Economia18

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m (Il nuovo ciclo economico di creazione e distruzione di bolle finanziarie)
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==Il nuovo ciclo economico di creazione e distruzione di bolle finanziarie==
==Il nuovo ciclo economico di creazione e distruzione di bolle finanziarie==
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Siamo dentro un sistema economico di bolle speculative sempre più grandi che scoppiano necessariamente ma in momenti non prevedibili; sono i SISTEMI ALLA PONZI. Tratto da LE SCIENZE, n.552, Agosto 2014, l'articolo di Kaushik Basu, senior vice-president e chief economist della Banca Mondiale nonchè professore di economia alla Cornell University, a pag.78. Per capire i Sistemi alla Ponzi basta scorrere brevemente [http://it.wikipedia.org/wiki/Bernard_Madoff la storia di Bernard Madoff], broker finanziario di New York, ex-presidente del NASDAQ, condannato a 150 anni di galera per un ammanco pari a 50 miliardi di dollari nel 2008, proprio al culmine dell'uragano che ha sconvolto i mercati. La truffa consiste nel "rubare a Pietro per dare a Paolo", cioè farsi dare prima un prestito da Paolo pagandolo poi con un altro prestito preso da Pietro, e così via a scalare costruendo una struttura piramidale i cui strati inferiori, più estesi, alimentano quelli superiori, più ridotti. Una pratica difusa di questo tipo è il "loan juggling" (fare il giocoliere tra i debiti). Un'altra è la vendita di Stck Option ai propri dipendenti/manager. La spiegazione del meccanismo viene fatta in parte con una analisi scientifica della struttura matematica sottostante e in parte con la conoscenza della psicologia del truffatore e del truffato tramite la "economia comportamentale". Le modalità con cui crescono e scoppiano le bolle finanziarie ricordano questo genere di truffe. Gli investitori e i broker cadono in una specie di follia collettiva che solo il meccanismo della <font color="blue">'''''induzione retrograda'''''</font> potrebbe evitare (se tutti sapessero che il crollo del sistema è inevitabile la speculazione non potrebbe decollare). La forza dello schema Ponzi però è che non si può prevedere il momento in cui il meccanismo si spezza e si verifica il crollo. Questa incapacità di prevedere il momento del crollo, cioè il momento in cui crolla la generale fiducia nell'aumento dei prezii dei propri titoli, come nel 1929, è dovuta ai meccanismi di psicologia economica collettiva che hanno tempi che variano da caso a caso. Ad alimentare il processo è una fiducia collettiva o una generale aspettativa di crescita del valore economico di un certo bene. In altre parole è fondamentale il meccanismo di crescita. Senza crescita si ha il crollo veloce delle aspettative, le vendite di stock di titoli, la caduta dei valori dei titoli, il fallimento delle banche di investimento e delle banche tout cour. I maggiori investitori sono infatti enti istituzionali, governi, banche, imprese private che investono in borsa anzichè in ricerca, innovazione, sviluppo tecnologico, qualità dell'ambiente e della vita umana. <font color="red">'''Non è la cattiva volontà di un singolo, o di uno speculatore alla Bernard Madoff, ad innescare questo processo ma le normali forze di mercato'''</font>. Robert J.Shiller della Yale University, ha parlato di "una truffa alla Ponzi" di origine naturale. Un meccanismo psicologico operante nella sfera politica è "troppo grossi per fallire". Secondo questo schema i governi, soprattutto nei paesi industrializzati,  salvano Banche, Fondi di investimento, Grandi Aziende (ad es. la General Motors, in piena bancarotta), che sono sul punto di fallire. Vedi caso Parmalat in Italia. Questa ''politica'' dei salvataggi, pur animata dalle migliori intenzioni (ma a volte da cattive intenzioni ben mascherate) esaspera la crisi, dando ai capi della finanza la certezza che si terranno i profitti per sè scaricando le perdite sui contribuenti. L'articolo di Kaushik Basu conclude in modo pessimistico: "ad ogni nuova regolamentazione risponderanno nuovi prodotti finanziari astutamente concepiti per separare le persone dal loro denaro". Ma il pessimismo di K.Basu riguarda l'intera ortodossia economica, che non riconosce la irrazionalità di questi comporatmenti singoli e collettivi, nonstante esperiemnti di laboratorio e la nascita di una sotto-disciplina come la "economia comportamentale".
