Autonomia08

Da Ortosociale.

(Differenze fra le revisioni)
m
m (I laboratori del futuro)
 
(4 revisioni intermedie non mostrate.)
Riga 1: Riga 1:
==I laboratori del futuro==
==I laboratori del futuro==
-
[http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Jungk Robert Jungk] (1913-1994) è stato un giornalista che ha esaminato le possibilità del futuro sulla base dei dati concreti del presente. Ha fondato i [http://en.wikipedia.org/wiki/Future_workshop laboratori del Futuro]. RJ definisce post-industraili quelle società o settori di società che hanno cominciato a sperimentare e verificare i danni causati dall'industrialismo, quali la dilapidazione delle risorse, il consumo vistoso studiato da [http://it.wikipedia.org/wiki/Thorstein_Veblen T.Veblen], l'inquinamento ambientale, la precarietà, la alienazione nelle sua varie forme, l'inaridirsi della creatività e del senso morale. RJ propone di mettere da parte i valori, i modi di vivere e di produrre tipici dell'industrialismo. E' necessario tentare di elaborare valori e modi di vivere alternativi, basati sulla democrazia di base, l'eliminazione della burocrazia, lo sviluppo di forme organizzative semplici ed autonome negli ambiti in cui l'organizzazione sia indispensabile, l'uso umanistico della scienza,
+
[http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Jungk Robert Jungk] (1913-1994) è stato un giornalista che ha esaminato le possibilità del futuro sulla base dei dati concreti del presente. Ha fondato i [http://en.wikipedia.org/wiki/Future_workshop Laboratori del Futuro]. RJ definisce post-industriali quelle società o settori di società che hanno cominciato a sperimentare e verificare i danni causati dall'industrialismo, quali la dilapidazione delle risorse, il consumo vistoso studiato da [http://it.wikipedia.org/wiki/Thorstein_Veblen T.Veblen], l'inquinamento ambientale, la precarietà del lavoro, la alienazione nelle sua varie forme, l'inaridirsi della creatività e del senso morale. RJ propone di mettere da parte i valori, i modi di vivere e di produrre tipici dell'industrialismo. E' necessario tentare di elaborare valori e modi di vivere alternativi, basati sulla democrazia di base, l'eliminazione della burocrazia, lo sviluppo di forme organizzative semplici ed autonome negli ambiti in cui l'organizzazione sia indispensabile, l'uso umanistico della scienza, l'impiego diffuso di tecnologie leggere, non invasive, soft. Il senso da attribuire al termine ''società post-industriale'' non è quindi quello di una società che ha raggiunto e superato lo stadio di società industriale (come nel marxismo), ma quello di una società che rifiuta di percorrere le vie della industrializzazione così come le conosciamo storicamente. La via da seguire invece è quella di una conciliazione armonica tra l'impiego della scienza e della tecnologia con i valori di una tradizionale cultura comunitaria.<br>
 +
I laboratori del futuro sviluppano nuove idee e soluzioni per i problemi sociali. I partecipanti diventano famigliari con i processi di costruzione di decisioni creative e di progettazione collettiva. Le fasi del ''future-workshop'' sono quattro:
 +
<ol>
 +
<li>Preparazione. Si introduce il corso, i suoi obbiettivi, le regole da seguire come concordato tra i partecipanti
 +
<li>Critica. Il problema viene investigato in tutti i suoi aspetti e in profondità. Attraverso un brainstorming si realizza uno schema generale critico del problema affrontato
 +
<li>Fantasia. I partecipanti cercano di mettere insieme una utopia possibile, disegnando una visione esagerata di possibilità future
 +
<li>Realizzazione. Le idee espresse sono controllate e valutate in base alla loro possibilità di realizzazione pratica
 +
</ol>

Versione corrente delle 11:50, 28 giu 2010

I laboratori del futuro

Robert Jungk (1913-1994) è stato un giornalista che ha esaminato le possibilità del futuro sulla base dei dati concreti del presente. Ha fondato i Laboratori del Futuro. RJ definisce post-industriali quelle società o settori di società che hanno cominciato a sperimentare e verificare i danni causati dall'industrialismo, quali la dilapidazione delle risorse, il consumo vistoso studiato da T.Veblen, l'inquinamento ambientale, la precarietà del lavoro, la alienazione nelle sua varie forme, l'inaridirsi della creatività e del senso morale. RJ propone di mettere da parte i valori, i modi di vivere e di produrre tipici dell'industrialismo. E' necessario tentare di elaborare valori e modi di vivere alternativi, basati sulla democrazia di base, l'eliminazione della burocrazia, lo sviluppo di forme organizzative semplici ed autonome negli ambiti in cui l'organizzazione sia indispensabile, l'uso umanistico della scienza, l'impiego diffuso di tecnologie leggere, non invasive, soft. Il senso da attribuire al termine società post-industriale non è quindi quello di una società che ha raggiunto e superato lo stadio di società industriale (come nel marxismo), ma quello di una società che rifiuta di percorrere le vie della industrializzazione così come le conosciamo storicamente. La via da seguire invece è quella di una conciliazione armonica tra l'impiego della scienza e della tecnologia con i valori di una tradizionale cultura comunitaria.
I laboratori del futuro sviluppano nuove idee e soluzioni per i problemi sociali. I partecipanti diventano famigliari con i processi di costruzione di decisioni creative e di progettazione collettiva. Le fasi del future-workshop sono quattro:

  1. Preparazione. Si introduce il corso, i suoi obbiettivi, le regole da seguire come concordato tra i partecipanti
  2. Critica. Il problema viene investigato in tutti i suoi aspetti e in profondità. Attraverso un brainstorming si realizza uno schema generale critico del problema affrontato
  3. Fantasia. I partecipanti cercano di mettere insieme una utopia possibile, disegnando una visione esagerata di possibilità future
  4. Realizzazione. Le idee espresse sono controllate e valutate in base alla loro possibilità di realizzazione pratica
Strumenti personali