Maschile Femminile

Da Ortosociale.

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Sembra che lei sia più intelligente di lui

Secondo gli studi più recenti (al 2000) sembra proprio che sia il sesso a determinare importanti caratteristiche del cervello umano. Il cervello femminile sembra avere una marcia aggiuntiva, dovute alle particolarità della sua forma e di alcune sue funzioni. Tali caratteristiche "femminili" permettono di superare i rigidi schemi di una logica meccanica e sequenziale tipici della mente maschile. In definitiva la donna ragiona in modo diverso dall'uomo

Esistono un cervello maschile ed un cervello femminile?

Secondo le ultime ricerche sembrerebbe di sì. Quello femminile si differenzia da quello maschile per aspetti di forma e di funzioni che realizzano maggiori capacità di integrazione del pensiero e di valutazione per raggiungere obiettivi, maggiori capacità d’intuizione; questo secondo gli studi svolti nelle sedi universitarie di Psichiatria di Roma, Napoli, Genova e L’Aquila. Sono stati studiati per anni uomini e donne sani, uniformi per lavoro, età, cultura. Il loro cervello è stato scandagliato con la risonanza magnetica e con la PET (Positron Emission Tomography: tomografia a emissione di positroni).

La donna è capace di pensieri paralleli, è più intuitiva

Il corpo calloso è una struttura del cervello composta da fasci di fibre nervose che mettono in comunicazione l’emisfero di destra con quello di sinistra. Paolo Pancheri, ordinario di Psicologia e Psichiatria all’Università La Sapienza di Roma, ha scoperto, grazie a sofisticati mezzi diagnostici, che il corpo calloso nel cervello femminile è più spesso di quello maschile. Ciò significa che i due emisferi del cervello della donna comunicano meglio. L’emisfero di sinistra è quello che “comanda”, rispetto all’emisfero destro che esegue. Qui avvengono ragionamenti di tipo logico-sequenziale, maschili. Nell’emisfero destro, invece, nascono anche ragionamenti di tipo parallelo nei quali si portano avanti contemporaneamente più operazioni mentali. Il corpo calloso del cervello femminile, permettendo una maggiore comunicazione tra i due emisferi, fa sì che i ragionamenti paralleli possano raggiungere l’emisfero sinistro e influenzare le decisioni mentali al di là della logica. Secondo Pancheri l’intuito è il risultato di un ragionamento parallelo che una parte del cervello ha continuato a portare avanti al di fuori della coscienza e che è andato a influenzare una logica sequenziale rigida, fornendo una soluzione diversa al problema preso in esame: le donne sono più intuitive dell’uomo grazie alle maggiori connessioni tra i due emisferi.

Più fantasiosa. Sa farsi guidare dalle emozioni

C'è un’altra area del cervello nella donna che appare più grande e più attiva rispetto a quella dell’uomo, oltre al corpo calloso. Parliamo di una zona della corteccia frontale dorsolaterale, nei lobi frontali, che presiede alla programmazione e valutazione delle procedure e delle decisioni per raggiungere uno scopo, ai processi di memoria a breve termine. Nella donna questa zona ha uno spessore maggiore, non solo, ma è anche collegata con le cosiddette aree “limbiche”. Le aree limbiche sono quelle zone che presiedono alla emotività e che sempre si attivano più intensamente nella donna, a parità di stimoli. Nelle donne quindi il processo decisionale è più influenzato emotivamente rispetto agli uomini. Secondo Pancheri si possono seguire due strade diverse quando si tratta di prendere delle decisioni importanti: fare dei ragionamenti basati sulla logica, scegliendo le opzioni che presentano maggiori probabilità di successo, oppure introdurre fattori di tipo emozionale che modificano la valutazione delle alternative e che possono far scegliere opzioni all'apparenza, ma solo all'apparenza, meno vantaggiose. Con questo meccanismo influenzato dalle emozioni si possono fare delle scelte vincenti che altri non farebbero mai. Seguendo una logica maschile, che usa ragionamenti sequenziali, con una rigida valutazione dei rischi, si possono rifiutare delle opzioni solo perché sarebbero perdenti secondo una logica probabilistica, mentre nella realtà sarebbero vincenti. Secondo l’esperto, una donna, invece, sulla base di un feeling emozionale, può percepire delle variabili non esattamente quantificabili e prendere decisioni più vincenti e corrette. Una donna con un equilibrio emozionale normale può sicuramente prendere decisioni importanti con più probabilità di successo di un uomo, per le influenze del ragionamento parallelo e per quelle emotive. Ciò può costituire un rischio se l’emotività è eccessiva, magari per ragioni patologiche o meno.

Secondo gli esperti la donna è avvantaggiata di fronte a situazioni complesse, perché il cervello femminile è meno “rigido” e quindi è portato ad analizzare uno spettro più ampio di varianti pur disponendo degli stessi schemi sequenziali logici di ragionamento dell'uomo. L'attuazione ed esecuzione di schemi di ragionamento standard, abituali e consolidati è più rapida negli uomini, probabilmente. Secondo Pancheri, se deve prendere una decisione, il cervello maschile tende a negare eventuali variabili, ad escluderle, ed è quindi avvantaggiato in situazioni semplici e schematiche.

