Discussione:Sociologia69

Da Ortosociale.

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Grazia Rizzato

Perché quando vedo scritta la parola religione, mi sento male?Oh, Remo, non è un attacco a te, anzi. In effetti ci rassicuri con una maggiore conoscenza dell'Islam e della sua dottrina, tuttavia non posso fare a meno di pensare quanti danni ha fatto la religione...so di essere monotona. Anche la rassicurazione che la vita continua oltre, nelle forme in cui ci è stata insegnata, mi rattrista. Per quale motivo abbiamo bisogno di pensare di continuare a vivere una vita che...un granchè non è? Certo, dall'altra parte c'è la perfezione, tuttavia un sano ateismo mi piace moltissimo. Non scandalizzatevi. metterò in Fb quanto hai scritto: va bene che la gente rifletta e conosca. io sono irrecuperabile: sono felice di conoscere, riflettere e arrivare sempre alle stesse conclusioni. Restiamo nell'aria, nel vento, nelle idee, in quanto abbiamo lavorato per realizzare qualcosa, nel ricordo e chi più ne ha più ne metta. Abbracci.

Remo Ronchitelli

Concordo con Grazia. Parliamo delle Religioni storiche, comprese le filosofie trascendenti (Platone) o trascendentali (Kant). L'unica garanzia che non facciano danni planetari, è quello che propone Grazia, un sano ateismo metodologico. È molto interessante nel mio post il "Riformismo Buddista" che, a Ceylon, pur essendo una religione non-teista ed avendo come scopo primario la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni e l'uscita nel Nirvana, ha massacrato i Tamil a Ceylon ed ha finito con l'assomigliare a quel puritanesimo che ha costruito il capitalismo e la Monsanto (OGM). Dunque Grazia vede confermate le sue più pessimistiche previsioni sulle religioni.

Grazia Rizzato

La religione giustifica qualunque cosa, "pultroppo", come diceva il simpaticissimo imbianchino di amici. Vedete, pensandoci, credo che arrivi persino a giustificare la pedofilia perché, in fondo, il prete non si avvicina a una donna. Vuoi mettere? Anche se Qualcuno aveva detto che è meglio ,legarsi una pietra al collo e annegarsi piuttosto che dare scandalo a un bambino/a, tuttavia il peccato più grande è quello legato al femminile. Abbiamo bisogno di una madre Vergine e tutto nei secoli si è sviluppato soprattutto, anche se non solo, intorno al peccato della carne...con le donneS se mai avrò il tempo per farlo, prenderò in mano (vorrei poter dire che riprenderò in mano), perché c'è tabula rasa nella mia mente la filosofia orientale, ma non solo. Ora mi manca il tempo, la quiete. Mi sento depressa.

Laura Ghianda

Propone questo pezzo di una intervista a Vittorio Marchi: ""Domanda:...essere in un Tutto universale unico. Perché questo concetto è così difficile da accettare? Risposta:Semplice. Perché da millenni l’ umanità è stata educata dalle varie Religioni del mondo, attraverso riti e cerimoniali vari, a credere all’esistenza di un Creatore e di un Creato. A parlare di un Dio Formale (in maniera antropomorfica) anziché di una Divinità Informale, come stato di Coscienza Cosmica. In questo modo la “Teologia morale” ha potuto tenere in scacco l’ individuo, parlandogli di Giudizi universali, di condanne e di Peccato Originale, da cui poi egli si è sentito oppresso in maniera punitiva per le sue miserevoli “colpe”. Riscattarsene oggi, con un DNA così preformato, è quasi un’ impresa disperata. Da sempre il fatto che la materia sia intessuta in un modo così straordinariamente perfetto, fino a manifestare una intelligenza del più alto livello ed in modo così stupefacente, ha finito per implicare nella mente degli uomini la presenza nel mondo di un “Grande Progettista” geniale, di un “Grande Orologiaio” distaccato, di un “Grande Orchestratore” esterno, di un “Grande Architetto” costruttore, di un “Grande Regista”, direttore dell’Universo. E ciò ha continuato ad avvenire, nonostante la ricerca abbia ormai dimostrato largamente che tutti i sistemi viventi (dato che neanche un atomo è materia inerte) abbiano mostrato un grado di assemblarsi da soli veramente strabiliante, a seguito di una trasformazione “auto-organizzata” o “auto-arrangiata”che lascia sbalorditi. Il concetto è difficile da accettare perché sfida il programma subdolo di una cultura millenaria che lo ha spacciato per la nozione più eretica e blasfema che si possa immaginare. E poi perché in quella dualità si annida il business dell’ intermediazione, il più scandaloso affare di tutti i secoli. Un affare che è la madre di tutte le atrocità compiute dall’ umanità, perché toglie dignità a qualsiasi cosa creduta altro da noi stessi e al nostro stesso simile. Quando invece siamo un “Singolo Organismo” o Campo di Coscienza Universale, Un Intatto interamente intelligente."". Tratto da:

