversale (sindacati). Con questi e l'esperienza militare della Resistenza è un pericolo anche sul piano militare, nonostante le assicurazioni pacifiche e democratiche dei leader di partito. A questo gli USA che dirigevano e dirigono la geopolitica occidentale, reagiscono con "Gladio". L'obiettivo di una potenza egemone (economicamente, militarmente, culturalmente con scienza-tecnologia-arte-stili-di-vita, politicamente) come gli USA è quello di tenere la potenza succube, l'Italia, in uno stato di debolezza tollerabile per gli italiani. In tutti e quattro i network IEMP (Ideologico, Economico, Militare, Politico) la "dipendenza" dai nodi IEMP americani è forte: lingua inglese, cultura hollywoodiana, monopolio dei brevetti e della ricerca scientifica di base, economia capitalistica basata sul dollaro degli accordi di Bretton Woods, basi militari gigantesche sul territorio italiano, manovre dei servizi segreti sui partiti politici locali. Tutto questo si può agevolemte interpretare con il modello IEMP di Michael Mann, con una eccezione importantissima, su cui ci focalizzeremo. la tecnoscienza.

Il fascismo e la fisica nucleare - Amaldi, Aristotele, il ruolo della Fisica

Parto dall'articolo di Le Scienze, "La battaglia di Felice Ippolito", sul n.566, Ottobre 2015, pag.70, di Pietro Greco, uno dei conduttori di Radio3Scienze. L'articolo verte su Felice Ippolito ma la figura più importante è Edoardo Amaldi, suo amico e sponsor. Dice l'articolo "Amaldi, l'artefice della ricostruzione della fisica italiana del dopoguerra...Amaldi è l'unico rimasto in Italia dei cosiddetti ragazzi di via Panisperna che tra il 1934 e il 1938, sotto la guida di Enrico Fermi, hanno fatto di Roma la capitale mondiale della fisica nucleare. Dopo qullo che definisce il disastro provocato dal fascismo e dalla guerra fascista, che ha portato alla quasi totale diaspora dei suoi colleghi più eminenti e alla distruzione della fisica italiana, Amaldi diventa regista e artefice principale della ricostruzione". "L'idea di Amaldi, abbinata a una capacità di realizzazione pratica davvero unica, è molto lucida e innovativa. Si articola in tre punti: fisica fondamentale, fisica applicata, sviluppo tecnologico del paese". Non indaghiamo ulteriormente sul contrasto tra il network politico-militare (MP) italiano rappresentato dal fascismo ed una branca di punta della fisica, la fisica nucleare, fortemente basata sulla sperimentazione. Il fascismo distrugge la fisica italiana per suo oggettivi limiti ideologico-culturali. Dunque la Fisica Nucleare, o la Fisca tout court, entrano prepontentemente in contrasto con la struttura Ideologica (religiosa, artistica, genericamente culturale, storica, filosofica con l'idealista Gentile che gestisce le Università come ministro della cultura). Dunque cultura(umanistica)-religione(cattolica)-filosofia(idealistica). Tutto questo è il network Ideologia di Michael Mann che si rinconfigura in Italia in modo impressionante acquisendo caratteristiche emergenti inaspettate. Tutto questo era cominciato secoli addietro, dai primi spunti medioevali, fino a Galileo, Newton, Cartesio, e poi l'Illuminismo, e Darwin, per citare solo i macro eventi. Ma vediamo lo schema di Amaldi: "Si articola in tre punti: fisica fondamentale, fisica applicata, sviluppo tecnologico del paese". Bene. Questo è un fortissimo elemento di continuità con la tradizione filosofica aristotelica, nucleo della teologia tomistica (religione), della filosofia (idealistica), della logica insegnata ad ogni studente. Secondo "Auto-organizzazioni - Il mistero del'emergenza nei sistemi fisici, biologici e sociali", di Alberto F.De Toni, Luca Comello, Lorenzo Ioan, Marsilio, 20111, : "Per Aristotele la Filosofia rappresenta la conoscenza certa ed infallibile, il sapere più alto in quanto più vicino a Dio. Secondo l'Atlante della Filosofia edito da Hoepli, Aristotele individua tre ambiti della conoscenza: più in alto quello dell'episteme, le scienze teoretiche, distinte in metafisica, (o filosofia prima), fisica e matematica; più in basso, quello della praxis, le scienze pratiche, distinte in etica e politica; e ancora più in basso, quello della poiesis, il sapere produttivo, costituito dalle conoscenze operative proprie delle professioni e dei pensieri. Un'impostazione che vede la supremazia del pensiero sull'azione, della teoria sula prassi, del sapere sul saper fare, delle attività intellettuali su quelle manuali, delle attività culturali su quelle professionali, e di quelle professionali su quelle artigianali. Qualcuno potrebbe insospettirsi...forse in 2300 anni non è cambiato molto". Amaldi non applica alla letetra questo schema, ma applica in modo rigido una "gerarchia dei saperi" come Aristotile. Come fisico privilegia il primo strato dividendolo in due: Fisica fondamentale e Fisica applicata. Butta poi in un calderone indistinto etica, politica, saperi professionali ed artigianali. Questa gerarchizzazione dei saperi e la mancata individuazione dei network coinvolti (Ideologico, Economico, Politico, Militare) determinano il completo fallimento del suo progetto. Bisognerà aspettare il "Punto di svolta", illustrato da Fritjof Capra, per cambiare schema, ragionare con un approccio sistemico, considerare tutte le componenti: spirituale, economica, politico-militare. Su un punto, significativamente, Amaldi, Ippolito, Olivetti e gli altri non sbagliano. Seguono il network scientifico della tecnoscienza istaurando relazioni con univerità americane ed europee che evidentemente non vengono pesantemente ostacolate dai network politici ed economici. Ma veniamo alla riconfigurazione del network Ideologia, secondo le parole di Paolo Greco, autore dell'articolo: "Il terzo punto del progetto Amaldi riguarda la politica industriale del paese [Nota di ortosociale: la poiesis di Aristotele]...Dunque i fisici devono essere parte attiva di un progetto complessivo, che includa industria e politica e che punti alla modernizzazione del paese". Dunque industria (Economia di IEMP) e politica (Politica e Militare di IEMP) sotto la guida di fatto della Fisica (la Ideologia di IEMP). Le reti IEMP in Italia e in Europa (tramite Euratom, e CERN) venivamo completamente riconfigurate nel "progetto Amaldi". Questo progetto è stato bloccato in Italia, come vedremo. Ma forse era solo un primo tentativo, una "emergenza" oggi matura che assegna una funzione essenziale al ruolo di un nuovo modello di conoscenza nei network IEMP. Questo modello è quello della scienza della complessità che tenta di fondere fisica, biologia e scienze umane in una teoria dei Sistemi Adattativi Complessi.


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