Sociologia14

Da Ortosociale.

Marx, Weber, Durkheim

Studiando antropologia vengono delle idee. L'antropologia come campo delle scienze sociali è un buon esempio del processo reale di costruzione della conoscenza, nella sua riflessività e nella sua retro-azione pratica sulla società. Voglio dire semplicemente che tutti hanno partecipato a questa costruzione, aborigeni, informatori (Ugo Fabietti, Storia dell'antropologia, sostiene che a costruire le teorie non è stato Franz Boas ma il suo informatore tra i Kwakiutl George Hunt), funzionari coloniali, militari, missionari, funzionari degli affari indiani in USA, sociologi, medici, geografi, museologi, antropologi teorici (da tavolino), antropologi mordi e fuggi (survey), antropologi da campo, antropologi teorici da campo, attivisti politici a favore degli indiani come Lewis H.Morgan e James Mooney (Wounded Knee 1890). Questo dimostra che la conoscenza è una costruzione sociale, almeno la costruzione di sè come "uomini". Senza insistere troppo sui limiti degli schemi iniziali di partenza (ad es. evoluzionismo), è partito un processo che ha salvato la nostra autocoscienza prima che questa immensa, meravigliosa, diversità di "culture" (meglio: di "comportamenti sociali") venisse polverizzata dalla "civiltà". Da questo deriva che qualsiasi storia del pensiero NON dovrebbe basarsi su grandi personalità, sulle figure carismatiche che si sono alimentate vampirescamente delle conoscenze diffuse (popolari) distorcendole e utilizzandole CONTRO gli interessi umani e i bisogni sociali. Questo proprio per il loro ruolo guida carismatico teocratico (Fuhrerprinzip), a livello IDEOLOGICO. Faccio l'esempio eclatante di Marx sulla cui tomba F.Engels sosteneva commosso che "come Darwin aveva spiegato l'evoluzione biologica, Marx aveva spiegato l'evoluzione umana nella storia". Peccato che non avesse previsto il crollo del muro di Berlino, nonostante lui stesso avesse contribuito a farlo costruire. Questi agenti ideologici sono pericolosi per i bisogni quotidiani della umanità e vanno demistificati. Vanno denunciati nei loro errori madornali. Va denunciata la loro pretesa di "liberare" l'umanità (che a loro non interessa minimamente) con gli antidoti micidiali che propongono. Un cervello singolo (anche quello di Marx o di Einstein) può pretendere di pulirsi bene il PROPRIO culo, se ci riesce. Ad esempio, un altro "grande": Durkheim. Ha sbagliato praticamente tutto: Le società segmentarie funzionano all'opposto di come lui l'ha inteso: i Nuer erano una società resiliente, anarchica, autoequilibrantesi, che si segmentava evitando le guerre. Altro che i suoi segmenti di lombrico! La solidarietà che lui definisce meccanica è "organica", quella che definisce organica è "meccanica": basta confrontare una linea di montaggio della Fiat con la costruzione delle canoe alle Trobriand per la spedizione del Kula. L'individuo nelle società primitive ha la possibilità di socializzare (vedi strutture della parentela, con tutti padri, madri, sorelle, fratelli etc) costruendosi veramente una personalità nel modo che tutti sanno (socializzazione primaria e secondaria). E se non va all'università, dove gli raccontano di Marx, meglio. Nelle società industriali la famiglia monogamica impoverisce la vita individuale anche nel senso quantitativo: i figli si riducono ad uno solo o a due. La figura del padre e della madre non possono ricoprire l'infinita gamma di sfaccettature psicologiche e sociali di un villaggio "primitivo". Come è possibile che questa gente riesca ad ottenere audience? La loro è una specie di stregoneria. Tessono una tela di ragionamenti nei quali la mente si perde. Come in un labirinto, una volta che si accettano alcune premesse, dopo che si entra, si è perduti. Una volta che gli si affida la propria mente e non si guarda più il lato empirico e quotidiano della realtà, si è perduti. L'esempio più sublime è Marx: tutt'oggi, dopo che si sa che la teoria del valore-lavoro (A.Smith) E' SBAGLIATA e che quindi TUTTO il Capitale è SBAGLIATO, c'è gente che si definisce marxista e che parla di pluslavoro e di accumulazione. Che cosa ha "accumulato" il capitalismo americano, ad esempio? Ha accumulato come tesoro capitalistico l'intera nazione che si chiama <<La Cina Popolare>>, con la sua cultura millenaria, la sua gente laboriosa, le sue università, la sua ferrea oligarchia marxista? (Marx spunta dappertutto, l'apprendista stregone, l'oppio dei popoli) Lasciamo stare Simmel, secondo me un blasè superficiale. Arriviamo a Weber: questo è un osso più duro. Di sicuro è il più onesto intellettualmente. Ma anche su lui pesa un fallimento umano, storico, scientifico evidente. La burocrazia si basa su leader carismatici e questo intreccio soffoca le società. Weimar parla chiaro. La sua lite (freudiana?) con il padre parla chiaro. Tenuto conto di tutto questo, della grande opera collettiva di costruzione della auto-conoscenza (teoria-prassi), andrebbero ridimensionate le grandi figure, delimitato il loro pericoloso raggio di influenza, denunciati i loro fallimenti (postmodernismo). Anzichè proporre una struttura gerarchica del "pensiero" con tre o quattro figure di spicco (Marx, Durkheim, Weber), e tutto il casino degli intrecci che sbucano da ogni direzione, anzichè proporre una struttura ad albero, irreale, conviene proporre, come nella evoluzione umana, una struttura a CESPUGLIO, dando spazio a figure come K.Polanyi e T.Veblen che avevano capito più cose di altri conclamati sapientoni. Figure che sapevano unificare con naturalezza le scienze sociali, che solo una mente perversa può vedere divise. Basandosi soprattutto sulle relazioni di Dominio, come fanno le femministe, peraltro mai citate (vedi Bruna Bianchi, Cà Foscari). Come fa ad esempio Pierre Clastres che è un grande (La società contro lo stato).

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