CasaCampidanese

Da Ortosociale.

Indice

La Casa Campidanese

Struttura e storia del progetto

I tasselli del progetto La Casa Campidanese

Per spiegare le relazioni tra i progetti si ricorre alla triade "Bio-Psico-Sociale". Sono tre momenti di un processo circolare che porta dal Biologico allo Psicologico, dallo Psicologico al Sociologico, dal Sociologico al Biologico, e così via. Per Bio si intende l'Ambiente, il Territorio, le scienze motorie, il Cibo, l'Economia. Per Psico si intende l'individuo nella sua consapevolezza, concentrazione, capacità di elaborazione culturale e spirituale, la sua capacità di gestirsi e relazionarsi politicamente con gli altri, la sua identità individuale. Per Sociale si intende la Integenerazionalità, la Famiglia intesa in tutte le sue sfaccettaure antropologiche e sociologiche, il processo culturale come costruzione identitaria collettiva, come una vera e propria "costruzione sociale della realtà".

  • (A) Progetto Argiolas - Un nuovo modello di Attivazione della vita degli anziani. Nasce in simbiosi con la Comunità Mondiale della Longevità nell'ambito del progetto UE di invecchiamento attivo e sviluppo delle relazioni intergenerazionali (2012). Il progetto Argiolas pone da subito in essere un metodo sociologico di attivazione degli anziani e degli altri attori sociali.
  • (B) La Comunità Mondiale della Longevità]. E' un Centro di Ricerche che unisce scienze motorie, nutraceutica, demografia, psicologia dei cicli di vita. Coordinata dal dott. Roberto Pili di Assemini collabora con ricercatori qualificati delle Università di Sassari e Cagliari, tra cui la psicologa Donatella Petretto.
  • (C) Sport, Calcio, Relazioni Intergenerazionali. Il progetto in ambito giovanile è monitorare, sviluppare e promuovere l'eccellenza nel mondo del calcio passando dalla formazione del gesto alla dinamica di gruppo, nel rispetto dell’etica sportiva, delle regole e dei ruoli. Basato su scienze motorie, psicologia di gruppo (coaching), relazioni intergenerazionali, il gioco come leva di vitalità sociale.
  • (D) Progetto Ritorno degli Emigrati in Sardegna Questo ritorno degli emigrati viene realizzato in un contesto di coabitazione (“cohousing”) con pratiche di ginnastica dolce, con il contatto con la natura come antidoto contro lo stress, con controlli medici puntuali ma usando terapie preferibilmente dolci come la dieta, l'ortoterapia e la stessa ginnastica, con il recupero della memoria, con il rapporto ludico (sport) con le nuove generazioni. Gli emigrati portano le loro risorse finanziarie attivando il mercato interno della Sardegna. Non solo, portano la loro esperienza nelle interazioni dei processi culturali grazie alle loro esperienze continentali o internazionali, portano la loro rete di relazioni nazionali e internazionali.
  • (E) Agricoltura Multifunzionale, Ripopolamento della Sardegna, Turismo Residenziale. Riguarda l'aspetto di sociologia economica e rapporto diretto con l'ambiente. Trattato ampiamente nell'analisi di Benedetto Meloni si basa sulla sociologia rurale di J.D. van der Ploeg della università olandese di Wageningen. Dovrebbe favorire un rilancio della agricoltura di qualità della Sardegna, che proprio nell'Isola ha enormi potenzialità. Non dimentichiamo che circa lo 80% del cibo consumato in Sardegna è di importazione (fonte: l'Unione Sarda).
  • (F) Piano di Sviluppo Rurale della Sardegna (PSR) e Casa Campidanese. Per favorire la rinascita delle Aree Interne è necessario agganciarsi alla Politica Agricola della Comunità europea (PAC) e di conseguenza al PSR della Sardegna basato sui Gruppi di Azione Locale (GAL) che raggruppano reti di Comuni. L'Unione Europea favorisce la centralità della Agricoltura e la cooperazione internazionale, comunitaria ed extracomunitaria.
  • (G) Parchi Agrari Metropolitani a Vocazione Intergenerazionale. Sulla base dell'esperienza della progettazione partecipata del Parco Agrario Paesaggistico Metropolitano di Padova (ed anche di Bologna e di Prato), si possono includere in un processo di rigenerazione urbana le aree metropolitane collegando e vitalizzando le attuali aree verdi metropolitane con orti sociali, fattorie didattiche, fattorie urbane, fattorie sociali. Trasformando i grandi centri urbani e annegando la presenza delle costruzioni in cemento in una "Matrix" verde come a Francoforte.
  • (H) Progettazione di eventi culturali organizzati da uno staff professionale per l'attivazione dei vari tasselli.

