Sociologia05

Da Ortosociale.

  • Cina 15 maggio 2010. I motivi del gesto di Xu Yuyuan, condannato a morte. Davanti al tribunale di Taixing, la stessa città nella quale aveva commesso il reato, si é presentato Xu Yuyuan, di 47 anni. Il processo è stato seguito in aula da oltre 300 persone.Xu Yuyuan ha dichiarato di aver agito per vendetta contro la società, avendo avuto delusioni professionali e personali. Gli episodi finora sono stati cinque. Dei cinque assalitori due si sono suicidati, gli altri sono stati arrestati. Il primo ad assalire e uccidere i bambini negli asili cinesi è stato un medico che aveva cominciato la serie di attentati, condannato a morte e giustiziato il 28 aprile 2010.
  • Cina 12 maggio 2010. L'agenzia di stampa Nuova Cina riporta che nella provincia nord occidentale dello Shaanxi un folle ha attaccato un asilo uccidendo sette bambini e una insegnante. I bambini rimasti feriti sono una ventina di cui due sarebbero in condizioni critiche. I sette bambini morti avevano tutti meno di sei anni. L'uomo si è poi suicidato dopo essere tornato a casa. L'uomo aveva 48 anni, si chiamava Wu Huanmin, ha aggredito le vittime con un coltello da cucina, secondo altre fonti con un'ascia.
  • Cina - 29 aprile 2010. Un uomo di 47 anni armato di coltello ferisce 28 bambini in un asilo a Taixing, nella provincia cinese del Jiangsu. Tre bambini sono in gravi condizioni. Lo riferisce l'agenzia di stampa cinese Nuova Cina. L'aggressore non ha spiegato finora i motivi del suo gesto. E' il terzo attacco contro bambini in Cina nel corso di circa un mese. Uno squilibrato ha ucciso otto bambini nella provincia del Fujian il 23 marzo scorso. L'autore della strage è stato messo a morte. Ieri nel Guangdong 18 bambini sono stati feriti nel corso di un attacco similare. Nell'arco di questi ultimi mesi si sono verificati in Italia molti casi agghiaccianti di genitori che uccidono i propri figli, in tenera età. L'ultimo, più recente, a fine aprile 2010: una madre ha bruciato il proprio figlio di 7 mesi. In altri casi, più numerosi, la madre, o il padre, si uccide dopo aver ucciso i figli. La percezione è che tali casi siano in aumento, anche se avvengono a grappoli, come le ondate di suicidi per poi cessare. Il pubblico che apprende questo genere di notizia rimane costernato perchè non ci possono essere "motivazioni" in tali gesti. Si tratta della negazione di un fondamentale principio biologico: la conservazione della specie. Tra gli animali può capitare che un maschio, eludendo la sorveglianza della madre, attacchi o uccida giovani che non sono la sua prole. Ma in genere questo gesto viene duramente punito dal gruppo. Da un punto di vista sociologico, come nel caso del suicidio, tale esplosione di violenza fuori e contro la più elementare "regola" sociale (e biologica) va sicuramente correlata a variabili di contesto quali potrebbero essere rapide mutazioni dell'assetto sociale e culturale, instabilità della società nel suo complesso con la correlata percezione soggettiva di questa instabilità sia individuale che collettiva. La persistenza e la ampiezza nel tempo e nello spazio di questo fenomeno dovrebbero consigliare di studiarlo più da un punto di vista sociologico o di psicologia sociale che non dal punto di vista di psicologia o di psichiatria individuale.
Strumenti personali