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Da Ortosociale.

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*12 giugno 2010 - Londra - Tensione tra i governi USA e UK a causa della marea nera in cui è implicata la BP, compagnia ''inglese''? Johnson ha detto: "La retorica anti-britannica che pare permeare in questi giorni gli Usa mi preoccupa seriamente. Questa faccenda inizia ad assumere i contorni di un problema nazionale dal momento che una grande compagnia britannica viene presa costantemente d'assalto a livello internazionale".
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http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/06/12/visualizza_new.html_1821709201.html
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NEW YORK - Giù le mani da Bp: osando quel che nessun altro politico americano ha osato dire dopo il disastro della marea nera nel Golfo del Messico, il sindaco di New York Michael Bloomberg ha difeso l'amministratore delegato della multinazionale del greggio Tony Hayward affermando che "non è stato lui che ha fatto esplodere quel pozzo".
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La difesa di Bloomberg di una società e del suo capo che sono diventati la bestia nera dell'opinione pubblica americana per il peggior disastro ambientale della storia degli Stati Uniti è in linea con altre posizioni prese in passato dal miliardario prestato alla politica.
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"Il capo di Bp non è sceso sotto il mare e non ha fatto esplodere quel pozzo. E oltretutto, se vogliamo aggiustarlo, loro sono i soli che hanno la tecnologia e l'esperienza per farlo, dunque aspettiamo a assegnare la colpa", ha detto Bloomberg in una intervista alla radio. Le dichiarazioni concilianti del sindaco di New York vanno incontro a quelle del suo collega di Londra, Boris Johnson, secondo cui Bp ha già pagato un prezzo "molto, molto alto" per quanto accaduto nel Golfo del Messico e l'intero incidente inizia a compromettere seriamente l'immagine della Gran Bretagna negli Stati Uniti.
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"Io credo - ha detto Johnson - che ci sia qualcosa di veramente preoccupante nelle retorica anti-britannica che pare permeare in questi giorni gli Usa. Penso inoltre che quando una grande compagnia britannica inizia ad essere costantemente presa d'assalto a livello internazionale la faccenda inizi ad assumere i contorni del problema nazionale".
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*7 giugno 2010 - Secondo il Washington Post il costo totale del disastro ecologico del Golfo del Messico si aggira a circa 25,8 miliardi di euro, pari alla manovra finanziaria di Tremonti. Il calcolo è stato fatto dagli analisti di Credit Suisse pubblicati oggi in prima pagina sul WP. I costi sono così ripartiti, in milioni di dollari:
*7 giugno 2010 - Secondo il Washington Post il costo totale del disastro ecologico del Golfo del Messico si aggira a circa 25,8 miliardi di euro, pari alla manovra finanziaria di Tremonti. Il calcolo è stato fatto dagli analisti di Credit Suisse pubblicati oggi in prima pagina sul WP. I costi sono così ripartiti, in milioni di dollari:
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Versione delle 07:55, 12 giu 2010

  • 12 giugno 2010 - Londra - Tensione tra i governi USA e UK a causa della marea nera in cui è implicata la BP, compagnia inglese? Johnson ha detto: "La retorica anti-britannica che pare permeare in questi giorni gli Usa mi preoccupa seriamente. Questa faccenda inizia ad assumere i contorni di un problema nazionale dal momento che una grande compagnia britannica viene presa costantemente d'assalto a livello internazionale".
  • 7 giugno 2010 - Secondo il Washington Post il costo totale del disastro ecologico del Golfo del Messico si aggira a circa 25,8 miliardi di euro, pari alla manovra finanziaria di Tremonti. Il calcolo è stato fatto dagli analisti di Credit Suisse pubblicati oggi in prima pagina sul WP. I costi sono così ripartiti, in milioni di dollari:
  1. 990 milioni le operazioni di chiusura del buco
  2. dagli 11 ai 17 miliardi per le successive spese di pulitura del Golfo
  3. 14 miliardi per risarcire i danni enormi della marea nera alla pesca ed al turismo
  4. totale: dai 26 ai 33 miliardi di dollari circa
  • 30 maggio 2010 - La marea nera nel Golfo del Messico "é verosimilmente la peggior catastrofe ecologica degli Stati Uniti": lo ha detto, al talk show della Nbc 'Meet The Press', Carol Browner, responsabile della Casa Bianca per l'ambiente. Crescono le polemiche in Lousiana perche' le autorita' locali, smentite da Bp, sostengono che la BP, la multinazionale del petrolio, ha organizzato soccorsi da operetta in occasione della visita di Obama su una spiaggia di Grand Isle. Il Dipartimento della Giustizia americano ha mosso i primi passi verso un'azione penale contro Bp per i comportamenti prima e dopo il disastro. Con la marea nera sembra vacillare la fiducia degli americani nella scienza, un fiducia quasi cieca finora. Andrew Kohut del Pew Research Center ritiene che un numero crescente di americani stia cambiando idea sulla scienza e ritenga che non sia più vera la credenza che "qualunque cosa succeda troveremo una soluzione".
  • 1 maggio 2010 - Luisiana. L'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon che estrae petrolio per la BP (British Petroleum) al largo delle coste della Luisiana si rivela un disastro ecologico peggiore di quello causato dalla famigerata petroliera Exxon Valdez che nel 1989 scaricò in mare 40 mila tonnellate di greggio contaminando 1.600 chilometri di costa e scatenando 38 mila azioni legali. Sono 200.000 i litri di greggio emessi ogni giorno dalle falle sottomarine in Luisiana. Bob Kennedy Jr, figlio di Rfk (Robert Fitzgerald Kennedy), si occupa da anni di difesa della natura tramite l'organizzazione ecologista Waterkeeper Alliance. Come avvocato specializzato in questioni ambientali rappresenta alcuni pescatori della Louisiana che chiedono già milioni di dollari di risarcimento danni alle aziende responsabili dell'incidente. Ha criticato il presidente Obama sostenendo che: "Il governo è responsabile perché non ha fatto nulla sul fronte della sicurezza, comportandosi come George Bush. I danni provocati dallo scoppio della piattaforma petrolifera offshore sono gravissimi. Non si è agito in modo adeguato sul fronte del controllo e delle regole. Durante la presidenza Bush sono state accontentate le lobby dei petrolieri con la cancellazione di ogni norma che garantisse la sicurezza. In Europa invece ci sono delle procedure che da noi non esistono. L'attuale governo non ha fatto nulla per cambiare strada". D'altra parte il presidente Obama ha annunciato di aver chiesto a Ken Salazar, ministro dell'Interno, di far rapporto entro 30 giorni sulle tecnologie e le precauzioni da prendere per evitare il ripetersi di incidenti come questi. La Casa Bianca ha congelato nel frattempo i piani di nuove esplorazioni offshore mentre la Bp, responsabile del disastro perché era suo il petrolio del pozzo esploso, ha dichiarato: "Non metteremo ostacoli".

Nota di ortosociale.org

Nota di ortosociale.org

Dice la BP: "Non metteremo ostacoli". Bontà loro!

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