PoesiaLM13

Da Ortosociale.

PAOLA

Paola crede di non avere più nome. Lo ha perso una mattina di prima estate.
Le tende della camera d'albergo si scostano, fluttuano impolverate nella mattinata calda. Lo scirocco si introduce con una luce come di latte giallo, inducendola ad asciugare il sudore, in un odore di pane sfornato, sulla sua pelle appena dorata.
Paola non possiede un nome e una identità. Così crede e per ciò piange sdraiata, il viso schiacciato sul cuscino, come quando era bambina e le lacrime bagnavano spesso il suo viso, senza motivo.

"Paolo,
       il tuo nome lo pronunzio ancora - lo scrivo.Tu, il mio, non dovrai più dirlo. Non lo ripeterai più. Non ci sarò per te.
Non ci sarà neanche un viaggio per noi ; il viaggio che abbiamo tanto atteso, bramato quasi, è già finito nel momento stesso in cui è iniziato.
Tutto ciò che ci eravamo promessi, giorno dopo giorno, lettera dopo lettera, è svanito nel nulla delle tue parole. Ci siamo inventati un luogo e questo non esiste per noi, ci siamo creati una vita con emozione e prefissi un dove, un dove che solo i nostri occhi vedevano. Ora ci sarà silenzio in questa camera, solo il temporale che sento arrivare porterà suoni inaspettati.
Vado e non avrò nostalgia delle tue parole e del tuo nome che è poi il mio.
Mi resteranno in cuore gli incubi di certe notti desolate, la malinconia di una telefonata, le tristezze che una musica lenta portava nella mia casa, la casa che fu nostra.
Niente capirai della mia decisione, tutto resterà immobile dopo di te e non avremo bisogno di parole perché tutto è stato infranto.
E poiché niente ormai spereremo, probabilmente saremo finalmente felici.
Lontani così come voglio, ci affideremo ad un'altra vita e che sia vera e benevola.
Le mie lacrime inspiegabili hanno oggi un senso.
Il mio. "

" Paola mia Paola,
       ti chiamo, senti il tuo nome ? Lo dico e ridico : Paola, Paola mia.
Ho capito subito, rientrando, che eri andata via. Come è sconfortante trovare una camera d'albergo vuota, una stanza che prima era piena delle tue cose,disseminate qui e là, disordinate, ammassate sulle sedie, riordinate in bagno ; la tua piccola vita era con me e io volevo trattenerla, chiuderla nelle lettere del tuo nome breve : Paola.
Lo ripeterò ancora e tu non ci sarai con me.
Questo viaggio dovrà continuare senza di te.Ho aspettato il tuo arrivo per un anno intero, immaginato il tuo sorriso al saluto, l'abbraccio stretto che ci saremmo dati, la mano calda nella mia tremante, l'odore della tua pelle non più fantasticato, il capo appena inclinato, i capelli rigidi intorno al volto conosciuto e dimenticato.
Paola, l'ho atteso quel momento come te, volevo vederti da solo.Avevo previsto pure le tue lacrime, lacrime di bambina, inspiegabili a volte ma necessarie ora all'incontro tanto desiderato. Perché hai perduto il nome, perché te ne vai senza nome ora che lo ripeto e ripeto, nella mente stanca ?
Ti ho atteso ai confini delle mie giornate, ti ho atteso nelle albe in quei momenti che non sono nostri ma dei sogni, nelle passeggiate solitarie quando mi interrogavo e poche risposte arrivavano. Adesso che farò senza di te ? Ho perduto ogni cosa, ciò che durante l'anno ho custodito accuratamente, le parole e gli abbracci immaginati. Tu non ci sei più, andata via.
Andrò subito in un'altra città in un'altra stanza d'albergo, priva del tuo profumo.
Ti sei portata il tuo nome per un viaggio senza data né vita. Non posso cercarti, sei una creatura priva di luogo per me, di nome, di sguardo.
E vai, e vado."

Paolo sussulta al tonfo della finestra che sbatte. Il temporale è ampio e forte.
La tenda, nel vortice del vento, si allunga fino al letto.
Chiude l'infisso e guarda, al riparo ormai, il turbine che mulinella sulla spiaggia. Un brivido lo percorre, il crepuscolo fra poco, cessata la tempesta del cielo apparirà a mettere calma nel corpo tremante. E sarà una melodia, sì, Paolo vuole che sia come una melodia.

                                      Voce conosciuta 
                                       Che ascolto
                                        Frase interrotta
                                       Rotta ridotta
                                       Scivola sul corpo
                                       Di lettere inciso.
                                       - Tu mai dopo
                                        Quanto sempre
                                       Poi noi - 
                                       Pensiero costruito
                                       Giorni accatastati
                                       - Io più quando
                                       Chissà di
                                         Oltre vicino - 
                                        Parole liquefatte
                                        Nel rigo sghembo
                                        Del mio pensiero stracciato
                                        - Ora tu verso
                                     Eppure - 
                                     Su fogli accatastati 
                                     Rimosse le vocali
                                     Il senso fu cercato
                                     Ricercato senso
                                     Di lettere non sensi.

(da " Il senso negato ")

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