PoesiaLM12

Da Ortosociale.

VALERIA

Valeria è rotonda come il suo nome. Ha un ' automobile nuova e con lei esce nei pomeriggi che ha liberi per fare delle lunghe passeggiate da sola. A volte si spinge e arriva fino al mare. Non molti chilometri la dividono dalla casa e il mare l'attende in fondo ad una strada dritta.Valeria non lo cerca nei giorni di tempesta perché il mare d'inverno la incupisce, ma quando la brezza leggera lo increspa e rende più azzurro e ghiacciato. Mentre lo guarda piange, non lo ama questo mare solitario, vorrebbe attraversarlo e per sempre.

" Laura carissima,
        anche oggi sono andata lontano. Al solito posto, poi mi sono spostata verso il tramonto ed ho raggiunto una costa piatta. C'erano colori diversi, contrasti accesi ; la controluce evidenziava rocce che non avevo mai visto.
Volevo andarmene e tu lo sai. Da quanto tempo ti tengo con questa sottile tensione, forse ti procuro pensieri che non vorrei nascessero nella tua mente giovane. E invece la sera, quando siamo apparentemente calme e tutto fila liscio, quando ci parliamo e ridiamo - poco invero - e tu racconti i fatti del giorno ecco, allora, e solo allora, ti dico che voglio andarmene. E ti sconvolgo.
Il tuo viso si fa rosso, la voce si indurisce, i lineamenti si contraggono. Capisco di averti fatto del male, subito cerco di rassicurarti ma il mio conforto a cosa serve dopo che ho lanciato la staffilata micidiale  ?
Lascia, mia carissima Laura, che io vada solo con il pensiero, lasciami dire che ho un desiderio e non adirarti.
L'unico momento in cui può essere attuato il mio progetto è questo, ho l'età giusta per andare poi sarà, inevitabilmente, troppo tardi.
" Ma se nessuno ti rapisce ? " mi chiedi e soffochi la voce. E allora, a questa frase cado e ricado. E' vero, Laura, nessuno mi rapisce. Nessuno che attenda al portone la mia figura rotonda e sorrida nel vedermi sopraggiungere con in mano una valigia. Nessuno che voglia condividere questi ultimi anni, è troppo pericoloso e si ha paura.Pochi sanno osare. Neanche io che vado al mare e chiedo e spero di fuggire.Neanche io sarei capace di prendere in mano quella valigia e scendere i pochi gradini del palazzo, per andare.
Che temi dunque Laura ? Temi anche il mio pensiero audace ? Lascia che lo abbia, che fluttui ancora per poco, perché gli anni arriveranno, inesorabili, ed io avrò dimenticato il mare in fondo alla via diritta e questi giri con la mia auto nuova.
Il mio proposito lo comunico a te, solo a te, sconvolgendoti e questa sarà l'ultima volta che te lo senti ripetere perché niente più turbi il tuo equilibrio, quell'equilibrio che so difficile e che una età ancora ingrata scalfisce giorno dopo giorno.
Ti sono madre di fronte al mare e qui in casa, nelle sere tranquille quando niente vuoi che stravolga le ultime ore prima del sonno.
Domani scenderò a vederlo, il mare, e gli parlerò ma solo un poco perché capisco che posso scompigliare anche lui e tutto poi ritornerà come prima e ci sarà quiete. Te lo prometto."

"Dio mamma che lettera !
        questa è la lettera che non volevo. E invece arriva.
Sai che mi fai male e continui , tenace, a rimescolare. Lasciami stare, non ricordarmi sempre le stesse cose. Stai calma, dove sei sempre stata.
Sono io che devo andare e tu lo sai, che vuoi fare, precedermi ? In ogni caso non ci incontreremo perché di certo non ti seguirei.
Sono sciocchezze quelle che dici, sciocchezze tragiche; il sorriso che le accompagna non le sminuisce anzi, a volte, le carica. Non credere che l'espressione del tuo volto sia serena come pensi, e che le parole usate siano poi così lievi.Anche se ormai capisco fino in fondo il senso che tu vuoi dare loro, nondimeno lo sfuggo perché non mi piace. Io voglio essere libera più di te. La tua libertà mi fa paura, la mia mi conforta. La mia è vicina la tua è inarrivabile. Se raggiungerò la tua età comprenderò la malinconia del tuo desiderio inconfessabile; oggi lo sento crudele e sembra voglia fare male a me e poco a te.
E queste passeggiate solitarie, poi, giù fino al mare ! Cambia tragitto, cerca gente, compra un vestito, parla con le amiche e ridi mamma, una risata vera e lunga come da tempo non la sento. Io non ho voglia di ridere ma sono giovane e, sembra strano, sono arrabbiata. Tu invece hai bisogno di ridere anche solo per un periodo breve, vorrei ci fosse qualcuno che ti rendesse capace di farti fare questa risata liberatoria, greve o leggera, lunga o fugace , ampia o ridotta, ma una risata e che la possa sentire nelle sere di calma che tutto sembra normale e tu hai questa voglia terribile, terribile, di dire cose importanti e tragiche.
Parlami d'altro.
Io partirò fra poco e il mio sarà il viaggio della mia vita.
Lo studieremo con precisione perché so già che esso sarà poi diverso e i progetti svaniranno, succede sempre così.
A me piace pensare che farò gli incontri che non posso prevedere.
Non andartene mamma, neanche nei pochi minuti di disperazione che ti attanagliano, non andare al mare. C'è sempre qualcuno che ti attende qui in casa e tu sai chi è. Resta e chiudi con le fantasie. Poi un giorno ti comprenderò e ti chiederò le scuse per il mio egoismo.
E poi, pensaci, nessuno verrà a rapirti. "

Laura chiude accuratamente il foglio. Si ravvia i capelli e sbuffa.
Apre il tondo oblò che dà sulla strada. Poche auto perché è quasi notte. Una notte fredda e pungente. Il mare, in fondo alla strada diritta, non si scorge ma si può immaginare. Ed è quello che fa Laura.Poi sbatte l'oblò, la frescura è entrata nella camera ed ha alleggerito la sua tensione. Si sdraia sul letto, prende la lettera, la spiega e la legge.
Poche lacrime, le asciuga velocemente, infastidita.

(da " Il senso negato ")

Links

Links di ortosociale.org
Strumenti personali