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Siamo dentro un sistema economico di bolle speculative sempre più grandi che scoppiano necessariamente ma in momenti non prevedibili; sono i SISTEMI ALLA PONZI. Tratto da LE SCIENZE, n.552, Agosto 2014, l'articolo di Kaushik Basu, senior vice-president e chief economist della Banca Mondiale nonchè professore di economia alla Cornell University, a pag.78. Per capire i Sistemi alla Ponzi basta scorrere brevemente [http://it.wikipedia.org/wiki/Bernard_Madoff la storia di Bernard Madoff], broker finanziario di New York, ex-presidente del NASDAQ, condannato a 150 anni di galera per un ammanco pari a 50 miliardi di dollari nel 2008, proprio al culmine dell'uragano che ha sconvolto i mercati. La truffa consiste nel "rubare a Pietro per dare a Paolo", cioè farsi dare prima un prestito da Paolo pagandolo poi con un altro prestito preso da Pietro, e così via a scalare costruendo una struttura piramidale i cui strati inferiori, più estesi, alimentano quelli superiori, più ridotti. Una pratica difusa di questo tipo è il "loan juggling" (fare il giocoliere tra i debiti). Un'altra è la vendita di Stck Option ai propri dipendenti/manager. La spiegazione del meccanismo viene fatta in parte con una analisi scientifica della struttura matematica sottostante e in parte con la conoscenza della psicologia del truffatore e del truffato tramite la "economia comportamentale". Le modalità con cui crescono e scoppiano le bolle finanziarie ricordano questo genere di truffe. Gli investitori e i broker cadono in una specie di follia collettiva che solo il meccanismo della <font color="blue">'''''induzione retrograda'''''</font> potrebbe evitare (se tutti sapessero che il crollo del sistema è inevitabile la speculazione non potrebbe decollare). La forza dello schema Ponzi però è che non si può prevedere il momento in cui il meccanismo si spezza e si verifica il crollo. Questa incapacità di prevedere il momento del crollo, cioè il momento in cui crolla la generale fiducia nell'aumento dei prezii dei propri titoli, come nel 1929, è dovuta ai meccanismi di psicologia economica collettiva che hanno tempi che variano da caso a caso. Ad alimentare il processo è una fiducia collettiva o una generale aspettativa di crescita del valore economico di un certo bene. In altre parole è fondamentale il meccanismo di crescita. Senza crescita si ha il crollo veloce delle aspettative, le vendite di stock di titoli, la caduta dei valori dei titoli, il fallimento delle banche di investimento e delle banche tout cour. I maggiori investitori sono infatti enti istituzionali, governi, banche, imprese private che investono in borsa anzichè in ricerca, innovazione, sviluppo tecnologico, qualità dell'ambiente e della vita umana. <font color="red">'''Non è la cattiva volontà di un singolo, o di uno speculatore alla Bernard Madoff, ad innescare questo processo ma le normali forze di mercato'''</font>. Robert J.Shiller della Yale University, ha parlato di "una truffa alla Ponzi" di origine naturale. Un meccanismo psicologico operante nella sfera politica è "troppo grossi per fallire". Secondo questo schema i governi, soprattutto nei paesi industrializzati,  salvano Banche, Fondi di investimento, Grandi Aziende (ad es. la General Motors, in piena bancarotta), che sono sul punto di fallire. Vedi caso Parmalat in Italia. Questa ''politica'' dei salvataggi, pur animata dalle migliori intenzioni (ma a volte da cattive intenzioni ben mascherate) esaspera la crisi, dando ai capi della finanza la certezza che si terranno i profitti per sè scaricando le perdite sui contribuenti. Questo atteggiamento dei governi, degli speculatori, degli investitori ha avuto un ruolo determinante nella crisi finanziaria globale. L'articolo di Kaushik Basu conclude in modo pessimistico: "ad ogni nuova regolamentazione risponderanno nuovi prodotti finanziari astutamente concepiti per separare le persone dal loro denaro". Ma il pessimismo di K.Basu riguarda l'intera ortodossia economica, che non riconosce la irrazionalità di questi comporatmenti singoli e collettivi, nonstante esperiemnti di laboratorio e la nascita di una sotto-disciplina come la "economia comportamentale".

