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La struttura familiare italiana

Nell'esaminare il problema dell'invecchiamento è centrale il ruolo del rapporto intergenerazionale, cioè l'evoluzione strutturale della famiglia italiana. "La struttura delle famiglie italiane è cambiata: si è ridotto il numero dei componenti, sono diminuite le coppie coniugate con figli e sono aumentate le nuove forme familiari. La famiglia tradizionale non è più il modello prevalente nemmeno nel Mezzogiorno: negli ultimi venti anni le libere unioni sono quadruplicate e la quota di nati da genitori non coniugati si è più che raddoppiata, raggiungendo il livello del 20 per cento. Si esce dalla famiglia più tardi, si assiste ad uno spostamento in avanti di tutte le fasi della vita. La quota di giovani tra i 25 e i 34 anni che vive ancora nella famiglia di origine si è incrementata di quasi 9 punti ed è arrivata a circa il 42 per cento, quella di adulti (tra i 35 e i 44 anni) si è addirittura raddoppiata e ha raggiunto il 7 per cento. L’età media delle madri alla nascita del primo figlio cresce di generazione in generazione" da ISTAT Rapporto Annuale 2012, pag.59.
"Aumentano le famiglie unipersonali e le coppie senza figli. La crescita dei single riguarda gli anziani soli, in genere donne, ma anche giovani e adulti soprattutto single non vedovi – che nell’ultimo ventennio sono quasi raddoppiati, anche in conseguenza dell’aumento delle separazioni e dei divorzi. Le libere unioni sono quadruplicate: più diffuse nel Nord-est, interessano in modo più accentuato coppie composte da soggetti dotati di un titolo di studio più elevato e che lavorano entrambi. Le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili sono la componente che fa registrare gli incrementi più sostenuti, essendo cresciute 8,6 volte rispetto al 1993-1994 (Tavola 2.6)" da ISTAT Rapporto Annuale 2012, pag 68.