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Da Ortosociale.

Il progresso ha realizzato meraviglie. Nello spazio di un secolo, gli abitanti del pianeta sono triplicati, le ricchezze prodotte sono state moltiplicate per venti, l'energia consumata è aumentata di trenta volte. Ma questo spettacolare exploit ha un rovescio della medaglia. Le risorse naturali si stanno esaurendo, alterando gli equilibri che regolano la vita. La crisi del sistema vivente coinvolge l'essere umano: per la prima volta nella storia, anche la nostra specie rischia l'estinzione. Non siamo capaci di rimpiazzare la natura, ma ci comportiamo come se potessimo farne a meno, chiamando questo atteggiamento progresso. Niente riesce a scalfire il consenso sull'ideologia progressista, che prevede un'incessante ed estenuante marcia in avanti, a colpi di crescita economica, innovazioni tecnologiche, urbanizzazione galoppante, mobilità senza freni e compulsione consumistica. La crescita infinita di beni e servizi, alla base dello sviluppo delle nostre società, non può proseguire, perché ci condurrebbe al disastro. Questa forma di progresso è incompatibile con la stabilità della biosfera ed è inaccessibile alla maggior parte della popolazione mondiale. L'umanità ha raggiunto il capolinea della strada intrapresa all'inizio della modernità. Se il nostro obiettivo è difendere la vita, dobbiamo scegliere senza esitazione la strada dell'evoluzione. Ma evolvere per andare dove? Non indietro, né in avanti, ma in una direzione diversa. Faremo in tempo?

Indice

Orti Sociali

Gli orti sociali sono una realtà che comincia a svilupparsi anche nelle grandi metropoli del Nord del mondo tra cui Londra e New York. Ha fatto scalpore la notizia che Michelle Obama abbia creato un orto biologico per fornire cibo fresco e sano alle proprie figlie (e al consorte) dentro i giardini della Casa Bianca. In generale gli orti sociali potrebbero essere una delle vie per rivitalizzare socialmente le metropoli e riappropriarsi come citoyens dei non-luoghi spersonalizzati che esse rappresentano. Questo nel momento in cui la maggioranza assoluta della popolazione mondiale, sia del Nord (paesi ex-sviluppati) sia del Sud del mondo, vive in grandi aggregati urbani, che definire città sarebbe eufemistico.

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La Decrescita secondo Serge Latouche

i principi della Decrescita di Serge Latouche, che d'ora in avanti chiameremo Transizione, sono:

  • Ri-Valutare (rielaborare creativamente i Valori vecchi e nuovi)
  • Ri-Durre (sobrietà dello stile di vita)
  • Ri-Localizzare (vivere la propria vita sociale ed economica con la massima apertura culturale ma profondamente radicati nel proprio territorio. Vedi anche Federalismo Integrale)

Secondo SL gli obiettivi fondamentali sono due:

  • Raggiungere una tendenziale autonomia alimentare. Vedi Orti Sociali
  • Raggiungere una tendenziale autonomia energetica. Vedi Energia

Entrambi sono possibili.
L'attuale economia (neo-liberista o consumista o sviluppista) si basa su tre pilastri:

  • la pubblicità (che costituisce una quota rilevante del costo di beni e servizi)
  • il credito (carte di credito, finanziamenti, mutui come quelli che hanno portato alla crisi 2008)
  • obsolescenza programmata e accelerata dei beni che ne rinnova la necessità (anche tramite la pubblicità)
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Energie Rinnovabili

La fine prevista delle energie fossili (carbone e petrolio) è vicina. Si aspetta il picco del petrolio tra non molto, qualche lustro. Intanto i governi, tra cui quello italiano, ripropongono la via nefasta del nucleare, dopo le esperienze devastanti di Cernobil (ex URSS), di Three Miles Island (USA), ed altre più recenti in Francia e Slovenia oggetto di un accurato cover-up. La ricerca scientifica e tecnologica permetterebbe lo sviluppo di energie pulite e rinnovabili. Si tratta di investire socialmente in questa direzione, garantendo al tempo stesso ai cittadini il controllo di questa decisione vitale sull'energia, il controllo della sua attuazione e gestione, il controllo della sua distribuzione e produzione. Anche qui vedi Federalismo Integrale

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Veneto: una Economia di Transizione

Per essere radicati nel territorio andiamo a studiare lo stato reale della economia veneta come realtà inserita nel più ampio contesto della società e del territorio veneti, pur con tutte le sue relazioni nazionali e internazionali ma anche nella sua specificità e autonomia. Ciò significa Ri-Valutare il contesto economico alla luce delle esigenze fondamentali della popolazione veneta e del rispetto dell'ambiente naturale veneto. Di quello che ancora è rimasto, dopo lo sprawl urbanistico e la trasformazione di una area agricola di eccezionale fertilità in una rete di viadotti stradali che crescono all'infinito su sè stessi. Gli obiettivi concreti fondamentali sono quelli della decrescita serena di SL: avvicinarsi sempre di più, come Regione Veneto, alla

  • autosufficienza alimentare ed alla
  • autosufficienza energetica da fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idraulica, da biomasse.

Solo così si può salvare l'ambiente naturale ed umano della nostra regione.

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