Sociologia53

Da Ortosociale.

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Il Modello IEMP secondo Domhoff

di G.W.Domhoff, Università della California, Santa Cruz, Sociologia, che mette in rilievo i punti centrali del modello IEMP (i bold sono miei):

  1. “organizations are the starting point for understanding power . The theoretical starting point for power structure research is a seemingly mundane one, but that's what makes it very useful: power is rooted in organizations. From that humble beginning we can soon reach classes, states, the military and the ideological organizations that provide the basis for the collective search for meaning and forgiveness (organized religions). ”
  2. “Organizations at their most basic are simply sets of rules, roles, and routines developed to accomplish some particular purpose. ”. In altre parole “rules”, “roles”, “routines” nascono contemporaneamente incardinate nella organizzazione sociospaziale dei gruppi umani rivolti a degli obiettivi (Weber direbbe “intenzionalmente”, questa è una profonda ed empirica revisione della sua “azione sociale”). “socio” è inestraibile da “sociospaziale”, cioè non si può staccare da “spaziale” ma è il dato “atopico” (e non solo culturale-simbolico-linguistico) delle relazioni tra i “gruppi umani organizzati”. Questo rende inutili e difettose le varie teorie della “globalizzazione” viste come intreccio “topico” del complesso “topico”-“atopico”. Per Mann le “globalizzazioni” sono 4: sono il processo di sviluppo sociospaziale dei sociospatial networks IEMP.
  3. “In focusing on these four networks, Mann's concern is therefore with the "logistics" of power (1986, pp. 9-10, 518). In terms of human history, no one network comes first or is somehow more "basic" than the others. That is, each one always has presupposed the existence of the others. However, that does not mean that the networks are usually equal in their importance. I 4 sociospatial networks sono “promiscuous”.
  4. “Furthermore, one kind of organizational power can be turned into any one of the others. Economic power can be turned into political power. Religious power can generate military power. Military power can conquer political power. And so on. In that sense, power is like the idea of "energy" in the natural sciences: it cannot be reduced to one primary form. Thus, there can be no "ultimate primacy" in the "mode of production" or "the normative system" or "the state," as in rival theories. Mann's summary statement on his overall framework is as follows: A general account of societies, their structure, and their history can best be given in terms of the interrelations of what I call the four sources of social power: ideological, economic, military, and political (IEMP) relationships. These are (1) overlapping networks of social interaction, not dimensions, levels, or factors of a single social totality. This follows from my first statement. (2) They are also organizations, institutional means of attaining human goals. (Mann, 1986, p. 2.)

Come usare il Modello IEMP

Da questa “semplice” base nasce un modello a complessità “storica” crescente dove sono possibili “infinite combinazioni” che diventano “sistemi” o come li chiama Mann “configurazioni” (va recuperato Elias). Negli ultimi due volumi (il 3 e il 4) Mann studia queste configurazioni moderne: gli “imperi” (USA ed ex-URSS) (come network sociospaziali di tipo “Pm” con P di “politico” maiuscolo ed M di “militare” minuscolo) e il “capitalismo” (come network sociospaziale di tipo “E” economico). A dominare sono “P” ed “E”, oggi. O meglio "P" ed "E" sono combinati in quella "democrazia [P] capitalista [E]" che gli USA vivono e propongono come ricetta universale. Domhoff nel suo articolo “utilizza” il modello IEMP per spiegare quello che Weber non era riuscito a spiegare: perchè l'Europa per prima ha sviluppato il moderno capitalismo e non invece la Cina. Secondo, spiega la prevalenza della configurazione imperiale “sociospaziale” USA (diciamo che il “socio” simbolico atopico di “sociospaziale” potrebbe essere Hollywood). Notevole l'appunto di Domhoff sul “militarismo” USA in epoca Bush 2: Rumsfeld e Cheney (Torri Gemelle) erano due “politici-ideologi” (“P” ed “I”). L'eleganza e l'efficacia del modello si dimostrano solo “usandolo”. Questa è una premessa epistemologica valida “soprattutto” per la sociologia (e per tutte le altre scienze sociali). Le altre “rival theories” escono malconce da questo “uso” [Marx (“E”, di economia), il povero Durkheim (“I” di ideologia), e le varie teorie “politologiche” alla Schmitt o alla Machiavelli centrate sullo Stato (“P” di politica ed “M” di militare)]. Queste rival theories, oltre a numerosi fallacie intrinsiche, non raccordano tra di loro i sociospatial networks IEMP, o peggio ne vedono solo uno. Mann ha usato il modello IEMP nell'arco degli ultimi 5000 anni dimostrando la validità del modello. Io ho applicato il modello come invisibile “backdrop” alla mia tesi su “Software e Hardware Open Source”. Ne ho rilevato dei “limiti” molto importanti ma molto “fertili” che comunque si possono “rappezzare” restando nel modello. Anche perchè ne ho scoperto le enormi e semplici potenzialità di soluzione ai problemi attuali della civilizzazione occidentale. Bada che si basa tutto, come evidenzio nella soprastante nota epistemologica [L'eleganza e l'efficacia del modello si dimostrano solo “usandolo”], su uno “skeptical empiricism”, un empirismo scettico su sé stesso (nel paper che mi hai mandato c'è un bell'articolo su Wittgenstein 2, Ricerche Filosofiche, la vendetta. Se vuoi la magia attraverso cui regole, ruoli e routines nascono insieme è la stessa dei giochi linguistici). In breve abbiamo un framework teorico adatto. Diamoci “da fare”. Utilizzare “social power” è come utilizzare il modello “materia-energia” in fisica, senza usare la matematica, ovvio.

La Psicologia

Sul piano della psicologia (“sociale” e non), della pedagogia, della filosofia etc, lo “Interazionismo simbolico” a partire da G.H Mead (pesantemente utilizzato dal sociologo americano C.W.Mills, teorico delle "élites") fa il resto.

Uso e Limiti del Modello IEMP

Sull'utilizzo del modello vedi:

Sui "limiti" del modello, cioè nella sua debole analisi della "tecnoscienza" e della sua analisi assente del "patriarcato" vedi:

Sul confronto tra il modello "IEMP" di M.Mann e "Religion in Human Evolution" di Robert Bellah nella spiegazione del passaggio dalle società tribali egalitarie a quelle gerarchiche vedi:

Su Michael Mann in ortosociale vedi:

Su Wikipedia:

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