Remo Ronchitelli

L'auto-organizzazione del Vivente si può tradurre in auto-organizzazione della società umana. Brava Laura Ghianda. È questo il passaggio necessario. Distruggere come dici il "Business dell'intermediazione" con gli innumerevoli "vicari del tutto" che si combattono tra loro in guerre atroci (ad esempio il Vicario unico di Dio, che poi è il papa, oppure tutti i vari intermediari religiosi tra noi e la divinità). Credo che questo sia il nodo centrale del dramma che stiamo vivendo. Oggi questa Gerarchia è in Crisi. Vado sul pratico (cioè sul "sociale"). L'articolo di Marchini ad un certo punto dice "Domanda: Ci sono stati o ci sono ancora individui o organizzazioni che in modo cosciente hanno operato affinché l’Uno apparisse come Due e tale apparente separazione fosse percepita come realtà? Risposta: Di queste ce n’è una miriade, laiche e religiose. Ma ce n’è una di vertice su tutte, cui tutte fanno capo: il “New Global Order”. Tuttavia per l’ approfondimento e l’analisi di questa enorme e micidiale struttura dominante, per la cui trattazione completa ci vorrebbe uno spazio a parte, è bene rimandare qui alla lettura dei libri La Scienza dell’ Uno e Mirjel, il Meraviglioso Uno, entrambi testi del Gruppo Editoriale Macroedizioni, che ne fanno ampio riferimento." E' il famigerato NGO con tutto quello che ci sta dietro. Ma ci sono forze potenti che lo contrastano. È stato organizzato a Padova un convegno sulla Auto-Organizzazione che ha avuto grande successo nel senso che è evidente che va incontro alle esigenze di liberazione-espansione-sopravvivenza di chi è ancora "vivo". Un manuale sulla "Auto-Organizzazione" è firmato dall'attuale rettore della Univ. di Udine A.F. De Toni. Qui trovate un pò di documentazione:

--Remo Ronchitelli 20:39, 22 apr 2016 (UTC)

Remo Ronchitelli

Grazie a Laura Ghianda, Ludmila Nachtigal, Grazia Rizzato ho visto la possibilità di collegare in modo concreto, reale, "vivente", la spiritualità "orientale" mistica e la conoscenza scientifica "occidentale". Quella occidentale NON è la tradizione platonico-aristotelica che si è appropriata, deformandola, della creazione del pensiero empirico-razionale delle scuole presocratiche greche (Mileto ad esempio), ovvero del pensiero dei "filosofi della natura". Il collegamento tra le due "esperienze" umane è semplice. La tradizione mistica della spiritualità orientale (vedi tra gli altri il Buddha, ma non solo) è una ricerca "individuale" dell'unificazione con l'UNO, come lo chiama propriamente Marco. Quella scientifica è invece una ricerca "collettiva", dove l'"esperimento" e la "dimostrazione" (far vedere al "demos", cioè al "popolo") è il modo per rendere bene comune l'esperienza vissuta. In questo secondo modo si crea un "linguaggio", necessariamente comune, per "descrivere" l'esperienza vissuta. Un linguaggio ceh in origine era "matematico" ma che sta diventando bio-chimico-processuale (con le neuroscienze). Per fare un esempio recente: il Dalai Lama ha offerto ai neuroscienziati l'esperienza di meditazione dei monaci tibetani. È un buon esempio di sinergia, come auspicato a suo tempo da Fritjof Capra nel "Tao della Fisica", e poi ancora nel più recente "Vita e Natura - Un approccio Sistemico", con P.Luigi Luisi, Aboca Editore. Da notare che il lamaismo tibetano è in parte buddista, ma in gran parte risale alla tradizione magico sciamnica Bon, che si perde nella notte dei tempi del Paleolitico, quando il rapporto con la Natura-Uno era quasi diretto. Di seguito i miei post sul tema:

Dice Vittorio Marchi: "Domanda:Nel suo percorso quali sono stati i suoi Maestri ed i suoi principali punti di riferimento? Risposta:Il maestro è stato un libro, a lungo cercato, e poi il suo autore, grande amico di Enrico Fermi, che ha pensato bene di passarmi il “testimone”. Il punto di riferimento è stata la “caduta del mito di Dio e della Creazione”, determinata dal punto di incontro tra il misticismo orientale e la fisica quantistica. Finché la fisica non è scesa nei meandri del mondo subatomico, non è stato possibile comprendere le Sacre Scritture, ed in particolare quelle dei testi himalayani. Quando invece è discesa nelle profondità dell’invisibile, ho scoperto che tempo e spazio perdevano di significato. La verifica mi è stata data dal fatto che il misticismo orientale ha percorso questa strada, partendo dall’invisibile, mentre la scienza occidentale è partito dal grossolano del mondo materiale o visibile per incontrarsi con essa sul piano del “sottile”. A proporre una visione scientifica che "elimina" il tempo e lo spazio (matematicamente) è anche il fisico Carlo Rovelli, specialista riconosciuto della "gravitazione quantistica a loop". Carlo Rovelli è anche "filosofo". A differenza di Kant che vede il tempo e lo spazio come "a-priori" della esperienza sensibile, Carlo Rovelli li definisce "a-posteriori" dell'esperienza sensibile. Carlo Rovelli ha pubblicato vari libri di divulgazione, tra cui uno sul Tempo e lo Spazio. Questi i post di ortosociale in merito:

--Remo Ronchitelli 10:53, 23 apr 2016 (UTC)

Stella del Sud

Socia dell'Associazione LAIMA di Torino, ha pubblicato una recensione del libro "Il Sentiero della Terra" di Starhawk: "È importante fare le scelte giuste e iniziare con piccoli passi per portare il cambiamento ricordando che “è possibile cercare gli interstizi fertili tra i sistemi, quelle linee di confine in cui si generano nicchie e spinte dinamiche”. La Dea prende corpo nel mondo naturale e la scienza, nel suo senso più autentico, è lo studio della natura. La nostra tealogia quindi deve essere tanto mistica quanto empirica. La spiegazione biblica e darwiniana dell’evoluzione non ci soddisfa pienamente, mentre la teoria di Gaia sembra essere più in sintonia con quanto accade nell’universo. La storia di Gaia ci insegna che l’universo è straordinariamente creativo, reattivo e mutevole. A sopravvivere non sono mai le forme di vita più competitive o aggressive ma quelle che collaborano, comunicano e trovano il modo migliore per condividere le cose." Questo l'articolo su LAIMA:

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