Versione delle 07:49, 9 ago 2014

Il nuovo ciclo economico di creazione e distruzione di bolle finanziarie

Siamo dentro un sistema economico di bolle speculative sempre più grandi che scoppiano necessariamente ma in momenti non prevedibili; sono i SISTEMI ALLA PONZI. Tratto da LE SCIENZE, n.552, Agosto 2014, l'articolo di Kaushik Basu, senior vice-president e chief economist della Banca Mondiale nonchè professore di economia alla Cornell University, a pag.78. Per capire i Sistemi alla Ponzi basta scorrere brevemente la storia di Bernard Madoff, broker finanziario di New York, ex-presidente del NASDAQ, condannato a 150 anni di galera per un ammanco pari a 50 miliardi di dollari nel 2008, proprio al culmine dell'uragano che ha sconvolto i mercati. La truffa consiste nel "rubare a Pietro per dare a Paolo", cioè farsi dare prima un prestito da Paolo pagandolo poi con un altro prestito preso da Pietro, e così via a scalare costruendo una struttura piramidale i cui strati inferiori, più estesi, alimentano quelli superiori, più ridotti. Una pratica difusa di questo tipo è il "loan juggling" (fare il giocoliere tra i debiti). Un'altra è la vendita di Stck Option ai propri dipendenti/manager. La spiegazione del meccanismo viene fatta in parte con una analisi scientifica della struttura matematica sottostante e in parte con la conoscenza della psicologia del truffatore e del truffato tramite la "economia comportamentale". Le modalità con cui crescono e scoppiano le bolle finanziarie ricordano questo genere di truffe. Gli investitori e i broker cadono in una specie di follia collettiva che solo il meccanismo della induzione retrograda potrebbe evitare (se tutti sapessero che il crollo del sistema è inevitabile la speculazione non potrebbe decollare). La forza dello schema Ponzi però è che non si può prevedere il momento in cui il meccanismo si spezza e si verifica il crollo. Questa incapacità di prevedere il momento del crollo, cioè il momento in cui crolla la generale fiducia nell'aumento dei prezii dei propri titoli, come nel 1929, è dovuta ai meccanismi di psicologia economica collettiva che hanno tempi che variano da caso a caso. Ad alimentare il processo è una fiducia collettiva o una generale aspettativa di crescita del valore economico di un certo bene. In altre parole è fondamentale il meccanismo di crescita. Senza crescita si ha il crollo veloce delle aspettative, le vendite di stock di titoli, la caduta dei valori dei titoli, il fallimento delle banche di investimento e delle banche tout cour. I maggiori investitori sono infatti enti istituzionali, governi, banche, imprese private che investono in borsa anzichè in ricerca, innovazione, sviluppo tecnologico, qualità dell'ambiente e della vita umana. Non è la cattiva volontà di un singolo, o di uno speculatore alla Bernard Madoff, ad innescare questo processo ma le normali forze di mercato. Robert J.Shiller della Yale University, ha parlato di "una truffa alla Ponzi" di origine naturale. Un meccanismo psicologico operante nella sfera politica è "troppo grossi per fallire". Secondo questo schema i governi, soprattutto nei paesi industrializzati, salvano Banche, Fondi di investimento, Grandi Aziende (ad es. la General Motors, in piena bancarotta), che sono sul punto di fallire. Vedi caso Parmalat in Italia. Questa politica dei salvataggi, pur animata dalle migliori intenzioni (ma a volte da cattive intenzioni ben mascherate) esaspera la crisi, dando ai capi della finanza la certezza che si terranno i profitti per sè scaricando le perdite sui contribuenti. Questo atteggiamento dei governi, degli speculatori, degli investitori ha avuto un ruolo determinante nella crisi finanziaria globale. L'articolo di Kaushik Basu conclude in modo pessimistico: "ad ogni nuova regolamentazione risponderanno nuovi prodotti finanziari astutamente concepiti per separare le persone dal loro denaro". Ma il pessimismo di K.Basu riguarda l'intera ortodossia economica, che non riconosce la irrazionalità di questi comporatmenti singoli e collettivi, nonstante esperiemnti di laboratorio e la nascita di una sotto-disciplina come la "economia comportamentale".

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