Più reattiva. La sua materia grigia è maggiore

Gli emisferi della donna sono più irrorati di quelli di un uomo, a parità di stimoli: lo ha evidenziato la PET (tomografia ad emissione di positroni). Secondo Pancheri il cervello femminile è più completo, raffinato, più sofisticato di quello maschile. E' come una macchina altamente sofisticata mentre quello dell’uomo si può paragonare a un trattore. Servono entrambi ma hanno meccanismi e funzioni molto diversi. Il cervello femminile ha anche una maggiore quantità di materia grigia rispetto a quello maschile che contiene invece più sostanza bianca, in base a studi pubblicati sul "Journal of neuroscience". Dice Alberto Oliverio, direttore dell’Istituto di psicobiologia del CNR, che ciò avviene perchè nel cervello femminile le cellule sono “impacchettate” in uno spazio minore. Il numero totale delle cellule presenti nel cervello maschile e femminile rispettivamente è lo stesso, ma in quello maschile le cellule sono più “diluite” nello spazio alzandone il peso di un 10-15% in più. Tale peso maggiore del cervello maschile, che va anche relazionato alla statura e alla massa corporea, è dovuto quindi ad un maggior materiale di sostegno delle cellule nervose. Queste differenze cellulari non influiscono sull’intelligenza”.

Atteggiamenti opposti anche nell’amore. Un partner ben scelto. Sono le signore a fare una selezione oculata

I programmi riproduttivi dei due sessi dipendono dalle diverse intelligenze di maschi e femmine. Questi programmi riguardano aspetti quali il meccanismo di scelta del partner, il desiderio di miglioramento e conservazione della specie, il diverso legame con i figli. Il patrimonio genetico della donna è contenuto nelle uova ed è limitato numericamente; l’uomo invece può anche permettersi di sprecarlo perchè ne ha in abbondanza. Ne consegue che una donna seguirà nella scelta di un partner un albero decisionale complesso, anche se non ha intenzione di avere un figlio. Questo processo decisionale, in gran parte inconscio, è condizionato da milioni di anni di evoluzione, mirati ad assicurare ad ogni suo uovo una fecondazione tale che assicuri al figlio il miglior patrimonio genetico possibile. Questo la porterà ad escludere o scegliere un uomo. Non si tratta di un calcolo da parte della donna, perché si parla di comportamenti inconsci che mirano alla protezione della prole ed al miglioramento della specie. Tali meccanismi vengono messi in atto anche nella scelta di un partner per una sola notte, occasionale. Sempre secondo Pancheri, l’uomo può “sprecare” senza problemi un patrimonio più ricco. Tutto il processo di scelta del partner è più semplice. Si basa quasi esclusivamente sui caratteri sessuali secondari, esteriori, per scegliere una donna piuttosto che un’altra. L’attrazione per l’uomo è questa. Prima o poi trova la donna giusta. Però chi sceglie veramente è la donna; la scelta che fa il maschio non è precisa nè oculata. Anche il legame biologico che si instaura tra madre e figlio dipende da caratteri che sono presenti nel cervello femminile e non in quello maschile. Durante il parto e l’allattamento viene rilasciata una sostanza, l’ossitocina, che dà un imprinting al cervello che dura tutta la vita – spiega lo psichiatra. Alla base dei meccanismi di protezione dei figli e di conseguenza dei comportamenti aggressivi delle mamme per difenderli dalle minacce c'è questa sostanza. Non esiste questo condizionamento nell’uomo e l’interesse per il figlio inizia solo quando il bambino è in grado di interagire con lui.

Conferme della Sociologia moderna

La società nella sua realtà quotidiana costruttiva, riproduttiva, femminile, non certamente nelle guerre e in tanti altri aspetti distruttivi, per la sua stessa sopravvivenza si muove come se a prevalere fosse il cervello femminile. Da Il senso pratico, Armando Roma 2005, di Pierre Bordieu, una delle figure più rilevanti della sociologia moderna: Le azioni sociali "...sono azioni ragionevoli senza essere il prodotto di un disegno ragionato o di un calcolo razionale; abitate da una specie di finalità oggettiva senza essere consapevolmente organizzate rispetto ad un fine esplicito; coerenti senza alcuna intenzione di coerenza; adeguate al futuro senza essere il prodotto di un piano o di una strategia.". (capitolo 3:Strutture, habitus, pratiche)

Nota di ortosociale.org

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Si può fare l'ipotesi inquietante che negli ultimi 5000 anni abbia prevalso, nella costruzione sociale della storia dell'intera umanità, fatta di imperi, guerre, conquiste, capitalismo, il cervello maschile come qui viene descritto. Quello lateralizzato, dicotomico, aggressivo, semplificatore, sostanzialmente violento e parziale. Questa potrebbe essere una spiegazione orrida, nel senso che lascia poche speranze, ma efficace, dell'impasse drammatica in cui si trova l'umanità di questo inizio di millennio.

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