    La storia del progetto

    Il progetto "La Casa Campidanese" nasce nel 2012 come evoluzione di un progetto sull'invecchiamento attivo e le relazioni intergenerazionali, che per semplificazione chiameremo "Progetto Argiolas" (dal nome di uno dei suoi promotori). Il grande problema indirizzato dalla UE era allora ed è tuttora il problema degli anziani, della loro autosufficienza, della loro posizione nella società. Con "European Year for Active Ageing and Solidarity between Generations 2012" si poneva il primo tassello dell'iniziativa che ribaltava il problema economico, politico, culturale della terza e quarta età in una occasione di recupero degli anziani rappresentati come risorse. In simbiosi con la "Comunità Mondiale della Longevità" coordinata dal dott.Roberto Pili di Assemini si veniva configurando un quadro di possibile "ben vivere a lungo" basato sulla scoperta di individui ultracentenari in Sardegna (ed in Giappone) e sullo studio delle condizioni ambientali, genetiche, sociali e culturali che lo rendevano possibile. Il metodo seguito dall'inizio era l'ascolto e la responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti, i cosiddetti "portatori di interesse" o "stakeholder": anziani, giovani, fisiatri, medici, istituzioni politiche, di ricerca, sportive, associative, imprenditori. Si tratta di un approccio sociologico qualitativo di ricerca-azione testato con successo nel primo Focus Group nel Parco di Monte Claro (2012), gestito da Ignazio Argiolas e supportato dai sociologi veneti Annalisa Frisina e poi da Ludovico Ferro, entrambi della Università di Padova. Questo metodo non solo ricerca le motivazioni dei fenomeni sociali ma innesca un meccanismo di discussione collettiva cooperativa che porta gli attori a fornire indicazioni precise sulle azioni possibili per risolvere e migliorare gli aspetti del vivere quotidiano nella sua fisicità, individualità, socialità. Non si tratta di una generica ed astratta "partecipazione" ma di un processo reale che porta a decisioni operative quali modifiche della dieta, dello stile di vita, delle relazioni con gli altri, delle interazioni con le varie istituzioni chiamate a dare un contributo dall'alto ("top/down") a questo processo dal basso ("bottom/up"). Il vantaggio principale di questo metodo è la sua scalabilità, cioè la sua capacità di partire da piccoli nuclei operativi che realizzano i loro obiettivi diventando al tempo stesso prototipi sociali autopropulsivi secondo il modello "Open Source", clonato dall'Informatica e dalla economia che ruota intorno alla Informatica. In termini semplici significa che chi realizza un bene comune, un servizio, fornisce le informazioni "aperte" perchè altri possano realizzarlo (in genere via internet, ma non solo). Il grande vantaggio di questa "tecnologia open source" sta nella possibilità di realizzare "copie" dei prototipi personalizzate sulla base delle proprie caratteristiche di contesto e di gusto. Il primo prototipo previsto dall'inizio dal Progetto Argiolas era un "Cohousing Intergenerazionale", cioè una comunità di convivenza tra anziani e giovani, in pratica una "famiglia estesa" organizzata in un "condominio solidale", dove praticare le regole del "buon vivere a lungo" scoperte dalle ricerche della Comunità Mondiale della Longevità. Questo "cohousing intergenerazionale" diventa nel contesto territoriale, naturale, culturale e sociale della Sardegna "La Casa Campidanese". "La Casa Campidanese" è un progetto sardo. Per vitalizzare il mercato interno della Sardegna, la sua economia, le relazioni integenerazionali, si è quindi pensato agli anziani, non solo, ma anche alla possibilità di un ritorno degli emigrati sardi gestito con politiche mirate. Siamo ora sulla linea di partenza dei primi prototipi con la necessità di trovare soluzioni e risorse nel contesto disegnato dalla bella analisi del prof. Benedetto Meloni della Università di Cagliari, parzialmente riportata nella Unione Sarda del 18 luglio 2016. L'indicazione che si può ricavare dall'analisi di Benedetto Meloni è quella di ritrovare un nuovo equilibrio tra il turismo delle aree costiere, la congestione delle aree metropolitane, un nuovo modello di sviluppo agroalimentare basato sulle qualità e specificità della aree interne, collinari, montuose, delle pianure fertili della Sardegna. Certo, si tratta di una sfida terribile conoscendo i vari problemi: spopolamento, crisi dei prezzi agricoli e del latte ovino, abbandono dell'agricoltura, rarefazione delle risorse economiche, calo delle nascite, emigrazione che continua, dispersione scolastica, crisi idrica. Ma sono questi stessi problemi che impongono soluzioni innovative. Sono necessarie innovazioni nei prodotti, nei servizi, nei processi di produzione di prodotti e servizi, nelle strategie di business e nella struttura delle imprese (favorendo la socialità delle imprese e mirando ad economie low-cost basate sul principio "di più con meno"), nelle regole generali del management d'impresa (favorendo l'inclusione, la creatività, la cooperazione, la autoorganizzazione). Turismo, agroalimentare di qualità, servizi diffusi, in primis quelli sanitari, resi low cost dalla loro decongestione e decentralizzazione nonchè dalla stessa applicazione delle regole del "ben vivere a lungo", possono diventare un sistema complesso con retroazioni positive che si autoalimenta. Non esistono soluzioni predefinite ma approcci "prova ed impara" ("try and learn") basati su una tavolozza di soluzioni già emerse e passibili di successo: agricoltura multifunzionale, rete di agriturismi, Bed & Breakfast, Alberghi Diffusi, Sviluppo del Turismo Culturale basato in primis sulla cultura nuragica e pre-nuragica da riscoprire come una delle culture centrali del Mediterraneo (come la Toscana che ha il suo turismo culturale basato sul Rinascimento Italiano e come l'Alto Adige con la sua cultura ecologica montana), Parchi Agrari Paesaggistici Metropolitani (Cagliari avrebbe delle enormi potenzialità con i suoi sette colli ed i meravigliosi parchi già presenti da unire in un continuum verde che si colleghi al Poetto e più in là ai sette Fratelli). Si può iniziare a provare con umiltà, flessibilità, prontezza nel cogliere le opportunità e risolvere le criticità, tenendo conto dei vari contesti delle numerose regioni storiche della Sardegna.

    Documentazione

    Si trova sul sito web ortosociale.org edito da Remo Ronchitelli (Pula) e Ignazio Argiolas (Monserrato). La documentazione si apre ad albero ramificato, è open source, viene costantemente modificata sulla base di suggerimenti, esperienze, eventi. Grazie per l'attenzione.
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