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La Francia sta per avere il secondo turno delle sue elezioni presidenziali. I due candidati sono Emmanuel Macron, candidato di En Marche! e, con un po meno di voti al primo turno, Marine LePen, candidata del Front National (FN). Ora, una settimana prima delle elezioni, sembra che Macron vincerà, ma, come abbiamo appreso, nulla è meno sicuro delle previsioni dei sondaggisti e dei politici.
La Francia sta per avere il secondo turno delle sue elezioni presidenziali. I due candidati sono Emmanuel Macron, candidato di En Marche! e, con un po meno di voti al primo turno, Marine LePen, candidata del Front National (FN). Ora, una settimana prima delle elezioni, sembra che Macron vincerà, ma, come abbiamo appreso, nulla è meno sicuro delle previsioni dei sondaggisti e dei politici.
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Questa è stata una campagna con fortissime fluttuazioni, in cui sembrava quasi impossibile prevedere il risultato del primo turno. La ragione principale di ciò era l'enorme numero di persone che non erano sicure di come avrebbero votato. C'erano persone, molte persone, che non erano ancora decise prima di entrare nella cabina elettorale dentro cui avrebbero scelto.
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Questa è stata una campagna con fortissime fluttuazioni, in cui sembrava quasi impossibile prevedere il risultato del primo turno. La ragione principale di ciò era l'enorme numero di persone che non erano sicure di come avrebbero votato. C'erano persone, molte persone, che non avevano ancora deciso prima di entrare nella cabina elettorale dentro cui avrebbero scelto.
Rivediamo gli alti e i bassi. All'inizio della campagna, in molti prevedevano che i due partiti tradizionali di centro-destra e di centro-sinistra, Les Républicains (LR) e Le Parti Socialiste (PS), scegliessero rispettivamente Alain Juppé e Manuel Valls. Ma entrambi furono sorprendentemente eliminati nelle rispettive primarie di destra e di sinistra.
Rivediamo gli alti e i bassi. All'inizio della campagna, in molti prevedevano che i due partiti tradizionali di centro-destra e di centro-sinistra, Les Républicains (LR) e Le Parti Socialiste (PS), scegliessero rispettivamente Alain Juppé e Manuel Valls. Ma entrambi furono sorprendentemente eliminati nelle rispettive primarie di destra e di sinistra.

Versione delle 15:18, 5 mag 2017

Francia: chiunque altro che LePen?

di Immanuel Wallertsein, Commento No. 448, 1 maggio 2017.

La Francia sta per avere il secondo turno delle sue elezioni presidenziali. I due candidati sono Emmanuel Macron, candidato di En Marche! e, con un po meno di voti al primo turno, Marine LePen, candidata del Front National (FN). Ora, una settimana prima delle elezioni, sembra che Macron vincerà, ma, come abbiamo appreso, nulla è meno sicuro delle previsioni dei sondaggisti e dei politici.

Questa è stata una campagna con fortissime fluttuazioni, in cui sembrava quasi impossibile prevedere il risultato del primo turno. La ragione principale di ciò era l'enorme numero di persone che non erano sicure di come avrebbero votato. C'erano persone, molte persone, che non avevano ancora deciso prima di entrare nella cabina elettorale dentro cui avrebbero scelto.

Rivediamo gli alti e i bassi. All'inizio della campagna, in molti prevedevano che i due partiti tradizionali di centro-destra e di centro-sinistra, Les Républicains (LR) e Le Parti Socialiste (PS), scegliessero rispettivamente Alain Juppé e Manuel Valls. Ma entrambi furono sorprendentemente eliminati nelle rispettive primarie di destra e di sinistra.

Invece, Les Républicains (LR) ha scelto un altro candidato per la destra, François Fillon, e Le Parti Socialiste (PS) ha scelto un altro candidato per la sinistra, Benoit Hamon. Le divisioni nei due partiti tradizionali sembravano rafforzare la mano del candidato di estrema destra del Front National (FN). I sondaggi hanno indicato in un primo momento una divisione di elettori a tre vie che ha determinato una situazione poco chiara.

A questo punto, Macron cercò il sostegno come candidato né della sinistra, nè della destra e nemmeno del centro. Si è presentato come uno che potrebbe fermare LePen, sostenere l'Europa e promuovere una politica multiculturale. Le sue azioni cominciavano a salire costantemente, ma anche quelle di Fillon. Fu Le Parti Socialiste (PS) di Hollande che sembrava il più gravemente ferito.

All'improvviso, alcuni scandali inondarono Fillon, accusato di dubbio arricchimento. LePen pure è stata accusata di appropriazione indebita di fondi per finanziare il suo partito. Il supporto di Fillon ha cominciato a sprofondare in modo significativo. Il sostegno a Le Pen sembrava stagnare.

