Cinema10

Da Ortosociale.

Hollywood e Platone

Considerazioni dall'intervista a Francis Ford Coppola nel backstage del suo film "The Conversation" (1974). Il cinema in realtà è un luogo buio, un antro illuminato da un raggio di luce che proietta ombre (+ la colonna sonora). È la caverna di Platone, eminente filosofo che sostiene in modo erroneo, e fatale per l'igiene mentale della specie umana, che ci sia un osservatore prigioniero e incatenato (non si spiega chi lo abbia incatenato, cosa che per un prigioniero e per un filosofo potrebbe essere di importanza vitale) e una realtà esterna fatta di gente che passa e che viene "proiettata" all'interno della caverna, dove il prigioniero può assistere GRATIS alla proiezione, ma solo girando la schiena (una posizione pericolosa nel rapporto OSSERVATORE/REALTÀ). Alcuni socio-ricercatori postmoderni ripropongono in tutto il loro splendore nuove teorie della scuola di Francoforte che superano il vecchio approccio plato-kantiano liberando il prigioniero della caverna in uno spazio pubblico dove il regista della proiezione, i carovanieri, alcuni dei quali veri professionisti altri come attori pagati, nonchè i passeggeri di un volo Ryanair disperso per riduzione dei costi, si ritrovano a dialogare intorno ad un piatto di polenta, baccalà, radicchio. A metà pranzo avviene una zuffa per una futile questione sulle derivazioni interculturali del baccalà, sedata dalla terribile prof.ssa Occhialini. Dopo una serena disanima della situazione il gruppo organizzato CINEROUND scopre un complotto durato millenni, iniziato con Platone e tutta la filosofia occidentale Mainstream, passato per i fratelli LUMIERE (gli ILLUMINATI), complotto che ha la sua ragione finale nella dominazione virtuale del mondo oscuro di HOLLYWOOD. Messagggio in codice: THE LAST TYCOON.

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