Nel frattempo, sulla sinistra, entrava in scena un dramma diverso. Hamon del PS era in concorrenza con Jean-Luc Mélenchon, candidato della sinistra di La France Insoumise (Francia Non Sottomessa), nel tentativo di riunire i voti di sinistra in modo da sfidare seriamente sia Macron che LePen come due diverse versioni della destra. Mélenchon ha cominciato a trionfare, eclissando Hamon. Hamon nel frattempo era indebolito dalle diserzioni dell'ala destra del PS verso Macron, molto più vicino alle loro proprie opinioni su questioni interne ed esterne.

Fillon ora avviò il contrattacco. Ammise essenzialmente la sua colpa e sostenne poi che gli elettori di LR dovevano sostenerlo comunque o trovarsi senza un candidato. Riuscì a raccogliere il loro sostegno e ad alzarsi di nuovo. Con il ritorno di Fillon e l'aumento di Mélenchon, la settimana avanti il primo turno delle elezioni presidenziali, i sondaggi hanno mostrato una divisione a quattro vie tra Macron, LePen, Fillon e Mélenchon.

Erano tutti abbastanza vicini tra loro, di modo che il risultato era essenzialmente imprevedibile. Adesso bisogna aggiungere gli altri candidati. Hamon è rimasto sulla scheda elettorale con circa il 5% del voto previsto. Philippe Poutou del Nouveau Parti Anticapitaliste (NPA) aveva circa il 2 per cento. Entrambi si impegnarono a sostenere Mélenchon al secondo turno (ma non al primo). C'era un candidato di estrema destra che era anche fortemente anti-LePen, Nicolas Dupont-Aignan. Disse che l'aveva opposta come Gollista (fedele alla politica di Charles De Gaulle). Il suo partito "Debout La France" (Alzati in piedi, Francia) sembrava essere nelle vicinanze del 4-5 per cento.

Nell'ultima settimana avanti il primo turno, visto che sembrava abbastanza probabile che LePen andasse al secondo turno, tutti gli altri spesero ogni loro energia attaccandosi per essere il secondo attore al secondo turno. L'affermazione di Macron che il suo sarebbe stato un voto utile ("voix utile") ha pagato ed egli ha passato il primo turno come vincitore. Egli è stato il vincitore del voto caratterizzato dalla scelta: "chiunque ma non LePen".

Il primo sondaggio dopo le elezioni ha indicato Macron come vincitore al secondo turno con il 61% dei voti. Ciò suggerisce che probabilmente anche Mélenchon avrebbe potuto battere LePen, pur con un margine inferiore. Ora ci chiediamo chi cambierà il proprio voto e in quale direzione e chi semplicemente si asterrà.

Gli elettori di Les Républicains (LR) si rivolgono in gran parte a Macron, incoraggiati dai leader di tutte le fazioni. Gli elettori di Hamon e Poutou sembrano scegliere Macron, ma in percentuali minori. Gli elettori di Mélenchon sono stati invitati a non votare per LePen ma Mélenchon ha rifiutato di scegliere tra un voto a Macron e l'astensione, probabilmente significativamente grande nell'area di Mélenchon. Questi elettori stanno affrontando lo stesso tipo di delusione e di rabbia degli elettori di Bernie Sanders che hanno affrontato la scelta tra Hillary Clinton e Donald Trump.

In questo frattempo, LePen è stata improvvisamente rafforzata dall'annuncio di un accordo tra lei e Dupont-Aignan, cui è stato promesso il posto di primo ministro nel caso LePen vincesse la presidenza. Ancora una volta, la ricerca del potere politico sta prendendo la priorità sull'ideologia.

Chi vincerà il secondo turno probabilmente chiederà nuove elezioni per ottenere un parlamento con un maggior numero di sostenitori. Ciò significa che ci saranno battaglie elettorali locali e regionali in tutta la Francia. Si può prevedere che coloro che hanno strutture di partito in tutto il paese faranno meglio. Ecco la vera debolezza di Macron. Non ha un partito. Tuttavia, chiunque sia il vincitore tra Macron e LePen, il nuovo parlamento sarà frazionato e i compromessi politici saranno all'ordine del giorno.

Se LePen vince, quanto del suo programma sarà in grado di attuare? Abbiamo visto con Trump la differenza tra la retorica della campagna, le promesse e la capacità di attuare un programma. Dato che il presidente francese ha grandi poteri, LePen farebbe senza dubbio meglio di Trump, ma quanto meglio?

Se Macron vince, la sua capacità di governare può essere ancora minore. In particolare, quanto della sua austerità neoliberale potrà mettere in pratica? Non troppo, temo. Se "Resist" ("Resistere") sembra forte negli Stati Uniti, aspetta che un movimento di resistenza entri in scena nella Francia, paese con una lunga tradizione di tali movimenti.

Sembra forse che stia dicendo, con più convinzione di chiunque altro, che fa poca differenza su chi vinca al secondo turno? Penso che farà una certa differenza, ma non tanto alla fine. Un governo di Mélenchon o anche un governo di Hamon avrebbe segnalato un cambiamento reale. In Francia, come negli Stati Uniti e in molti altri paesi, può arrivare un cambiamento reale, ma richiederà ancora più anni di lotta per questo.

Immanuel Wallerstein

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